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AUDITORIUM DI MILANO
Concerto del 23/09/18
Weber - Ouverture da Der Freischutz
Schumann - Concerto per violoncello ed orchestra op. 129
Finzi - Nunquam Sinfonia Romana
Respighi - Pini di Roma
Violoncello Kian Soltani
Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano
Direttore Jader Bignamini


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Un programma piuttosto atipico, quello del concerto a cui abbiamo assistito, in occasione dell'apertura della stagione sinfonica de "la Verdi" per quest'anno.
Siamo a cavallo tra il 19° ed il 20° Secolo, e tra la Germania e l'Italia.
il lavoro di Carl Maria von Weber, terminato nel 1821, è definito "opera romantica" ed in questo concerto ne abbiamo apprezzato la sontuosa "Ouverture", dagli echi beethoveniani in Do minore, con tempi che spaziano dall'adagio al molto vivace. Brano molto interessante e coinvolgente, ottimamente eseguito dall'orchestra diretta come sempre con polso e buon gusto dal Maestro Bignamini, una garanzia nel panorama sinfonico ed operistico mondiale. 
Solo una minima sbavatura durante un attacco degli archi può essere annotata, per il resto è andato tutto molto bene.

​Il programma è proseguito col Concerto di Schumann, saldamente in mano al giovane violoncellista austriaco (ma di origine iraniana) Soltani, che ha suonato molto bene una partitura decisamente molto difficile, grazie ad una tecnica inappuntabile. 
Composizione decisamente gradevole, sebbene a tratti piuttosto lenta, fino al movimento finale, imponente.

Soltani ha poi concesso un bis, una Sarabanda di Bach. Anche qui, tecnicamente perfetto, forse a causa della giovanissima età (26 anni), è mancata un po' di comunicativa che potrebbe davvero lanciarlo molto in alto. Lo seguiremo interessati.

La composizione di Aldo Finzi è stata una bella novità. Scritta una dozzina d'anni dopo i "Pini di Roma" di Respighi, sembra richiamarla in qualche tratto, soprattutto nei temi eroici e nelle dissonanze.
Bisognerebbe eseguirla più spesso, è fresca e divertente, oltre ad essere spettacolare e trascinante.

In chiusura di programma. i famosi "Pini di Roma" di Respighi, poema sinfonico in 4 atti della prima metà del Novecento, con fiati e percussioni protagonisti di una composizione dalle dinamiche strepitose, espresse da Bignamini con buongusto e vera maestria.
Perfetti gli attacchi delle percussioni, sui quali sappiamo che il Maestro lavora molto in sede di prova, perché lui stesso ce l'ha comunicato in altre occasioni.

Splendida serata, pubblico attento.
laVerdi è una garanzia. 

A presto, per il prossimo concerto.

Angelo Jasparro
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