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E' la fine di un'epoca?
Lo so, sembra un titolone ad effetto, di quelli fatti apposta per catturare l'attenzione del lettore, ma se avrete la pazienza di seguirmi per qualche minuto vi renderete conto che, se rapportiamo il titolo al nostro settore, vi troverete un senso.
"C'era una volta"... anzi, c'erano una volta, le fiere del settore audio. A Milano, per un sacco di anni, il Top Audio ha richiamato espositori e giornalisti da mezzo mondo, poi c'era Francoforte (in seguito trasferita a Monaco), Parigi, Londra... Per tacere degli USA, col loro CES, e decine di altre fiere minori organizzate persino da riviste del settore. Gli ultimi anni hanno visto qualche fiera calare, qualcuna chiudere, altre nascere e diventare importanti. Pensiamo a Varsavia o al Rocky Mountain Audio Fest. Il nostro Top Audio è finito una decina di anni fa, lasciando spazio ad altre manifestazioni, in varie città italiane. Insomma, tra alti e bassi, le fiere di audio sono sopravvissute fino al 2019. Ad inizio 2020, la pandemia che ancora oggi ci affligge, ha rappresentato un cataclisma per molte attività, tra le quali quella dell'organizzazione di fiere ed eventi che prevedono, per loro natura, assembramenti di persone. Questi eventi hanno sempre puntato ad attirare grandi quantità di persone, a causa dell'errata convinzione di molti operatori che sia il numero dei visitatori a contare, più che la loro qualità. Si pensa che, sparando nel mucchio, prima o poi si possa cogliere un bersaglio interessante. Comprensibile, anche se non necessariamente corretto. In conseguenza agli accadimenti, il 2020 ha visto cancellare ogni fiera dalla faccia della terra, comprese quelle di audio. Tutti le hanno posticipate inizialmente di qualche mese, poi all'anno successivo, con conseguenze a volte poco piacevoli. In un Paese estero, gli organizzatori di uno di questi eventi, di fronte alle richieste di restituzione degli acconti versati dagli espositori, hanno semplicemente risposto che non li avrebbero restituiti perché già spesi e che se i creditori si fossero impuntati con le richieste, avrebbero provocato il fallimento dell'azienda, con conseguente perdita definitiva per tutti. Situazione poco simpatica, vero? Gossip a parte, i rinvii alla seconda parte del 2020, sono dapprima slittati al primo semestre 2021. Abbiamo visto tutti com'è finita: ha cominciato Monaco a programmare per Settembre 2021, per poi rendersi conto che sarebbe stato meglio passare direttamente a Maggio 2022. Axpona, negli USA, è stata posticipata al 2022, e doveva tenersi in questo periodo. Apprendiamo oggi che il Rocky Mountain Audio Fest, che era diventata l'esposizione forse più interessante al mondo, ha cancellato l'evento di Ottobre. Attenzione: non posticipato, proprio cancellato. Non si prevedono altre edizioni nel futuro, il commiato nel loro comunicato stampa suona davvero definitivo. Sapevamo che Stereophile aveva dichiarato la scorsa settimana che nessuno dei suoi rappresentanti sarebbe andato a Denver, ma evidentemente la preoccupazione per la situazione sanitaria aveva già colpito gli stessi organizzatori. Un veloce controllo sul sito della fiera di Varsavia, la più importante in Europa dopo Monaco, ci mostra che l'edizione del Novembre 2021 slitta direttamente a Novembre 2022. Proviamo a tirare le somme, indipendentemente da ciò che ognuno di noi pensa della pandemia e dalla paura della stessa, che è quanto di più soggettivo vi possa essere. La mia personale impressione (scrivo in prima persona per evidenti motivi) è che sia finita l'epoca delle fiere. E' davvero un cataclisma, quello che ci ha colpiti. Quanto tempo dovrà passare prima di rivedere scene come quella della foto sotto, tra l'altro scattata a Milano? Forse un anno, forse due, o forse non succederà mai più. Forse la paura dell'eccessiva vicinanza coi nostri simili non ci abbandonerà mai.
