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Alla ricerca della verità
... e di un'altra via per raggiungerla
Qui sopra vedete i 3 eroi (vabbè, facciamo 2, va, che il sottoscritto è solo un testimone), protagonisti di questa "strana" storia, accaduta all'improvviso, un 31 agosto qualsiasi (ieri) di un anno qualsiasi (il 2020).
Trattasi di Elena, affermata ed ottima pianista "misteriosa", che segue AVS nel percorso PAT e della quale riparleremo molto presto anche su queste pagine, e di ... come lo chiamiamo? Andrea Von Salis, che è il suo famoso pseudonimo da quando scriveva di audio sulle riviste, oppure Dott. Gubert Finsterle, che è il suo vero nome? Peraltro, AVS è anche l'acronimo della sua Azienda, per completezza AVS Research, che si occupa principalmente di ricerche in psicoacustica. Potrei scrivere per ore la presentazione di tutto ciò che AVS (ecco, così facciamo anche presto) ha inventato, continua a perfezionare, e realizza, coi suoni e con la musica. Sopra vi ho linkato il sito, dove troverete spiegato molto, se non tutto. C'è molto materiale che definire interessante è poco, vi consiglio di buttare un'occhiata e, se interessati, approfondirete. Intanto una video intervista realizzata da AVS stesso, nella quale il Maestro Lucia Brighenti racconta la sua esperienza con la PAT. Guardatelo, che spiega molto bene di che si tratta: Da parte mia, ben conoscendo i tempi medi di attenzione che si dedica agli articoli on line, la faccio breve e passo direttamente al racconto di quanto accaduto.
Un giorno della scorsa settimana, mentre ero in ufficio a tirare sera in attesa che il lavoro riprendesse pigramente dalle ferie estive, un "plin" mi preannuncia un messaggio Messenger. Il mittente era, vediamo se indovinate, AVS, che mi invitava cortesemente ad una dimostrazione del suo Sistema presso il suo studio di Milano. Memore di quanto avevo ascoltato qualche anno fa in una manifestazione, ed incuriosito dall'annuncio di un confronto pianoforte dal vivo/pianoforte riprodotto, non potevo che accettare di buon grado, che ormai di apparecchi da ascoltare mi sarei quasi un po' stufato (certo, dipende da cosa arriva), ma le "sfide impossibili" mi intrigano ancora. Giungo quindi nel grande studio di AVS e mi trovo davanti un pianoforte Steinway, due cassettine attive Neumann, 2 microfoni tradizionali, altri 2 inseriti in una sorta di testa artificiale, un po' di cavi svolazzanti, un preamplificatore Millennia, una piccola scheda audio ed un laptop Apple. Insomma, una roba che farebbe storcere il naso ad ogni buon audiofilo che si rispetti.
Ma siccome io sono molto curioso e poco audiofilo, mi sono guardato attorno con interesse ed ho seguito (e registrato) le spiegazioni di AVS, che vi riassumo qui, non prima di avervi raccontato che AVS era impegnato in altra occupazione quando sono arrivato, e mi ha lasciato in ascolto solitario di una mezz'oretta di pianoforte solo, con brani classici. Che dirvi? Non riuscivo a credere che il suono che stavo ascoltando provenisse solo da quelle due pulci nere. Mi sono alzato, ho frugato dappertutto, ma non c'era altro. Suonavano forte, come se davvero qualche fantasma stesse battendo i tasti del piano (ma non si muovevano, ho controllato); incredibile come ogni più piccolo respiro della pianista, il rumore delle meccaniche o il leggero cigolìo dello sgabello arrivassero così naturali alle mie orecchie. Non si capiva da dove arrivassero le note basse dei primi tasti a sinistra, che erano appena sottotono rispetto al resto della tastiera, ma c'erano tutte. Infatti bisognava impegnarsi un bel po' per accorgersene, ma io ero venuto qui per cercare il famigerato pelo nell'uovo, e se non lo trovavo non me ne potevo andare soddisfatto. Torniamo alla