Exogal Comet Plus
Rieccoci qui, tra un concerto e l'altro, a parlarvi di un'elettronica audio. E' strano come la musica e la sua riproduzione di qualità, a volte sembrino percorrere strade separate. Spesso si dice che gli audiofili non siano interessati alla musica dal vivo, tanto che sembra diventare una leggenda metropolitana. Invece no, purtroppo non lo è.
Noi di audio-activity.com offriamo biglietti a prezzi ridicoli per i concerti di Associazioni convenzionate con noi, e la risposta del nostro pubblico è sempre tiepida se non inesistente del tutto. Eppure si tratta di cifre bassissime, per concerti che si tengono nel centro di una metropoli, in luoghi facilmente raggiungibili anche coi mezzi pubblici, se lo si desidera.
Spesso ci siamo interrogati sul significato di Chiese e teatri semivuoti anche in occasione di concerti importanti e non riusciamo a capire se sia l'ignavia o l'ignoranza a tenere gli audiofili lontani dalla musica dal vivo. Soprattutto la classica, che per molti sembra essere solo un mezzo per giudicare gli impianti, piuttosto che l'arricchimento della propria cultura personale o anche la semplice fruizione di una fonte di emozioni difficilmente raggiungibili con altre modalità.
L'ultimo, scoraggiante esperimento, è recentissimo. Ci avanzava un accredito per la Messa da Requiem di Verdi, qui a Milano. Ho messo personalmente l'annuncio su Facebook il primo pomeriggio del giorno del concerto, offrendo il biglietto, ovviamente gratuito, a chi fosse interessato. Indovinate? Neanche uno.
Per non parlare di quando pubblichiamo recensioni di dischi o concerti, condividendole su Facebook: i “like” sono normalmente un centesimo di quelli relativi alle recensioni di apparecchi. Non credete anche voi che ci sia qualcosa che non va?
Noi di audio-activity.com offriamo biglietti a prezzi ridicoli per i concerti di Associazioni convenzionate con noi, e la risposta del nostro pubblico è sempre tiepida se non inesistente del tutto. Eppure si tratta di cifre bassissime, per concerti che si tengono nel centro di una metropoli, in luoghi facilmente raggiungibili anche coi mezzi pubblici, se lo si desidera.
Spesso ci siamo interrogati sul significato di Chiese e teatri semivuoti anche in occasione di concerti importanti e non riusciamo a capire se sia l'ignavia o l'ignoranza a tenere gli audiofili lontani dalla musica dal vivo. Soprattutto la classica, che per molti sembra essere solo un mezzo per giudicare gli impianti, piuttosto che l'arricchimento della propria cultura personale o anche la semplice fruizione di una fonte di emozioni difficilmente raggiungibili con altre modalità.
L'ultimo, scoraggiante esperimento, è recentissimo. Ci avanzava un accredito per la Messa da Requiem di Verdi, qui a Milano. Ho messo personalmente l'annuncio su Facebook il primo pomeriggio del giorno del concerto, offrendo il biglietto, ovviamente gratuito, a chi fosse interessato. Indovinate? Neanche uno.
Per non parlare di quando pubblichiamo recensioni di dischi o concerti, condividendole su Facebook: i “like” sono normalmente un centesimo di quelli relativi alle recensioni di apparecchi. Non credete anche voi che ci sia qualcosa che non va?
Ora, prima che chiudiate questa finestra per sopravvenuta astinenza da elettronica, passiamo a parlare della macchina in recensione oggi.
Ogni tanto arriva qualcosa di nuovo, da un nuovo marchio … no, aspettate, c'è un errore. Exogal non è affatto un marchio nuovo, visto che è sul mercato dal 2013 ed inoltre è stato fondato da personaggi non proprio di primo pelo, come si suol dire. Tra questi, citiamo Jim Kinne, che ha progettato vari apparecchi degli anni d'oro di Wadia, per esempio.
Nome strano, Exogal, vero? Sveliamo subito il significato: Exo (esterno) e Gal (galassia), a significare prodotti addirittura al di fuori della nostra galassia. L'inizio promette bene.
