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Greenyl è... il vinile green!
"There's a new kid in town", direbbero gli americani. E avrebbero ragione. Dopo circa 80 anni dalla messa sul mercato del primo 33 giri in vinile, e dopo che abbiamo visto nascere alcune varianti, ma sempre sullo stesso tema, ecco finalmente una novità, creata da un team italiano.
Segue il completo comunicato stampa dell'Azienda: “La musica fa danzare le coscienze.” (Enzo Cormann) Microsolchi che permettono all’ascoltatore di percepire l’acustica della sala di registrazione, piccoli rumori del pubblico che inducono la sensazione di essere lì durante l’ascolto, minimi fruscii di fondo ma anche il non infrequente mistracking (cioè la distorsione causata dalla puntina che non riesce a leggere correttamente il microsolco)… il suono registrato nel disco è la vibrazione sonora migliore, è lo strumento che ci porta in un’altra dimensione. Per tutti questi motivi, il Vinile è rimasto sino ad oggi intramontabile nonostante l’avvento di altri supporti. Oggi nasce il primo “Vinile” Green L’idea di realizzare dischi innovativi e green è nata nell’estate del 2022 dall’incontro di due realtà: TERENZI SRL, azienda produttiva meccatronica dal lontano 1967, specializzata nella lavorazione di materie plastiche e metalli e RUDE RECORDS, consolidata etichetta discografica internazionale ed editoria musicale indipendente. La nostra rispettiva storia, l’esperienza produttiva e musicale delle nostre due realtà - diverse ma strettamente complementari - la voglia di fare e lasciare un segno, un “grande microsolco” nella storia della musica: questi i nostri perché, i motivi che ci hanno condotti a creare GREENYL. Da luglio 2022 sino alla fine dell’anno, in soli 5 mesi, l’ambizioso progetto ha preso forma ed è diventato ufficialmente “GREENYL”, acronimo e marchio che immediatamente rimanda ai contenuti, alla buona musica prodotta in modo innovativo ed ecosostenibile, nel giugno del 2023. Come suona Greenyl? Dopo più di un anno di ricerca e sviluppo siamo riusciti a ottenere un suono perfetto per tutte le innovative varianti proposte. La sua natura eco-friendly permette di mantenere la qualità sonora dei vinili storici che hanno consentito di diffondere la musica nel tempo e nello spazio, senza però causare gli stessi danni ambientali che i vecchi metodi produttivi comportano. Ma vediamo il perché le note verdi GREENYL, pur mantenendo una qualità del suono impeccabile, si differenziano e rivoluzionano il mondo del “Vinile” e il modo di produrre dischi… Green Note GREENYL è Innovazione in quanto PVC Free. Attraverso la ricerca e lo sviluppo applicati allo studio dei materiali e dei processi produttivi, è nato il primo vinile privo di PVC. Il suo compoud polimero è in parte riciclato e 100% riciclabile. È flessibile, leggero, e versatile in quanto può essere riutilizzato più volte all’interno dei cicli produttivi dopo lavaggio e rifusione, con conseguente residuo Zero. Questo polimero consente un processo di produzione ecologico che evita l’emissione di gas nocivi nell’ambiente. L’innovativo ciclo produttivo GREENYL è curato e attento in ogni dettaglio, monitorato e migliorato continuamente. L’automazione e la creazione di linee ad hoc consente inoltre di eliminare gli sprechi come anche di rispondere con estrema flessibilità e tempestività alle richieste, di migliorare e perfezionare notevolmente i tempi produttivi e quindi di avere turnaround molto più rapidi per le consegne. La tradizionale trasformazione del vinile, a causa del componente principale, il PVC, ha invece da sempre generato elevate emissioni di gas nocivi, tossici e con un impatto ambientale molto elevato. I vecchi impianti di pressatura ancora oggi utilizzati, in aggiunta, impiegano spesso caldaie a vapore. La domanda di vinili attualmente in crescita, prevista e fondata sugli studi di settore, avrà un impatto ancora più negativo sull'ambiente. Sapevi che ogni vinile ha un impatto equivalente a 16 CD? Ogni disco Greenyl invece contribuisce ad abbattere le emissioni di CO2 di 0.5kg GREENYL è dunque protagonista di un processo circolare virtuoso, una svolta apicale nel modo di proporre, continuare ad ascoltare, fare e amare la musica. Nel mantenere la tradizionale iconicità e l’alta qualità sonora del vecchio Vinile aggiunge nuovi valori importanti per la nostra epoca: basso impatto ambientale e un’estetica nuova e accattivante. Originalissime le varianti colore Cloudy Colors, Supernova e Nebula, Gold, Smoke e Trasparent accanto alle intramontabili Standard Black e Solid Colors. Le label sono altrettanto originali e realizzate in etching direttamente in fase produttiva per incisione del polimero oppure con stampate 3D, senza l’utilizzo di carta e colla che comprometterebbero la riciclabilità del disco. Non da ultimo l’energia utilizzata per alimentare il