McIntosh MHP 1000

Quando mi è stato proposto dal Distributore italiano di McIntosh di provare la nuova cuffia della Casa di Binghamton, ho accettato con entusiasmo anche perché, se le nostre ricerche sono esatte, siamo i primi al mondo a recensirle.
Non staremo, per l'ennesima volta, a ricordare la storia e le caratteristiche di questo storico marchio americano, che tutti le conoscete a memoria da tempo.
Parliamo invece dell'ascolto in cuffia, che negli ultimi tempi sta prepotentemente prendendo piede presso il pubblico di tutto il mondo, grazie allo sviluppo della portatilità della musica. Se fino a pochi anni fa chi voleva ascoltare musica fuori di casa propria doveva munirsi di Walkman, scorta di batterie (duravano poche ore) e di cassette audio, col risultato di scoraggiare i meno fanatici o, al massimo, si ascoltavano economiche radioline mono con una qualsiasi cosa ficcata nell'orecchio tanto per ascoltare qualcosa, oggi le cose sono radicalmente cambiate. Si trova musica portatile per tutti i gusti. Dai più compressi mp3 stipati negli smartphone, ai files a risoluzione Red Book, quando non superiore, accuratamente caricati sulle memorie di massa da amanti della qualità assoluta. Gli smartphone sono per tutti la sorgente, economica e capiente, ma gli ascoltatori più evoluti aggiungono convertitori ed amplificatori in grado di far fare un enorme salto in avanti alla qualità di riproduzione.
Valutando tutto ciò, non poteva non verificarsi un vero e proprio boom delle cuffie, ultima ma più importante anello di una catena audio portatile, degna di questa definizione. Dai semplici auricolari alle cuffie intraurali, a quelle esterne, i modelli non si contano più da tempo e soddisfano tutte esigenze, letteralmente.
Ma l'uso delle cuffie non si limita, né si è mai limitato, agli ascolti fuori dai luoghi chiusi.
Usi monitor professionali negli studi di registrazione o nei soundcheck dei concerti, sostituzione sempre più frequente dei monitor sui palchi, per preservare l'incolumità dei timpani dei musicisti ed evitare al pubblico quei tremendi fischi da effetto larsen.
E non possiamo dimenticare l'uso casalingo che da sempre gli appassionati di audio ne fanno, per i più disparati motivi. Qualcuno preferisce l'ascolto in cuffia in senso assoluto, qualcun altro lo ritiene un necessario ripiego per non disturbare conviventi o vicini di casa.
Personalmente ho usato con una certa frequenza la mia AKG K340, comprata a peso d'oro (se ben ricordo, 350.000 Lire a metà degli anni '70) quando, adolescente, dormivo in camera con mio fratello. Lui al mattino dormiva fino a tardi, io no. Mi alzavo, mi avvicinavo allo stereo ed ascoltavo musica in cuffia mentre leggevo o studiavo, così lui poteva continuare a dormire indisturbato. E poi la usavo (e qualche volta la uso ancora adesso) quando mi esercitavo alla batteria, suonando sui dischi.
Se posso scegliere, la cuffia mai. Non mi piace il risultato e non è questione di qualità. Trovo che la mia AKG sia ancora tra i modelli migliori sul mercato, a parte la difficoltà di pilotaggio che, coi suoi 600 Ohm d'impedenza, presenta. La potenza non basta mai.
Non sono quindi un amante dell'ascolto in cuffia che trovo poco naturale e neanche mi piace avere qualcosa nelle orecchie o attorno ad esse, se non è necessario. Come dicevo prima, però, le cuffie possono essere semplicemente indispensabili o anche solo molto gradite.
Cavalcando la prepotente richiesta di mercato, anche McIntosh ha deciso quindi di lanciare la sua cuffia sul mercato. E lo fa entrando dalla porta principale, con un modello che si colloca nella fascia top del mercato, con un prezzo decisamente elevato.
Non staremo, per l'ennesima volta, a ricordare la storia e le caratteristiche di questo storico marchio americano, che tutti le conoscete a memoria da tempo.
Parliamo invece dell'ascolto in cuffia, che negli ultimi tempi sta prepotentemente prendendo piede presso il pubblico di tutto il mondo, grazie allo sviluppo della portatilità della musica. Se fino a pochi anni fa chi voleva ascoltare musica fuori di casa propria doveva munirsi di Walkman, scorta di batterie (duravano poche ore) e di cassette audio, col risultato di scoraggiare i meno fanatici o, al massimo, si ascoltavano economiche radioline mono con una qualsiasi cosa ficcata nell'orecchio tanto per ascoltare qualcosa, oggi le cose sono radicalmente cambiate. Si trova musica portatile per tutti i gusti. Dai più compressi mp3 stipati negli smartphone, ai files a risoluzione Red Book, quando non superiore, accuratamente caricati sulle memorie di massa da amanti della qualità assoluta. Gli smartphone sono per tutti la sorgente, economica e capiente, ma gli ascoltatori più evoluti aggiungono convertitori ed amplificatori in grado di far fare un enorme salto in avanti alla qualità di riproduzione.
