Galactron MK 2280
E' da un po' di tempo che è stata annunciata la rinascita del marchio Galactron, ad opera di DML Audio. Sono almeno due anni che i prototipi sono esposti nelle manifestazioni di settore ma solo da pochi mesi si possono ascoltare i prodotti finiti. Prima di parlarvene, però, un salto indietro nella storia dell'alta fedeltà italiana è d'obbligo. Galactron, infatti, è un marchio che appartiene indissolubilmente ai ricordi della nostra generazione, quella che negli anni '70 guardava attraverso le vetrine le amplificazioni della ditta (allora) romana, sognando di poterle un giorno far suonare nella propria casa. Ripercorriamo velocemente e per forza di cose superficialmente, la leggendaria storia di Galactron, fondata nel lontano 1966 da 6 studenti universitari. I primi apparecchi, un preamplificatore siglato CC50 ed un finale mono, il PA25, vennero realizzati in 50 esemplari, a sfidare i grandi nomi americani dell'epoca: Marantz, McIntosh, Harman Kardon. I progetti Galactron dell'epoca erano piuttosto innovativi, prevedendo l'uso di transistor ed essendo costruiti a norme militari, ma era difficile aprirsi una strada in un settore nel quale i rivenditori preferivano trattare marchi noti, più semplici da vendere. Nel '75, Galactron produceva già 24 pezzi al giorno ed introdusse l'integrato MK120. A causa di varie vicissitudini nella composizione societaria, Galactron cessò la produzione nel 1980, per fallire nel 1984. Tra gli apparecchi di maggior successo si ricordano l'MK2, realizzato in 700 esemplari, e l'MK10, ben recensito anche in Germania. Ma è nel 1971 che Galactron è entrata nell'immaginario collettivo, grazie al pre MK-16 ed al finale MK-160, in grado di lavorare anche in quadrifonia. Nei primi anni '70, Galactron era celebrata dalle riviste italiane ma anche da Hi-Fi Stereophonie tedesca, la Revue du Son francese, HiFi Choice ed HiFi News inglesi. Nella prima metà degli anni '70 esportava in 21 Paesi ed impiegava circa 60 persone. Nel 1993, nasce la Nuova Galactron che progetta e realizza le amplificazioni della serie MK 2000. Come dimenticare la livrea verticale dei Galactron di allora? Il finale MK 160 con le sue 4 schede a vista, dietro un frontale trasparente?
Qualche anno nel dimenticatoio ed eccola nuovamente tra noi, con una serie di elettroniche completamente riprogettate, alla luce delle tecnologie odierne, con un design meno personale ma più facilmente collocabile in ambiente. La produzione attuale prevede 5 amplificatori integrati, 2 distributori di alimentazione e 5 filtri di alimentazione.
L'MK 2280, che abbiamo in prova, è il maggiore tra tutti ed eroga 2x80 W su 8 Ohm, 2x152 su 4 Ohm e 2x220 su 2 Ohm. 60 A di picco è la corrente che può emettere. La risposta in frequenza è 10-60.000 Hz a +/- 0,5 dB. Il peso è di 30 Kg.
