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laVerdi – Stagione 2017 Conferenza stampa di presentazionetenuta da Gianni Cervetti, presidente, M° Ruben Jais, direttore esecutivo ed artistico e dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno
Il cartellone è sempre più ricco; di composizioni e di nomi importanti.
Riparte La Verdi, ormai fiore all’occhiello della cultura milanese e lo farà con il concerto d’apertura del 29 dicembre prossimo; e ovviamente si parte con la tradizionale Nona di Beethoven quest’anno diretta dal M° Claus Peter Flor, per poi proseguire verso un immaginario viaggio attraverso le sinfonie numero nove, con tre costruzioni complesse e bellissime come sono le None di Gustav Mahler, di Dmitri Shostakovic e di Anton Bruckner. Tanta musica per grande orchestra, con molto Mahler (Prima, Quinta, Settima, Nona) che è parte della tradizione de La Verdi. Ma anche le ultime tre sinfonie di Ciaikovski (la stupenda Quinta!), Brahms, Mozart e tanti altri. E poi il repertorio francese, con Poulenc, Berlioz, Ravel. E poi concerti celebrativi, come quello del 13 ottobre, replicato il 15 ottobre, in cui si commemoreranno i 100 anni dalla Rivoluzione Comunista con la Cantata per il Ventesimo Anniversario della Rivoluzione d’Ottobre di Sergej Prokofiev, diretta da Oleg Caetani. Ma non verrà certo dimenticato l’ottantesimo compleanno del M° Azio Corghi. Direttori ormai noti agli affezionati de La Verdi, come il già citato Claus Peter Flor, Gaetano d’Espinoza, Patrick Fournillier, Oleg Caetani, John Axelrod, ma anche il ritorno di Leonard Slatkin, direttore di fama mondiale. Il Maestro Bignamini, invece, sarà meno presente del solito perché ormai molto impegnato anche all’estero. Ma anche musica contemporanea, come la composizione in prima esecuzione mondiale Orfeo. Flebile Queritur Lyra di Silvia Colasanti nella quale ci sarà una voce recitante del calibro di Natalie Dessay o con nuove composizioni del pianista Fazil Say. Pianisti di gran livello, come Gianluca Casciolli, come Roberto Prosseda, come Fazil Say, appunto. Verrà poi rispettata la tradizione della Nona di Beethoven a fine/principio anno e la Pasqua, festeggiata con la Passione Secondo San Matteo di J.S. Bach, sotto la direzione del M° Ruben Jais e con l’orchestra La Verdi Barocca. La signora Erina Gambarini sarà come sempre impegnata nella preparazione del coro de La Verdi sia per il Requiem di Verdi in cartellone, che per le altre opere nelle quali il coro è richiesto. Il Comune di Milano, poi, si fa patrocinatore de La Verdi che non si occupa solo di noi “vecchi parrucconi” delle sale da concerto, ma anche di diffondere la musica ai bambini, così come fare progetti un po’ diversi, come la proiezione di film con la colonna sonora originale suonata dall’orchestra La Verdi. E’ importante, perché il patrocinio del Comune significa che la Giunta sostiene i progetti de La Verdi, riconoscendone l’importanza ed il valore. E’ da sperare lo facciano anche i cittadini con la loro presenza in sala. E poi, diciamocelo! Finalmente, una stagione degna di una capitale europea com’è Milano. La Verdi, per qualità media delle performance e per programma, ben poco se non nulla ha da invidiare ad altri titolati teatri d’Europa. Quanto al direttore stabile, la signora Zhang Xian ha dato le dimissioni da tale carica; non verrà però sostituita immediatamente. La soluzione per la sostituzione come scelta da La Verdi è simile a quella che usano i Berliner Philharmoniker. Per quest’anno, alcuni direttori tra i papabili, dirigeranno quattro concerti a testa (a voi di scoprire dal programma quali siano), così da permettere allo staff de La Verdi (dirigenza, ma anche orchestra) di stabilire con quale ci sia la miglior intesa e chiedere poi che il prescelto diventi il nuovo direttore stabile. Tuttavia il M° Zhang Xian non abbandonerà La Verdi alla quale è affezionata da anni di lavoro; e pur non essendo in lizza per la futura direzione stabile, dirigerà anch’essa quattro concerti. A questo punto spero che ai nostri lettori sia venuta voglia di musica vera, viva, palpitante. E’ vero che la musica è bella anche ascoltata attraverso apparecchiature elettroniche; ma la musica vissuta a teatro, quando magari, in alcuni momenti, la respirazione dei presenti va all’unisono, è un’altra cosa perché è viatico di emozioni vere, profonde e a volte anche indimenticabili. Quando non sapete cosa regalarvi, regalatevi un concerto; non ne resterete delusi. Noi ci saremo; speriamo di incontrare molti Voi. Per informazioni: http://www.laverdi.org/italian/index.php Domenico Pizzamiglio |
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