Elac Uni-Fi FS U5 ed Elac Element EA101EQ-G
Elac è un marchio con ben 90 anni di vita sulle spalle, ma in Italia è sempre stato piuttosto snobbato, come capita a quei marchi che agli audiofili sanno di “consumer”, e quindi non all’altezza dei loro esigentissimi sensi. Hai voglia a fare report da Monaco parlando bene del suono Elac, basta guardare la foto per capire che bisogna saltare anche la didascalia! Ah, il duro lavoro del reporter!
Fino a quando, un bel giorno, arriva in Italia un nuovo distributore, che si muove, magari coadiuvato, per tempismo o anche per semplice colpo di fortuna, da una campagna mediatica eccezionale, considerato l’ambito in cui ci muoviamo. Ecco, Elac ha fatto negli ultimi anni un imponente investimento in pubblicità e … - come si dice con quell’orrenda espressione? - “Risorse umane”.
In questo caso la “risorsa” è nientemeno che Andrew Jones, eminente progettista proveniente da KEF, Infinity e, udite udite, TAD, per la quale ha progettato la stupenda serie Reference. Quelli vecchi e vagabondi come me si ricordano di lui mentre al CES di Las Vegas, in una grande sala, dimostrava per la prima volta al mondo le grosse TAD in un sistema multicanale fantascientifico, utilizzando musica ad alta risoluzione quando i computer come sorgenti erano degli illustri sconosciuti ai i più. Lui, con la sua aria modesta da DJ tecnologico, lasciava trasparire giusto un filo d’orgoglio per quelle creature delle quali il mondo (ed il sottoscritto, per quel che vale) avrebbe parlato presto in termini più che entusiastici. Di punto in bianco, l’annuncio: Andrew Jones, il leggendario super-progettista di high performance audio, è passato ad Elac! Ma porca miseria, uno spreco! Che ci va a fare quel geniaccio in un’azienda di prodotti di fascia bassa e media? Semplice! Progetta le serie Debut ed Uni-Fi, cioè quelle più economiche dell’intera produzione Elac. Urca! Dalle stelle alle stalle? No, miei cari lettori, non fate finta di non sapere che è più difficile inventare e progettare prodotti validi con quattro soldi, invece che con risorse illimitate, o quasi.
Fino a quando, un bel giorno, arriva in Italia un nuovo distributore, che si muove, magari coadiuvato, per tempismo o anche per semplice colpo di fortuna, da una campagna mediatica eccezionale, considerato l’ambito in cui ci muoviamo. Ecco, Elac ha fatto negli ultimi anni un imponente investimento in pubblicità e … - come si dice con quell’orrenda espressione? - “Risorse umane”.
In questo caso la “risorsa” è nientemeno che Andrew Jones, eminente progettista proveniente da KEF, Infinity e, udite udite, TAD, per la quale ha progettato la stupenda serie Reference. Quelli vecchi e vagabondi come me si ricordano di lui mentre al CES di Las Vegas, in una grande sala, dimostrava per la prima volta al mondo le grosse TAD in un sistema multicanale fantascientifico, utilizzando musica ad alta risoluzione quando i computer come sorgenti erano degli illustri sconosciuti ai i più. Lui, con la sua aria modesta da DJ tecnologico, lasciava trasparire giusto un filo d’orgoglio per quelle creature delle quali il mondo (ed il sottoscritto, per quel che vale) avrebbe parlato presto in termini più che entusiastici. Di punto in bianco, l’annuncio: Andrew Jones, il leggendario super-progettista di high performance audio, è passato ad Elac! Ma porca miseria, uno spreco! Che ci va a fare quel geniaccio in un’azienda di prodotti di fascia bassa e media? Semplice! Progetta le serie Debut ed Uni-Fi, cioè quelle più economiche dell’intera produzione Elac. Urca! Dalle stelle alle stalle? No, miei cari lettori, non fate finta di non sapere che è più difficile inventare e progettare prodotti validi con quattro soldi, invece che con risorse illimitate, o quasi.
