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Auditorium di Milano
Concerto del 28 ottobre 2021

Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano

Direttore Kolja Blacher
In programma: Sinfonia n. 9 in Re maggiore di Gustav Mahler 

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Rieccoci, con un po' di ritardo causato da vari impegni personali, a seguire la nuova Stagione de laVerdi all'Auditorium di Milano. 

In programma una delle sinfonie più conosciute di Mahler, la n. 9 in Re maggiore. Il direttore sarebbe dovuto essere Claus Peter Flor, ma per motivi di salute è stato sostituito dal Maestro Kolja Blacher.
Più che degnamente, aggiungeremmo.

E' stata un'edizione un po' strana della Nona, con l'orchestra in versione quasi "da camera", come potete notare dalla foto. 
Infatti, mentre le normative attuali permettono la capienza di pubblico al 100%, la distanza tra gli orchestrali, equiparati ai lavoratori di qualsiasi altra disciplina, deve seguire ancora le regole del distanziamento sociale. Di conseguenza, essendo fisso lo spazio disponibile sul palcoscenico, il numero degli elementi dell'orchestra dev'essere ridotto. 

L'impressione iniziale, vedendo così poche persone ad eseguire una sinfonia di Mahler, è stata di perplessità, lo confesso. 
Perplessità fugata dopo pochi minuti, grazie alla ormai nota capacità di adattamento che questa orchestra dimostra ogni volta che si rende necessario.
Ogni elemento sembrava suonare per due!

E qui, lasciatemi dire che la direzione del Maestro Blacher è stata davvero superlativa. Il posto assegnatomi era in quinta fila, quindi potevo vedere bene i gesti del direttore, che non si è certo risparmiato. Raramente accade di notare un simile coinvolgimento della direzione.

Ogni attacco veniva direttamente chiamato con ampi gesti e gli sguardi del direttore verso i violini primi e secondi o, a destra, verso i violoncelli, erano estremamente eloquenti. Se con quegli sguardi il direttore voleva comunicare qualcosa ai musicisti, ci riusciva in pieno.

Nel trasporto della direzione, capitava spesso che il Maestro si avvicinasse molto alle prime file dei musicisti, quasi a cercare di spremere ogni goccia della loro arte.

E' stato veramente emozionante e, a fronte di tanto impegno, il risultato eccellente. 
La Sinfonia è stata impostata con un ritmo non troppo veloce, ed un'impronta romantica che non ha guastato affatto. 

Gli applausi finali sembravano non finire mai e gli stessi orchestrali non cessavano di battere i piedi sul palco, unendosi ai nostri battimani. 

Uno spettacolo entusiasmante, per un pubblico purtroppo ancora troppo ridotto, in conseguenza degli accadimenti noti a tutti.

​Adesso si può andare a teatro in piena sicurezza, quindi scrolliamoci di dosso la pigrizia e ricominciamo ad assaporare la vera arte.

Il cartellone prevede tra l'altro un programma molto interessante, tenetelo d'occhio con molta attenzione.


Angelo Jasparro  


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