Cardas EM 5813
Bene, sembra proprio che il mercato dell'audio continui a puntare sempre di più sulle cuffie. La cosa più divertente è che, mentre nei più comuni componenti hi-fi sembra che il tempo passi senza che si compiano sensibili passi avanti nei risultati sonori, il settore delle cuffie pare avere ancora qualcosa di importante da dire. Come spesso accade, non è però cosa da tutti poter realizzare prodotti che lascino un segno.
George Cardas, famoso nel mondo dell'audio per essere tra i principali progettisti e produttore di cavi, tre anni fa ha deciso di mettere sul mercato una cuffia intraurale (in effetti i modelli sono due). Noi abbiamo qui il modello migliore tra i due, la cuffia EM 5813 Model 1.
Non faremo quelli che cadono dalle nuvole, onorati per il fatto che il Distributore italiano ha pensato a noi. Lui era lì che se la godeva in quel di Catania quando, tra il lusco e il brusco, ha ricevuto una mia chiamata che ad occhio e croce si è svolta così: “Caro Salvo, siccome ultimamente mi sono messo a camminare nel tentativo di perdere peso, mi serve una buona cuffia per ascoltare musica dallo smartphone. Quella che ho non è male ma siccome non si è mai contenti, ho visto che tu distribuisci la Cardas e sono curioso di provarla”. Avevo visto che non costa proprio pochissimo ma facendo due conti, 400 euro divisi per 8.000 passi, sono 5 centesimi a passo. E siccome gli 8.000 si ripetono più volte la settimana (finché non mi stufo), tutto sommato si ammortizzano abbastanza bene.
Stupidaggini a parte, ero davvero curioso di sentire, vista la mia limitata esperienza di cuffie intraurali, cosa si potesse ottenere da quei due piccoli imbuti gialli infilati nelle orecchie.
Sono ormai tre mesi che me le ascolto ed ora che devo scrivere, ho pensato di approfondire le caratteristiche di questi due gioielli in miniatura, chiedendo notizie alla stessa Cardas. Il giorno seguente la mia mail, ho ricevuto la risposta da Josh Meredith, con le seguenti caratteristiche:
Body: Golden Spiral Curved, machined from billet brass, plated with copper & clear coated to prevent oxidation.
Driver: 11mm dynamic
Cable: Cardas Clear Light Headphone (4 X 25.5 AWG Matched Propagation Conductors)
Impedance: 32 Ohms
Sensitivity: 110 dB
Isolation: -20 dB
Connector: 3.5mm stereo TRS, w/gold plated contact surfaces
Weight: 63.15 grams
George Cardas, famoso nel mondo dell'audio per essere tra i principali progettisti e produttore di cavi, tre anni fa ha deciso di mettere sul mercato una cuffia intraurale (in effetti i modelli sono due). Noi abbiamo qui il modello migliore tra i due, la cuffia EM 5813 Model 1.
Non faremo quelli che cadono dalle nuvole, onorati per il fatto che il Distributore italiano ha pensato a noi. Lui era lì che se la godeva in quel di Catania quando, tra il lusco e il brusco, ha ricevuto una mia chiamata che ad occhio e croce si è svolta così: “Caro Salvo, siccome ultimamente mi sono messo a camminare nel tentativo di perdere peso, mi serve una buona cuffia per ascoltare musica dallo smartphone. Quella che ho non è male ma siccome non si è mai contenti, ho visto che tu distribuisci la Cardas e sono curioso di provarla”. Avevo visto che non costa proprio pochissimo ma facendo due conti, 400 euro divisi per 8.000 passi, sono 5 centesimi a passo. E siccome gli 8.000 si ripetono più volte la settimana (finché non mi stufo), tutto sommato si ammortizzano abbastanza bene.
Stupidaggini a parte, ero davvero curioso di sentire, vista la mia limitata esperienza di cuffie intraurali, cosa si potesse ottenere da quei due piccoli imbuti gialli infilati nelle orecchie.
Sono ormai tre mesi che me le ascolto ed ora che devo scrivere, ho pensato di approfondire le caratteristiche di questi due gioielli in miniatura, chiedendo notizie alla stessa Cardas. Il giorno seguente la mia mail, ho ricevuto la risposta da Josh Meredith, con le seguenti caratteristiche:
Body: Golden Spiral Curved, machined from billet brass, plated with copper & clear coated to prevent oxidation.
