Care Orchestra Divina Minor
Contrariamente a ciò che accade di solito, questa volta cominceremo col parlare del prezzo dell’oggetto in prova: 6.600 euro. Che per due diffusori di dimensioni ancora più ridotte delle classiche ”scatole da scarpe”, sembrano una richiesta decisamente fuori mercato. Devo dire che io stesso, non appena conosciuto il prezzo di listino, ho avuto la tentazione di restituire questi diffusori, senza neanche approfondirne il suono che, nel frattempo, avevo trovato … molto buono. Poi, alcune ricerche fatte in rete mi hanno permesso di capire che altoparlanti utilizzati, componentistica del crossover e costruzione del cabinet hanno, in questi due piccoli diffusori, un’incidenza particolarmente elevata. Non entreremo in particolari, che non ci è mai piaciuto fare i conti in tasca a chi lavora; ognuno di voi potrà, grazie alla rete ed alle informazioni che vi forniremo, trarre le proprie conclusioni. Noi ci limiteremo ad osservare che questo prodotto non nasce per il classico mercato dell’alta fedeltà ma strizza l’occhio al lifestile, all’arredamento d’interni e ad un pubblico esigente, che pretende prodotti finiti in modo particolare da artigiani del lusso o, addirittura, realizzati su richiesta ben precisa. Ecco quindi che un’organizzazione che riesca a soddisfare praticamente ogni richiesta da parte del pubblico, debba prevedere dei costi realizzativi piuttosto elevati e decisamente non paragonabili a quelli della produzione in serie. Ciò richiama alla mente gli ebanisti della Rolls Royce, che possono realizzare il cruscotto dell’automobile col legno dell’albero preferito del vostro giardino o gli interni in pelle con materie prime selezionate tra il meglio disponibile al mondo. Sono particolari che potrebbero risultare poco utili ai più ma che, per i clienti della Casa britannica, fanno la differenza. Del resto, sono anni che predichiamo che i prodotti debbano uscire dal ristretto ambito degli audiofili e finalmente qualcuno prova a proporre finiture in pelli pregiate ed in mille colori diversi, laccature preziose o addirittura oro in foglie. Basta andare sul sito careorchestra.com per trovare un vero e proprio configuratore e realizzarsi i diffusori su misura, esattamente come se fossero automobili o motociclette.
Care Orchestra realizza tre modelli di diffusori: Linea Divina Supreme, Linea Divina Minor, Linea Celestial Deep Breath. Noi, che in Audio-activity ci occupiamo di audio, dobbiamo analizzare questi prodotti coi nostri consueti canoni di giudizio, dopo la consueta descrizione fisica. Si tratta di due piccoli cabinet da 8 Kg cad. e di foggia asimmetrica, col risultato che i tweeter restano posizionati su lato destro del diffusore, indipendentemente dal posizionamento.. Anche lo smusso a lato del pannello, su un solo lato, risulta asimmetrico. Devo dire che l’occhio, inizialmente, ci ha messo un po’ ad abituarsi. Secondo il produttore, questa foggia è voluta ed influisce positivamente sul suono. Noi non abbiamo la possibilità di effettuare la prova contraria e quindi prendiamo per buona l’affermazione e passiamo oltre. Di pregio gli altoparlanti utilizzati: il woofer da 120 mm è un Seas Excel in carta trattata ed il tweeter è uno Scan Speak Illuminator a cupola morbida, con magnete in neodimio. Abbiamo quindi a che fare con un due vie in bass reflex con condotto posteriore, la cui risposta in frequenza viene dichiarata 66-40000 Hz a +/- 3dB. La sensibilità è inevitabilmente bassa: 85,5 dB. Il crossover, realizzato con componenti “audiophile grade”, è un secondo ordine elettrico e taglia i due altoparlanti a 2100 Hz. I connettori posteriori sono molto belli ed accettano terminazioni a banana o cavo spellato fino ad 8 mm di diametro. La copertura del woofer è realizzata in tela fono trasparente, con una cornice rotonda rivestita