Wolfgang Amadeus MOZART
Sonate per pianoforte K 310, 333, 394 e 570
Gianluca Cascioli, pianoforte
DGG 4810866
Gianluca Cascioli è musicista più da sala da concerto che da registrazione.
Le sue registrazioni reperibili sul mercato sono ben poche; ed è un peccato perché Cascioli unisce capacità tecniche che non si possono discutere, ad un gusto di far musica, ad una ricerca del fraseggio che raramente si trovano.
Già conoscevo il suo recital chopiniano della Decca, un misto di funambolismo e meditazione, di eleganza e impeto giovanile. Quasi casualmente ho acquistato questa registrazione che è scorsa tutta d’un fiato quando sono arrivato a casa e l’ho ascoltata. E’ da dire che il Mozart di Cascioli è parecchio diverso da quanto siamo soliti ascoltare; molto poco di “efebico”, per nulla un suon piccolo. Pur se leggero nel tocco, le frasi sono spesso dilatate e le note sono spesso “rubate”; ma l’effetto non stordisce, come qualcuno potrebbe pensare, mentre in realtà infonde calma, tranquillità, un piacere profondo nell’ascolto ed evidenzia meglio la struttura complessa delle composizioni qui registrate.
Inutile fare paragoni perché oggettivamente un Mozart così cesellato mi è capitato di ascoltarlo molto raramente.
Il suono del pianoforte, per come ripreso, è molto bello; forse a volte la mano sinistra la fa da padrona, ma non è che i tasti della metà destra del pianoforte manchino di timbro, di consistenza. Con un volume tale da approssimare il pianoforte come presente nella propria stanza d’ascolto – e la ripresa, con l’ampiezza della scena che è stata voluta o ricreata, in questo aiuta molto - l’impressione di “presenza” assume i toni dello stupore (“chi mi ha portato un pianoforte in casa”?).
Consigliato.
Domenico Pizzamiglio
Sonate per pianoforte K 310, 333, 394 e 570
Gianluca Cascioli, pianoforte
DGG 4810866
Gianluca Cascioli è musicista più da sala da concerto che da registrazione.
Le sue registrazioni reperibili sul mercato sono ben poche; ed è un peccato perché Cascioli unisce capacità tecniche che non si possono discutere, ad un gusto di far musica, ad una ricerca del fraseggio che raramente si trovano.
Già conoscevo il suo recital chopiniano della Decca, un misto di funambolismo e meditazione, di eleganza e impeto giovanile. Quasi casualmente ho acquistato questa registrazione che è scorsa tutta d’un fiato quando sono arrivato a casa e l’ho ascoltata. E’ da dire che il Mozart di Cascioli è parecchio diverso da quanto siamo soliti ascoltare; molto poco di “efebico”, per nulla un suon piccolo. Pur se leggero nel tocco, le frasi sono spesso dilatate e le note sono spesso “rubate”; ma l’effetto non stordisce, come qualcuno potrebbe pensare, mentre in realtà infonde calma, tranquillità, un piacere profondo nell’ascolto ed evidenzia meglio la struttura complessa delle composizioni qui registrate.
Inutile fare paragoni perché oggettivamente un Mozart così cesellato mi è capitato di ascoltarlo molto raramente.
Il suono del pianoforte, per come ripreso, è molto bello; forse a volte la mano sinistra la fa da padrona, ma non è che i tasti della metà destra del pianoforte manchino di timbro, di consistenza. Con un volume tale da approssimare il pianoforte come presente nella propria stanza d’ascolto – e la ripresa, con l’ampiezza della scena che è stata voluta o ricreata, in questo aiuta molto - l’impressione di “presenza” assume i toni dello stupore (“chi mi ha portato un pianoforte in casa”?).
Consigliato.
Domenico Pizzamiglio