Driver: 11mm dynamic
Cable: Cardas Clear Light Headphone (4 X 25.5 AWG Matched Propagation Conductors)
Impedance: 32 Ohms
Sensitivity: 110 dB
Isolation: -20 dB
Connector: 3.5mm stereo TRS, w/gold plated contact surfaces
Weight: 63.15 grams

Ora che ne sappiamo un po’ di più, passiamo alla descrizione dell’oggetto. Come vedete dalle foto (e dalla descrizione), i due auricolari sono in ottone placcato rame.
Cardas ha scelto di utilizzare un altoparlante a larga banda, mosso da un magnete in neodimio. Pubblichiamo una foto dello spaccato delle EM 5813. Il cavo è prodotto da … vediamo se indovinate … Cardas! Invero, è piuttosto rigido e pesante ma con la clip fornita in dotazione, potete alleggerire la sensazione di peso, pinzandolo ai vestiti. Nella confezione troverete due diversi inserti in silicone, che hanno la possibilità di variare la risposta in basso della cuffia, ed un terzo in foam, che isola maggiormente dai rumori esterni.
La confezione non è certo ricca, se si pensa al costo dell’oggetto, e c’è da sperare che l’impiego di risorse sia stato dedicato alla fabbricazione delle cuffie, invece che alla “scenografia”. Il contenitore, una specie di portamonete in pelle degli anni ‘50, mi pare francamente brutto e sottotono. Beh, non farete fatica a trovarne uno più consono, per pochi euro.
Scendiamo invece nel concreto, ed infiliamoci la Cardas nei padiglioni auricolari. Prima avvertenza: curate bene il posizionamento delle cuffie. L’orientamento fa davvero la differenza. Non mettete gli auricolari perpendicolari alla testa, come spesso facciamo, pena la perdita sensibile delle frequenze basse ma anche di buona parte delle caratteristiche sonore delle cuffie. Accertatevi che l’uscita degli auricolari punti verso la parte anteriore del cranio e vi troverete presto in Paradiso.
Accidenti, non ricordo di aver mai ascoltato una cuffia, di qualsiasi genere essa sia e qualsiasi tecnologia impieghi, così lineare. Posso tranquillamente affermare che, fino ad oggi, pensavo che le cuffie intraurali fossero perfette per trotterellare in giro per la città senza fare la figura dei cretini (se fossi un ragazzo non parlerei così, giustamente) con due padelloni attorno alle orecchie. Ma siccome le convinzioni sono fatte per essere smentite, ecco che con queste Cardas mi sono ritrovato ad ascoltare l’integrale delle Sinfonie di Beethoven dirette da Sir Simon Rattle (EMI Classics).
Com’è successo? Semplice: prima cosa, la sensibilità di queste cuffie permette di pilotarle con sufficiente energia e dinamica a qualsiasi smartphone di buona qualità, senza l’impiego di amplificatori addizionali. La seconda cosa, alla quale accennavo prima, è il rigore timbrico di questi oggetti, che rendono un piacere anche ascoltare le trame sonore più complesse, con una precisione nel riprodurre i singoli strumenti, che non mi attendevo davvero.
Oltretutto, si riesce persino a localizzare gli strumenti centrali dell’orchestra, grazie ad una solida ricostruzione della scatola sonora.
Ma siccome quando sono a spasso mi piace andare a ritmo di musica, la maggior parte del tempo è dedicata a pop e rock. Ottime. Anzi, più che ottime. Risposta in frequenza ben estesa, “punch” da cuffie di qualità, fatica d’ascolto inesistente.
Dobbiamo parlare del prezzo? Fascia alta del mercato, non altissima. Sappiamo tutti che con 10 euro si può sentire quello che esce dal telefono ma noi non siamo gente che si accontenta di poco, vero? Sappiamo anche che qualcuno produce e vende cuffie intraurali a prezzi più alti e con caratteristiche diverse. Quasi 500 euro non sono pochi, per una cuffietta del genere ma anche le sue prestazioni sono decisamente sopra la media, avvicinandosi a quelle delle migliori cuffie sovraurali, quelle “grandi”.