in pelle di ottima qualità e fissaggio magnetico, coi magneti affogati sotto il frontale del diffusore e quindi invisibili. Ho verificato che la tela non incide troppo sul suono emesso ma ho preferito rimuovere le protezioni durante i miei ascolti più impegnativi. Care Orchestra fornisce, a richiesta, anche i supporti per i diffusori. Se doveste esserne già dotati, vi avviso che sarebbe consigliabile un’altezza di 70/80 cm, a seconda della vostra seduta, in modo da portare i tweeter all’altezza delle orecchie ed ottenere così una corretta altezza del suono. Le Care Orchestra sono state inserite nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Scan Tech Lyra Helikon, cavo phono: LAT International XLR, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, cavo tra pre phono e preamplificatore: Transparent Super XLR, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, cavo tra lettore digitale e preamplificatore: MIT Oracle MA Proline, preamplificatore: MBL 4006, cavo tra pre e finali: MIT Oracle MA-X Proline, finali: Bryston 7B ST, cavi di potenza: MIT Magnum MA, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, filtro di rete: Black Noise 2500. I diffusori sono rimasti attaccati all’impianto per parecchio tempo e la cosa, come potete immaginare, è positiva. Quando un prodotto non va si cerca di reimballarlo e restituirlo il prima possibile, mentre in casi come quello di cui parliamo, non si ha altrettanta fretta. Li ho quindi ascoltati nelle varie declinazioni del mio impianto; oltre che per i consueti ascolti di musica, per l’audio dei film in televisione, per gustarmi DVD, anche musicali. Proprio di uno di questi vorrei parlarvi: il “Vespro della Beata Vergine” diretto da Gardiner (Archiv). Del CD corrispondente abbiamo parlato in abbondanza, mai del DVD. Posto che si tratta esattamente della stessa, eccezionale registrazione, questo supporto offre in più una risoluzione superiore (48 Khz), il supporto video di una ripresa in un ambiente incredibilmente bello (la Basilica di San Marco a Venezia) e l’autorevole introduzione di Gardiner, che ci racconta la genesi dell’opera e fa un quadro di Monteverdi che ci aiuta a conoscerlo. L’acquisto è francamente consigliato ad occhi chiusi a chiunque. Anche durante altri ascolti, le piccole Divina non hanno fatto rimpiangere troppo i diffusori titolari. Ho fatto qualche veloce e grezza misura col fonometro, vista la prestazione in gamma bassa che mi è sembrata subito particolarmente interessante, se rapportata al volume di 4 lt dei diffusori. Nel mio ambiente, che tende a nascondere la gamma bassa tra i 40 ed i 60 Hz soprattutto, ho misurato un leggero e graduale calo sotto gli 80 Hz. Come ho già avuto occasione di annotare, ho trovato il suono leggermente più definito in assenza delle griglie protettive, che ho quindi rimosso per gli ascolti critici. Il CD “Aguaplano” di Paolo Conte (CGD), al mio primo ascolto, fa subito capire di che pasta sono fatte queste pulci. La sensibilità probabilmente corrisponde a quella dichiarata e la manopola del preamplificatore ruota sensibilmente in senso orario, per poter fornire una pressione sonora plausibile. In compenso, i due piccoli woofer sembrano non colorare il suono con la famigerata gobba dei 120/150 Hz. Il contrabbasso è lineare e ben proporzionato al resto, mantenendo una buona intelligibilità fino a volumi medi, prima di dover cedere all’eccessiva escursione causata dall’eccessiva richiesta di pressione sonora, col risultato di aumentare la distorsione e perdere in chiarezza del messaggio musicale. Bene la voce del cantautore di Asti, mai colorata da una gamma mediobassa oltre le righe, caratteristica di molti minidiffusori che vogliono “fare i grandi” senza poterselo permettere. Questi piccoli Seas stupiscono per la capacità di emissione di frequenze