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Il concerto tenutosi in Auditorium lo scorso 26 settembre ha visto debuttare sul podio il giovane direttore portoghese Nuno Côrte-Real.
Bene che si dia spazio a nuovi direttori perché la ricerca di nuovi talenti è importante anche per la conseguente ricerca della miglior interazione con l'Orchestra, oltre ad ampliarne il linguaggio. Il programma è qui sopra indicato. La prima parte del concerto è stata con Grieg, la notissima Prima Suite dalle musiche di scena per il Peer Gynt. Una esecuzione molto “sentita”, giocata su rallentamenti del tempo in alcune frasi e la ripresa del consueto tempo scritto in partitura nelle successive frasi. Molto bella e leggera l'esecuzione de “Il Mattino” (brano noto a chiunque per esser stato utilizzato per anni come colonna sonora di una famosa marca di olio d'oliva); forse un po' troppo scura “La Morte di Åse”, fin troppo dolente; giustamente truculento “Nell'Antro del Re della Montagna”. Tuttavia l'esecuzione è parsa generalmente caratterizzata da molti rallentamenti decisi dal direttore per dare maggior espressività ai brani eseguiti; il tutto ha forse un po' appesantito l'esecuzione, riportandola ad attitudini direttoriali ormai pressoché desuete. E del citato appesantimento ha risentito anche la Sinfonia di Dvořák, anch'essa eseguita con continui rallentamenti che probabilmente intendevano dare maggior pathos ad una composizione che però di fatto, sul versante dell'emotivo (non crediamo sia il caso di ricordare che la Sinfonia racconta dell'impatto avuto dal compositore al primo contatto con l'America), è già sufficiente di suo perché tutto è nelle note scritte sul pentagramma. Tuttavia nel secondo movimento, qualche momento di maggior “meditazione” - se così vogliamo definirla – non ha guastato. Comunque nulla ha tolto piacevolezza alla Sinfonia, ma è chiaro che il direttore abbia inteso mettere immediatamente in chiaro come intenda impostare il suo lavoro e quale sia la sua cifra interpretativa. La composizione del direttore a titolo Noa-Noa, in prima esecuzione in Italia, è parsa invece parecchio interessante. Noa-Noa è il titolo scelto perché il compositore si è ispirato a Paul Gauguin ed ai suoi dipinti, dai colori saturi; ed è la saturazione dei colori orchestrali che il compositore ha inteso trasferire in partitura. Operazione che ad avviso di chi scrive è parsa centrata in pieno. Piacevole la musica in sé, interessante uso delle percussioni, richiamo di alcune sonorità che riportavano alla lezione di Leonard Bernstein, tutto alla ricerca di tinte e di abbinamenti cromatici tra gli strumenti che dessero corpo all'idea del compositore. Se non proprio i quadri di Gauguin, sicuramente la saturazione dei vari colori orchestrali è stata più che evidente. Ovviamente e manco a dirlo, bravissima l'orchestra che ha eseguito tutto senza sbavature. Prossimo concerto 12 e 14 ottobre con il M° Flor che dirigerà la Trauer di Haydn e lo Stabat Mater di Rossini. Domenico Pizzamiglio |