Aerial Acoustics 7T
Questa è la prima recensione che riesco a scrivere dopo i quasi due mesi di lavori per la realizzazione della mia nuova sala d’ascolto. Durante questo periodo, nel poco tempo che avevo disponibile, mi sono dedicato alle cuffie, così da non avere bisogno dell’impianto posizionato a dovere.
Ho parlato di due mesi, ma in effetti i lavori sono durati poco più di uno, comprese le feste di Natale; una ventina di giorni abbondanti sono stati invece utilizzati per “fare il suono” della nuova sala e dell’impianto. Come potete intuire, allorquando si sposta un impianto audio da una stanza ad un’altra, le sorprese sono sempre in agguato ed il lavoro di arredo del nuovo locale, sebbene dedicato, il posizionamento dei diffusori e del punto d’ascolto, richiedono tempo e pazienza. Sembra di non finire mai fino a quando, dopo tante prove, si vede la luce, un po’ come accaduto a Jake Blues dei Blues Brothers. L’unica differenza è che non mi sono messo a ballare come lui, soprattutto perché non ho il fisico.
Ma di queste cose parleremo in occasione di un articolo dedicato alla costruzione di questa nuova sala d’ascolto, nel quale approfondiremo la realizzazione e le tecniche costruttive, quantomai semplici, sebbene estremamente efficaci.
Ecco quindi che, non appena presa confidenza con le inevitabili differenze (per fortuna in meglio) del suono dell’impianto nella nuova sala, abbiamo riaperto le porte e, come si conviene ad una prestigiosa “prima”, cominciamo col “botto”, e cioè col modello di punta di un affermato produttore nordamericano: Aerial Acoustics.
Ho parlato di due mesi, ma in effetti i lavori sono durati poco più di uno, comprese le feste di Natale; una ventina di giorni abbondanti sono stati invece utilizzati per “fare il suono” della nuova sala e dell’impianto. Come potete intuire, allorquando si sposta un impianto audio da una stanza ad un’altra, le sorprese sono sempre in agguato ed il lavoro di arredo del nuovo locale, sebbene dedicato, il posizionamento dei diffusori e del punto d’ascolto, richiedono tempo e pazienza. Sembra di non finire mai fino a quando, dopo tante prove, si vede la luce, un po’ come accaduto a Jake Blues dei Blues Brothers. L’unica differenza è che non mi sono messo a ballare come lui, soprattutto perché non ho il fisico.
Ma di queste cose parleremo in occasione di un articolo dedicato alla costruzione di questa nuova sala d’ascolto, nel quale approfondiremo la realizzazione e le tecniche costruttive, quantomai semplici, sebbene estremamente efficaci.
Ecco quindi che, non appena presa confidenza con le inevitabili differenze (per fortuna in meglio) del suono dell’impianto nella nuova sala, abbiamo riaperto le porte e, come si conviene ad una prestigiosa “prima”, cominciamo col “botto”, e cioè col modello di punta di un affermato produttore nordamericano: Aerial Acoustics.
Aerial Acoustics è ormai una vecchia conoscenza del mercato audio. Situata in Wilmington, Massachusetts, esiste dal 1996, quando creò il modello 10T che la fece conoscere prima sul mercato locale e poi nel resto del mondo, anche grazie ai numerosi riconoscimenti tributati dalla stampa del settore.
A memoria di chi scrive, solo di recente qualcuno in Italia ha deciso di importare e distribuire questo marchio e noi volentieri le ascoltiamo e recensiamo per voi.
Ovviamente, anche noi ci siamo chiesti, quando abbiamo pubblicato la notizia della nuova distribuzione, se fosse necessario, o anche solo di una qualche utilità, introdurre un altro marchio nel nostro asfittico mercato. Poi, però, abbiamo fatto mente locale su qualche ascolto dei prodotti Aerial Acoustics effettuato all'estero e su alcune ottime cose lette a suo tempo sulle riviste del settore ed abbiamo accettato con entusiasmo di ascoltarle anche per voi.
Come si diceva poco sopra, il modello di diffusori che abbiamo qui è il 7T, che rappresenta quanto di meglio Aerial ha in catalogo in questo momento. Diversamente da tanti produttori che ormai fanno a gara a chi produce i diffusori più grossi e costosi, qui trattiamo di un prodotto che si colloca in una fascia di prezzo medio (ahinoi, 14.500 euro, nel mercato attuale, devono essere definiti così) e di dimensioni più che accettabili per un normale ambiente casalingo. L’unica difficoltà che vi porranno è quella del trasporto, visti i loro 45 kg l’una, ma sono convinto che per i fortunati acquirenti delle 7T, si trasformerà in un dolce peso.