Ed ecco che sono apparse sul mercato, nel giro di poco tempo, intere linee di diffusori completamente nuove, più o meno tradizionali. Sopra la linea Debut, composta da altoparlanti classici, appare la linea Uni-Fi, che sfoggia la passione di Jones dai tempi di KEF: l’altoparlante concentrico a coprire le gamme media ed alta. Bello il concentrico, a me di solito piace come suona. Non mi addentro in descrizioni tecniche che non mi competono ma ricordo ascolti di KEF, anche per audio-activity.com, Tannoy (non tutti i modelli e non sempre, per la verità, ma delle GRF90 mi sono irrimediabilmente innamorato), e le stesse, inarrivabili, TAD. Giusto quindi inserire questo tipo di trasduttore anche in Elac, magari partendo da una serie “popolare” per poi, chissà, magari passare a quelle superiori. Il tempo ci dirà, noi osserviamo dall’esterno. Ci fermiamo qui con le presentazioni, che abbiamo molto da raccontarvi. Per conoscere i modelli superiori non esitate a visitare il sito Elac.
Il modello che ci è stato proposto in prova è l’Uni-FI FS U5. Una sigla difficile da memorizzare, per un diffusore facile da utilizzare. Ho approfittato dell’occasione per chiedere anche di ascoltare l’amplificatore integrato (pronti per la sigla?) EA101EQ-G, che le mie elettroniche di riferimento risultano davvero troppo sbilanciate per un diffusore di questa fascia di mercato. Il distributore ha accettato di buon grado e l’insieme è finalmente entrato nella mia sala d’ascolto.
Cominciamo dai diffusori. Queste le caratteristiche dichiarate dal produttore:
Speaker type: 3-way, bass reflex
Tweeter: 1 x 1-inch soft dome, concentrically mounted
Midrange: 1 x 4-inch aluminum cone
Woofer: 3 x 5.25-inch aluminum cone
Crossover frequency: 270 / 2,700 Hz
Frequency response: 42 to 25,000 Hz
Sensitivity: 85 dB at 2.83 v/1m
Recommended amplifier power: 40 to 140 wpc
Peak power handling: 140 wpc
Nominal impedance: 4 Ω; minimum 3.4 Ω
Binding posts: 5-way custom
Magnetic shielding: No
Cabinet finishes: Black brushed vinyl
Accessories included: Magnetic fabric grille
Height (no feet): 38.0 in / 965mm
Width: 7.87 in / 200 mm
Depth: 10.7 in / 273 mm
Il modello che ci è stato proposto in prova è l’Uni-FI FS U5. Una sigla difficile da memorizzare, per un diffusore facile da utilizzare. Ho approfittato dell’occasione per chiedere anche di ascoltare l’amplificatore integrato (pronti per la sigla?) EA101EQ-G, che le mie elettroniche di riferimento risultano davvero troppo sbilanciate per un diffusore di questa fascia di mercato. Il distributore ha accettato di buon grado e l’insieme è finalmente entrato nella mia sala d’ascolto.