Sto pensando a che altro potrei raccontarvi … ah, si, ci sarebbe una cosetta insignificante … sono le mie nuove compagne di strada, non le lascio più. Se volete farvi un bel regalo, fate la stessa cosa anche voi.
Angelo Jasparro
Produttore: Cardas
Distributore per l'Italia: Audio Point Italia
Prezzo in Italia: euro 490,00
Cardas ha scelto di utilizzare un altoparlante a larga banda, mosso da un magnete in neodimio. Pubblichiamo una foto dello spaccato delle EM 5813. Il cavo è prodotto da … vediamo se indovinate … Cardas! Invero, è piuttosto rigido e pesante ma con la clip fornita in dotazione, potete alleggerire la sensazione di peso, pinzandolo ai vestiti. Nella confezione troverete due diversi inserti in silicone, che hanno la possibilità di variare la risposta in basso della cuffia, ed un terzo in foam, che isola maggiormente dai rumori esterni.
La confezione non è certo ricca, se si pensa al costo dell’oggetto, e c’è da sperare che l’impiego di risorse sia stato dedicato alla fabbricazione delle cuffie, invece che alla “scenografia”. Il contenitore, una specie di portamonete in pelle degli anni ‘50, mi pare francamente brutto e sottotono. Beh, non farete fatica a trovarne uno più consono, per pochi euro.
Scendiamo invece nel concreto, ed infiliamoci la Cardas nei padiglioni auricolari. Prima avvertenza: curate bene il posizionamento delle cuffie. L’orientamento fa davvero la differenza. Non mettete gli auricolari perpendicolari alla testa, come spesso facciamo, pena la perdita sensibile delle frequenze basse ma anche di buona parte delle caratteristiche sonore delle cuffie. Accertatevi che l’uscita degli auricolari punti verso la parte anteriore del cranio e vi troverete presto in Paradiso.
Accidenti, non ricordo di aver mai ascoltato una cuffia, di qualsiasi genere essa sia e qualsiasi tecnologia impieghi, così lineare. Posso tranquillamente affermare che, fino ad oggi, pensavo che le cuffie intraurali fossero perfette per trotterellare in giro per la città senza fare la figura dei cretini (se fossi un ragazzo non parlerei così, giustamente) con due padelloni attorno alle orecchie. Ma siccome le convinzioni sono fatte per essere smentite, ecco che con queste Cardas mi sono ritrovato ad ascoltare l’integrale delle Sinfonie di Beethoven dirette da Sir Simon Rattle (EMI Classics).
Com’è successo? Semplice: prima cosa, la sensibilità di queste cuffie permette di pilotarle con sufficiente energia e dinamica a qualsiasi smartphone di buona qualità, senza l’impiego di amplificatori addizionali. La seconda cosa, alla quale accennavo prima, è il rigore timbrico di questi oggetti, che rendono un piacere anche ascoltare le trame sonore più complesse, con una precisione nel riprodurre i singoli strumenti, che non mi attendevo davvero.
Oltretutto, si riesce persino a localizzare gli strumenti centrali dell’orchestra, grazie ad una solida ricostruzione della scatola sonora.
Ma siccome quando sono a spasso mi piace andare a ritmo di musica, la maggior parte del tempo è dedicata a pop e rock. Ottime. Anzi, più che ottime. Risposta in frequenza ben estesa, “punch” da cuffie di qualità, fatica d’ascolto inesistente.
Dobbiamo parlare del prezzo? Fascia alta del mercato, non altissima. Sappiamo tutti che con 10 euro si può sentire quello che esce dal telefono ma noi non siamo gente che si accontenta di poco, vero? Sappiamo anche che qualcuno produce e vende cuffie intraurali a prezzi più alti e con caratteristiche diverse. Quasi 500 euro non sono pochi, per una cuffietta del genere ma anche le sue prestazioni sono decisamente sopra la media, avvicinandosi a quelle delle migliori cuffie sovraurali, quelle “grandi”.
Sto pensando a che altro potrei raccontarvi … ah, si, ci sarebbe una cosetta insignificante … sono le mie nuove compagne di strada, non le lascio più. Se volete farvi un bel regalo, fate la stessa cosa anche voi.
Angelo Jasparro
Produttore: Cardas
Distributore per l'Italia: Audio Point Italia
Prezzo in Italia: euro 490,00