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Bauer Audio OM 2
Un giorno come tanti altri, quando cominci a pensare alle ferie, ancora lontane ma non troppo, ti arriva un messaggio su WhatsApp che, all'incirca, recita: "Ti va di essere il primo al mondo a recensire un nuovo diffusore?".
Voi al mio posto cos'avreste fatto? Inutile che ci prendiamo in giro: dopo tanti anni di recensioni e ascolti, c'è sempre meno interesse a provare le cose. Bisogna trovare degli stimoli, e quello di essere i primi a scrivere di un componente può essere sufficiente, per il sottoscritto, a rimettere in funzione orecchie, cervello e dita. Di che si parla, dunque? Si parla dei Bauer Audio OM 2, diffusori nuovissimi. Talmente nuovi che non sono ancora neanche sul sito del produttore (!). A proposito: chi è il produttore? Una vecchia conoscenza del mondo dell'audio, quel Willi Bauer che tanto ha fatto parlare di sé con quel gran giradischi chiamato DPS, tuttora prodotto e distribuito in tutto il mondo, arrivato alla versione 3. Quello che poco si sa, è che ogni tanto Bauer decide di progettare qualche diffusore. Uno di questi, il modello LS 3g è visibile sul sito (solo in tedesco). Non c'entra nulla, a livello di soluzioni tecniche con l'OM 2 del quale parliamo oggi, ma è sempre un Bauer Audio. In un passato ormai piuttosto lontano, Willi Bauer aveva prodotto un diffusore simile a questo OM 2, con un socio, rinomato progettista, ma qualcosa dev'essere andato storto e la società si è sciolta. Non farò nomi, perché non so come siano andate le cose in realtà e se possa far piacere agli interessati che la cosa sia rivangata. Fatto sta che, nel 2022, siamo qui a parlare di un diffusore da pavimento dalla foggia piuttosto atipica, anche se in qualche cassetto della mia scarsa memoria risiede qualcosa di apparentemente simile. Mah, forse mi verrà in mente. Non confondiamo questi OM 2 con diffusori omnidirezionali, perché non lo sono. Infatti, i tweeter sono sul pannello frontale, mentre solo la diffusione della gamma medio-bassa è diretta verso l'alto (tra l'altro senza alcuna ogiva ad aumentarne la dispersione angolare), non facendone quindi un diffusore omnidirezionale. Brevemente, le caratteristiche tecniche comunicatemi dal produttore: Tweeter: cupola in alluminio da 2,54 cm Midwoofer: 16,5 cm in fibra di papiro egiziano Sensibilità: 84 dB Impedenza: 4 Ohm Risposta in frequenza: 40 - 25.000 Hz Dimensioni: 80x19x19 cm Peso: 14 kg Gli altoparlanti sono SB Acoustics, il tweeter SB26ADC-C00-4 ed il midwoofer SATORI MW16P-8. Nel sito di SB Acoustics potete trovare tutte le caratteristiche dei driver. Finitura: High Density Fiberboard il diffusore, truciolare impiallacciato la base, che dispone di 4 pedini regolabili. Il colore di serie è bianco, altri colori si realizzano su richiesta. Come già visto, si tratta di diffusori a 2 vie, caricati in bass reflex col foro d'uscita verso il pavimento. "Piccoli". Questa è la prima cosa che si nota quando si posizionano in una stanza ampia, con un vantaggio enorme per i locali di piccole o medie dimensioni delle case moderne. Credo proprio siano stati pensati per essere il meno invasivi possibile nei salotti che presumibilmente li ospiteranno. Piccoli, e semplici. Due morsetti di ottima qualità, e due griglie magnetiche a coprire gli altoparlanti superiori. Il resto è sperimentazione al fine di ascoltare al meglio ciò che sono capaci di fare. L'impianto di riferimento nel quale sono stati inseriti i diffusori è il seguente:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, amplificatore integrato: Audionet Humboldt, diffusori: JBL 4350B, subwoofer Velodyne SPL-1200, cavi di segnale: Transparent Super XLR, Duelund in argento RCA, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500. Comincio col CD dei Triplicated, "Appearance" (Organum), che spesso uso per testare la dinamica e la "cattiveria" dei grossi impianti, visto che inizia con un solo di batteria molto ben registrato e poco o nulla compresso. "Dinamica" e "cattiveria" non sono certo le prime cose che vengono in mente al cospetto di questi diffusori, ma la voglia di mettere alla frusta gli oggetti in prova è sempre più forte della ragione. Ebbene: sono rimasto favorevolmente colpito. Intanto la ricostruzione spaziale dello strumento è nell'ambito dell'olografia sonora come raramente accade, per tacere del sax che accompagna le percussioni, che si posiziona decisamente avanti nello spazio, a destra della batteria. Ma ciò che non mi pare di aver mai ascoltato prima, è la posizione esatta dei piatti. Non il classico destra-sinistra, che son capaci tutti, bensì l'avanti-indietro. In pratica, si sente con chiarezza che il "crash" centrale è mezzo metro avanti agli altri piatti. Che caso: proprio la distanza reale in un tipico set di batteria. Complimenti a chi ha registrato! In merito al timbro dei tre strumenti presenti (basso, sax e batteria), si può dire che ci siamo decisamente. Un po' di classica: Béla Bartòk, Piano Works, Francesco Pasqualotto (Urania Records). Una gran bella registrazione di pianoforte, qui riprodotto con ottima correttezza timbrica e con le medie frequenze estremamente piacevoli. Un po' "evanescente" nella posizione, se vogliamo, rispetto ai soliti ascolti di diffusori che ci sbattono il suono direttamente sulla faccia. Un bene? Un male? Lascerò giudicare a voi. Dal mio punto di vista posso però raccontarvi che dal classico posizionamento del pianoforte tra i due diffusori, si passa ad uno strumento largo quanto tutta la stanza. Un ascolto che mi ricorda molto da vicino i concerti per pianoforte solo, che possiamo ascoltare in spazi un po' riverberanti (saloni, stanze di castelli, sale prova non troppo "sorde"). Un modo di proporre il suono di questo grande strumento, decisamente affascinante e davvero degno di menzione.