A memoria di chi scrive, solo di recente qualcuno in Italia ha deciso di importare e distribuire questo marchio e noi volentieri le ascoltiamo e recensiamo per voi.
Ovviamente, anche noi ci siamo chiesti, quando abbiamo pubblicato la notizia della nuova distribuzione, se fosse necessario, o anche solo di una qualche utilità, introdurre un altro marchio nel nostro asfittico mercato. Poi, però, abbiamo fatto mente locale su qualche ascolto dei prodotti Aerial Acoustics effettuato all'estero e su alcune ottime cose lette a suo tempo sulle riviste del settore ed abbiamo accettato con entusiasmo di ascoltarle anche per voi.
Come si diceva poco sopra, il modello di diffusori che abbiamo qui è il 7T, che rappresenta quanto di meglio Aerial ha in catalogo in questo momento. Diversamente da tanti produttori che ormai fanno a gara a chi produce i diffusori più grossi e costosi, qui trattiamo di un prodotto che si colloca in una fascia di prezzo medio (ahinoi, 14.500 euro, nel mercato attuale, devono essere definiti così) e di dimensioni più che accettabili per un normale ambiente casalingo. L’unica difficoltà che vi porranno è quella del trasporto, visti i loro 45 kg l’una, ma sono convinto che per i fortunati acquirenti delle 7T, si trasformerà in un dolce peso.
Vediamo di descrivere questi diffusori che, ad una prima occhiata, sembrano le solite due snelle torri che tanto di moda vanno ultimamente, anche (o soprattutto) per favorire il famigerato WAF.
Se però ci avviciniamo, magari mettiamo gli occhiali (lo so che non mi sto rivolgendo ad una banda di sbarbati, quindi non fate le vittime), ci accorgiamo che la finitura impiegata è al di sopra di qualsiasi critica. I fianchi, curvi e rastremati, sono formati da strati di MDF laminato laccato lucido mentre il pannello frontale, spesso trascurato, è in questo caso laccato nero lucido, degno di un pianoforte di lusso. Gli altoparlanti, di probabile provenienza Scan Speak, contano un tweeter Ring Radiator da 1”, due woofer in composito ed un midrange SB con membrana in mescola di papiro (benedetta sia la carta nei coni degli altoparlanti, anche (o soprattutto) se “drogata” con altri materiali per migliorarne le prestazioni.
Il produttore dichiara una risposta in frequenza da 28 a 25.000 Hz entro +/- 2 dB, che è un risultato notevole, considerato il piccolo diametro dei woofer, 180 mm.
La sensibilità dichiarata è 89 dB con 2,83 V ad 1 m. Impedenza: 4 Ohm, con un minimo di 3. La potenza minima richiesta è di 25 Watt ma ci sembra francamente troppo bassa ed infatti poi si raccomanda da 100 W in su e qui ci trova d’accordo. Soprattutto sull’ “in su”.
Le frequenze di taglio del crossover sono fissate a 400 e 3000 Hz, filtrate tramite due schede separate. Il diffusore prevede biwiring e biamping, essendo dotato di morsetti separati per la via bassa e quella medioalta.
Se però ci avviciniamo, magari mettiamo gli occhiali (lo so che non mi sto rivolgendo ad una banda di sbarbati, quindi non fate le vittime), ci accorgiamo che la finitura impiegata è al di sopra di qualsiasi critica. I fianchi, curvi e rastremati, sono formati da strati di MDF laminato laccato lucido mentre il pannello frontale, spesso trascurato, è in questo caso laccato nero lucido, degno di un pianoforte di lusso. Gli altoparlanti, di probabile provenienza Scan Speak, contano un tweeter Ring Radiator da 1”, due woofer in composito ed un midrange SB con membrana in mescola di papiro (benedetta sia la carta nei coni degli altoparlanti, anche (o soprattutto) se “drogata” con altri materiali per migliorarne le prestazioni.
Il produttore dichiara una risposta in frequenza da 28 a 25.000 Hz entro +/- 2 dB, che è un risultato notevole, considerato il piccolo diametro dei woofer, 180 mm.