Cominciamo dai diffusori. Queste le caratteristiche dichiarate dal produttore:
Speaker type: 3-way, bass reflex
Tweeter: 1 x 1-inch soft dome, concentrically mounted
Midrange: 1 x 4-inch aluminum cone
Woofer: 3 x 5.25-inch aluminum cone
Crossover frequency: 270 / 2,700 Hz
Frequency response: 42 to 25,000 Hz
Sensitivity: 85 dB at 2.83 v/1m
Recommended amplifier power: 40 to 140 wpc
Peak power handling: 140 wpc
Nominal impedance: 4 Ω; minimum 3.4 Ω
Binding posts: 5-way custom
Magnetic shielding: No
Cabinet finishes: Black brushed vinyl
Accessories included: Magnetic fabric grille
Height (no feet): 38.0 in / 965mm
Width: 7.87 in / 200 mm
Depth: 10.7 in / 273 mm
Si tratta quindi di due torri piuttosto snelle e ben rifinite, dalla sensibilità abbastanza bassa e dotate, come si diceva all’inizio, di un altoparlante coassiale ad occuparsi di medie ed alte frequenze. Malgrado le ridotte dimensioni in pianta, le torri risultano molto ferme grazie ai piedini esterni, dotati di punte, che le stabilizzano. La parte posteriore mostra un curioso gancio nel caso si volessero appendere al muro i diffusori, tre fori per l’accordo reflex ed i 2 bei connettori per i cavi di potenza, che accettano tutte le terminazioni. Le griglie sono magnetiche.
Veniamo adesso all’amplificatore, che richiederà per forza una descrizione più accurata, essendo dotato di una serie di caratteristiche che, tutte assieme, lo rendono probabilmente unico, soprattutto se si prende in considerazione la fascia di prezzo nella quale è stato posizionato. E’ un apparecchio di piccole dimensioni e di peso ridotto, grazie all’impiego delle tecnologie più recenti: alimentazione switching ed amplificazione in Classe AB/D, ibrida. Malgrado le sue piccole dimensioni, come dicevamo sopra, è un concentrato di possibilità davvero interessanti. Cominciamo allora a descrivere l’apparecchio.
Le caratteristiche dichiarate da Elac sono le seguenti:
Power output Continuous:
2 x 80 Watts 2 channels driven into 4 ohms @ 1kHz
2 x 40 Watts 2 channels driven into 8 ohms @ 1kHz
2 x 70 Watts 2 channels driven into 2 ohms @ 1kHz
Power output burst (CEA 2010*):
120 Watts 1 channel driven into 4 ohms @ 1kHz
65 Watts 1 channel driven into 8 ohms @ 1kHz
170 Watts 1 channel driven into 2 ohms @ 1kHz
Power and THD+N, 1kHz:
4 ohms 70 Watts @ .07%
8 ohms 40 Watts @ .03%
Signal-to-Noise Ratio: (Full Power Digital input): 101dB
Broadband Frequency Response: 20Hz to 40kHz +/- 1.8dB
Analog inputs: 2
Digital inputs: 3 total; 2 optical / 1 coaxial (192kHz 24-bit)
USB input: 192kHz 24-bit asynchronous
Subwoofer Output: 1
Headphone output: 1 (100mW @ 16 ohms)
Bluetooth audio: Yes with aptX
Audio Decoding: Dolby Digital
Display: OEL
App Control: Yes, iOS and Android control app (Android App available now, iOS App will be available mid December). A Bluetooth 4.0 low-energy Android or iOS device is required to use this application.
Room Correction: ABC (Auto Blend & Calibrate)
All specifications subject to change.
Power Consumption:
Power Off 120Vac: .86W
Auto Off 120Vac: 5.45W
Le caratteristiche dichiarate da Elac sono le seguenti:
Power output Continuous:
2 x 80 Watts 2 channels driven into 4 ohms @ 1kHz
2 x 40 Watts 2 channels driven into 8 ohms @ 1kHz
2 x 70 Watts 2 channels driven into 2 ohms @ 1kHz
Power output burst (CEA 2010*):
120 Watts 1 channel driven into 4 ohms @ 1kHz
65 Watts 1 channel driven into 8 ohms @ 1kHz
170 Watts 1 channel driven into 2 ohms @ 1kHz
Power and THD+N, 1kHz:
4 ohms 70 Watts @ .07%
8 ohms 40 Watts @ .03%
Signal-to-Noise Ratio: (Full Power Digital input): 101dB
Broadband Frequency Response: 20Hz to 40kHz +/- 1.8dB
Analog inputs: 2
Digital inputs: 3 total; 2 optical / 1 coaxial (192kHz 24-bit)
USB input: 192kHz 24-bit asynchronous
Subwoofer Output: 1
Headphone output: 1 (100mW @ 16 ohms)
Bluetooth audio: Yes with aptX
Audio Decoding: Dolby Digital
Display: OEL
App Control: Yes, iOS and Android control app (Android App available now, iOS App will be available mid December). A Bluetooth 4.0 low-energy Android or iOS device is required to use this application.
