Concerto del 13/10/17 Auditorium di Milano Peter Ilic Tchaikovsky - Sinfonia in Si minore op. 74 Patetica Sergej Prokofiev - Cantata per il XX anniversario della Rivoluzione d'Ottobre op. 74 Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi - Filarmonica Paganelli Maestro del coro: Erina Gambarini Direttore: Oleg Caetani
La stagione dei concerti de laVerdi ha ripreso a pieno ritmo e noi cerchiamo di raccontarvene il più possibile, come abbiamo fatto per tutto l'anno scorso.
Due erano le composizioni della serata: la celeberrima e stupenda 6 di Tchaikovsky e la sconosciuta (per il pubblico italiano, visto che non è mai stata eseguita dal vivo nel nostro Paese) Cantata per la Rivoluzione d'Ottobre.
Parliamo subito della 6, eseguita senza sbavature dal Maestro Caetani, che ha scelto di interpretare la partitura con estremo rigore ma anche con uno spiccato gusto per le dinamiche, con dei pianissimo al limite dell'udibile, per poi passare alla tremenda frustata dell'apertura del secondo movimento. L'orchestra è sembrata particolarmente sicura, viaggiava come un treno e con precisione da metronomo.
Un piacere assistere ad una simile prestazione ma anche un'emozione difficile da descrivere, favorita sia dalla composizione meravigliosa che dall'esecuzione impeccabile. Il finale, che contrariamente a quanto ci hanno abituato i più famosi sinfonisti, è in lento calando, si spegne nel silenzio, probabile presagio della morte del compositore, che sopraggiungerà solo nove giorni dopo la prima rappresentazione. Ed è proprio il silenzio nel quale tutti noi del pubblico siamo portati da questa musica, che rende perfino difficile applaudire alla fine, per il timore di rompere l'incanto.
I finali in fortissimo chiamano l'ovazione del pubblico, sono più "furbi". Questo, invece, è struggente ed intimistico, di una bellezza sconcertante.
La Cantata è stata una lieta sorpresa. Confesso che non la conoscevo e mentre mi avvicinavo al teatro avevo timore che si trattasse di una noiosa celebrazione di eventi ormai lontani quasi un secolo. Ebbene: celebrazione si, noiosa no, neanche per sogno!
Certo, la composizione è carica di musiche dai toni trionfalistici, di quelle marce sincopate che fanno tanto "Leningrado" e compagnia bella. Piacevoli da ascoltare se, come in questo caso, sono intervallate da possenti cori, di quelli che ti attaccano alla poltrona del teatro per forza e perfezione d'intonazione. La Maestra Gambarini, che dirige il coro, ha la capacità di fondere tante voci in un insieme che a tratti sembra sfiorare la perfezione. Interessante, in questa Cantata, l'uso delle fisarmoniche e di una sezione di percussioni particolarmente varia ed affollata.
Applausi a scena aperta nel finale, per un palco strapieno di musicisti, e coristi, che ci hanno offerto uno spettacolo memorabile.