Tra le caratteristiche principali di questo DAC, il progetto e la produzione Made in Minnesota, USA, un'architettura aperta al fine di consentire un facile utilizzo senza drivers e costi addizionali.
Esistono due possibili combinazioni: il Comet ed il Comet Plus, dotato di alimentazione migliorata, in telaio separato, acquistabile eventualmente in un secondo momento.
Exogal produce anche un piccolo finale di potenza, chiamato Ion, un 100 W per canale su 8 Ohm, ospitato in un case identico a quello del DAC, che completerebbe la vostra amplificazione, visto che il DAC è dotato di preamplificazione.
Per quanto riguarda la parte tecnica, ecco cosa ci comunica il produttore:
- Ingressi USB asincrono, AES/EBU, SPDIF, Toslink ed uno analogico sbilanciato.
L'apparecchio è piccolo e leggero (4,2 kg).
Il telaio è realizzato in alluminio spazzolato di buona qualità e prevede, nella parte frontale, un display di misura minuscola e non illuminato, che lo rende illeggibile praticamente sempre. Di conseguenza, il piccolo telecomando fornito in dotazione diventa praticamente superfluo, se non per regolare il volume. Ci viene in aiuto l'applicazione, che vedete in foto, tramite la quale potete effettuare tutte le operazioni necessarie, che è anche dotata di un'ottima grafica. Com'era quel film? Ah, si, “Non è un Paese per vecchi”. Ma noi siamo giovani (!) e ce ne freghiamo.
Il retro è affollato da ingressi ed uscite, compresa quella definita Exonet, che servirà per l'eventuale Ion.
Vediamo adesso quali segnali digitali potete inviare al Comet: sul sito trovate la tabella completa a seconda degli ingressi e quindi ci limitiamo a darvi il dato della porta USB, quella dalle prestazioni più elevate: 32 bit, 384 Khz, e DSD 128.
Quanto basta, ed anche oltre, quindi.
Ho avuto uno scambio di mail con Jeff Haagenstad di Exogal ed ho appurato che il DAC non è un chip commerciale, ma è formato da un DSP a 6 stadi, che lavora con algoritmi proprietari che, ovviamente, non mi hanno svelato. I DAC su chip che sono contenuti nell'apparecchio sono utilizzati solo per gli stadi di uscita, per una sicura compatibilità con le altre elettroniche collegate.
Il Comet è stato collegato al seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, cavo phono Cammino PH B 2.2 Ref XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Ogni tanto arriva qualcosa di nuovo, da un nuovo marchio … no, aspettate, c'è un errore. Exogal non è affatto un marchio nuovo, visto che è sul mercato dal 2013 ed inoltre è stato fondato da personaggi non proprio di primo pelo, come si suol dire. Tra questi, citiamo Jim Kinne, che ha progettato vari apparecchi degli anni d'oro di Wadia, per esempio.
Nome strano, Exogal, vero? Sveliamo subito il significato: Exo (esterno) e Gal (galassia), a significare prodotti addirittura al di fuori della nostra galassia. L'inizio promette bene.
Tra le caratteristiche principali di questo DAC, il progetto e la produzione Made in Minnesota, USA, un'architettura aperta al fine di consentire un facile utilizzo senza drivers e costi addizionali.
Esistono due possibili combinazioni: il Comet ed il Comet Plus, dotato di alimentazione migliorata, in telaio separato, acquistabile eventualmente in un secondo momento.
Exogal produce anche un piccolo finale di potenza, chiamato Ion, un 100 W per canale su 8 Ohm, ospitato in un case identico a quello del DAC, che completerebbe la vostra amplificazione, visto che il DAC è dotato di preamplificazione.
Per quanto riguarda la parte tecnica, ecco cosa ci comunica il produttore:
- Ingressi USB asincrono, AES/EBU, SPDIF, Toslink ed uno analogico sbilanciato.
- Volume digitale a 32 bit
- Uscite analogiche stereo: una bilanciata, una sbilanciata, una cuffia
- L'uscita sbilanciata può essere programmata come stereo o utilizzo con subwoofer.
- Il DAC può essere controllato tramite il telecomando fornito a un'applicazione disponibile per iOS e Android.
L'apparecchio è piccolo e leggero (4,2 kg).