descrizione del sistema. Il progetto nasce 20 anni fa da un'idea di AVS, che già si occupava di registrazione e riproduzione, e non era soddisfatto di quanto si riusciva ad ascoltare, a causa dell'enorme differenza rispetto alla musica dal vivo. Quella perdita di "magia", l'ha definita lui, che nella musica eseguita davanti a noi si crea naturalmente. Da qui, a seguito di un sogno, l'idea, la realizzazione, ed il brevetto del primo sistema AVS, che lavorava oltre che in registrazione, soprattutto in riproduzione, utilizzando 4 canali, estraendo migliore spazialità e dettaglio da una normale registrazione a 2 canali. Nel caso di oggi, con 2 canali, il lavoro principale è fatto in registrazione, per ottenere un effetto simile senza necessità dei canali posteriori. Da qui la disposizione dei microfoni, modificati alla bisogna dallo stesso AVS (si noti la testa Shoeps). Anche i cavi, uno dei quali a conduttore liquido, sono realizzati in proprio. E poi ... il software. E' lui l'artefice di quanto ho sentito. Non interviene in registrazione, ma solo in riproduzione, linearizzando il segnale e trasformando le piccole Neumann in diffusori completi. Dopo una spiegazione molto più accurata rispetto a quanto vi sto riportando, siamo passati alla dimostrazione "regina": un brano suonato davanti a me dalla Elena, registrato dal AVS, ed al riascolto sull'impianto stereo predisposto per la dimostrazione. Tra un'armadio affrescato, dipinti alle pareti e uno Steinway tutto particolare, ho quindi conosciuto la pianista che si sta preparando con il percorso di neuromodulazione sonora PAT per musicisti (vedi video sopra) e che si è gentilmente prestata per questo confronto live-registrato e riprodotto con modelli e tecnologie AVS. Non mi è concesso per privacy riferire precisamente di chi si tratta, e per ora ci faremo bastare il nome di battesimo. Però ho visto e sentito una musicista fuori dal comune: emozionante. Ribadisco l'intenzione di tornare a parlare di lei al più presto. Mi piace, prima di tutto, sottolineare l'indiscutibile bravura tecnica ed espressiva di Elena, che ha tirato fuori dal pianoforte dei suoni che erano più di semplici note messe assieme, erano un vero e proprio racconto di quanto scritto sulla partitura, ma anche dei suoi sentimenti mentre eseguiva il brano. Per una volta mi piace filosofeggiare: i sentimenti suoi, dell'esecutrice, o di Rachmaninov, col suo Preludio op. 23 n. 4? Poi siamo passati ad ascoltare la registrazione. Cosa volete che vi dica, credevo di essere preparato dall'ascolto precedente, ma non lo ero abbastanza. E' stato come riavvolgere un film, dal quale è stata tolta, con un effetto speciale, la pianista. Il suono era praticamente indistinguibile da quello appena ascoltato. Credo che chiunque, per quanto possa avere le orecchie allenate, se avesse avuto davanti una tenda, avrebbe potuto confondere le esibizioni di Elena e quella dell'impianto. Non avrei mai pensato possibile una cosa simile. Ho assistito in passato a simili confronti (tanti anni fa, invero), ma mai con risultati paragonabili a questo. La cosa, per chi fosse interessato, previo ascolto, commercialmente funziona così: voi prendete un appuntamento con AVS ed assistete alle dimostrazioni, poi vi faranno un preventivo per l'intero Sistema. Non abbiamo approfondito le cifre, anche perché potrebbero cambiare a seconda della necessità dei 2 o 4 canali, le dimensioni dell'ambiente, ecc. Ma da quello che ho capito, il costo totale, installazione e taratura compresa, non supera quello di un amplificatore integrato di fascia alta. Quindi credo sia estremamente interessante approfondire il discorso per chiunque. Visita istruttiva, molto. La consiglio anche a voi. Angelo Jasparro AVS Research Settembre 2020 |