FM ACOUSTICS FM 155, FM 133, FM 108
Sono occasioni rare, queste, come rari sono gli apparecchi che abbiamo in prova oggi. FM Acoustics, dalla Svizzera, opera dal 1973, quando Manuel Huber, detentore di numerosi brevetti in campo acustico, cominciò a progettare amplificazioni di potenza, per poi espandere la produzione a preamplificatori ed accessori.
Leggere l’elenco dei testimonial sul sito di FM è come fare una passeggiata tra grandi musicisti e direttori d’orchestra. Dicevamo che non è facile provare questi apparecchi perché la loro produzione è limitata ed i tempi di attesa per averli, piuttosto lunghi. Di solito, come arrivano al distributore, sono già in consegna. Per tacere del mercato dell’usato, dove gli FM passano raramente e si vendono in un batter d’occhio. La mia prima (e fino ad oggi unica) prova di un’accoppiata di Huber risale a forse 7 anni fa e l’esito fu sorprendentemente buono. Da allora, mi è capitato di riascoltare praticamente l’intera produzione degli amplificatori svizzeri ma mai più in condizioni controllate. A suo tempo, quella prova mi portò fortuna: tanti anni sono passati ed eccomi ancora qui a parlarvi del suono dell’alta fedeltà, della capacita di alcuni esseri umani di portare nelle nostre case un suono di livello eccelso, sebbene quasi sempre a carissimo prezzo. Non voglio qui entrare in polemica con chi pretende prestazioni ai massimi livelli con la minima spesa, perché qui non si parla di sogni ma di cose concrete. Concreti sono questi quattro piccoli e leggeri apparecchi: il preamplificatore FM155, il Linearizzatore FM133 (non equalizzatore, mi raccomando!) ed i due finali monofonici FM108. A vederli non si intuisce il loro valore, prestazionale ed economico. Li paragonerei ad oggetti da gioielleria (ed infatti i tasti sono dorati), piccoli ma preziosi. I finali, che sono i più pesanti, non superano i 4,5 kg cad. Fa persino impressione leggere che ognuno è in grado di erogare 130 W RMS su 4 Ohm. Tutti e 4 gli apparecchi che abbiamo in prova appartengono alla Resolution Series, anche perché credo che la Classic Series sia ormai stata abbandonata. Non abbiamo troppo spazio prima che subentri la noia di voi lettori, sempre in agguato sul web e quindi descriviamo velocemente il preamplificatore FM 155. Il frontale, da sinistra a destra, prevede un commutatore per i 4 ingressi linea, il tasto per il tape monitor, quello per la messa in mono, un attenuatore di 20 dB, il potenziometro del volume ed il tasto di accensione, sormontato dal bel logo FM, che si illumina di un verde tenue. Il retro prevede invece l’attacco per il cavo proprietario di alimentazione (niente giochi), un interruttore per il collegamento di terra, le uscite (sbilanciate, come tutte le altre connessioni), ingressi ed uscite tape monitor ed i 4 ingressi. Sul Linearizzatore FM 133 dovremo soffermarci un po’ di più. FM dichiara che il segnale che passa attraverso il 133 non subisce alcuna influenza negativa. Il segnale, infatti, passa direttamente attraverso il Linearizzatore, mentre il “Constant Phase Linearizer Bank” si limita a sommare o sottrarre a seconda dell’intervento richiesto. L’utilità di questo apparecchio risiede soprattutto nella possibilità di correggere i problemi delle registrazioni, come giustamente afferma FM e non quelli dell’ambiente d’ascolto, sebbene il suo impiego potrebbe attenuarli. Una breve descrizione del frontale: l’interruttore per il tape monitor, quello di bypass (grazie al quale scopriremo che l’apparecchio è assolutamente trasparente e può essere lasciato sempre collegato), i 5 potenziometri di controllo delle frequenze (50, 200, 800, 3200, 12800 Hz), il tasto d’accensione. La parte posteriore prevede il solito attacco proprietario del cavo d’alimentazione, lo switch per la terra, ingressi ed uscite anche per un tape monitor. Sui piccoli