Il telaio è realizzato in alluminio spazzolato di buona qualità e prevede, nella parte frontale, un display di misura minuscola e non illuminato, che lo rende illeggibile praticamente sempre. Di conseguenza, il piccolo telecomando fornito in dotazione diventa praticamente superfluo, se non per regolare il volume. Ci viene in aiuto l'applicazione, che vedete in foto, tramite la quale potete effettuare tutte le operazioni necessarie, che è anche dotata di un'ottima grafica. Com'era quel film? Ah, si, “Non è un Paese per vecchi”. Ma noi siamo giovani (!) e ce ne freghiamo.
Il retro è affollato da ingressi ed uscite, compresa quella definita Exonet, che servirà per l'eventuale Ion.
Vediamo adesso quali segnali digitali potete inviare al Comet: sul sito trovate la tabella completa a seconda degli ingressi e quindi ci limitiamo a darvi il dato della porta USB, quella dalle prestazioni più elevate: 32 bit, 384 Khz, e DSD 128.
Quanto basta, ed anche oltre, quindi.
Ho avuto uno scambio di mail con Jeff Haagenstad di Exogal ed ho appurato che il DAC non è un chip commerciale, ma è formato da un DSP a 6 stadi, che lavora con algoritmi proprietari che, ovviamente, non mi hanno svelato. I DAC su chip che sono contenuti nell'apparecchio sono utilizzati solo per gli stadi di uscita, per una sicura compatibilità con le altre elettroniche collegate.
Il Comet è stato collegato al seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, cavo phono Cammino PH B 2.2 Ref XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Cominciamo gli ascolti utilizzando la meccanica del lettore Yamaha CD-S3000, collegata in digitale al Comet.
Abbiamo un nuovo arrivo nella nostra discoteca: Haydn – Symphony n. 82 & 83 – New York Philharmonic, diratta da Leonard Bernstein (CD Columbia). Registrazione del lontano 1965, è stata trasposta ottimamente in digitale. L'immagine è molto larga e spazia oltre i diffusori, che tendono a scomparire dalla scena. Ottima anche la micro dinamica, rispettosa dei pianissimo, che emergono dal silenzio. Mi permetto di consigliarvi caldamente queste stupende composizioni del musicista austriaco. Il DAC in prova, dipana con estrema facilità le complesse trame sonore prodotte dalla grande orchestra al completo, riuscendo a seguire bene la trama armonica di ogni strumento, con un senso di presenza molto interessante, anche perché in nessun momento a scapito della posizione degli strumenti nello spazio. Piuttosto, si evince un senso di freschezza nella riproduzione che è certamente benvenuto.
Cambio genere e passo al pop italiano con un bellissimo disco: Lampo Viaggiatore di Ivano Fossati (CD Sony Music). La canzone “La Bottega di Filosofia” è un veloce tempo in 4/4 dall'arrangiamento molto complesso, nel quale abbiamo persino un coro di voci femminili, a fare da controcanto a Fossati, registrato in controfase, con l'effetto di posizionare le voci sulle pareti, quasi all'altezza delle orecchie dell'ascoltatore, sempre che l'impianto che sta riproducendo il CD sia di qualità sufficiente a riprodurle come si deve.
Il basso, croce del digitale a bassa risoluzione, è veloce ed asciutto, mentre il suono del rullante della batteria è piuttosto acuto e quasi privo delle risonanze del fusto del tamburo, che probabilmente non è più profondo di 4” e dal sapore “metallico”. Buon segno, quando si riescono a percepire questi particolari.
La voce del cantautore genovese è quella che ci si aspetta da una riproduzione di alta qualità e ricorda pienamente un ascolto dal vivo in un teatro milanese tanti anni fa.
Nel brano “Lampo”, i cross-stick (la bacchetta che colpisce il cerchio di metallo e non la pelle del tamburo, alla quale è solo appoggiata) sul rullante spiccano per chiarezza e velocità dei tempi di salita.
Scaricare il driver per Windows 10 dal sito Exogal, collegare il DAC all'uscita del mio laptop HP ed impostare JRiver è semplice come bere un bicchier d'acqua. Una scorsa veloce ai brani per provare le varie codifiche … ed è subito musica.
