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Klipsch R-51M
Una coppia di diffusori acustici da 420 euro la coppia? Dopo che questo “pazzo” (io) ha recensito testine da migliaia di euro, bracci costosi, giradischi (magari non su queste pagine), pre fono da mutuo bancario ecc?
Beh, l’audio è bello anche per questo; non già per trovare gli ammazza giganti che a mio avviso non esistono, quanto per cercare realtà concrete per chi magari voglia iniziare o intenda costituire il classico impiantino per la prole o un secondo impianto in una stanza piccola. E anche un po’ per divertirsi; perché no? Prima di tutto si parla di un marchio, Klipsch, che non ha certo bisogno di presentazioni; il Colonnello Paul Wilbur era solito gironzolare in giro per il SIM, negli anni in cui lo si teneva qui a Milano e proprio in un SIM (forse era il 1979) ebbi occasione di conoscerlo e di scambiarci quattro chiacchiere (giusto quattro perché il suo accento era per me impossibile!). Nel catalogo di Klipsch ci sono i prodotti della tradizione (i vari Horn, Cornwall, Heresy, La Scala), oltre a prodotti più aggiornati (come gli RF7, giunti alla terza generazione e che costituiscono un sistema veramente “totale”, che se amplificato con attenzione ha la capacità di comunicare in modo diretto la musica come pochi sistemi sanno fare), oltre a una gamma completa di bookshelf e di diffusori a torre per tutte le tasche. Dalla serie Reference, abbiamo deciso di farci dare dal distributore i piccoli R-51M. Perché? Per curiosità nostra nel capire cosa possa offrire oggi il mercato - e quel marchio - per la modesta somma di 420 € (listino; lo street price sarà certo minore) e per capire come possa suonare e a che punto possa soddisfare un sistema di altoparlanti attuale ed economico. Gli R-51M sono veramente piccoli (34 x 18 x 22 cm, millimetro più, millimetro meno); hanno il condotto reflex posteriore; non permettono il bi-wiring ma sono dotati di connettori tenaci e dorati; hanno una tromba a bocca quadrata Tractrix che carica un tweeter da un pollice in alluminio ed hanno un woofer “injection molded graphite" da 13 cm di diametro; la griglia ha quattro punti di aggancio magnetico e la cassa è rifinita in modo semplice ma tutto sommato piacevole e ovviamente non in vero legno. Le caratteristiche tecniche parlano di un’efficienza pari a 93 dB, con una potenza massima ammessa di 85 watt continui e 340 di picco; l’incrocio del crossover è a 1.660 Hz e la risposta in frequenza dichiarata va da 62 a 21000 Hz, in un intervallo di più o meno 3 decibel (un po’ ottimistica lato frequenze basse, quantomeno all’ascolto). Insomma, di cosiddetto “casino” ne dovrebbero fare. L’unica finitura prevista è di colore nero. Per quanto riguarda i piedistalli, meglio stare sui 70 cm di altezza, che permettono di riproporre una scena sufficientemente alta; meglio se pesanti, così da dare un minimo risalto in più alla gamma bassa. Al di là delle ovvie osservazioni relative alle dimensioni minime ed all’incapacità di riproporre il basso profondo, nonché al fatto che ci troviamo al cospetto di un diffusore economico, probabilmente pensato non solo come diffusore principale in un sistema audio (più probabile l’uso in Home Theatre o su scrivania ai lati di un PC), in questa prova gli R-51M sono stati trattati come una coppia di diffusori principali, inseriti in un sistema che, per quanto riguarda l’analogico, non è allineato dal punto di vista commerciale, mentre è stato stato possibile giungere ad un allineamento di costo più normale per quanto riguarda il digitale, utilizzando il piccolo Marantz CD 6005 (del quale da tempo uso la sola parte meccanica) e un NAD 3020 che ogni tanto viene estratto dallo scaffale per prove di questo tipo, previo ovvio riscaldamento. Quindi, tenete pure a mente i soliti apparecchi che compongono il mio impianto, ma ricordate che sono stati usati solo per fare una valutazione al limite dell’impossibile, perché nessuno mai inserirà queste casse in un sistema in cui già solo un cavo costa più dei diffusori in prova. Preciso poi che con il NAD ho usato dei cavi di potenza della Supra, da 2,5 mmq di sezione (quelli non tondi ma quadrati); ma niente di particolarmente esoterico (l’unico cavo che stonava come costo è stato l’Audio Note AN-V usato tra lettore CD e amplificatore; ma non avevo voglia di cercarne uno più economico - anche perché ogni volta che apro la “scatola delle meraviglie”, ovvero un grosso scatolone nel quale tengo tutti i cablaggi passati per casa, Satie e Ravel, i miei mici, si divertono a buttarmi per aria tutto quanto). Mi immagino già una delle prime domande che si porranno coloro che vedono la foto delle piccole Klipsch; ma saranno lineari, con quella tromba e quel piccolo woofer? Già detto qui sopra che non mi pare utile stare a specificare che il basso non è ovviamente profondissimo, posso dire che la tromba ogni tanto tende a portare in leggera evidenza alcuni suoni in gamma medio-acuta. Tuttavia, non essendo il suono depresso o corto nella parte più alta della gamma audio, quella leggera evidenza avanza appena certi strumenti, quali i legni e gli ottoni. Con le voci ogni tanto affiora un’oncia di nasalità, ma a questo punto mi corre l’obbligo di ricordare il costo del prodotto.