Room Correction: ABC (Auto Blend & Calibrate)
All specifications subject to change.
Power Consumption:
Power Off 120Vac: .86W
Auto Off 120Vac: 5.45W
Se avete letto con attenzione fino in fondo, avete già scoperto buona parte delle possibilità di questo piccolo amplificatore. Lo descriviamo: il frontale è provvisto della grossa manopola del volume e di un display OEL (Organic Electro-Luminescence) bello ma quasi inutile, a meno che l’apparecchio sia molto vicino a voi, a causa delle minuscole dimensioni. Troviamo anche l’uscita cuffia, i selettori per l’accensione dell’apparecchio e la scelta della sorgente. Il tutto, ovviamente, replicato dal telecomando, che svolge molte delle funzioni necessarie, anche di programmazione. Più complesso il retro, che mostra il connettore d'alimentazione tripolare tipo notebook, che impedisce la scelta di un cavo di maggior qualità ai cavofili più incalliti. Seguono 2 ingressi analogici, 2 ottici, 1 USB, 1 coassiale, 1 uscita subwoofer, asservita alle opportune regolazioni a monte, il tasto reset per ripristinare ai valori di fabbrica le programmazioni, ed i connettori d’uscita per gli altoparlanti. Basta, spazio posteriore finito.
Descrivo ora velocemente cosa può fare questo piccolo concentrato di tecnologia. Premetto una piccola spiegazione della classe di funzionamento dell’amplificatore, che è un ibrido tra classe AB e classe D. Elac ha scelto il nome BASHⓇ e ci dice che l’alimentazione switching lavora a 400.000 cicli al secondo, fornendo all’amplificazione in classe AB solo la tensione necessaria al contenuto musicale in ogni singolo istante, massimizzandone l’efficienza.
Tra le altre caratteristiche principali, la possibilità di connessione in Bluetooth, che ho provato e che funziona senza incertezze, così come bene funzionano gli ingressi digitali e la sezione DAC dell’apparecchio.
E fino a qui, nulla di particolarmente originale. La cosa che ho trovato invece molto interessante è stata l’applicazione, gratuita e disponibile sia per Android che per iOS, che vi permette di riporre il telecomando dell’apparecchio, vi risparmia di leggere il piccolo display ma, soprattutto, vi permetterà svariate operazioni di setup, regolazione toni bassi ed acuti, bilanciamento e, cosa più importante, l’equalizzazione automatica delle basse frequenze per accordarle al vostro ambiente d’ascolto. Il funzionamento è elementare e la stessa applicazione vi fornisce le istruzioni. Per prima cosa, vi avvicinate ad uno dei diffusori col vostro smartphone in mano e misurate i segnali che l’amplificatore emette. Poi dovrete sedervi nel punto d’ascolto e l’operazione si ripete. Finito; al resto pensa l’elettronica, che linearizzerà la risposta tra i 20 ed i 200 Hz. Il risultato nel mio ambiente, coi diffusori Elac, è nella foto che riporto. La differenza all’ascolto è ben percepibile e mi ha risparmiato lunghe sedute di ascolto alla ricerca del posizionamento ottimale dei diffusori.
Bene, direi che mi sono dilungato abbastanza e sia il caso di passare alle note d’ascolto dei due componenti abbinati.
Debussy: Orchestral Works - Stéphane Denève dirige la Royal Scottish National Orchestra (SACD Chandos). La prima cosa che colpisce è la perentoria discesa in basso dei 6 piccoli woofer, mentre l’orchestra si “spalma” sui quasi 6 metri della parete dietro i diffusori.