Un brano di Ella & Louis a 384 KHz mette subito a dura prova il nostro DAC che però non si scompone e ci offre un ascolto quasi soprannaturale, pari a quello che potremmo ottenere da una sorgente analogica di classe eccelsa; penso ai migliori registratori a bobine, per esempio, anche perché qui mancano i classici segnali che testimoniano un ascolto da vinile.
Lascio che ai due “mostri” americani faccia seguito un altro grande, George Gershwin con la sua Rhapsody in Blue, anch'essa a 384 KHz. Il senso di spazialità dell'orchestra è palpabile e la chiarezza del suono, che permette di distinguere molti strumenti anche durante i brani più concitati, rende giustizia all'altissima risoluzione con la quale è stata codificata questa registrazione (originariamente analogica, a giudicare dal fruscio del master). Il suono del pianoforte è ipnotico.
Un Canto Gregoriano dal Sampler delle 2L in DXD evidenzia il silenzio di questa macchina, così come l'aria, il respiro che contraddistingue le voci maschili di questa registrazione.
Decido di riascoltare “Big Band Bond”, registrazione dell'amico Marco Lincetto, sound engineer di fama mondiale, codificata originariamente a 24/96. Conosco molto bene il suono di questa registrazione ed ho anche ascoltato la stessa band mentre si misurava dal vivo con questi stessi brani. Facendo la dovuta tara al fatto che qui si tratta di una registrazione, per quanto ben fatta, la voce di Fabiana Martone suono molto naturale, decisamente meglio che sul CD, col quale ho fatto un rapido confronto. Anche il senso di realismo delle parti per orchestra è di un ordine di grandezza superiore rispetto alla versione decimata a 16/44 KHz.
“Live at Alexander Platz” di Gegè Munari (NewMediaPro) è una registrazione che, come la precedente, possiedo in CD ed in formato 24/96, originario. Naturalmente ascolto quest'ultimo, che risulta decisamente più interessante. Tra l'altro, è un bel disco, che non posso che consigliare agli amanti del Jazz, e non solo. Si tratta di musica piuttosto semplice e priva di quegli eccessivi manierismi nei quali molti musicisti Jazz si crogiolano e che, personalmente, non digerisco. Gli strumenti hanno tutti un gran bel suono, in questa registrazione. Conosco abbastanza bene anche Stefano Isola, che l'ha realizzata, ed il produttore Rocco Patriarca, per sapere che i loro lavori sono sempre all'altezza di ciò che gli appassionati di audio più esperti possono desiderare per i loro impianti. Potete acquistare la registrazione in alta risoluzione di questo concerto qui: www.hdmusicstore.it
La versione DSD di Folsom Prison di Johnny Cash riesce a trasmettere le stesse buone vibrazioni dell'analogico che, sotto forma di vinile, è nella mia discoteca. Riesce a far dimenticare i tanti scempi che per anni sono stati perpetrati ai danni dei CD, negli ultimi 30 anni.
In conclusione, cosa dire di questo piccolo-grande DAC? Suona bene, e credo che lo si sia capito dalle mie impressioni d'ascolto. E' tecnologicamente avanzato, attualmente le sue caratteristiche di decodifica sono persino più avanzate dei files musicali che si possono reperire ad oggi.
Ha un'uscita cuffia, che può sempre essere utile anche a chi la cuffia no la usa tutti i giorni, per verifiche sul resto dell'impianto o per andare alla ricerca di particolari che il resto dell'impianto o l'ambiente potrebbero nascondere.
Il livello del suono prodotto, come si sa, non dipende solo dal DAC utilizzato, che in questa realizzazione è proprietario, ma anche dagli stadi di uscita, dall'alimentazione, ecc.
Il suono del Comet Plus ricorda, in qualche modo, quello dei vecchi e celebrati Wadia, ad un prezzo che non è da high end di lusso ma da normale apparecchio audio di buona qualità; cosa importante in un mercato che ormai sembra veramente impazzito.