Ciò che si nota, durante gli ascolti, è che gli strumenti nello spazio, non hanno quella tendenza ad essere scontornati col laser che sembra essere l'ultima moda nella riproduzione sonora e che, francamente, se da un lato sembra in un primo momento colpire l'ascoltatore, dall'altro toglie naturalezza al messaggio. Passiamo ad un po' di musica sinfonica, con la 9 Sinfonia di Dvoràk, dei Berliner Philharmoniker diretti da Rafael Kubelik (DG). Molto bene i timpani, che godono di un decadimento lungo e preciso. La scena è auspicabilmente larga e molto ben sviluppata in profondità. Bene la dinamica, soprattutto se si tiene conto delle dimensioni ridotte di queste macchine da musica e dei loro altoparlanti. Non sono mai individuabili in ambiente, tra l'altro, e questo è un altro punto a loro favore. Gli archi non stridono mai, come sono registrati ve li ripropongono. C'è ben poca interpretazione in questo suono. "The Ghost of Tom Joad" di Bruce Springsteen (Columbia) denota subito un basso molto ben definito, col suono della grancassa, sulle battute 2 e 4, sempre ben distinto. Appena un po' indietro appare l'estremo acuto, col suono del charleston che risulta un po' più corposo e meno brillante del solito. L'armonica a bocca ha un suono elegante e piacevole. Le corde più basse della chitarra sono pulite e le nuance della voce ci sono tutte, così da conferire al "Boss" il giusto carattere. L'Officium, di Jan Garbarek/Hilliard Ensemble (ECM) è un fantastico CD dove il canto gregoriano si intreccia sapientemente col sassofono jazz di Jan Garbarek, in una fusione entrata nella storia della musica. Cosa dirvi, cari amici... da non credere come ci si trovi catapultati in un attimo tra i riverberi dell'Abbazia di Sant Gerold, dove quest'esecuzione è stata ripresa. Un prestazione superba, per due diffusori che fanno della corretta riproduzione delle musiche più sofisticate il loro punto d'orgoglio. Le voci del quartetto, che ho avuto l'occasione di vedere dal vivo una volta, sono stupende ed il sax buca il silenzio con suoni lancinanti che restano sospesi nell'aria, fino a spegnersi lentamente dopo lunghissime note. Cambiamo genere e passiamo a Ivano Fossati con "La Pianta del tè" (CD CBS). Molto interessante è cogliere la dislocazione delle piccole percussioni nel brano che dà il titolo al disco, rappresentate in orizzontale ed in profondità, come accaduto in precedenti ascolti con le OM 2, ma molto raramente e non così chiaramente con altri diffusori. La voce è calda e roca al punto giusto, esente da critiche. La "Missa Glagolitica" di Janacek, eseguita dalla Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks (ma non potevano mettere un nome più corto e pronunciabile?) diretta da Rafael Kubelik ci fa apprezzare l'ottima localizzazione delle voci nei cori, così come la dinamica, per quanto permettano le dimensioni dei diffusori. La gamma acuta, presente ma mai protagonista, completa il segnale senza mai evidenziare particolari che, nell'economia della riproduzione, potrebbero risultare fuorvianti. Ancora una volta, la ricostruzione della scena è tra le più credibili che si possano chiedere ad un impianto hi-fi. I colpi dei timpani sono piacevoli da sentire, così collocati nello spazio fisico di loro competenza in fondo all'orchestra, leggermente spostati sulla destra. Ultimo ascolto del quale parlerò: il CD "Lucio Dalla" Legacy Edition (Sony Music) ci indica che il fuoco sulla voce è perfetto; cosa che mi piace ribadire se per caso ci fossero ancora delle perplessità sulla tecnica di emissione degli altoparlanti. Alla fine di una prova che mi ha intrigato e divertito, posso trarre alcune conclusioni delle quali vi metterò al corrente. Intanto, siamo al cospetto di due "mini" diffusori che suonano da grandi, grazie all'idea di irradiare la gamma media verso l'alto (quella bassa non è direttiva di suo, lo sappiamo). Inoltre, con queste OM 2 c'è da sbizzarrirsi col posizionamento. La distanza dalle pareti di fondo, quelle laterali, ma soprattutto dal punto d'ascolto, incide abbastanza sull'effetto "olografico" della ricostruzione della scena. Per una volta possiamo dare una buona notizia a chi dispone di stanze non troppo vaste, diciamo entro i 30 mq. Infatti queste OM 2 vanno molto bene anche, o soprattutto, se si ascoltano a distanza ravvicinata. Direi, dal metro e mezzo ai 3 metri. In relazione a quest'ultima, provvederete ad orientare i tweeter più o meno verso le vostre orecchie. Il prezzo non è basso in assoluto, la concorrenza in questa fascia di prezzo è feroce, ma queste OM 2 si distinguono dalla massa per le ragioni di cui vi ho parlato, e tanto dovrebbe bastare per prenderle in seria considerazione prima di un acquisto. tra l'altro, sono così poco invasive dal punto di vista estetico, che probabilmente le vostre compagne approveranno la scelta. Angelo Jasparro Produttore: Bauer Audio Distributore per l'Italia: MadForMusic Prezzo al Giugno 2022: euro 4.600,00 |