Auditorium di Milano Concerto del 17 gennaio 2020 Sinfonia n. 49 “La Passione” di Frans Joseph Haydn Concerto per Oboe e Orchestra K 314 di Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 38 “Praga” di Wolfgang Amadeus Mozart
Direttore Patrick Fourniller Oboista Luca Stocco Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano
Ci sia concesso scriverlo immediatamente: che bel concerto quello tenutosi il 17 scorso all’Auditorium di Milano.
Il M° Patrick Fourniller ha eseguito musiche della seconda metà del settecento, di due musicisti austriaci, ben coadiuvato dall’Orchestra che in questa occasione si è rivelata pressoché perfetta.
Il concerto ha avuto inizio con la nota, pur se poco eseguita, sinfonia di Haydn, degna rappresentante del periodo “Sturm un Drang” (Tempesta e Impeto). Il primo movimento è stato tenuto con un tempo appena più veloce di quanto solitamente si ascolta, mentre per quanto riguarda il secondo ed il quarto movimento, lo Sturm und Drang è stato posto in evidenza dall’esecuzione impetuosa si, ma anche elegante, con un gioco di dinamiche e moderatissimi rubato che hanno reso la sinfonia al meglio (una delle migliori esecuzioni che sia capitato di ascoltare a chi scrive), con una perfezione formale degna di nota. Il terzo tempo è stato tenuto come un vero minuetto, senza indebiti rallentamenti o accelerazioni che avrebbero tradito la nota antica danza. Ma a catturare l’attenzione, si ripete è stato proprio il garbato eppure insistente gioco di piccoli accenti dinamici che hanno reso la musica più scorrevole, cantabile e piacevole.
Analogo discorso si può fare per il concerto mozartiano per oboe del quale esiste anche una successiva versione per flauto traverso. Il suono è stato tenuto con grande leggerezza ed eleganza, con l’orchestra che ha accompagnato il flautista con estrema precisione. In effetti non ci sono mai stati scollamenti tra solista e orchestra, che hanno invece proceduto senza nessun problema sino alla fine del concerto. La prestazione dell’oboista Luca Stocco (primo oboe dell’Orchestra Giuseppe verdi) è stata eccellente; molto bravo in tutto, nella tecnica, nell’intonazione, nei tempi.
Molto interessante il bis regalato al pubblico con un brano di Benjamin Britten nel quale le qualità dello strumentista sono state rese ancor già evidente, soprattutto nelle note puntate, distinte alla perfezione l’una dell’altra.
Infine la Sinfonia Praga di Mozart che è stata parimenti resa con una perfezione formale e anche con una potenza di rilievo. La Sinfonia, caratterizzata da un andamento ritmico molto accentuato e dalla particolarità del primo movimento in due diversi tempi, è stata anch’essa eseguita con grande attenzione per gli accenti dinamici. Particolarmente brillante il movimento finale, forse il più “spettacolare” della sinfonia, finalmente restituito a quel “presto” indicato in partitura, con un plauso ai flauti che in quel movimento hanno un compito importante.
L’Orchestra ha eseguito tutto con grande maestria. I continui scambi tra legni e archi, gli interventi di ogni singolo strumento (ora gli oboi, ora il clarinetto, ora i flauti) sono stati tutti ottimi. Una scelta particolare è stata l’accordatura delle pelli nei timpani della Praga, tenuti molto tirati, con quel suono esplosivo che hanno i timpani di epoca barocca; una scelta intelligente che ha accentato ancor di più il ritmo della Praga.
Splendido concerto, con grande entusiasmo del pubblico. Il M° Fourniller, pur avendo impresso il suo gusto all’esecuzione, lo ha fatto con grande eleganza e comunque nel rispetto di quanto le partiture indicano, giocando sul lato estetico piuttosto che sui tempi dilatati o accorciati. Ben fatto.