Dalla scheda tecnica del prodotto, riportiamo testualmente le considerazioni tecniche di Galactron:
“L’amplificatore MK 2280 è stato progettato in tecnologia a stato solido con polarizzazione in classe AB ricca. Configurazione completamente dual-mono. La struttura di alimentazione è stata realizzata con l’ausilio di due trasformatori toroidali di alimentazione da ben 320VA, ed un sistema di filtraggio totale di ben 160000 μF, per garantire la più impegnativa richiesta di corrente ai transienti musicali. L’alto fattore di smorzamento si deve anche all’utilizzo di ben due coppie selezionate, per canale, di MOSFET da circa 20A ciascuno. Grazie a tale configurazione si ottiene un basso valore di resistenza d’uscita ed una elevata disponibilità di corrente, al fine di ottenere un notevole controllo dell’articolazione del basso e una considerevole ricchezza dello stesso spettro sonoro. La grande coerenza su tutte le frequenze dello spettro determina una altissima fedeltà timbrica, mettendo in luce la grande potenzialità di analisi di micro e macro dettaglio del contenuto musicale. Lo stadio finale è caratterizzato da una impareggiabile prontezza nella risposta in corrente ai transienti dinamici, esso infatti è capace di arrivare quasi al doppio della potenza a fronte di un dimezzamento del valore d’impedenza di carico applicato, con l’unica limitazione legata al valore massimo disponibile dal sistema di alimentazione stesso. Nella fattispecie si attestano di variazioni di corrente che raggiungono i 10 A nominali su carico di 8 Ω, valori per nulla trascurabili. La sezione di preamplificazione è realizzata in tecnologia “a stato solido”, ovvero facendo uso di componenti discreti del tipo FET (Field Effect Transistor), polarizzati in classe A pura, presentando dunque il notevole vantaggio di uno tra i più bassi fattori di distorsione del segnale d’uscita esistenti. Un sofisticato sistema di controllo digitale permette, tramite dispositivi di interfaccia presenti sul pannello frontale o telecomando infrarosso, di gestire ben 4 ingressi RCA sbilanciati, e 1 ingresso XLR bilanciato; di controllarne il volume mediante un apposito motore e di attivare la funzione di “muting” che cortocircuita temporaneamente il segnale di ingresso dello stadio finale. I sistemi d’interconnessione di segnale e di potenza sono del tipo isolato, con contatti rodiati, per garantire una migliore sinergia con le relative sorgenti di riproduzione sonora. Infine si vuole porre in rilievo lo speciale sistema di cablaggio interno utilizzato, la cui pregiata fattura contribuisce all’eccezionale resa timbrica e articolazione musicale di questo straordinario amplificatore. Esso è realizzato sia per la parte di segnale che per quella di potenza con cavi in rame argentato di eccelsa qualità Wireworld, azienda leader nella realizzazione di sistemi di interconnessione per il settore Hi-End. “
Posso testimoniare personalmente del notevole peso dell'apparecchio, ed anche del calore che sviluppa in assenza di segnale, dando dimostrazione degli 8 W polarizzati in classe A.
L'MK 2280, che abbiamo in prova, è il maggiore tra tutti ed eroga 2x80 W su 8 Ohm, 2x152 su 4 Ohm e 2x220 su 2 Ohm. 60 A di picco è la corrente che può emettere. La risposta in frequenza è 10-60.000 Hz a +/- 0,5 dB. Il peso è di 30 Kg.
Dalla scheda tecnica del prodotto, riportiamo testualmente le considerazioni tecniche di Galactron:
“L’amplificatore MK 2280 è stato progettato in tecnologia a stato solido con polarizzazione in classe AB ricca. Configurazione completamente dual-mono. La struttura di alimentazione è stata realizzata con l’ausilio di due trasformatori toroidali di alimentazione da ben 320VA, ed un sistema di filtraggio totale di ben 160000 μF, per garantire la più impegnativa richiesta di corrente ai transienti musicali. L’alto fattore di smorzamento si deve anche all’utilizzo di ben due coppie selezionate, per canale, di MOSFET da circa 20A ciascuno. Grazie a tale configurazione si ottiene un basso valore di resistenza d’uscita ed una elevata disponibilità di corrente, al fine di ottenere un notevole controllo dell’articolazione del basso e una considerevole ricchezza dello stesso spettro sonoro. La grande coerenza su tutte le frequenze dello spettro determina una altissima fedeltà timbrica, mettendo in luce la grande potenzialità di analisi di micro e macro dettaglio del contenuto musicale. Lo stadio finale è caratterizzato da una impareggiabile prontezza nella risposta in corrente ai transienti dinamici, esso infatti è capace di arrivare quasi al doppio della potenza a fronte di un dimezzamento del valore d’impedenza di carico applicato, con l’unica limitazione legata al valore massimo disponibile dal sistema di alimentazione stesso. Nella fattispecie si attestano di variazioni di corrente che raggiungono i 10 A nominali su carico di 8 Ω, valori per nulla trascurabili. La sezione di preamplificazione è realizzata in tecnologia “a stato solido”, ovvero facendo uso di componenti discreti del tipo FET (Field Effect Transistor), polarizzati in classe A pura, presentando dunque il notevole vantaggio di uno tra i più bassi fattori di distorsione del segnale d’uscita esistenti. Un sofisticato sistema di controllo digitale permette, tramite dispositivi di interfaccia presenti sul pannello frontale o telecomando infrarosso, di gestire ben 4 ingressi RCA sbilanciati, e 1 ingresso XLR bilanciato; di controllarne il volume mediante un apposito motore e di attivare la funzione di “muting” che cortocircuita temporaneamente il segnale di ingresso dello stadio finale. I sistemi d’interconnessione di segnale e di potenza sono del tipo isolato, con contatti rodiati, per garantire una migliore sinergia con le relative sorgenti di riproduzione sonora. Infine si vuole porre in rilievo lo speciale sistema di cablaggio interno utilizzato, la cui pregiata fattura contribuisce all’eccezionale resa timbrica e articolazione musicale di questo straordinario amplificatore. Esso è realizzato sia per la parte di segnale che per quella di potenza con cavi in rame argentato di eccelsa qualità Wireworld, azienda leader nella realizzazione di sistemi di interconnessione per il settore Hi-End. “
Posso testimoniare personalmente del notevole peso dell'apparecchio, ed anche del calore che sviluppa in assenza di segnale, dando dimostrazione degli 8 W polarizzati in classe A.
