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The Classical Experience - America!
Un cenno di presentazione al format "The Classical Experience" è d'obbligo, e chi meglio di Milano Classica ce lo lo può spiegare? Leggiamo quindi dal sito:
"TheClassicalExperience è il format concepito da Milano Classica per portare la grande musica ai milanesi in uno dei luoghi più iconici e suggestivi della città, Palazzina Liberty. Ogni spettacolo è una degustazione musicale, un percorso tematico tra brani classici e moderni che soddisfa i gusti di un pubblico curioso e dinamico, non avvezzo alle modalità tipiche delle sale da concerto ma sempre alla ricerca di nuovi modi per vivere la musica e per prendere parte alla vita culturale della città. L’atmosfera creata evoca quella tipica dei salotti bohémien di inizio novecento: l’assenza delle classiche disposizioni concertistiche porta musicisti di fama internazionale a suonare al centro della sala e in dialogo con il pubblico che, intorno a loro, diventa parte vibrante dello spettacolo. Lo spettatore è immerso in un’esperienza multisensoriale in cui la musica, sempre protagonista della serata, è accompagnata da giochi di luci e dalla possibilità di sorseggiare un calice di vino al tavolo durante lo spettacolo grazie al servizio bar presente in sala o al termine della performance per chiacchierare con i musicisti e gli altri partecipanti. Così, con il suo appuntamento settimanale, TheClassicalExperience è il punto di riferimento per incontrare persone affini nel mondo dei creativi, appassionati e operatori di settore. Un luogo che stimola il confronto e la nascita di nuove collaborazioni." Noi di audio-activity.com ci siamo stati per la prima volta. Ricordavamo la vecchia modalità dei concerti di Milano Classica, quella solita: un palco coi musicisti e la fila di poltroncine per il pubblico. Come potete vedere dalla foto in apertura, e da quelle in fondo alla pagina (per le quali ci scusiamo ma quella dominante viola è dovuta alle luci in sala e non ad un nostro problema), l'orchestra si dispone in tondo nel mezzo della sala, ed il pubblico si siede ai tavolini tutto attorno. Inizialmente, un po' di angoscia ci ha colti, nel pensare a musicisti classici che suonano davanti ad un pubblico che ordina da bere, e sorseggia le proprie bibite durante l'Adagio di Barber, ma poi abbiamo capito che il pubblico riesce a rispettare la musica e, a parte gli applausi tra i movimenti della stessa opera, a seguire con attenzione ciò che viene proposto. Dopo pochi minuti, malgrado la nostra non più tenera età, ci siamo resi conto che la formula può essere vincente. La Palazzina Liberty era strapiena e c'erano tante coppie di giovani, finalmente. L'atmosfera mancava dell'aria "trombonesca" (perdonatemi per questo termine ma rende bene l'idea) delle sale da concerto, ma il pubblico nuovo è proprio quello che necessita la musica classica in Italia. Se facciamo appassionare coloro che: "ci beviamo qualcosa ed ascoltiamo un'orchestra vera" alla grande musica, prima o poi ce li ritroviamo anche nei teatri. Dalla perplessità iniziale siamo passati all'euforia a fine concerto, per una formula che ci appare vincente e che secondo noi funzionerà, anche guardando al prossimo futuro. Passiamo ora al concerto vero e proprio, nel quale l'Orchestra Milano Classica, col Quartetto Indaco, ha eseguito brani dedicati all'America. Questo il programma: Antonín Dvořák Quartetto per archi n. 12 op. 96 “Americano” (arr. per orchestra d’archi del Quartetto Indaco) Samuel Barber Adagio per archi George Gershwin Porgy and Bess Fantasy per quartetto d’archi concertante e orchestra d’archi (arr. Claudia Brancaccio) Ervin Rouse The orange blossom special (arr. Matthew Naughtin) Musiche piuttosto "facili", potremmo dire, adatte ad un pubblico poco esperto di questo genere musicale, e che hanno funzionato benissimo. 15 strumenti ad arco sono stati guidati brillantemente dal Maestro Concertatore Cosimo Carovani e dalla Primo Violino Eleonora Matsuno, quasi in simbiosi con l'attento pubblico. Tutti i musicisti sono stati molto bravi, ed il risultato all'altezza delle aspettative anche di chi è abituato ad ascoltare questa musica nei "sacri templi" milanesi e non solo. Seguiranno altri appuntamenti, ogni sabato sera, e non solo di musica classica. Vi invitiamo a tenere d'occhio il calendario sul sito di Milano Classica Angelo Jasparro |