Le dinamiche sono credibili nel difficile brano “Iberia”. Solo il non perfetto controllo del basso testimonia del piccolo diametro degli altoparlanti dedicati alle basse frequenze, senza peraltro risultare mai fastidioso. In compenso, l’ottimo progetto del coassiale conferisce alle gamme superiori un’integrazione tale da cancellare completamente la presenza dei diffusori dalla scena sonora.
Cambio genere e passo ai Pink Floyd, “A Momentary Lapse of Reason”. Molto equilibrio in questa riproduzione, la voce di David Gilmour è bella, fatta la tara agli effetti applicati in sala d’incisione. Anche a volume piuttosto elevato il suono si mantiene controllato e privo di distorsioni apprezzabili. Ovviamente le Elac faticano un po’ a sonorizzare i 60 mq del mio ambiente, ma non sono certo progettate per le grandi superfici; piuttosto, le loro ridotte dimensioni ne facilitano la collocazione nei salotti delle comuni abitazioni.
Tra l’altro, malgrado le tre porte reflex posteriori, Elac consiglia la collocazione dei diffusori ad una distanza di 30-70 cm dalla parete alle loro spalle. Questa cosa farà la felicità di coloro che hanno poco spazio a disposizione o sono semplicemente stufi di spostare avanti e indietro i diffusori ogni volta che accendono l’impianto, per compiacere le esigenze di arredamento delle dolci metà.
“Blue Train” di John Coltrane (SACD Blue Note), ci presenta un sestetto ben coeso e la rimasterizzazione di Rudy van Gelder, autore anche della registrazione originale, è ben descritta dal duo Elac/Elac. Il piccolo amplificatore pilota con grazia e scioltezza le due snelle torri, in un tripudio di vera fedeltà alla musica, offerto a prezzo molto contenuto.
Particolare menzione, in questo disco, va al suono del pianoforte.
Concludo, che l’ho fatta anche troppo lunga: i diffusori FS U5 prediligono, come il loro aspetto lascia intuire sin dal primo sguardo, la grazia alla forza bruta. Se cercate le due cose insieme dovete prima passare dalla banca a chiedere un mutuo, mentre qui si parla di cifre alla portata dei più, mi auguro.
L’amplificatore è un piccolo gioiello di tecnologia ed estetica.
La sinergia tra i due componenti è tale, che se avessi bisogno di amplificatore e diffusori per un impianto di livello buono e di ottimo rapporto qualità/prezzo, li acquisterei insieme, senza alcun dubbio.
Angelo Jasparro
Produttore: Elac
Distributore per l'Italia: LP Audio
Prezzo listino diffusori: euro 1.550,00 coppia
Prezzo listino amplificatore: euro 790,00
Descrivo ora velocemente cosa può fare questo piccolo concentrato di tecnologia. Premetto una piccola spiegazione della classe di funzionamento dell’amplificatore, che è un ibrido tra classe AB e classe D. Elac ha scelto il nome BASHⓇ e ci dice che l’alimentazione switching lavora a 400.000 cicli al secondo, fornendo all’amplificazione in classe AB solo la tensione necessaria al contenuto musicale in ogni singolo istante, massimizzandone l’efficienza.
Tra le altre caratteristiche principali, la possibilità di connessione in Bluetooth, che ho provato e che funziona senza incertezze, così come bene funzionano gli ingressi digitali e la sezione DAC dell’apparecchio.