Il 2280 si presenta come un parallelepipedo tutto nero, con uno smusso nella parte centrale del pannello anteriore, ad ingentilirne un po' la linea massiccia. In basso, sulla sinistra, il glorioso marchio, sormontato da una fila verticale di LED, che indicano l'ingresso selezionato. Subito a destra, la manopola per la selezione degli ingressi seguita, al centro, da una più grossa che regola il volume. A destra, il grosso tasto rotondo per l'accensione. Il retro vede, da sinistra, l'interruttore generale, la vaschetta IEC, 3 fusibili, i connettori per gli altoparlanti, che accettano tutte le terminazioni, i 4 ingressi linea RCE e l'ingresso linea bilanciato. Nient'altro da segnalare, se non che l'ingresso bilanciato è tale grazie ai due trasformatori che vedete nella foto degli interni, quindi non si sono utilizzate scorciatoie a base di integrati, possibili fonti di degrado del segnale.
La componentistica è di ottima qualità e fa presagire un prezzo di vendita non proprio popolare. Il telecomando si presenta come un piccolo blocco in alluminio, con le funzioni necessarie al controllo dell'amplificatore.
Il Galactron MK 2280 è stato inserito nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Scan Tech Lyra Helikon, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, LAT International XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, MIT cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
La componentistica è di ottima qualità e fa presagire un prezzo di vendita non proprio popolare. Il telecomando si presenta come un piccolo blocco in alluminio, con le funzioni necessarie al controllo dell'amplificatore.
Il Galactron MK 2280 è stato inserito nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Scan Tech Lyra Helikon, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, LAT International XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, MIT cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Il primo disco che ascolto è il SACD “Foxtrot” dei Genesis. Nel brano “Supper's Ready” gli arpeggi di chitarra e tastiera si rincorrono con grande trasparenza, grazie al lavoro di rimasterizzazione (remaster) di questo cofanetto di SACD ma anche alla capacità del Galactron di dipanare messaggi complessi. Il basso è caldo ma nel contempo ben frenato ed esteso, mentre la dinamica non dà adito a critiche
L'ottimo ascolto del SACD di John Coltrane “Blue Train” (Blue Note) è quanto ci vuole per riprendersi da una giornata di pesante lavoro. Il 2280 ha il senso del ritmo e di come la musica debba fluire senza subire artefatti circuitali. Ci siamo proprio, sia che vogliamo ascoltare a volumi di sottofondo, simulando una breve distanza dal sestetto, sia che vogliamo sentirci seduti al posto del batterista (il grande Philly Joe Jones, per la cronaca).
Anche a volume molto alto, il suono non tende mai ad indurire, ma si limita ad avanzare in giusta misura tra i diffusori. Nessun cedimento neanche nella ricostruzione del soundstage, che non tende mai a chiudersi. Interessante seguire le variazioni dinamiche della voce di Franco Battiato che questo integrato sa proporre, durante l'ascolto di “Fisiognomica” (EMI). La voce del cantautore siciliano è carnosa, timbricamente corretta e l'accompagnamento di suoni campionati è a tratti spettacolare, soprattutto ad elevate pressioni sonore, che il Galactron emette senza alcuno sforzo, con una capacità di pilotaggio non comune ai concorrenti di potenza assimilabile.
