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"La disfida dei preamplificatori"
Ascolto di 3 grandi preamplificatori vintage a tubi degli anni '60
Una congiunzione astrale favorevole!
Questo è capitato. Già è difficile poter ascoltare questi tre preamplificatori side by side nello stesso impianto, quasi impossibile poterlo fare essendo sicuri delle loro condizioni elettriche. I tre pre sono il Marantz 7c replica, il McIntosh C20 prima versione e l'Harman Kardon Citation 1. Questi sono senza dubbio nella lista dei migliori pre a tubi degli anni 60. Questa lista può comprendere il Fisher C400 ed il Mac C11, poi possiamo chiuderla. La congiunzione astrale favorevole è stata resa possibile da Antonio Ceretti, restauratore e profondo conoscitore dei grandi marchi americani. I circuiti elettrici di queste macchine non hanno segreti per lui, possiede documentazione e materiale originale. Il suo obiettivo è sempre un restauro filologico, che si attiene allo schema di origine, in modo da riportare la macchina il più possibile vicina alle massime prestazioni così come era stata pensata. E così, in questo primo sabato estivo, con una situazione sanitaria finalmente migliorata, mi sono messo in viaggio verso Torino. La prova di ascolto si è svolta a casa di Ceretti, L'impianto ed i brani usati li potete vedere alla fine dell'articolo. Il mio obiettivo non è quello di giudicare qual è il miglior preamplificatore, (combinazioni diverse e valvole diverse possono stravolgere il suono) ma quello di determinarne le differenze, se ve ne sono, a parità di impianto e di brani utilizzati. Iniziamo con il Marantz 7. Come detto, è la replica degli anni 90. Per le caratteristiche e le particolarità vi rimando in rete. Prima annotazione: il pre è bellissimo, con il suo case in legno ha un disegno elegantissimo ed iconico, le valvole sono tutte Telefunken. La successione dei brani sarà sempre la stessa, prima il brano dell'Lp Denon di Shepp con Dollar Brand, poi il brano dallo Stabat Mater di Pergolesi su CD Harmonia Mundi e poi il brano live del trio di Jarret sempre su CD ECM. Essendo il primo ascolto il riferimento è con il mio impianto, che potete trovare al termine della recensione dei Dampers Artesania (a tal proposito, seguirà un addendum alla recensione, avendo ricevuto i damper più pesanti, i piedini e la documentazione tecnica dall'azienda spagnola). Il suono è molto raffinato, medie bellissime ed un registro basso molto profondo anche se non così definito come a casa mia. La gamma alta e altissima è vellutata ma anche leggermente velata. Bisogna dire che dopo un po' smetto di giudicare e ascolto con un senso di benessere delle orecchie e devo dire degli occhi. Fino a qualche settimana fa albergavano qui anche una coppia di Marantz 9. Quanto mi sarebbe piaciuto ascoltare questo trio. Passo al C20... Non me l'aspettavo! Un suono molto diverso. Anche il Mac è bellissimo, scatena una brama di possesso quasi irresistibile, anche lui con il suo case lucidissimo. Le valvole sono un mix di Telefunken e Amperex, di più non so. E' la prima versione con la parte destra del frontale in ottone e le scritte verdi. Il suono è aperto, lucido, molto dinamico. Gli attacchi sono netti, il martelletto del pianoforte e le corde del contrabbasso sono molto in evidenza, la gamma media resta bellissima ma, il basso perde corposità ed estensione rispetto al Marantz. Dietro al pre c'è una manopola che consente di intervenire sulla gamma bassa, con una escursione di 5 db, in alto e in basso, non pochi. Il Mac è stato ascoltato con la manopola in flat. Veniamo al Citation. Anche lui con valvole Telefunken, in questo caso senza case in legno. Il Citation può piacere, ma non è fascinoso. Guardandolo non aumenta la salivazione degli audiofili come invece accade di fronte al Marantz ed al McIntosh. Forse è per questo che ha un rapporto qualità prezzo favorevole, però è difficile trovarlo in ottime condizioni, inoltre è più raro. Ha una flessibilità straordinaria soprattutto della sezione phono: lo considero un tesoro nascosto. Il suono si pone a metà strada fra il Marantz e il Mac. E' equilibrato e neutro, meno dinamico del Mac ma senz'altro più aperto del Marantz. La gamma bassa è profonda, ma non come il 7 che ha un “peso” maggiore, diciamo che tutto l'equilibro timbrico del Marantz è spostato verso il basso, come quello del Mac verso l'alto, almeno in queste condizioni, rispetto all'Harman Kardon. Ceretti mi dice che da questo punto di vista il Citation migliora nettamente accoppiato al Citation 2, suo finale di riferimento. Forse è il meno caratterizzato dei tre. Il Marantz e il Mac hanno senz'altro un loro carattere distintivo e riconoscibile. Se è un pregio o un difetto decidetelo voi. Sono arrivato alla fine di questa, per me, preziosa giornata. Volendo dare tre aggettivi a questi preamplificatori potrei dire: Marantz: raffinato, fluido, soavemente pigro. McIntosh : dinamico, lucido, ammaliante. Harman Kardon : equilibrato, neutro, moderno. Mi sono veramente divertito, prendete questo ascolto per quello che è. Queste macchine emanano un fascino straordinario. Sul fatto che possano far parte di impianti moderni anche di alto livello non mi pronuncio. Posso invece confermare che inserite in impianti vintage “prestazionali” cioè di alto livello assicurano, se ben interfacciati, ascolti di soddisfazione assoluta. Ringrazio ancora Antonio Ceretti che, come me, ama questi apparecchi, per aver reso possibile questa prova. Danilo Cova Impianto utilizzato: Diffusori B&W 808 Finale Luxman mq 3.600 Giradischi Micro dqx 1000 Cd player Meridian Brani utilizzati: Archie Shepp Dollar Brand Duet Denon LP - Fortunato Pergolesi Stabat Mater Ensemble Resonanz Harmonia Mundi CD - Quae moerebat et dolebat Keith Jarret trio At blue note Ecm CD - How long has this been going on |