JBL 4429
Negli anni, vari diffusori si sono succeduti nella mia sala d’ascolto e sono stati i miei riferimenti. Ne cito alcuni: Martin Logan, Avalon, MBL … Ad oggi, la mia coppia di JBL4350B è certamente quanto di meglio, per svariati motivi, sia transitato da qui. Certo, sono un modello degli anni ‘70, un’epoca che sembrava passata per sempre ed appartenere solo alla storia del glorioso marchio californiano. Fino a quando, all’improvviso e da non troppi mesi, il gruppo Harman, proprietario del marchio, ha improvvisamente deciso di rinverdire i fasti della linea Studio Monitor, quella che a suo tempo equipaggiava i principali studi di registrazione in tutto il mondo. Ho avuto occasione di ascoltare in condizioni controllate praticamente tutta la nuova linea, riscontrando sempre il mantenimento di quel “family feeling” tipico del marchio, malgrado le sensibili differenze tra i vari modelli, dovuti a dimensioni e tipologie degli altoparlanti impiegati per la realizzazione. Questa volta è il turno delle 4429, il modello quasi al top della serie, subito sotto al 4635.
Si tratta di un 3 vie provvisto di un woofer col cono in carta da 300 mm, un driver a compressione con membrana in titanio per la gamma medioalta ed un tweeter, anch’esso in titanio. La sensibilità, di 91 dB, è nella media. Il peso è di 32,5 Kg cad. Il 4429 è definito “bookshelf”, malgrado le sue abbondanti dimensioni (635 mm di altezza) e necessita di supporti altri 35/40 cm circa. Come potete vedere dalle foto, il 4429 è un diffusore caricato a tromba, eccettuato il woofer. Per il resto, abbiamo la solita impiallacciatura in noce ed il caratteristico frontale dipinto di blu, che ospita gli attenuatori per le frequenze alte e medioalte.
Nelle
fotografie potete vedere la rassomiglianza con le loro mamme della generazione
anni ‘70.
Le 4429 sono state inserite nel seguente impianto: giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Scan Tech Lyra Helikon, cavo phono: LAT International XLR, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, cavo tra pre phono e preamplificatore: Transparent Super XLR, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, cavo tra lettore digitale e preamplificatore: MIT Oracle MA Proline, preamplificatore: MBL 4006, cavo tra pre e finali: MIT Oracle MA-X Proline, finali: Bryston 7B ST, cavi di potenza: MIT Magnum MA, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, filtro di rete: Black Noise 2500. Il primo brano che decido di ascoltare è di Paul Dukas ed è il classico “Apprendista stregone” (SACD Pentatone), eseguito dall’Orchestre Philarmonique de Strasbourg diretta da Marc Albrecht. Si coglie subito il respiro dell’orchestra, grazie all’ottima risoluzione del driver che si occupa della gamma media. La localizzazione delle percussioni all’interno dell’orchestra è precisa e rispettosa della profondità presumibile. Nel pieno orchestrale dello Scherzo, il basso scende molto in profondità e possiede un’autorevolezza propria di altoparlanti di diametro maggiore di quelli impiagati in questi diffusori. L’orchestra è più grande della stanza d’ascolto, alla faccia della direttività delle trombe. A proposito di trombe: la dinamica pare non avere un limite. Mentre stendo queste righe gira un vinile di Pino Daniele (Bella ’Mbriana - EMI) e l’accompagnamento basso-batteria mi scuote il divano, senza perdere d’intelligibilità. Decisamente impercettibile la distorsione in gamma bassa anche a pressioni sonore piuttosto alte, come in questo momento. La voce è proprio quella del Pino Daniele che ho conosciuto oltre 30 anni fa quando, al Castello di Carimate stava terminando le registrazioni di “Nero a Metà”. Torniamo alla musica acustica col CD delle Sinfonie 3 & 8 di Schubert (DG), eseguite dai Wiener Philharmoniker diretti da Carlos Kleiber. CD regalatomi, tra l’altro, dall’amico e collega Domenico Pizzamiglio, le cui autorevoli impressioni sul suono di queste JBL leggerete poco più avanti. Questo CD è la dimostrazione di quanto la tecnologia dei tedeschi di DG sia avanzata e di dove si possa arrivare con l’obsoleta tecnologia Red Book. Il trattamento del nastro master analogico del 1978, registrato