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Associazione Mozart Milano
Concerto del 30 Novembre 2016
Musiche di W.A. Mozart e L. van Beethoven
Orchestra dell’Associazione Mozart Milano

Direttore M° Aldo Bernardi

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​Nella prosecuzione dei concerti della stagione dell’Associazione Mozart Milano, pur nell’assenza (giustificata per malattia) del M° Paul Badura-Skoda, si è tenuto ieri, nella solita sede della Chiesa di San Marco a Milano, il secondo concerto della parte autunnale della stagione.

Il previsto concerto n. 27 per pianoforte e orchestra è stato sostituito dalla sinfonia n. 29, preparata peraltro in due soli giorni.

Ad iniziare il concerto, l’Ouverture dall’opera "Così fan tutte". Bella esecuzione, chiara nel gioco contrappuntistico, chiara nel colloquio tra i legni, quasi a mimare il cicaleccio che spesso le donne più chiacchierone fanno tra di loro; quasi “petulanti”, a dare carattere all’Ouverture.

La Sinfonia n. 29 è stata tenuta con tempi corretti, mai troppo serrati, a porre in evidenza il gioco contrappuntistico tra le varie componenti dell’orchestra. Molto bello il secondo movimento (carattere “portante” di tutto il concerto di ieri) e la sinfonia risolta tutta con un tratto “maturo”, che proiettava la sinfonia più verso quelle che saranno le sinfonie più complesse di Mozart (dalla 36 in poi) che non verso le più semplici (per quanto Mozart possa essere semplice) che la precedono. E dopo l’ascolto di una sinfonia di Mozart ci si domanda cosa sarebbe accaduto e dove ci avrebbe portati il buon Wolfgang se fosse vissuto più a lungo.

L’esecuzione della Sinfonia n. 4 di Beethoven è stata splendida. Poco da dire; tempi giusti, sempre in un’ottica di esemplificazione del contrappunto (fiore all’occhiello di questa purtroppo meno considerata sinfonia, messa in quel posto stretto tra i due macigni “Eroica” e “Del destino”, ovvero Terza e Quinta). In particolare, chiaro, meditato, ricco di chiaroscuri, il secondo movimento; incantevole, con un accenno del clarinetto che riporta alla mente quel che sarà poi la Pastorale e la trovata di Beethoven di far ripetere la stessa frase musicale agli strumenti, timpani compresi (soluzione che poi, trai i tanti, verrà ripresa da Mahler).

​Anche in questo si comprende la genialità di Beethoven e la sua capacità anticipatoria, non solo di se stesso, ma di quel che accadrà poi (come nell’attacco dei violini in forte, all’inizio della sinfonia, dopo il pianissimo iniziale, attacco che sembra anticipare quella che sarà poi la spumeggiante musica della famiglia Strauss).


Pubblico entusiasta dell’esecuzione della Quarta; con bis finale, ovazione e grida di “bravo” profuse a piena voce.
Peccato ci sia sempre poco pubblico; il M° Bernardi e la sua orchestra offrono sempre spettacoli di qualità, ove il leggero errore di un violino (che dal vivo può sempre accadere) non può ritenersi invalidante del risultato finale.
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Speriamo che al prossimo appuntamento ci sia più pubblico. Vi avviseremo in tempo per l’acquisto dei biglietti.
 
Domenico Pizzamiglio
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