Bauer DPS Phono
Bauer Audio è un’azienda che ha sede a Monaco, nella produttiva Germania del Sud. Willi Bauer ne è il titolare, progettista del giradischi DPS, ovvero Der Plattenspieler (che significa Il Giradischi), un progetto “semplicemente complicato”, come ho scritto già sul blog Hi-Fi e Musica. Questo il link di quel mio scritto (putroppo solo in italiano): http://hifimusica.blogspot.it/2012/06/giradischi-bauer-audio-dps-der.html. Val la pena di ricordare che il DPS è stato giudicato giradischi dell’anno 2010 dalla rivista americana Stereophile, benché, immodestamente, in realtà io mi fossi accorto già parecchio tempo prima dell’eccellente qualità di quel giradischi. La sede in Pollingestrasse è il negozio di Bauer nel quale buona parte dell’esposizione è occupata da long playing e ove si trovano anche prodotti che lui stesso distribuisce sul territorio tedesco, come i sistemi di altoparlanti della francese Mulidine (marchio che fu importato in Italia negli anni 90 e che rimase snobbato dalla maggioranza degli audiofili).
Bauer è un autentico melomane. Durante la mia visita in Pollingestrasse si è parlato pochissimo di audio (ma l’impianto presente in negozio era comunque di eccellente qualità), ma si è invece parlato di musica e se ne è ascoltata molta.
Il prototipo del DPS Phono l’avevo già ascoltato; da qui la mia curiosità di ascoltare la realizzazione finale, realizzazione dovuta agli sforzi del progettista Dan Nistor, che tre anni fa era ancora contenuto in due anonime scatolette nere di lamierino e che in quell’occasione lavorava con un DPS in versione 3, con il suo braccio (anche questo progettato da Willibald Bauer) e con una Lyra Dorian; come pre-fono di confronto c’era un Tom Evans (credo fosse il modello The Groove). L’impressione fu buona già allora; ascoltammo beatamente alcuni quartetti di Bartok da un silenzioso vinile ristampato in Germania (non ricordo l’etichetta), mentre il piccolo Bauer faceva il suo lavoro, dando prova di grande raffinatezza timbrica. Ma val la pena spendere prima qualche parola sul pre-fono che si presenta in due contenitori metallici neri di identica dimensione. Uno è l’alimentatore “switching” e l’altro è il pre-fono vero e proprio. Il pre-fono non ha nessuna regolazione né del guadagno né del carico ed ha solo i connettori d’ingresso/uscita e il connettore per la massa. La cosa strana è il carico che viene dato al fonorivelatore, pari a 47 KOhm. Carico molto alto, che porterebbe a pensare ad un suono anche troppo squillante, con anche qualche fenomeno di compressione dinamica con alcune testine; invece assolutamente così non è, ma, come leggerete appresso, è l’esatto contrario. Pochissimi i dati forniti. In realtà non viene dichiarato neppure il guadagno, mentre il produttore informa che il pre-fono lavora con testine con uscita da 0,1 mV in su. Quindi il guadagno dovrebbe essere piuttosto elevato; ma il rumore prodotto dal fono resta molto basso e per udire qualcosa bisogna avvicinare l’orecchio al tweeter e tenere ben alto il volume; come con la maggior parte dei suoi concorrenti, peraltro. Il prezzo di vendita in Italia è fissato in € 2500,00.