al Musikverein di Vienna, chiamato “Original-Image Bit-Processing”, è di livello assoluto. Le 4429 si adoperano, in tandem con questa eccellente incisione, per portarci dritti nella sala viennese. Si può chiedere molto più di questo, ad un impianto per la riproduzione della musica? Gli archi sono corposi, fatti di corde e casse armoniche, i contrabbassi sottolineano i passaggi senza mai invadere il campo degli altri strumenti a causa di fastidiose (e spesso “fantasiose”) code. La gamma media sofrre in rarissimi casi della nasalità delle trombe e denota colorazioni decisamente minime, al limite del percepibile. In alto c’è tutta l’aria che serve alla corretta rappresentazione dell’immagine virtuale ed al senso di vitalità dell’orchestra. Il prezzo di questi diffusori, in Italia, è di 6.000 euro la coppia. Non sono pochi soldi in assoluto ma da quando li sto ascoltando mi rompo la testa cercando di trovare alternative con un suono di livello paragonabile. La conclusione è che, a parte i planari, che ovviamente hanno caratteristiche molto diverse, non esista un serio concorrente a queste JBL. Se non avessi le sorelle (molto) maggiori, non me le lascerei sfuggire. E voi, con quei wooferetti asfittici e distorcenti, con quelle gamme medie arretrate e coperte da pesanti plaid, cosa aspettate a correre ad ascoltarle? Credo che mi ringrazierete … Angelo Jasparro L'Opinione di Domenico PizzamiglioPer l’ascolto di queste JBL, avvenuto nella sala di Angelo Jasparro, che ben conosco, ho scelto materiale che potesse evidenziare anche eventuali pecche nella restituzione del timbro strumentale o vocale, oltre che mettere a dura prova le caratteristiche dinamiche. Ho quindi scelto la Passione Secondo San Matteo nell’esecuzione di Herreweghe (anno 2000), il Fratres di Arvo Part su Naxos, la Quinta Sinfonia di Mahler diretta da Solti su Decca, l’Uccello di Fuoco di Stravinskij nell’esecuzione di Dorati su Decca, l’Anthem per il Foundling Hospital di Haendel su Oiseau-Lyre ed infine la Cantata BWV 132 di Bach dall’integrale Harnoncourt/Leonhardt su Telefunken. Detto che come ci si aspetta da un monitor professionale a marchio JBL la dinamica non è certo un problema per le 4429 ed i grandi volumi sonori si raggiungono con facilità e senza grande stress per le orecchie, è da segnalare l’estrema facilità con la quale la dinamica è restituita dai diffusori. Nell’ascolto del Fratres, l’accompagnamento dei contrabbassi, sempre sulla stessa unica e lunga nota, subisce continue modifiche di intensità, come è supponibile sia avvenuto durante la registrazione e come qui appare ben evidente; in effetti anche il più esperto dei contrabbassisti non sarebbe in grado di mantenere per otto minuti la stessa nota alla stessa identica intensità, sia spingendo che tirando l’archetto. Dal punto di vista timbrico, il famigerato effetto tromba non è percepibile se non raramente su qualche strumento che tende ad essere nasale già per sua natura, come l’oboe o il clarino o il fagotto; per il resto, rispettando il posizionamento indicato nel manuale d’istruzioni, il suono non appare colorato ed anzi è proprio ascoltando la voce umana che si ha un senso di “verità” decisamente d’alto livello. Con l’Uccello di fuoco, a parte il timbro corretto degli strumenti, è apparsa una dinamica a tratti molto violenta, tale da far ricredere chi sostiene che i giradischi a cinghia siano lenti e poco dinamici (l’ascolto è avvenuto con l’LP).
La riproposizione della scena appare profonda quanto basta (se così è nella registrazione) e comunque non si creano buchi fastidiosi al suo interno. L’unica cosa che posso evidenziare è che a volte la porzione più alta di frequenze è leggermente meno incisiva del resto, ma le 4429 hanno i controlli di tono che noi abbiamo tenuto volutamente in flat. Seimila euro non sono pochi, ma le prestazioni giustificano il costo, senza considerare che comunque le 4429 appartengono alla nobile schiatta dei monitor professionali sui quali JBL ha costruito la propria storia e che all’ascolto tutto questo lo si percepisce chiaramente. Domenico Pizzamiglio Importate da: Kenwood Electronics Italia Prezzo: 6.000 euro |