La sensibilità dichiarata è 89 dB con 2,83 V ad 1 m. Impedenza: 4 Ohm, con un minimo di 3. La potenza minima richiesta è di 25 Watt ma ci sembra francamente troppo bassa ed infatti poi si raccomanda da 100 W in su e qui ci trova d’accordo. Soprattutto sull’ “in su”.
Le frequenze di taglio del crossover sono fissate a 400 e 3000 Hz, filtrate tramite due schede separate. Il diffusore prevede biwiring e biamping, essendo dotato di morsetti separati per la via bassa e quella medioalta.
Il cabinet è formato da 9 strati di MDF laminati e curvati, tenuti insieme da 7 rinforzi interni.
Le griglie, molto belle a vedersi, si posizionano grazie a dei potenti magneti montati sotto il frontale del diffusore e pertanto invisibili.
I diffusori sono venduti con due confezioni di supporti metallici di pregiata lavorazione, lasciando al proprietario la scelta tra piedini dal fondo piatto o punte con relative sottopunte.
Le 7T ci sono state consegnate senza imballo ma ciò che abbiamo appena descritto ci ha dato un’impressione di opulenza ed attenzione verso il cliente che spesso viene trascurata, anche su prodotti ben più costosi di questo.
Il posizionamento, dopo poche prove, è risultato piuttosto intuitivo. La distanza prescelta è di circa 2 metri dalla parete di fondo, al fine di ridurre al minimo le cancellazioni in gamma bassa, mentre per le pareti laterali abbiamo risolto formando il classico triangolo equilatero, vista la distanza d’ascolto di circa 3 metri e mezzo. Una leggera angolazione verso il punto d’ascolto ha allontanato il pur remoto rischio di riflessioni laterali, mantenendo un’ottima linearità nella riproduzione di tutto il range di frequenze che, come avete letto nelle caratteristiche, è molto ampio.
Le Aerial 7T sono state inserite nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, cavo phono Cammino PH B 2.2 Ref XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Le griglie, molto belle a vedersi, si posizionano grazie a dei potenti magneti montati sotto il frontale del diffusore e pertanto invisibili.
I diffusori sono venduti con due confezioni di supporti metallici di pregiata lavorazione, lasciando al proprietario la scelta tra piedini dal fondo piatto o punte con relative sottopunte.
Le 7T ci sono state consegnate senza imballo ma ciò che abbiamo appena descritto ci ha dato un’impressione di opulenza ed attenzione verso il cliente che spesso viene trascurata, anche su prodotti ben più costosi di questo.
Il posizionamento, dopo poche prove, è risultato piuttosto intuitivo. La distanza prescelta è di circa 2 metri dalla parete di fondo, al fine di ridurre al minimo le cancellazioni in gamma bassa, mentre per le pareti laterali abbiamo risolto formando il classico triangolo equilatero, vista la distanza d’ascolto di circa 3 metri e mezzo. Una leggera angolazione verso il punto d’ascolto ha allontanato il pur remoto rischio di riflessioni laterali, mantenendo un’ottima linearità nella riproduzione di tutto il range di frequenze che, come avete letto nelle caratteristiche, è molto ampio.
Le Aerial 7T sono state inserite nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, cavo phono Cammino PH B 2.2 Ref XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Vi sarà certamente capitato, durante la prova di un componente audio, di cambiare freneticamente i dischi, per sentire come suona un determinato passaggio, quella nuance della voce, la risonanza della cassa del contrabbasso … Meno frequentemente capita di ascoltare un apparecchio per la prima volta e … non pensare a niente di tutto ciò.
La risposta a questa sensazione è semplice: quando ci si rende immediatamente conto dell’estremo equilibrio del suono di queste Aerial Acoustics, tutto ciò che non è piacere d’ascolto passa in secondo piano.
Proprio per questo motivo comincio con un DVD, seppur molto ben registrato, “Arena Concerto” di Ennio Morricone, anche sull’onda dell’entusiasmo provocato dalla recente vittoria del premio Oscar del noto compositore romano. La grande orchestra suona con naturalezza ed il nutrito coro dà un senso di forza e dinamica che rende l’ascolto emozionante e verosimile. Le 7T non si scompongono neanche ad alto volume e la voce potente della soprano Susanna Rigacci è trattata con decisione e delicatezza allo stesso tempo.