Ad oggi, l'idea di assembrarsi in piccole stanze restando tutti a contatto di gomito, o di districarsi in stretti corridoi facendo lo slalom tra capannelli di persone che si parlano a brevissima distanza, è francamente improponibile. Raggrupparsi davanti a bancarelle di dischi o di componenti elettronici, a stretto contatto con gli altri visitatori, sembra piuttosto inopportuno. Né si tratta esclusivamente di una scelta di comportamento personale, visto che le regole attuali, valide sino alla fine di quest'anno 2021, proibiscono di trovarsi a distanze inferiori ad 1 metro dalle altre persone, nei luoghi chiusi. Detto ciò, possiamo concludere che forse le fiere come le abbiamo conosciute, tutte le fiere, non esisteranno più. Non ho la sfera di cristallo, fare previsioni (soprattutto sbagliate) non è tra i miei hobby preferiti, ma al momento sembra la cosa più probabile. Però, e lasciatemelo dire a bassa voce, forse questa volta ci ho visto giusto. E non solo io, visto che sono parte di una squadra, ma la riflessione che mesi fa la mia squadra ha fatto sul futuro delle fiere, si è rivelata azzeccata e la soluzione adottata per organizzare EVAExpo Milano sembra tuttora l'unica possibile, o addirittura auspicabile, per uscire dall' "agonia promozionale" nella quale il nostro settore si è trovato. "Noi ci occupiamo di apparecchi per la riproduzione del suono. Come pretendiamo di pubblicizzarli e dimostrarli senza farli ascoltare? Come pretendiamo che le persone conoscano gli apparecchi se non li illustriamo noi che li conosciamo bene?"... Questa è stata la domanda che ci siamo posti ed alla quale abbiamo cercato una soluzione. Soluzione che, con EVAExpo Milano, siamo certi di aver trovato. Non più una fiera, bensì una concentrazione di singole dimostrazioni, o eventi, o meglio ancora presentazioni, riunite in un solo posto, particolarmente adatto alla bisogna, in modo da radunare un pubblico proveniente anche da lontano, ma senza creare assembramenti, né doversi preoccupare di servizi d'ordine per fare in modo che tutti rispettino le regole. La soluzione era in effetti sotto gli occhi di tutti, bastava avere un po' di fantasia, senza adagiarsi sui sistemi tradizionali, ed anche un po' di coraggio. Gli interessati a capire nei particolari il funzionamento della manifestazione, troveranno tutte le risposte nel sito di EVAExpo Milano. In questo periodo, nel quale stiamo "reclutando" gli espositori, abbiamo notato che vi sono alcuni imprenditori che credono alla nostra soluzione ed hanno aderito entusiasticamente, mentre altri, nell'indecisione davanti ad una soluzione non ancora consolidata, preferiscono l'immobilismo, restando arroccati nei propri uffici. Noi di EVAExpo non abbiamo voluto cedere a questo immobilismo, e con noi gli espositori che potrete trovare a Milano. Vi chiediamo quindi, cari lettori e colleghi della stampa, di premiare il coraggio degli operatori che vi aspetteranno il 2 e 3 Ottobre ad EVAExpo, in piena sicurezza. Lo fanno per sé stessi, perché mostrarvi le loro novità sarà una soddisfazione, ma anche per voi, che siete il loro pubblico. E il contatto col pubblico è indispensabile, perché non si lavora solo per denaro, e sarà un piacere per tutti noi (anch'io sarò tra gli espositori coi miei diffusori Pylon Audio) rivedervi se vi conosciamo già, o incontrare volti nuovi, rispondere alle vostre domande, goderci i vostri complimenti e, perché no, ascoltare anche le vostre critiche, che ci possono aiutare a migliorare. Sarà la prima manifestazione audio organizzata in questo modo. Ci stiamo mettendo tutta l'esperienza che ci deriva da tanti anni di fiere come espositori o visitatori, ma non possiamo garantire che sarà tutto perfetto. Possiamo garantirvi, però, tutto il nostro impegno. Ecco, noi il futuro lo abbiamo immaginato così, ora vediamo cosa ne pensate voi. Vi aspettiamo ad EVAExpo Milano il 2 e 3 Ottobre 2021. Le prenotazioni saranno aperte il 15 Settembre. Angelo Jasparro Settembre 2021 |