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Intervista a Charles van Oosterum, fondatore di KharmaAA: Ci puoi raccontare come e perchè hai cominciato a progettare sistemi di altoparlanti?
CvO: Ho cominciato quando avevo 14 anni e mi sono ritrovato ad acquistare nei mercatini dell'usato vecchie radio, per poi smontarle ed utilizzarne gli altoparlanti montandoli in un piccolo cabinet e rendendomi conto che il suono cambiava notevolmente. e da allora ho iniziato a realizzare molti prototipi. A 16 anni vendevo già i miei diffusori a tanta gente. Ero anche affascinato dalle elettroniche e mi interessava come potessero trasformare qualcosa che non si vede in qualcosa di diverso. AA: C'è stato un grande cambiamento dalla precedente produzione Kharma, nella quale utilizzavi altoparlanti ceramici, a quella attuale. Quali sono le ragioni di questo cambiamento? CvO: Questa è un'ottima domanda. Noi siamo stati tra i primi due o tre produttori a lavorare con altoparlanti ceramici e siamo diventati famosi per questo, grazie a molti progetti diversi. Ad un certo punto c'erano così tante copie sul mercato, oltre ad un problema di frequenti rotture delle membrane ceramiche, che ho pensato di produrre qualcosa di nostro. Avevamo le risorse finanziarie per farlo, grazie al successo ottenuto fino a quel momento ed ho pensato: "OK, rischiamo e sviluppiamo una nuova tecnologia proprietaria"; e così abbiamo fatto in questi ultimi anni ed in effetti il cambiamento è stato notevole, oltre che abbastanza rischioso. Tutti i distributori mi hanno chiesto se fossi certo di ciò che stavo facendo e la mia risposta è sempre stata: "Penso di si". Ora sono passati 3 o 4 anni dalla presentazione e sappiamo che è stato un passo giusto per noi. E' stato un successo continuo, ed inoltre penso che sia nel DNA dell'azienda lo sviluppo di driver proprietari. Se vuoi rimanere nel mercato dell'hi-end, ci sono cose che devi fare da solo e devi sviluppare le tue idee. Oltretutto, a me piace realizzare nuove cose, mi diverto a farlo e sono convinto che ci sia ancora spazio per nuovi approcci che diano risultati udibili. In questo modo, i nostri prezzi più alti possono essere accettati meglio dai Clienti, ma anche grazie a questi prezzi alti è possibile creare nuove tecnologie. Abbiamo un tweeter in berillio che è migliore rispetto a quello in titanio, ma è un materiale molto costoso ed è per questo che solo pochi marchi, come ad esempio Yamaha, usano questo materiale, costoso e raro. Ultimamente abbiamo anche migliorato il sistema magnetico del motore del driver, che rappresenta il principio di funzionamento di ogni altoparlante a bobina mobile. Normalmente un altoparlante funziona grazie ad un magnete circondato da qualche materiale metallico, che crea il campo magnetico. Nel nostro caso lavoriamo con un cluster di magneti ed abbiamo eliminato il ferro, creando qualcosa di speciale, come speciale è il risultato che abbiamo ottenuto. AA: Questo ci porta ad un'altra domanda: qual è la differenza nel suono tra i tweeter in berillio e quelli in diamante? CvO: Penso che il berillio abbia un impostazione asciutta; diciamo che in linea di massima non amo i tweeter in berillio dei miei concorrenti, perchè hanno una sorta di ringing, di tintinnio intrinseco ma i tweeter in berillio che io amo, quelli buoni, hanno il suono asciutto dei violini, direi. Penso ancora che il diamante sia piuttosto superiore in termini di risoluzione, ma anche che normalmente le persone non capiscono bene che esiste il materiale del diaframma ma non è solo questo a fare il suono di un altoparlante. Il meccanismo di funzionamento dietro al diaframma è altrettanto importante, così come lo spessore del materiale impiegato. AA: Quali sono i vostri migliori mercati, al momento? CvO: Al momento, tutti i Paesi asiatici vanno forte ma anche gli Stati Uniti stanno ritornando. Poi abbiamo qualche Paese interessante come il Brasile e l'Italia ... e l'Australia. Noi guardiamo all'Europa come un'entità unica, visto che ogni Paese fa il suo ma nessuno è davvero grande. AA: C'è altro che vuoi aggiungere per i nostri lettori? CvO: Si, mi piacerebbe dire che alcuni pensano che i prodotti Kharma siano molto costosi e dal punto di vista economico lo sono, è vero. Ma io rispondo sempre che noi non abbiamo un margine più alto rispetto a McDonald's, per esempio, visto che impieghiamo molte risorse e materiali costosi nei nostri prodotti, offrendo un alto valore aggiunto. So che vendiamo prodotti costosi ma il nostro obiettivo è creare qualcosa di bello che scaturisce dalla nostra fantasia e non mettiamo limiti a questo. Abbiamo venduto un sistema completo in Cina che si chiama Enigma Veyron. E' un sistema completo di amplificatori, subwoofer e DSP. In pratica, tutto tranne la sorgente. Il suo costo è di 1.300.000 euro. Sembra incredibile che possa succedere. Intendo dire che è una grande soddisfazione poter sviluppare un simile sistema. Ho anche alcuni distributori che vogliono andare ancora oltre e mi mandano richieste di prodotti ancora più estremi ed unici. Per me è ancora un hobby dopo tutti questi anni e questo è fantastico. |
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