Un po’ di Jazz? Ascolto il CD “Ahmad Jamal à l’Olympia”. Dreyfus Jazz è un’etichetta che incide ottima musica e lo fa con una qualità tecnica irreprensibile. Il suono che esce dai diffusori è esattamente quello di un quartetto Jazz ripreso in un teatro, presumibilmente da una certa distanza. C’è dinamica in abbondanza ma non si ha mai quel fastidioso senso di avere le orecchie attaccate agli strumenti. Sensazione che può colpire di primo acchito ma che alla distanza si rivela innaturale al limite del fastidioso. Assistiamo quindi ad una riproduzione estremamente equilibrata, che tiene lontana quella sensazione di “riprodotto”, propria di alcuni diretti concorrenti.
Assisto ad un strepitosa rappresentazione di un’altra grande orchestra, col SACD “Chabrier & Russel” (Mercury Living Presence), nel quale Paul Paray dirige l’ottima Detroit Symphony Orchestra. Il palcoscenico è larghissimo e profondo quanto basta per localizzare le percussioni in fondo all’orchestra, nella loro naturale posizione.
L’equilibrio tonale (lo so, mi ripeto, ma è la miglior caratteristica di questi diffusori) si riconferma corretto. I contrabbassi non sono mai sopra le righe, mentre il corpo degli archi assume la giusta proporzione rispetto al suono metallico delle corde. Timpani e grancassa evocano driver di maggiori dimensioni, rispetto a quelli effettivamente impiegati per la costruzione di queste macchine da musica.
L’ascolto del consueto “The Ghost of Tom Joad” di Bruce Springsteen (CD Columbia) conferma le impressioni già colte in precedenza, di un suono “educato”, esteso in frequenza e credibile, con una nota di calore dovuta ai tweeter molto controllati e ad un mediobasso che fa orgogliosamente notare le sue caratteristiche di pulizia e precisione.
Non un diffusore spiccatamente monitor, dunque, questo Aerial Acoustics, ma uno strumento per ascoltare musica nei salotti delle nostre case, gradevolmente e con colorazioni ridotte davvero ai minimi termini, come vorremmo fosse sempre.
Il CD “Danson Metropoli” (Sugar) degli Avion Travel è una raccolta di canzoni di Paolo Conte, ri-arrangiate magistralmente da Fausto Mesolella, chitarrista del gruppo campano, ed orchestrate da Daniele di Gregorio, fantastico percussionista e polistrumentista che da anni collabora con Paolo Conte, in studio e nei concerti dal vivo. La voce di Peppe Servillo rende piena giustizia alle atmosfere contiane e ne è scaturito un disco che decisamente avrebbe meritato maggior diffusione e che consiglio a tutti i lettori.
Le Aerial si comportano benissimo, riproducono un basso deciso e profondo quando previsto, dando l’impressione che la misura della risposta in frequenza dichiarata dal costruttore sia raggiunta agevolmente. La pressione sonora, in questo momento, è molto alta, ma le 7T non si scompongono in nessun frangente. Il basso resta sempre perfettamente intelligibile, senza code a sporcare il suono e la gamme media ed alta suonano forte, senza cenni di distorsione.
Riassumendo, riprendo un aggettivo già usato poco sopra: suono “educato”. Abbiamo di fronte due diffusori che hanno un timbro sanissimo e che in nessun momento, neanche nelle parti musicali più concitate, provocano fatica d’ascolto. E questa “educazione” non va mai a discapito della dinamica o della capacità di “graffiare”, quando necessario.
Un equilibrio davvero raro, perché esente da effetti collaterali, da contropartite che potrebbero sminuire le prestazioni globali.
Un grande diffusore, con un prezzo impegnativo ma che può guardare la maggior parte dei suoi concorrenti dall’alto in basso.
Molto, molto bene, Mr Kelly!
Angelo Jasparro
Produttore: Aerial Acoustics
Distributore per l'Italia: Mondoaudio
Prezzo: 14.500 euro la coppia
La risposta a questa sensazione è semplice: quando ci si rende immediatamente conto dell’estremo equilibrio del suono di queste Aerial Acoustics, tutto ciò che non è piacere d’ascolto passa in secondo piano.