Sapete che di solito evito confronti diretti con la concorrenza, convinto come sono che il suono di ogni macchina possa essere più o meno corretto, a seconda degli altri componenti dell'impianto, e spesso vi consiglio anche gli abbinamenti più indicati per giungere ad un suono più equilibrato possibile.
In questo caso voglio fare uno strappo alla regola e confrontare il Comet col mio lettore di riferimento Yamaha CD-S3000. Pochissime differenze tra i due, quasi impercettibili. Siamo, nei due casi, a livelli molto alti, indipendentemente dalla loro fascia di prezzo. A tal proposito: anche qui siamo allo stesso livello: il Comet Plus costa 3.650 euro, lo Yamaha circa 4.400 euro. Praticamente, la somma di DAC + meccanica.
Un ascolto del Comet è caldamente consigliato, potrebbe essere una gradita sorpresa per molti.
Angelo Jasparro
Produttore: Exogal, LLC
Distributore: MondoAudio
Prezzo: euro 3.650,00
Abbiamo un nuovo arrivo nella nostra discoteca: Haydn – Symphony n. 82 & 83 – New York Philharmonic, diratta da Leonard Bernstein (CD Columbia). Registrazione del lontano 1965, è stata trasposta ottimamente in digitale. L'immagine è molto larga e spazia oltre i diffusori, che tendono a scomparire dalla scena. Ottima anche la micro dinamica, rispettosa dei pianissimo, che emergono dal silenzio. Mi permetto di consigliarvi caldamente queste stupende composizioni del musicista austriaco. Il DAC in prova, dipana con estrema facilità le complesse trame sonore prodotte dalla grande orchestra al completo, riuscendo a seguire bene la trama armonica di ogni strumento, con un senso di presenza molto interessante, anche perché in nessun momento a scapito della posizione degli strumenti nello spazio. Piuttosto, si evince un senso di freschezza nella riproduzione che è certamente benvenuto.
Cambio genere e passo al pop italiano con un bellissimo disco: Lampo Viaggiatore di Ivano Fossati (CD Sony Music). La canzone “La Bottega di Filosofia” è un veloce tempo in 4/4 dall'arrangiamento molto complesso, nel quale abbiamo persino un coro di voci femminili, a fare da controcanto a Fossati, registrato in controfase, con l'effetto di posizionare le voci sulle pareti, quasi all'altezza delle orecchie dell'ascoltatore, sempre che l'impianto che sta riproducendo il CD sia di qualità sufficiente a riprodurle come si deve.
Il basso, croce del digitale a bassa risoluzione, è veloce ed asciutto, mentre il suono del rullante della batteria è piuttosto acuto e quasi privo delle risonanze del fusto del tamburo, che probabilmente non è più profondo di 4” e dal sapore “metallico”. Buon segno, quando si riescono a percepire questi particolari.
La voce del cantautore genovese è quella che ci si aspetta da una riproduzione di alta qualità e ricorda pienamente un ascolto dal vivo in un teatro milanese tanti anni fa.
Nel brano “Lampo”, i cross-stick (la bacchetta che colpisce il cerchio di metallo e non la pelle del tamburo, alla quale è solo appoggiata) sul rullante spiccano per chiarezza e velocità dei tempi di salita.
Scaricare il driver per Windows 10 dal sito Exogal, collegare il DAC all'uscita del mio laptop HP ed impostare JRiver è semplice come bere un bicchier d'acqua. Una scorsa veloce ai brani per provare le varie codifiche … ed è subito musica.
Un brano di Ella & Louis a 384 KHz mette subito a dura prova il nostro DAC che però non si scompone e ci offre un ascolto quasi soprannaturale, pari a quello che potremmo ottenere da una sorgente analogica di classe eccelsa; penso ai migliori registratori a bobine, per esempio, anche perché qui mancano i classici segnali che testimoniano un ascolto da vinile.
Lascio che ai due “mostri” americani faccia seguito un altro grande, George Gershwin con la sua Rhapsody in Blue, anch'essa a 384 KHz. Il senso di spazialità dell'orchestra è palpabile e la chiarezza del suono, che permette di distinguere molti strumenti anche durante i brani più concitati, rende giustizia all'altissima risoluzione con la quale è stata codificata questa registrazione (originariamente analogica, a giudicare dal fruscio del master). Il suono del pianoforte è ipnotico.