E fino a qui, nulla di particolarmente originale. La cosa che ho trovato invece molto interessante è stata l’applicazione, gratuita e disponibile sia per Android che per iOS, che vi permette di riporre il telecomando dell’apparecchio, vi risparmia di leggere il piccolo display ma, soprattutto, vi permetterà svariate operazioni di setup, regolazione toni bassi ed acuti, bilanciamento e, cosa più importante, l’equalizzazione automatica delle basse frequenze per accordarle al vostro ambiente d’ascolto. Il funzionamento è elementare e la stessa applicazione vi fornisce le istruzioni. Per prima cosa, vi avvicinate ad uno dei diffusori col vostro smartphone in mano e misurate i segnali che l’amplificatore emette. Poi dovrete sedervi nel punto d’ascolto e l’operazione si ripete. Finito; al resto pensa l’elettronica, che linearizzerà la risposta tra i 20 ed i 200 Hz. Il risultato nel mio ambiente, coi diffusori Elac, è nella foto che riporto. La differenza all’ascolto è ben percepibile e mi ha risparmiato lunghe sedute di ascolto alla ricerca del posizionamento ottimale dei diffusori.
Bene, direi che mi sono dilungato abbastanza e sia il caso di passare alle note d’ascolto dei due componenti abbinati.
Debussy: Orchestral Works - Stéphane Denève dirige la Royal Scottish National Orchestra (SACD Chandos). La prima cosa che colpisce è la perentoria discesa in basso dei 6 piccoli woofer, mentre l’orchestra si “spalma” sui quasi 6 metri della parete dietro i diffusori.
Le dinamiche sono credibili nel difficile brano “Iberia”. Solo il non perfetto controllo del basso testimonia del piccolo diametro degli altoparlanti dedicati alle basse frequenze, senza peraltro risultare mai fastidioso. In compenso, l’ottimo progetto del coassiale conferisce alle gamme superiori un’integrazione tale da cancellare completamente la presenza dei diffusori dalla scena sonora.
Cambio genere e passo ai Pink Floyd, “A Momentary Lapse of Reason”. Molto equilibrio in questa riproduzione, la voce di David Gilmour è bella, fatta la tara agli effetti applicati in sala d’incisione. Anche a volume piuttosto elevato il suono si mantiene controllato e privo di distorsioni apprezzabili. Ovviamente le Elac faticano un po’ a sonorizzare i 60 mq del mio ambiente, ma non sono certo progettate per le grandi superfici; piuttosto, le loro ridotte dimensioni ne facilitano la collocazione nei salotti delle comuni abitazioni.
Tra l’altro, malgrado le tre porte reflex posteriori, Elac consiglia la collocazione dei diffusori ad una distanza di 30-70 cm dalla parete alle loro spalle. Questa cosa farà la felicità di coloro che hanno poco spazio a disposizione o sono semplicemente stufi di spostare avanti e indietro i diffusori ogni volta che accendono l’impianto, per compiacere le esigenze di arredamento delle dolci metà.
“Blue Train” di John Coltrane (SACD Blue Note), ci presenta un sestetto ben coeso e la rimasterizzazione di Rudy van Gelder, autore anche della registrazione originale, è ben descritta dal duo Elac/Elac. Il piccolo amplificatore pilota con grazia e scioltezza le due snelle torri, in un tripudio di vera fedeltà alla musica, offerto a prezzo molto contenuto.
Particolare menzione, in questo disco, va al suono del pianoforte.
Concludo, che l’ho fatta anche troppo lunga: i diffusori FS U5 prediligono, come il loro aspetto lascia intuire sin dal primo sguardo, la grazia alla forza bruta. Se cercate le due cose insieme dovete prima passare dalla banca a chiedere un mutuo, mentre qui si parla di cifre alla portata dei più, mi auguro.
L’amplificatore è un piccolo gioiello di tecnologia ed estetica.
La sinergia tra i due componenti è tale, che se avessi bisogno di amplificatore e diffusori per un impianto di livello buono e di ottimo rapporto qualità/prezzo, li acquisterei insieme, senza alcun dubbio.
Angelo Jasparro
Produttore: Elac
Distributore per l'Italia: LP Audio
Prezzo listino diffusori: euro 1.550,00 coppia
Prezzo listino amplificatore: euro 790,00