processo produttivo è totalmente rinnovabile, sostenibile e autoprodotta per il’75% del fabbisogno, attraverso 1.500 m² di pannelli solari installati nella sede produttiva al fine di limitare le emissioni di gas nell’ambiente e abbattere i costi. Dimensioni e Previsioni del Mercato globale dei dischi in vinile L’estensione del mercato dei dischi in vinile è stata valutata a 1.987,74 milioni di dollari nel 2022 e si prevede che raggiungerà i 4.124,92 milioni di dollari entro il 2030, crescendo fino a un CAGR del 9,57% dal 2023 al 2030. MAKING VINYL, la conferenza annuale sulla produzione di dischi, ci informa che nel 2022 sono stati prodotti circa 180 milioni di dischi. Secondo il report RIAA 2022 (Recording Industry Association of America), i dischi in vinile hanno aumentato quindi i ricavi del mercato fisico musicale. Data la crescita di mercato sopra menzionata, il gruppo IMARC prevede che il mercato del vinile raggiungerà i 2,6 miliardi di dollari entro il 2027. Impatto Ambientale del Vinile Standard I dischi in vinile sono registrazioni musicali fisiche costituite da scanalature su un disco in cloruro di polivinile (PVC). I solchi vengono letti da uno stilo del giradischi, che traduce le onde sonore fisiche in un segnale elettrico amplificato e riprodotto attraverso gli altoparlanti. Il disco in vinile è un mezzo utilizzato per la distribuzione musicale dall'inizio del XX secolo ed è stato il formato principale per la musica fino all'avvento del compact disc (CD) negli anni '80. Prendendo in considerazione la sola Europa possiamo annotare la continua crescita proiettata fino al 2024, ma anche i lati negativi di un consistente impatto ambientale della produzione classica e l’estrema frammentazione dei player del settore. I ricercatori dell'Università di Keele stimano che i vinili contengano circa 135g di materiale PVC con un'impronta carbonica di 0,5 kg di CO2. Si dovrebbero piantare più di 30 alberi per ridurre l’impatto di emissioni nocive di 1.000 vinili standard. Il PVC è realizzato da combustibili fossili e nel processo produttivo si utilizza anche il cloruro di sodio, che di conseguenza genera un polimero contenente il 57% di cloruro. Il cloruro di vinile è estremamente pericoloso quando inalato ed è considerato cancerogeno. L'esposizione prolungata al cloruro di vinile provoca linfomi, leucemie e tumori cerebrali, al fegato e ai polmoni. Per contrastare le emissioni di CO2 rilasciate dalla produzione di vinili, sarebbe necessario piantare 6 milioni di alberi ogni anno. Ciò significherebbe ricoprire un'area 35 volte più grande del Central Park di New York! Qualche nota storica Il primo disco in Vinile usciva il primo giorno d’estate del 1948, ideato negli Stati Uniti e a suo modo iniziatore di un Dopoguerra che apriva un nuovo corso storico. Sostituiva il 78 giri in gommalacca, perché tale materiale cominciò a scarseggiare proprio durante il conflitto. Il nome tecnico del neonato vinile, messo sul mercato dalla COLUMBIA RECORDS, è Long Playing o anche Long Play e questa abbreviazione finirà poi per renderne la definizione nota con la sigla LP. È la RCA, pochi mesi dopo la COLUMBIA, a lanciare la sua alternativa, il 45 giri che faceva il suo esordio il 10 gennaio 1949 e certamente era un Vinile che si opponeva in maniera concorrenziale al 33 giri. Il vantaggio erano la dimensione e il peso - molto più agile - ma il 45 giri aveva una capacità di durata vicina a quella del 78 giri, quindi nettamente inferiore rispetto al Vinile proposto l'anno prima. Il 78 giri permetteva di registrare, con ambo le facciate, 6-7 minuti. Troppo poco specialmente per la musica classica e per il jazz; mentre il primo Vinile, con i suoi 33 giri, consentiva 45-50 minuti, tale dunque da permettere a un solo supporto - al massimo due - di contenere un'intera opera o un album. Altra caratteristica unica dei dischi in vinile è l'artwork e la confezione che li accompagna, poiché spesso sono venduti in copertine o custodie di grande formato, che offrono spazio per opere d'arte, note di copertina e altro materiale promozionale. Questi elementi sono parte integrante dell'estetica complessiva del disco e possono migliorare l'esperienza musicale dell'ascoltatore. I dischi in vinile coprono una vasta gamma di generi musicali tra cui rock, pop, jazz, classica, hip-hop, elettronica, folk, country e altro ancora. Generi diversi possono avere differenti livelli di domanda nel mercato dei dischi in vinile, a seconda delle preferenze e delle tendenze dei consumatori. Ad esempio, il rock classico e il jazz sono generi popolari tra i collezionisti di dischi in vinile, mentre negli ultimi anni anche i generi elettronici e hip-hop hanno guadagnato terreno." Audio-activity.com ha pensato di seguire da vicino quest'avventura. Restate con noi e presto ne saprete di più. Angelo Jasparro Link al sito di Greenyl |