finali niente da segnalare: il solo tasto d’accensione con marchio sul frontale, mentre nella parte posteriore troviamo il cavo di alimentazione che in questo caso è fisso. Seguono due morsetti per gli altoparlanti che sembrano di buona qualità ed accettano tutti i tipi di terminazione, un fusibile, le alette di raffreddamento, il controllo del guadagno e l’ingresso … bilanciato! Già, uscite dal pre in sbilanciato ed entrate nel finale in bilanciato. Si vede che in Svizzera piace così. Ciò vi costringerà a munirvi di un cavo terminato diversamente ai due capi. Tra l’altro, FM Acoustics scrive sui manuali d’istruzione che se non usate i suoi cavi, peste vi coglierà … Beh, non proprio così ma non vi riconoscono la garanzia in caso di guasti. Cavi FM per tutti, dunque, così avete finito anche di giocare coi cavi. Avrei voluto fotografarli all’interno ma sono chiusi da viti con una testa speciale, provvista solo di due piccoli fori e non ho un attrezzo adatto per svitarle. Gli FM sono stati inseriti nel seguente impianto: giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Scan Tech Lyra Helikon, cavo phono: LAT International XLR, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, cavo tra pre phono e preamplificatore: Transparent Super XLR, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, diffusori: JBL 4350B, cavi di potenza: MIT Magnum MA, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, filtro di rete: Black Noise 2500. Premesso che non ho potuto usare il giradischi, visto che il mio pre phono è bilanciato e che questa volta, per motivi di spazio, non vi elencherò i dischi ascoltati, passo direttamente a descrivervi il suono di questi apparecchi, per come l’ho percepito col mio impianto ma, soprattutto, con le mie orecchie. Quello che esce da queste amplificazioni è un suono ammaliante, un canto di sirene che non può lasciare indifferenti. L’estrema trasparenza e dinamica non sono questa volta accompagnate alla freddezza che spesso definiamo “neutralità”. Il suono è piacevolmente arrotondato in gamma medio-alta e presenta la caratteristica di potersi ascoltare per ore senza affaticare l’udito. I finali rispondono velocemente alle sollecitazioni dei transienti e seguono ogni strumento con precisione. La loro potenza non è illimitata e non si può chiedere loro il miracolo di ricreare pressioni sonore da stadio. Del resto, quanti di noi ne hanno bisogno? Il Linearizzatore svolge perfettamente il suo compito ma, per essere sinceri, l’abbiamo utilizzato poco, avendo utilizzato, per questa prova, registrazioni già equilibrate. Nei giorni in cui questi FM hanno allietato i miei ascolti, ho riscoperto una sorta di “slow listening”, uno slow food applicato all’ascolto. V’è un qualcosa, nel suono di questi svizzeri, che porta ad un maggior relax durante gli ascolti. Non hanno mai un suono isterico, proprio di alcuni apparecchi moderni. Ma soprattutto, possono rimettere in carreggiata molti dei diffusori dal suono stridulo ed affaticante. Sebbene arrivino dal lago di Zurigo, tra le montagne, il loro timbro ricorda l’alba umida e calda dei Caraibi, più che quella fredda e tersa delle Alpi. La gamma media è stupenda e richiama vagamente quella dei migliori tubi a vuoto, senza riportarne la distorsione, buona o cattiva che sia. Nessun appunto anche per le basse frequenze, corrette e definite quanto si desidera e si auspica.
Grandi macchine, che potrebbero farvi innamorare. Se così sarà, dopo di loro non dovrete più cercare niente, se non i modelli superiori, se proprio sentite la necessità di cambiare. Ascoltatele, sono davvero uniche e necessarie al vostro bagaglio di esperienze di ascolto. Angelo Jasparro Importati da: Audio Graffiti Prezzi: FM155: euro 9.990,00 FM 133: euro 10.380,00 FM 108: euro 8.680,00 cad. |
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