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Cuffia Erzetich Phobos + amplificatore Deimos
La moda delle cuffie continua ad impazzare nel mondo dell'audio di qualità, a torto o a ragione. Le motivazioni per un ascolto in cuffia di alta qualità possono essere molteplici. Si va dalla volontà di non disturbare altre persone, in famiglia o in viaggio, alla voglia di ascoltare la musica, scavando nei più intimi particolari, senza dover attrezzare un ambiente alla bisogna. Quest'ultima cosa può risultare tremendamente complessa, sia per motivi di spazio, che economici.
A proposito di denaro: come per tutte le cose che riguardano l'alta fedeltà, anche con le cuffie si può arrivare a spendere cifre notevoli, soprattutto se le si dota di amplificatori all'altezza di pilotarle al meglio, estraendo il massimo di quanto possono offrirci. Conosco appassionati di cuffie le cui "scuderie" fanno impressione. Decine di esemplari, spesso costosissimi, ed amplificatori dedicati per i vari gruppi di cuffie. Valvole, stato solido... un mondo molto vasto, nel quale non è facile muoversi. Le case produttrici sono ormai tantissime, e l'offerta sembra diventata come quella dell'alta fedeltà da casa, dove sembra quasi che i produttori siano più dei clienti. Ogni tanto ci capita di provare qualche cuffia e lo facciamo volentieri. Chi vi scrive, nello specifico, ne fa un uso più "professionale" quando le usa per fare musica, oppure più ludico, quando le attacca allo smartphone per passeggiare o stare sotto l'ombrellone al mare. Il resto dei miei ascolti sono coi normali diffusori, non avendo problemi di ambiente o di vicinato. Tempo fa, a seguito di un comunicato stampa proveniente da Erzetich Audio, ho risposto alla mail con la richiesta di recensire qualche loro prodotto. Poco dopo, mi ha contattato il distributore italiano Te.De.S. Srl, che mi ha proposto di inviarmi la cuffia e l'amplificatore top di gamma dell'azienda slovena. Curiosi i nomi dei prodotti di Erzetich: sono tutti ispirati a personaggi della mitologia greca, e curioso è anche Blaž Erzetič, titolare e progettista delle sue creature. Vi invito a visitare il suo sito, in inglese, nel quale potete vedere anche le lavorazioni dei legni utilizzati per la produzione di cuffie, amplificatori ed accessori. La voglia che ancora muove il desiderio di ascoltare cose nuove mi ha spinto quindi a dire di si e dopo pochi giorni mi è arrivato il pacco contenente i due apparecchi. La cuffia Phobos è un prodotto piuttosto atipico e colpisce immediatamente per la tecnica realizzativa dei padiglioni, che sono di forma ottagonale e di legno massiccio stagionato. I driver sono elementi magneto-planari ed i padiglioni sono aperti. Molto spessi e morbidi sono i cuscinetti, mentre l'archetto superiore è di robusto metallo. Le regolazioni avvengono tramite due viti a mano, che bloccano letteralmente i padiglioni nella posizione desiderata. Il peso della cuffia è 690 grammi "ben portati", come si suol dire. Quando è posizionata sulla testa aderisce perfettamente ai lati ed il peso si dimentica in fretta. Il cavo, che appare di ottima qualità, è staccabile ed è fornito nella versione XLR e Jack. L'amplificatore Deimos, anch'esso dalla linea molto particolare, è un dual mono in Classe A, dotato di 3 trasformatori e di un controllo di volume digitale a 64 passi. E' dotato di ingressi RCA ed XLR. In più, ha un interruttore che selezione due diversi livelli di guadagno, così da poter sfruttare con maggior precisione la manopola del volume. L'uscita è solo sbilanciata. Il combo Phobos-Deimos è stato collegato direttamente al lettore digitale Yamaha CD-S3000 in bilanciato. Comincio con un po' di Jazz, che per una sorta di presentimento mi sembra subito il genere d'elezione di quest'abbinata, e cioè il SACD Columbia di Billie Holiday "Lady in Satin", che molti di voi conosceranno a menadito. Il contrabbasso accarezza subito i padiglioni auricolari, mentre la splendida voce della cantante, accompagnata da archi e trombone, è chiara nella sua ben nota ruvidità. Una voce davvero unica ancora oggi, quando crediamo di aver ascoltato di tutto, comprese molte scopiazzature. Con la Holiday non si può sbagliare, è solo lei. Le spazzole sulla batteria sono correttamente in secondo piano, in una suggestiva atmosfera da night club. Restando nel genere, il CD Dreyfus Jazz "Ahmad Jamal à l'Olympia è quello che ci vuole per movimentare un po' l'ambiente. Anche in questo caso si evidenzia immediatamente un certo calore nella