L’impianto nel quale è stato inserito il DPS Phono è il consueto costituito dal giradischi DPS con braccio Mørch DP6 e testine Transfiguration Aria e Denon DL S1, oltre al Revox B795 che qui è stato usato come co-protagonista e che ha montata sul braccio la Ortofon Vivo Blue; preamplificatori lo Spectral DMC12 e l’Olimpia Audio Guglielmo II; amplificatori finali lo Spectral DMA50 e il Wyred 4 Sound ST 250; sistema di altoparlanti le Magneplanar MG 1.6. Pre-fono di riferimento l’American Hybrid Technology –P Non Reference utilizzato con il DPS e il Lehmann Black Cube utilizzato con il Revox. Come ho anticipato qui sopra, collegato il pre-fono all’impianto, stante l’alto carico visto dalla testina, temevo in una sonorità molto teutonica di vecchio stampo, con alti parecchio in evidenza, forse anche affaticanti; invece sono rimasto meravigliato nell’ascoltare un suono decisamente equilibrato, caratterizzato da una gamma bassa potente, ma sempre perfettamente controllata. Violoncelli e contrabbassi carnosi, presenti, ma mai sopra le righe. Una gamma bassa che in qualche modo obbliga a pensare a quanto si possa perdere in correttezza dell’ascolto con altri progetti omologhi che non danno analoga importanza alla gamma bassa (penso al mio Lehmann e non certo al ben più costoso AHT, o Walker, visto che ora l’AHT viene riproposto da Lloyd Walker, quello del giradischi Proscenium, ad un costo che è svariate volte quello del DPS), spostando l’attenzione invece sul cesello della sola parte media e alta. Ascoltando registrazioni di qualità, qual è il Concerto per il Nuovo Anno del 1979, prima registrazione Decca Digital, con Boskovski sul podio, o il Sacre du Printemps di Stravinskij diretto da Maazel su Telarc, si ha la netta sensazione che il suono si appoggi sulle note profonde che fanno da robusto supporto a tutto il resto. Contrabbassi e violoncelli veloci nei tempi di attacco, ma corretti in quelli di decadimento, potenti, giusti nel timbro, che fanno da basamento a tutta la struttura armonica dell’orchestra; ma anche trombe giustamente squillanti, l’etereo flauto, l’insieme degli archi acuti che suonano solo leggermente scuri, ma non in senso audiofilo, quanto in senso musicale, come se si stesse ascoltando in un teatro d’opera, come la nostra Scala; le percussioni sono anch’esse timbricamente delineate e un timpano ha il suono proprio del timpano ascoltato dal vivo; ne ha anche la potenza e la fisicità. La dinamica non soffre: è fluida e in unione con le caratteristiche timbriche, il suono che si ottiene dà una sensazione di facilità e l’ascolto prosegue in assoluta tranquillità.
Ecco, è proprio questa sensazione di fluidità nel riprodurre i suoni che colpisce in questo piccolo apparecchio. Non si ha mai l’impressione di qualche “scalino”, di qualche “inceppamento”;tutto fluisce con semplicità, al punto che al primo momento sembra quasi che la dinamica non sia tanta, mentre in realtà la Fanfare For The Common Man di Aaron Copland, su lp Crystal Clear, dimostra che la dinamica assolutamente non manca; i colpi violenti delle percussioni vengono restituiti con sicurezza ed ogni colpo è di diversa intensità rispetto agli altri. Anche in questo caso i colpi dei piatti sono in qualche modo ammorbiditi, ma mai in modo da falsarne il risultato. Gli ottoni sono invece molto naturali. L’ascolto degli strumenti solisti sottolinea questa facilità dinamica. Ascoltando le Partite per violino solo di Bach (Kremer, Philips), o I Capricci di Paganini(Accardo, DGG) si ha la netta sensazione del vibrato imposto dal violinista; non si fatica a ricostruirlo; appare semplicemente normale che sia così (e la mente è tornata all’Accardo degli anni 70, in un concerto al Conservatorio proprio con i Capricci). Anche il timbro, mai particolarmente aperto, contribuisce a dare la sensazione di avere del pubblico intorno, rimandando ad esperienze personali di ascolto dal vivo. Risultato analogo a quanto accaduto con Jessie Norman nei Vier Letzte Lieder di Richard Strauss (Mazur, Philips): anche in questo caso il naturale vibrato della Norman è reso senza veli, come anche la grandezza della nutrita compagine orchestrale che accompagna la Norman. E questa caratteristica ricordo di averla percepita chiaramente già nell’ascolto del prototipo di cui ho scritto sopra. Chiaramente il risultato è valido per tutti i generi che ho ascoltato, che si trattasse delle bellissime lacche della Classic Records con Louis Armstrong e Duke Ellington, piuttosto che i Dire Straits di Making Movies, o i Rolling Stones di Some Girls, piuttosto che il Bach della Passione Secondo San Giovanni con Gardiner alla conduzione. Un pre fono da ascoltare: sicuramente; e venduto ad un prezzo assolutamente allineato a quello della concorrenza. Domenico Pizzamiglio Prodotto da: http://www.bauer-audio.de/ Distribuito da: www.madformusic.it Prezzo: euro 2500,00 |
Testi e grafiche di questo sito appartengono al proprietario e non possono essere utilizzati senza autorizzazione scritta.
All contents and graphics on this site are copyright and can not be used without permission.
Audio-activity è un marchio della MGP Srl - PI 01839210158
All contents and graphics on this site are copyright and can not be used without permission.
Audio-activity è un marchio della MGP Srl - PI 01839210158