Passo al SACD “Chopin” di Leonora Armellini (Velut Luna), eseguito dall'Orchestra Sinfonica di Padova e del Veneto, diretta da Anton Nanut. Molto buona l'interpretazione da parte della giovane pianista italiana del Concerto n. 2 per Pianoforte ed Orchestra. La registrazione dell'amico Marco Lincetto è impeccabile, come spesso accade, ed il Galactron la riproduce con autorità, artigliando le grosse JBL 4350 con maestria. Ne consegue un suono estremamente naturale e coeso a tutte le frequenze. Quando si cercano suoni vicini a quelli della musica dal vivo, questa registrazione e questo amplificatore fanno al caso, altrimenti ci si può pure rivolgere ai tanti creatori di fuochi d'artificio, tanto spettacolari quanto fasulli e noiosi a lungo andare. Ascolto, prendo appunti e dovrei ormai cambiare il disco per valutarne un altro, ma non riesco ad interrompere questo spettacolo. Decido quindi di prendermi il mio tempo e, in attesa dello stupendo Larghetto, spengo la luce e poso il blocco degli appunti, lasciando che la musica scaldi questa gelida e piovosa serata milanese.
Una passata a tre o quattro brani di “Sultans of Swing – The Very Best of Dire Straits” (Vertigo) conferma le grandi capacità del 2280, che muove i 4 woofer da 15” con piglio da guerriero. Li fa suonare forte ma senza mai perderne l'assoluto controllo. La chitarra di Mark Knopfler spicca dal perfetto equilibrio di percussioni ed accompagnamento, a livelli con picchi da 100 dB (c) nel punto d'ascolto, che il Galactron raggiunge in scioltezza e senza segni di cedimento, riempiendo la stanza di musica e di emozioni.
Dinamica e velocità non sono certo ostacoli, come testimonia l'ascolto di “Private Investigations”.
“Hear My Words” (SACD Chandos), eseguito dal Choir of St John's College di Cabridge e diretto da Andrew Nethsingha è un tremendo banco di prova per la riproduzione delle voci. Dai bassi alle voci bianche, passando per i canti gregoriani ed i complessi cori. La prova è ampiamente superata dal Galactron, sia per quanto riguarda timbrica ed equilibrio tonale, che per la ricostruzione dell'ambiente, dei riverberi della Cappella del St John's College. Bene anche la capacità di dipanare le trame più intricate, grazie alla trasparenza del segnale inviato ai diffusori, al quale sembra non mancare proprio niente.
In conclusione, non resta molto da aggiungere. L'operazione di riportare in vita un marchio glorioso sembra partita molto bene. Se, da un lato, ab biamo un'estetica meno originale, sebbene più fruibile rispetto allo sviluppo verticale degli anni 80, dall'altro sembrano sparite quelle incertezze sul suono che ci sembra di ricordare in alcuni modelli, sebbene siano passati tanti anni.
Il prezzo di vendita di questo 2280 non è certamente basso ma se si osserva con attenzione la qualità realizzativa e la componentistica impiegata, la “pillola” si addolcisce un po'. Tra le qualità principali di questo amplificatore, senz'altro la facilità di pilotaggio di carichi anche ostici o di bassa sensibilità e la timbrica sana, che non altererà il suono dei vostri diffusori.
Ben tornata, cara, vecchia Galactron!
Angelo Jasparro
Prezzo di listino: 7.925,00 euro
Distributore: DML AUDIO
L'ottimo ascolto del SACD di John Coltrane “Blue Train” (Blue Note) è quanto ci vuole per riprendersi da una giornata di pesante lavoro. Il 2280 ha il senso del ritmo e di come la musica debba fluire senza subire artefatti circuitali. Ci siamo proprio, sia che vogliamo ascoltare a volumi di sottofondo, simulando una breve distanza dal sestetto, sia che vogliamo sentirci seduti al posto del batterista (il grande Philly Joe Jones, per la cronaca).