riproposizione del suono, il contrabbasso in evidenza, e le gamme superiori quasi in sordina. Una specie di morbida coperta in microfibra, leggera ma calda, contrapposta a quelle di lana ruvida che invece sembrano ricordare altri apparecchi per la riproduzione del suono. Ed intanto resto incantato dall'impressione che i suoni arrivino da punti nello spazio non identificabili, che per una cuffia è un mezzo miracolo. Spiego meglio: durante gli applausi iniziali l'occhio mi è caduto sul mio amplificatore, perché mi sembrava che provenissero dai miei diffusori, invece che dalla cuffia. Essendo quest'ultima di tipo aperto, sarebbe stato plausibile sentire dei suoi esterni. Invece l'Audionet era lì, spento, che si faceva gli affari suoi, trattenendo un attacco di gelosia, peraltro ingiustificato, in quanto sprovvisto di uscita cuffia. E che dire della dinamica? Ottima e abbondante, da Signora cuffia aperta, libera di suonare e di massacrarti le orecchie se chiedi SPL elevatissimi. A tal proposito, una bella Sagra della Primavera di Stravinsky (CD Columbia) cade a fagiolo. Timbri estremamente corretti, timpani e grancasse che sembrano schizzare fuori dai padiglioni della cuffia. Una bella sensazione, poco comune, una prova di forza riuscita. "The Ghost of Tom Joad" è il CD (Columbia) di Bruce Springsteen che ogni tanto mi piace riascoltare, perché è uno dei pochi del Boss la cui registrazione merita di essere citata. L'inizio di armonica, aggressivo di suo, è stemperato dalla voce calda di Springsteen e quando entra il basso, piuttosto immanente in questo brano, a volte gli impianti vanno in crisi, non riuscendo a discernere il pizzicato delle corde dai colpi di grancassa sottostanti. Il problema, in questo ascolto, è brillantemente risolto, ma ancora una volta la gamma media, sotto forma delle spazzole sul rullante, resta un pochino arretrata. Nulla di grave, diciamo che è un'interpretazione un po' diversa e che privilegia i colori ambrati alla chiarezza fine a sé stessa. Youssou N'Dour, col suo "The Guide (Wommat)", ancora una volta Columbia (giuro che non l'ho fatto apposta), si presenta subito con una convincente riproduzione della voce del cantante africano, presente e dai toni suadenti, mentre i tanti strumenti di ogni genere in sottofondo, sono perfettamente integrati fra loro, senza presentare mai quell'effetto di rimbalzo tra i due canali che è comune a molte cuffie. Le numerose percussioni che accompagnano il cantato, si dispongono correttamente lungo l'arco che sovrasta il capo, e non provengono mai direttamente dalle membrane. La dinamica sembra ancora un volta infinita, anche grazie alla velocità di riproduzione delle percussioni stesse. Dopo tanto tempo, ripesco il SACD "Wish You Were Here" dei Pink Floyd (EMI, questa volta), ed apprezzo immediatamente l'atmosfera dell'introduzione di "Shine On You Crazy Diamond", col solito senso di attesa dell'ingresso della chitarra di Gilmour, che giunge ben definita alle orecchie, accompagnata dopo poco da un basso elettrico potente ma preciso. I piatti della batteria, sempre un po' in secondo piano, sono timbricamente credibili. Anche a volume piuttosto alto, come l'ascolto di questo disco richiede, non percepisco distorsioni giungere dagli altoparlanti, col risultato che potrei proseguire questi ascolti per ore, dimenticando il notevole peso che, come già accennato, è decisamente mitigato dall'ottima progettazione dei cuscinetti e dell'archetto superiore. Le Phobos fasciano perfettamente le orecchie e la testa, tanto da sembrare quasi fatte su misura. In conclusione, posso tranquillamente parlarvi di un suono "morbido", leggermente virato sul versante delle basse frequenze, come ricercato dal progettista, evidentemente. Il tutto è decisamente piacevole e può essere ascoltato, come già detto, per ore senza alcuna sensazione di fastidio. Il prezzo delle cuffie è perfettamente in mercato rispetto alle concorrenti di fascia alta, mentre l'amplificatore si posiziona in quella ancora più alta, nell'olimpo degli apparecchi omologhi. Se cercate un prodotto un po' esclusivo, magari da ascoltare sul divano la sera davanti a un buon bicchiere, potreste aver trovato ciò che fa per voi. Vi concentrerete sulla musica, le paranoie audiofile resteranno al di fuori. Angelo Jasparro Info Produttore: Erzetich Audio Distributore per l'Italia: Te.De.S. Srl Prezzi al giugno 2021: Phobos euro 1.999,00 Deimos euro 4.000,00 Ph: Poljphotography
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