Proprio per questo motivo comincio con un DVD, seppur molto ben registrato, “Arena Concerto” di Ennio Morricone, anche sull’onda dell’entusiasmo provocato dalla recente vittoria del premio Oscar del noto compositore romano. La grande orchestra suona con naturalezza ed il nutrito coro dà un senso di forza e dinamica che rende l’ascolto emozionante e verosimile. Le 7T non si scompongono neanche ad alto volume e la voce potente della soprano Susanna Rigacci è trattata con decisione e delicatezza allo stesso tempo.
Un po’ di Jazz? Ascolto il CD “Ahmad Jamal à l’Olympia”. Dreyfus Jazz è un’etichetta che incide ottima musica e lo fa con una qualità tecnica irreprensibile. Il suono che esce dai diffusori è esattamente quello di un quartetto Jazz ripreso in un teatro, presumibilmente da una certa distanza. C’è dinamica in abbondanza ma non si ha mai quel fastidioso senso di avere le orecchie attaccate agli strumenti. Sensazione che può colpire di primo acchito ma che alla distanza si rivela innaturale al limite del fastidioso. Assistiamo quindi ad una riproduzione estremamente equilibrata, che tiene lontana quella sensazione di “riprodotto”, propria di alcuni diretti concorrenti.
Assisto ad un strepitosa rappresentazione di un’altra grande orchestra, col SACD “Chabrier & Russel” (Mercury Living Presence), nel quale Paul Paray dirige l’ottima Detroit Symphony Orchestra. Il palcoscenico è larghissimo e profondo quanto basta per localizzare le percussioni in fondo all’orchestra, nella loro naturale posizione.
L’equilibrio tonale (lo so, mi ripeto, ma è la miglior caratteristica di questi diffusori) si riconferma corretto. I contrabbassi non sono mai sopra le righe, mentre il corpo degli archi assume la giusta proporzione rispetto al suono metallico delle corde. Timpani e grancassa evocano driver di maggiori dimensioni, rispetto a quelli effettivamente impiegati per la costruzione di queste macchine da musica.
L’ascolto del consueto “The Ghost of Tom Joad” di Bruce Springsteen (CD Columbia) conferma le impressioni già colte in precedenza, di un suono “educato”, esteso in frequenza e credibile, con una nota di calore dovuta ai tweeter molto controllati e ad un mediobasso che fa orgogliosamente notare le sue caratteristiche di pulizia e precisione.
Non un diffusore spiccatamente monitor, dunque, questo Aerial Acoustics, ma uno strumento per ascoltare musica nei salotti delle nostre case, gradevolmente e con colorazioni ridotte davvero ai minimi termini, come vorremmo fosse sempre.
Il CD “Danson Metropoli” (Sugar) degli Avion Travel è una raccolta di canzoni di Paolo Conte, ri-arrangiate magistralmente da Fausto Mesolella, chitarrista del gruppo campano, ed orchestrate da Daniele di Gregorio, fantastico percussionista e polistrumentista che da anni collabora con Paolo Conte, in studio e nei concerti dal vivo. La voce di Peppe Servillo rende piena giustizia alle atmosfere contiane e ne è scaturito un disco che decisamente avrebbe meritato maggior diffusione e che consiglio a tutti i lettori.
Le Aerial si comportano benissimo, riproducono un basso deciso e profondo quando previsto, dando l’impressione che la misura della risposta in frequenza dichiarata dal costruttore sia raggiunta agevolmente. La pressione sonora, in questo momento, è molto alta, ma le 7T non si scompongono in nessun frangente. Il basso resta sempre perfettamente intelligibile, senza code a sporcare il suono e la gamme media ed alta suonano forte, senza cenni di distorsione.
Riassumendo, riprendo un aggettivo già usato poco sopra: suono “educato”. Abbiamo di fronte due diffusori che hanno un timbro sanissimo e che in nessun momento, neanche nelle parti musicali più concitate, provocano fatica d’ascolto. E questa “educazione” non va mai a discapito della dinamica o della capacità di “graffiare”, quando necessario.
Un equilibrio davvero raro, perché esente da effetti collaterali, da contropartite che potrebbero sminuire le prestazioni globali.
Un grande diffusore, con un prezzo impegnativo ma che può guardare la maggior parte dei suoi concorrenti dall’alto in basso.
Molto, molto bene, Mr Kelly!
Angelo Jasparro
Produttore: Aerial Acoustics
Distributore per l'Italia: Mondoaudio
Prezzo: 14.500 euro la coppia