gravi insospettabile ma, soprattutto, per la chiarezza ed alta definizione che mostrano anche in condizioni piuttosto difficili. Poso il blocco degli appunti e mi godo il disco fino alla fine. E più ascolto, più mi rendo conto di quanto bene sia trattata la voce di Paolo Conte da questi piccoli diffusori. Lo dico da frequentatore assiduo dei concerti di Conte, da tanti anni … Il cantante si materializza all’improvviso, tra le note del suo fido pianoforte, con l’effetto di rapire chi lo stia ascoltando. Sempre a proposito di voci, passiamo a quella di Montserrat Figueras, in “Entremeses del siglo de oro” (SACD Alia Vox), che arriva alle orecchie con una leggerezza e densità particolari, grazie alle quali spiccano in modo particolare alcuni suoni nasali che non avevo percepito in precedenza. Gli strumenti suonano con una vaga tendenza al chiaro e l’effetto è gradevole come quello di una giornata tersa dopo l’alzarsi della nebbia. Molto credibili e ben localizzate dietro la cantante, le percussioni. Nello “Schiaccianoci” (Nutcracker) di Tchaikovsky, diretto da Gergiev (Philips), è quasi incredibile come questi due piccoli diffusori riescano a riprodurre con un certo grado di credibilità la grande orchestra sinfonica. Certo, rispetto ai miei riferimenti, tutto suona in scala e l’immagine sonora risulta anche ridotta in larghezza ma la soddisfazione dell’ascolto è garantita. Il timbro degli strumenti è sano, si nota ancora una volta la grande qualità della componentistica impiegata. Il suono è lucente, con toni appena virati verso l’alto ma sempre credibili e mai affaticanti. Il “Trio in Tokyo” (Petrucciani - Gadd - Jackson), Dreyfuss Jazz, si ascolta con piacere e coinvolgimento emotivo. Dato per scontato l’elevatissimo valore artistico di questo CD, meraviglia la riproduzione del contrabbasso, profondo e puntuale. Manca la prima ottava? Non ce ne accorgiamo. Si apprezza molto, invece, la linearità della riproduzione di tutta la gamma medio-bassa e ciò favorisce la sensazione di credibilità del messaggio musicale. A volumi d’ascolto tra i 70 e gli 80 dB, con qualche picco a 90, misurati nel punto d’ascolto a circa 2,5 metri, se v’è distorsione prodotta dai piccoli woofer, non la si percepisce ed i suoni restano precisi ed intelligibili. Ottimo il pianoforte di Petrucciani, piena di colore (in senso positivo) la batteria di Gadd. Da quest’ultimo strumento non possiamo certo pretendere l’impatto di quello vero ma la correttezza timbrica e la possibilità di percepire il fantastico lavoro del batterista americano sono assicurate. La gamma alta è morbida e piacevole, priva di spigoli che in
apparenza fanno spettacolo ma alla lunga stancano l’orecchio. Anzi, tenderei a descriverla come leggermente arretrata. A favore di una gamma media decisamente di livello superiore, come evinco anche dall’ascolto di “The Ghost of Tom Joad” di Bruce Springsteen (Columbia). E come in un racconto circolare, torniamo a parlare del prezzo. Quanti concorrenti di queste Care Orchestra esistono, sul mercato? Tanti e di tanti tipi. Esistono minidiffusori, bookshelf di grandi dimensioni, diffusori a torre, a 2, 3 o 4 vie, belli e brutti, europei, americani o asiatici. Assodato il suono che è davvero di ottimo livello, pur nella sua forzata incompletezza in gamma bassa ed in prestazione strettamente dinamica, per acquistare questo diffusore bisogna trovare le motivazioni al di fuori delle solite regole audiofile. E questa è una cosa che ognuno di noi farà in modo diverso. Per fortuna ci è data la possibilità di scegliere serenamente e senza costrizioni. I miei complimenti a Care Orchestra per l’orecchio del progettista, sono svincolati dal prezzo di vendita e sono sinceri. Angelo Jasparro Prodotti da: Care Orchestra
Prezzo: euro 6.600,00 |
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