Valutando tutto ciò, non poteva non verificarsi un vero e proprio boom delle cuffie, ultima ma più importante anello di una catena audio portatile, degna di questa definizione. Dai semplici auricolari alle cuffie intraurali, a quelle esterne, i modelli non si contano più da tempo e soddisfano tutte esigenze, letteralmente.
Ma l'uso delle cuffie non si limita, né si è mai limitato, agli ascolti fuori dai luoghi chiusi.
Usi monitor professionali negli studi di registrazione o nei soundcheck dei concerti, sostituzione sempre più frequente dei monitor sui palchi, per preservare l'incolumità dei timpani dei musicisti ed evitare al pubblico quei tremendi fischi da effetto larsen.
E non possiamo dimenticare l'uso casalingo che da sempre gli appassionati di audio ne fanno, per i più disparati motivi. Qualcuno preferisce l'ascolto in cuffia in senso assoluto, qualcun altro lo ritiene un necessario ripiego per non disturbare conviventi o vicini di casa.
Personalmente ho usato con una certa frequenza la mia AKG K340, comprata a peso d'oro (se ben ricordo, 350.000 Lire a metà degli anni '70) quando, adolescente, dormivo in camera con mio fratello. Lui al mattino dormiva fino a tardi, io no. Mi alzavo, mi avvicinavo allo stereo ed ascoltavo musica in cuffia mentre leggevo o studiavo, così lui poteva continuare a dormire indisturbato. E poi la usavo (e qualche volta la uso ancora adesso) quando mi esercitavo alla batteria, suonando sui dischi.
Se posso scegliere, la cuffia mai. Non mi piace il risultato e non è questione di qualità. Trovo che la mia AKG sia ancora tra i modelli migliori sul mercato, a parte la difficoltà di pilotaggio che, coi suoi 600 Ohm d'impedenza, presenta. La potenza non basta mai.
Non sono quindi un amante dell'ascolto in cuffia che trovo poco naturale e neanche mi piace avere qualcosa nelle orecchie o attorno ad esse, se non è necessario. Come dicevo prima, però, le cuffie possono essere semplicemente indispensabili o anche solo molto gradite.
Cavalcando la prepotente richiesta di mercato, anche McIntosh ha deciso quindi di lanciare la sua cuffia sul mercato. E lo fa entrando dalla porta principale, con un modello che si colloca nella fascia top del mercato, con un prezzo decisamente elevato.

Se amate il lusso (esiste qualcuno che, potendoselo permettere, non lo ami?), sarete immediatamente colpiti dalla confezione che contiene questo gioiello americano. Una grossa scatola nera che si apre in due movimenti; il primo solleva un'ala fermata da un magnete e che, una volta aperta, scopre l'elegante scritta che racconta brevemente di McIntosh. Poi si apre la vera e propria scatola, divisa in due sezioni triangolari, che contiene la cuffia, appesa ad un gancio metallico ed annegata nel foam.
Sotto la cuffia, c'è un vero e proprio cassetto che contiene un sacchetto, anch'esso marcato, per trasportare la cuffia e due cavi di collegamento. Già, questa volta non avrete nessun adattatore per gli ingressi da 3,5 o da 6,3 mm, bensì due diversi cavi. Il primo lungo 1 metro, il secondo 3 comodi metri, così da non costringervi a sedervi per forza vicino all'amplificatore. La qualità del cavo, pochissimo microfonico, e dei connettori, è superlativa. Ognuno dei due cavi è provvisto di due piccoli jack, distinti da diversi colori per i canali destro e sinistro, che vanno inseriti negli auricolari.
Queste le specifiche:
Transducer Type:
Dynamic, 40mm diameter 3-layer
compound diaphragm with viscoelastic center layer
Operation:
Circumaural, closed back, bass ported
Frequency Response:
5Hz to 20kHz
Nominal Impedance:
200 Ohms (compatible with all McIntosh headphone outputs)
Nominal SPL:
97dB (1mW @ 500Hz)
Max SPL:
122dB (300mW @ 500Hz)
Magnetic Circuit:
One Tesla annular neodymium magnet motor assembly
Headband and Ear Pads:
Leather
Detachable Cables Included:
One 1 meter with 3.5mm stereo connector
One 3 meter with 6.3mm stereo connector
Both cables have gold plated custom designed connectors
Weight:
1 lbs (464 grams)
Sotto la cuffia, c'è un vero e proprio cassetto che contiene un sacchetto, anch'esso marcato, per trasportare la cuffia e due cavi di collegamento. Già, questa volta non avrete nessun adattatore per gli ingressi da 3,5 o da 6,3 mm, bensì due diversi cavi. Il primo lungo 1 metro, il secondo 3 comodi metri, così da non costringervi a sedervi per forza vicino all'amplificatore. La qualità del cavo, pochissimo microfonico, e dei connettori, è superlativa. Ognuno dei due cavi è provvisto di due piccoli jack, distinti da diversi colori per i canali destro e sinistro, che vanno inseriti negli auricolari.
