AUDITORIUM DI MILANO Concerto del 12 Maggio 2017 Pianista Andrea Lucchesini Orchestra Giuseppe Verdi di Milano Direttore Stanislav Kochanovski Ludwig van Beethoven, Concerto per pf e orchestra n. 3 Robert Schumann, Sinfonia n. 4
Splendido concerto, quello tenutosi all'Auditorium di Milano i giorni 11, 12 e 15 Maggio scorsi. Noi ci riferiamo a quello di venerdì 12 maggio, ma conoscenti hanno confermato che anche il concerto di domenica 15 è stato di pari livello.
In programma c'erano il Terzo concerto per pianoforte e orchestra in Do minore op 37 di Ludwig van Beethoven e la Quarta Sinfonia in Re minore op. 120 di Robert Schumann; due composizioni tanto complesse quanto note al grande pubblico.
Il ruolo solista era affidato al pianista M° Andrea Lucchesini, mentre la direzione dell'orchestra è stata questa volta affidata al M° Stanislav Kochanovsky, già direttore in stagione di un bellissimo concerto culminato con una splendida esecuzione del Concerto per Orchestra di Béla Bartok.
Il Terzo concerto di Beethoven ha una sonorità scura data dalla tonalità di Do minore. Anche se il pianista può far valere le sue ragioni come virtuoso, in questo concerto molto conta l'insieme con l'orchestra che fa da contraltare continuo al pianoforte.
La direzione del M° Kochanovsky è stata puntuale (come già lo fu nell'accompagnamento del Primo concerto per Pf e orchestra di Chopin, tempo addietro) e senz'altro apprezzabile è stata la prestazione dell'orchestra; bellissimi i pianissimo del terzo movimento, pianissimo necessari per poter competere con i pianissimo “strepitosi” del M° Lucchesini, che ha dato vita ad un concerto di rara bellezza. Tocco perfetto, suono “nobile”, frasi “cantate”, per un risultato strepitoso (quando il concerto finisce e dentro di te vien voglia di dire “ancora, dai”, vuol dire che ti sei trovato davanti a qualcosa che ha parlato alla tua anima).
Dopo il concerto, il M° Lucchesini ha concesso un bis con l'Improvviso 104.2 di Franz Schubert. Meraviglioso; la tastiera, sotto le sue mani, concretizzava il canto, più che la sequenza di note sulla partiture. Anche in questo caso, pianissimo al limite dell'udibile ed escursioni dinamiche eseguite con continuità. Splendido e la reazione del pubblico ne è stata testimone.
E non da meno è stata l'esecuzione della Sinfonia di Schumann che il M° Kochanovsky ha trattato come un pezzo unico; nessuna separazione tra un movimento e l'altro. Gli attacchi erano immediati. Ne è uscito un “corpus” in costante movimento, un crescendo continuo che ha portato al culmine una esecuzione elettrizzante, complice l'orchestra, che ha fatto esplodere il pubblico nel fragoroso applauso finale. Molto bravi anche gli orchestrali che hanno fatto parti solistiche (già; nella Quarta di Schumann ci sono assoli del primo violino, del primo violoncello e dell'oboe).
Sarebbe bello se tra i papabili per il posto di Direttore Stabile, in fase di decisione, ci fosse anche il M° Kochanovsky; ci piace il suo modo di dirigere, profondo ma elegante, cesellato ma mai pesante, sembra cantabile. E poi abbiamo visto che l'orchestra risponde molto bene ai suoi comandi e gli è spesso complice.
Vedremo cosa accadrà; ma bisognerà attendere la conferenza stampa di presentazione della prossima stagione, verso Ottobre/Novembre prossimi.
Purtroppo ci tocca nuovamente toccare la nota dolente; il pubblico. Tanti giovani, senz'altro, ma sala riempita per i 2/3 scarsi. Troppo poco per un concerto che poteva tranquillamente appartenere alla stagione della Filarmonica di Berlino o a quella di Vienna, piuttosto che al Concertgebow o altra stagione di altissimo livello europeo. Milano pare essere sempre più distratta ed è un vero dispiacere perché l'Auditorium ormai propone concerti che a livello europeo ormai lo sono a pieno titolo.