Anche a volume molto alto, il suono non tende mai ad indurire, ma si limita ad avanzare in giusta misura tra i diffusori. Nessun cedimento neanche nella ricostruzione del soundstage, che non tende mai a chiudersi. Interessante seguire le variazioni dinamiche della voce di Franco Battiato che questo integrato sa proporre, durante l'ascolto di “Fisiognomica” (EMI). La voce del cantautore siciliano è carnosa, timbricamente corretta e l'accompagnamento di suoni campionati è a tratti spettacolare, soprattutto ad elevate pressioni sonore, che il Galactron emette senza alcuno sforzo, con una capacità di pilotaggio non comune ai concorrenti di potenza assimilabile.
Passo al SACD “Chopin” di Leonora Armellini (Velut Luna), eseguito dall'Orchestra Sinfonica di Padova e del Veneto, diretta da Anton Nanut. Molto buona l'interpretazione da parte della giovane pianista italiana del Concerto n. 2 per Pianoforte ed Orchestra. La registrazione dell'amico Marco Lincetto è impeccabile, come spesso accade, ed il Galactron la riproduce con autorità, artigliando le grosse JBL 4350 con maestria. Ne consegue un suono estremamente naturale e coeso a tutte le frequenze. Quando si cercano suoni vicini a quelli della musica dal vivo, questa registrazione e questo amplificatore fanno al caso, altrimenti ci si può pure rivolgere ai tanti creatori di fuochi d'artificio, tanto spettacolari quanto fasulli e noiosi a lungo andare. Ascolto, prendo appunti e dovrei ormai cambiare il disco per valutarne un altro, ma non riesco ad interrompere questo spettacolo. Decido quindi di prendermi il mio tempo e, in attesa dello stupendo Larghetto, spengo la luce e poso il blocco degli appunti, lasciando che la musica scaldi questa gelida e piovosa serata milanese.
Una passata a tre o quattro brani di “Sultans of Swing – The Very Best of Dire Straits” (Vertigo) conferma le grandi capacità del 2280, che muove i 4 woofer da 15” con piglio da guerriero. Li fa suonare forte ma senza mai perderne l'assoluto controllo. La chitarra di Mark Knopfler spicca dal perfetto equilibrio di percussioni ed accompagnamento, a livelli con picchi da 100 dB (c) nel punto d'ascolto, che il Galactron raggiunge in scioltezza e senza segni di cedimento, riempiendo la stanza di musica e di emozioni.
Dinamica e velocità non sono certo ostacoli, come testimonia l'ascolto di “Private Investigations”.
“Hear My Words” (SACD Chandos), eseguito dal Choir of St John's College di Cabridge e diretto da Andrew Nethsingha è un tremendo banco di prova per la riproduzione delle voci. Dai bassi alle voci bianche, passando per i canti gregoriani ed i complessi cori. La prova è ampiamente superata dal Galactron, sia per quanto riguarda timbrica ed equilibrio tonale, che per la ricostruzione dell'ambiente, dei riverberi della Cappella del St John's College. Bene anche la capacità di dipanare le trame più intricate, grazie alla trasparenza del segnale inviato ai diffusori, al quale sembra non mancare proprio niente.
In conclusione, non resta molto da aggiungere. L'operazione di riportare in vita un marchio glorioso sembra partita molto bene. Se, da un lato, ab biamo un'estetica meno originale, sebbene più fruibile rispetto allo sviluppo verticale degli anni 80, dall'altro sembrano sparite quelle incertezze sul suono che ci sembra di ricordare in alcuni modelli, sebbene siano passati tanti anni.
Il prezzo di vendita di questo 2280 non è certamente basso ma se si osserva con attenzione la qualità realizzativa e la componentistica impiegata, la “pillola” si addolcisce un po'. Tra le qualità principali di questo amplificatore, senz'altro la facilità di pilotaggio di carichi anche ostici o di bassa sensibilità e la timbrica sana, che non altererà il suono dei vostri diffusori.
Ben tornata, cara, vecchia Galactron!
Angelo Jasparro
Prezzo di listino: 7.925,00 euro
Distributore: DML AUDIO