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Lettore CD/Preamplificatore Burmester 069 +
Amplificatore finale Burmester 911 MK3

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Burmester 069
Presentare il marchio tedesco Burmester agli appassionati di audio sembra uno spreco di spazio. Inoltre dobbiamo ancora “prendere le misure” di quale sia il giusto spazio da dedicare ad una recensione on-line. Non possiamo lavorare come sulla carta, sul web i lettori si concentrano meno e si deve essere più brevi. Ci proveremo, anche se la caratura e la complessità degli apparecchi di questa prova meriterebbero molto spazio. Presentiamo intanto il lettore CD 069, il top di gamma di Burmester, non a caso facente parte della linea Reference, la massima espressione tecnologica della Casa di Berlino. Si  tratta di una macchina che legge solo i CD Red Book ed è provvista di carica  dall’alto. Diversamente da quanto accade con tutte le altre meccaniche del mondo, a parte CEC, la trazione è a cinghia. L’aspetto meccanico è tipico dei prodotti Burmester e non potrebbe essere che tedesco: pesanti e spesse lamiere di alluminio, frontale cromato e lucidato a specchio. Guardando il lettore, sulla destra troviamo l’interruttore di alimentazione/stand-by con il LED che segnala lo stato di funzionamento. In centro, la parte superiore è occupata da un display con caratteri verdi e, subito sotto, una serie di tasti circolari per le funzioni della macchina, tutte replicate da un pesante e grosso telecomando in metallo. Il retro è più complesso. Da sinistra, troviamo la vaschetta IEC per il cavo di alimentazione (quello fornito di serie da Burmester pare di ottima qualità) e l’interruttore di alimentazione. Seguono le interfacce Burlink per il controllo delle funzioni tramite computer le uscite bilanciate e sbilanciate, ingressi digitali ottici e coassiali ed infine, un ingresso linea, solo bilanciato. Da quest’ultimo particolare e dal controllo di volume presente, desumiamo, a ragione, che quest’apparecchio funziona anche da preamplificatore e può essere collegato direttamente ad un amplificatore finale. Anche noi adotteremo questa soluzione per la prova che state leggendo. Segnaliamo anche un  pesante clamp da mettere sui CD, prima di chiudere lo sportello ed avviare la riproduzione. Il lettore va posizionato sopra una spessa lastra di alluminio, nella quale sono scavate le sedi per i piedini. Tra questi ultimi e la base bisogna interporre i 4 dischetti di Kevlar forniti. Tra le caratteristiche, segnaliamo la possibilità di effettuare l’upsampling, a scelta, a 96 o 192 Khz. Di un’altra importante regolazione parleremo tra poco, in chiusura della prova di ascolto. Il lettore pesa 25 Kg. 

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Burmester 911 MK3
L’amplificatore di potenza, il 911 MK3, appartiene invece alla linea subito sotto la Reference e cioè la Top Line. Anche in questo caso, abbiamo 31 Kg di metallo perfettamente lavorato e rifinito, con una linea originale, caratterizzata dall’originale piegatura delle alette di raffreddamento. Nel frontale, in centro, uno stretto pannello cromato ospita il tasto di accensione/stand-by ed i led che informano sullo stato di funzionamento. La parte posteriore prevede la solita vaschetta per il cavo di alimentazione, l’interruttore di accensione, gli ingressi solo bilanciati ed i 4 morsetti di uscita di ottima qualità e notevole robustezza. Questa macchina è capace di 340 Watt su 8 Ohm e, in caso di necessità, può essere collegata a ponte, così da raddoppiare la potenza.
Secondo l’importatore italiano, la messa a ponte corrisponde ad un notevole miglioramento del suono.

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Burmester 069
I due Burmester sono stati inseriti nel seguente impianto: giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Scan Tech Lyra Helikon, cavo phono: LAT International XLR, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, cavo tra pre phono e preamplificatore: Transparent Super XLR, cavo tra lettore CD e preamplificatore: Acrolink Mexcel, diffusori: JBL 4350B, cavi di potenza: MIT Magnum MA, filtro di rete: Black Noise 2500.
Mezz’ora scarsa di riscaldamento e la coppia tedesca canta già da par suo. Nei primi minuti di accensione degli impianti, uso sempre quei dischi che chiamo “di riscaldamento”; incisioni magari non particolarmente adatte per un vero ascolto critico ma che scelgo volentieri per il loro livello artistico. Questa volta è toccato a Paolo Conte, col suo doppio CD “Aguaplano” (CGD). Immediatamente lasciano a bocca aperta la dinamica del pianoforte e della voce del cantautore italiano. Il finale artiglia i 4 woofer da 15” delle mie JBL e li porta a scendere dove non sono abituati. Pare di aver guadagnato mezzo tono. Terminato il brano “Max”, ho premuto lo “skip” sul telecomando, per riascoltarlo a volume molto superiore. Questo vi può dare una prima idea di massima del gradimento. 
 