Un Canto Gregoriano dal Sampler delle 2L in DXD evidenzia il silenzio di questa macchina, così come l'aria, il respiro che contraddistingue le voci maschili di questa registrazione.
Decido di riascoltare “Big Band Bond”, registrazione dell'amico Marco Lincetto, sound engineer di fama mondiale, codificata originariamente a 24/96. Conosco molto bene il suono di questa registrazione ed ho anche ascoltato la stessa band mentre si misurava dal vivo con questi stessi brani. Facendo la dovuta tara al fatto che qui si tratta di una registrazione, per quanto ben fatta, la voce di Fabiana Martone suono molto naturale, decisamente meglio che sul CD, col quale ho fatto un rapido confronto. Anche il senso di realismo delle parti per orchestra è di un ordine di grandezza superiore rispetto alla versione decimata a 16/44 KHz.
“Live at Alexander Platz” di Gegè Munari (NewMediaPro) è una registrazione che, come la precedente, possiedo in CD ed in formato 24/96, originario. Naturalmente ascolto quest'ultimo, che risulta decisamente più interessante. Tra l'altro, è un bel disco, che non posso che consigliare agli amanti del Jazz, e non solo. Si tratta di musica piuttosto semplice e priva di quegli eccessivi manierismi nei quali molti musicisti Jazz si crogiolano e che, personalmente, non digerisco. Gli strumenti hanno tutti un gran bel suono, in questa registrazione. Conosco abbastanza bene anche Stefano Isola, che l'ha realizzata, ed il produttore Rocco Patriarca, per sapere che i loro lavori sono sempre all'altezza di ciò che gli appassionati di audio più esperti possono desiderare per i loro impianti. Potete acquistare la registrazione in alta risoluzione di questo concerto qui: www.hdmusicstore.it
La versione DSD di Folsom Prison di Johnny Cash riesce a trasmettere le stesse buone vibrazioni dell'analogico che, sotto forma di vinile, è nella mia discoteca. Riesce a far dimenticare i tanti scempi che per anni sono stati perpetrati ai danni dei CD, negli ultimi 30 anni.
In conclusione, cosa dire di questo piccolo-grande DAC? Suona bene, e credo che lo si sia capito dalle mie impressioni d'ascolto. E' tecnologicamente avanzato, attualmente le sue caratteristiche di decodifica sono persino più avanzate dei files musicali che si possono reperire ad oggi.
Ha un'uscita cuffia, che può sempre essere utile anche a chi la cuffia no la usa tutti i giorni, per verifiche sul resto dell'impianto o per andare alla ricerca di particolari che il resto dell'impianto o l'ambiente potrebbero nascondere.
Il livello del suono prodotto, come si sa, non dipende solo dal DAC utilizzato, che in questa realizzazione è proprietario, ma anche dagli stadi di uscita, dall'alimentazione, ecc.
Il suono del Comet Plus ricorda, in qualche modo, quello dei vecchi e celebrati Wadia, ad un prezzo che non è da high end di lusso ma da normale apparecchio audio di buona qualità; cosa importante in un mercato che ormai sembra veramente impazzito.
Sapete che di solito evito confronti diretti con la concorrenza, convinto come sono che il suono di ogni macchina possa essere più o meno corretto, a seconda degli altri componenti dell'impianto, e spesso vi consiglio anche gli abbinamenti più indicati per giungere ad un suono più equilibrato possibile.
In questo caso voglio fare uno strappo alla regola e confrontare il Comet col mio lettore di riferimento Yamaha CD-S3000. Pochissime differenze tra i due, quasi impercettibili. Siamo, nei due casi, a livelli molto alti, indipendentemente dalla loro fascia di prezzo. A tal proposito: anche qui siamo allo stesso livello: il Comet Plus costa 3.650 euro, lo Yamaha circa 4.400 euro. Praticamente, la somma di DAC + meccanica.
Un ascolto del Comet è caldamente consigliato, potrebbe essere una gradita sorpresa per molti.
Angelo Jasparro
Produttore: Exogal, LLC
Distributore: MondoAudio
Prezzo: euro 3.650,00