A parte che tenendo montate le griglie si sente già meno rispetto ai diffusori “nudi”, è anche da dire che quell’attitudine è parsa più evidente con l’impianto “grande” e l’analogico, ma meno con il digitale ed il NAD 3020. E penso che con amplificatori di costo sensato (penso a Denon, Yamaha, Marantz ecc) certe sottolineature le si sentiranno proprio poco. Quindi, qual’è il parametro che dovrebbe far preferire questi Klipsch ad altri prodotti di pari costo? Per rispondere a questo quesito mi è venuta in aiuto la coppia di diffusori canadesi che ho acquistato un paio di anni fa come “muletto” ed anche per recensire prodotti economici. A parità di apparecchi collegati, i diffusori canadesi suonano corretti, piacevoli e riescono anche a riempire abbastanza bene il locale di ascolto. I Klipsch però “sembrano suonare di più”; strana espressione, dirà qualcuno, ma devo precisare che non mi riferisco al massimo SPL, quanto al fatto che con la coppia di Klipsch tutto pare più immediato, più eccitante e vivo. E non mi riferisco solo alla musica rock, ma anche con generi più complessi come lo può essere una Sinfonia di Mahler. Nelle prove fatte nel mio ambiente, è risultato utile posizionare gli R-51M non troppo distanti dalla parete di fondo; tra 40 e 50 cm è stato il posizionamento che ha fornito il miglior risultato globale. Il basso degli R-51M, pur essendo generato da un diffusore piccolo e da un woofer altrettanto piccolo, non è proprio inesistente; c’è, è veloce, è pulito e scende discretamente, tanto da dare una buona presenza anche a percussioni impegnative (la grancassa e i timpani nella Sinfonia n. 4 di Albert Roussel diretta da Witt su etichetta Naxos). Tra l’altro è il timbro proprio delle percussioni ad esser ben restituito. Chiaramente oltre certi volumi, parecchio elevati, la tromba dei medioalti tende a farsi sentire un po’ di più rispetto al woofer, ma potrete sempre provare ad avvicinare ulteriormente i diffusori alla parete. Gli R-51M suonano benissimo anche a basso volume; il che, per un ascolto in condominio, non è affatto un male. L’ascolto del classico Messiah di Händel, questa volta nell’esecuzione diretta da Masaaki Suzuki su etichetta BIS, è stato piacevole, con tutti i timbri vocali restituiti in modo insospettabile per un diffusore di questo costo. Così come abbastanza corposa è stata la riproduzione del pianoforte di Ivo Pogorelic nell’esecuzione dei Quadri di una Esposizione di Moussorgski; quel che non ha fatto difetto è stata la capacità di restituire ampie dinamiche e anche un buona dose di particolari. Tutto sommato nemmeno tanto penalizzante il basso non profondissimo nell’ascolto del classico Kind of Blue di Miles Davis; ma molto eccitante la tromba, ben disegnata e presente, come anche il sax di Coltrane. Vale poi la pena sottolineare che la scena è ben distribuita tra i diffusori ed anche sufficientemente profonda, pur con i diffusori non troppo lontani dalla parete. Insomma, questo diffusore è molto economico e non va certo ad impensierire i sistemi più costosi; ma è un ottimo prodotto per chi intenda iniziare bene il suo percorso nel mondo dell’audio (al di là delle altre possibili utilizzazioni già indicate più sopra). Quelli che vogliono avventurarsi in qualcosa di più complesso, potranno unire agli R-51M un subwoofer, magari della stessa Klipsch; il sistema verrà completato senza che i piccoli Klipsch possano essere il collo di bottiglia del sistema. Il costo è assolutamente correlato (ed anche più che correlato) alla qualità del prodotto sia per gli altoparlanti (i mobili ormai sono tutti di materiali non nobilissimi, per contenere i costi) che per le prestazioni fornite. Un suono “comunicativo” che alla fine convince al cento per cento. Da ultimo segnalo che le impressioni d’ascolto sono state trascritte dopo un lungo rodaggio; nei primi ascolti la tromba era assolutamente predominante, ma poi è tornata “al suo posto”. Quindi, se le andrete ad ascoltare, sinceratevi che non siano state appena tolte dall’imballo; ne trarreste delle conclusioni errate. Domenico Pizzamiglio Prezzo: euro 420,00 la coppia Sito del produttore: www.klipsch.com Sito del distributore: www.mpielectronic.com |
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