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Burmester 911 KM3
Per saggiare la capacità di controllo sui bassi di questa coppia, passo al CD dei Dire Straits “Sultans of Swing” (Vertigo). Durante il brano omonimo, la pressione sonora supera i 110 dB nel punto d’ascolto e sembra di assistere ad uno spettacolo di fuochi di artificio. La velocità dei “rim shot” sul rullante della batteria è impressionante. L’assolo finale di Mark Knopfler si presenta con una chitarra lancinante e vera. Si, perdonatemi la licenza: vera. La gamma media ha una “cattiveria” pari a quella degli ascolti dal vivo.
Dimenticatevi quel suono coi medi arretrati e colorato agli estremi di gamma di altre elettroniche. Qui abbiamo un’estensione notevolissima ma estremamente lineare. Passiamo a qualcosa di acustico, col “Vespro della Beata Vergine” di Claudio Monteverdi. E’ un doppio CD del quale presto vi parlerò in una recensione dedicata a questa straordinaria composizione. L’etichetta è la Archiv e John Eliot Gardiner dirige nella Basilica di San Marco a Venezia. Il livello della riproduzione prosegue su standard elevatissimi. Le voci mostrano inflessioni nuove, l’ambienza della Chiesa è restituita alla perfezione. L’immagine virtuale è molto larga e profonda quanto basta. La timbrica degli strumenti antichi utilizzati per questa performance è rigorosamente rispettata. 

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Burmester 911 MK3
Chiudiamo questa relazione sugli ascolti col CD “Trio in Tokio” (Dreyfus Jazz), un live jazz di Michel Petrucciani, Steve Gadd ed Anthony Jackson. Un concerto magistrale e molto ben registrato, che  non guasta. La resa sonora dei piatti della batteria è molto naturale ed il drumming di uno Steve Gadd in grandissima forma traspare in tutta la sua fantasia e tecnica. Il pianoforte di Petrucciani è perfettamente bilanciato nelle tre zone nelle quali possiamo idealmente dividerlo: bassa, media ed alta. Tutto è al suo posto e non vi sono mai cenni di asprezza, neanche nei tasti più acuti dello strumento.
Ogni nota di contrabbasso risulta perfettamente intelligibile. Devo segnalare alcune cose che ho rilevato durante la mia prova. Una di queste, fastidiosa, era la mancanza di quel “silenzio tra le note” che mi ha disturbato durante i primi ascolti. Leggendo con attenzione il manuale del lettore CD/preamplificatore, mi sono accorto che il guadagno è regolabile. Attenuatolo di 10 dB e messo in posizione “Low”, tutto è andato a posto. Non siamo ancora alla perfezione, sotto questo aspetto ma è giusto che sia così. Altra cosa: non è sempre facile scegliere tra il sovracampionamento a 96 o 192 KHz. Dopo una serie di prove ho deciso che col valore più alto il suono diventa più presente ed acquisisce forse maggiore ambienza ed aria, forse a scapito di un po’ di velata piacevolezza d’ascolto. Ho comunque usato più spesso i 192 Khz. 

Cosa dire, in conclusione? Un sogno che purtroppo può durare poco. Siamo sotto Top Audio, lo show milanese dell’alta fedeltà e l’importatore verrà presto a riprendersi i suoi apparecchi. Dal canto mio, ho preso una decisione: a parte il concerto di questa sera, che prevede i Concerti Grossi e Musica Sacra di Händel, sono bandite uscite con gli amici e televisione fino a quando i Burmester mi terranno compagnia. Provo ad immaginare come ascolterei se tra lettore ed amplificatore interponessi un preamplificatore “vero”, magari l’808, sempre di Burmester … no, preferisco non saperlo. Questi tedeschi suonano davvero bene e si collocano nell’olimpo dei migliori. Non leggerete mai su queste pagine: “il migliore”, per il semplice fatto che non abbiamo ascoltato tutto e, soprattutto, perché questo tipo di affermazione non si basa su dati certi. Potete preferire altro, magari suoni più colorati ma un simile controllo del basso, per esempio, mi sembra pressochè inarrivabile. 

Di solito, in chiusura di una recensione, si usa commentare il prezzo degli apparecchi. Da tempo dico che si può parlare di rapporto qualità/prezzo solo fino a certi livelli, preferibilmente bassi. Qui parliamo di costi elevatissimi e preferisco pensare al costo/beneficio, un parametro molto soggettivo, sul quale nessuno può avere la parola definitiva. Per un milionario i 54.000 euro di quest’accoppiata sono una sciocchezza e se sente un suono migliore rispetto alle sue attuali elettroniche, comprerà questi Burmester senza battere ciglio. Altri appassionati, ascoltando, decideranno in cuor loro se questa follia merita di essere fatta. Io posso solo consigliarvi di ascoltare queste elettroniche nella pace della vostra stanza, coi vostri diffusori e la concentrazione necessaria a capirle. Non basatevi su ciò che ascoltate negli audio show, perdereste molto. 

Angelo Jasparro

Importati da OZ Sound
Prezzi listino:  CD 069:              euro  33.800,00
                       Finale 911 MK3:  euro 19.820,00
 

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