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Steve Gadd Band al Blue Note di MilanoSembra davvero superfluo presentare Steve Gadd agli appassionati di musica, sia essa Jazz, Blues, Rock o Pop. Lo facciamo semplicemente perché non tutti o non sempre leggono i nomi dei musicisti che hanno realizzato i loro dischi migliori.
Nato nel 1945 negli USA, è considerato tra i batteristi più influenti di sempre. Lunghissimo l'elenco dei musicisti con i quali ha lavorato, essendo presente in oltre 600 dischi, oltre ad innumerevoli concerti. Alcuni nomi? Simon & Garfunkel, Paul McCartney, Bee Gees, Joe Cocker, Steely Dan, Michel Petrucciani, Chock Corea, The Manhattan Transfer, Pino Daniele, Al Di Meola, Jim Croce e molti altri. Per qualsiasi batterista Steve Gadd è veramente un mito e chi vi scrive non può che essere felice di averlo potuto ammirare dal vivo, a pochi passi dalla sua batteria Yamaha. Tecnica sopraffina certo, ma soprattutto uno stile unico che lo contraddistingue immediatamente, in qualsiasi disco suoni, senza che ci dicano che è lui. Basta conoscerlo un po' e lo di riconosce subito. Uno dei pochi, a mio parere, che riesce a fare della vera musica con dei semplici tamburi. Curatissima, nel suo stile, la dinamica. E' capace di passare da un pianissimo pieno di nuances ad un fortissimo sui timpani, in un tempo brevissimo, lasciando a bocca aperta gli ascoltatori. Riesce sempre a riempire l'accompagnamento, senza lasciare vuoti, grazie ad una tecnica sugli incastri mani-grancassa, che è più unica che rara. Un commento sulla musica ascoltata ieri sera; solitamente, queste band propongono quel Jazz elettrico, cool, tanto in voga adesso e che il sottoscritto tollera raramente. Gadd ci ha invece proposto, con la sua Band, dell'ottimo Blues, ben composto ed altrettante ben eseguito, che il pubblico ha evidentemente gradito. Ottimi anche gli altri componenti della band: Walt Fowler al flicorno e tromba, Michael Landau, funambolico chitarrista, Kevin Hayes alle tastiere, Jimmy Johnson, preciso e fantasioso bassista. Come sempre, ottima l'accoglienza del Blue Note di Milano. Molto bene anche l'impianto audio, che non guasta mai. I biglietti per i due concerti sono andati esauriti in brevissimo tempo. A giudicare dagli applausi scroscianti e dei volti soddisfatti dei presenti a fine concerto, nessuno ha rimpianto di essere stato presente a quest'evento. Angelo Jasparro |
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