Queste le specifiche:
Transducer Type:
Dynamic, 40mm diameter 3-layer
compound diaphragm with viscoelastic center layer
Operation:
Circumaural, closed back, bass ported
Frequency Response:
5Hz to 20kHz
Nominal Impedance:
200 Ohms (compatible with all McIntosh headphone outputs)
Nominal SPL:
97dB (1mW @ 500Hz)
Max SPL:
122dB (300mW @ 500Hz)
Magnetic Circuit:
One Tesla annular neodymium magnet motor assembly
Headband and Ear Pads:
Leather
Detachable Cables Included:
One 1 meter with 3.5mm stereo connector
One 3 meter with 6.3mm stereo connector
Both cables have gold plated custom designed connectors
Weight:
1 lbs (464 grams)

McIntosh afferma di utilizzare la Tesla Technology, brevettata da Beyerdynamic, quindi possiamo dedurre che gli altoparlanti utilizzati arrivino dalla Casa tedesca.
La cuffia si presenta davvero bene ed il suo assemblaggio è esente da critiche. Il peso non è eccessivo e, una volta indossata, sembra anche inferiore a quanto dichiarato, probabilmente grazie alla perfetta aderenza dei padiglioni alla testa. L'archetto è rivestito di pelle bene imbottita ed i padiglioni sono morbidi ed esercitano la giusta pressione.
Ho provato ad indossare le MHP 1000 per più ore, senza mai avere la sensazione di fastidio o di oppressione.
Bene, dopo avervi descritto le cuffie in ogni particolare, parliamo del loro suono.
Per ascoltarle, abbiamo pensato di amplificarle con un NuForce HA-200, del quale parleremo in altra recensione.
Possiamo distinguere tra due macro-categorie le cuffie di alto livello? Secondo la mia esperienza, si.
Abbiamo le cuffie da studio, quelle più espressamente monitor, estremamente rivelatrici ma anche affaticanti sulla lunga distanza, e quelle dedicate agli ascolti casalinghi, più da gran fondo che da sprint. Queste McIntosh appartengono decisamente alla seconda categoria. La loro impronta timbrica è morbida, con un basso molto profondo ma sempre sotto controllo. La gamma media porta decisamente la firma della Casa di Binghamton. E' ricca, carica di colori. Gli acuti sono precisi e mai affaticanti. Il soundstage, per quanto si possa ottenere da una cuffia, è sicuramente ai massimi livelli possibili e decisamente su un livello più alto rispetto al mio riferimento.
Mentre ascoltavo pensavo ad alcuni miei conoscenti appassionati di ascolti in cuffia, dispiacendomi per il fatto che non potessero godere del suono che in quel momento avevo nelle orecchie.
Una cuffia che, dato il prezzo, non è certo per tutti ma che, abbinata ad un buon sigaro (mannaggia a quando ho smesso di fumare!) ed un Whisky pregiato, potrebbe rappresentare quei momenti di relax che avvicinano alla felicità.
Un plauso va ad MPI per il prezzo che ha fissato sul nostro mercato: 2.500 euro. Se si considera che negli USA la cuffia costa 2.000 Dollari e che lo street price italiano è certamente soggetto ad uno sconto, questa volta non ci sentiremo da meno dei nostri colleghi esteri.
Angelo Jasparro
Distributore: MPI Electronic Srl
Produttore: McIntosh Labs
Prezzo: euro 2.500,00
La cuffia si presenta davvero bene ed il suo assemblaggio è esente da critiche. Il peso non è eccessivo e, una volta indossata, sembra anche inferiore a quanto dichiarato, probabilmente grazie alla perfetta aderenza dei padiglioni alla testa. L'archetto è rivestito di pelle bene imbottita ed i padiglioni sono morbidi ed esercitano la giusta pressione.
Ho provato ad indossare le MHP 1000 per più ore, senza mai avere la sensazione di fastidio o di oppressione.
Bene, dopo avervi descritto le cuffie in ogni particolare, parliamo del loro suono.
Per ascoltarle, abbiamo pensato di amplificarle con un NuForce HA-200, del quale parleremo in altra recensione.
Possiamo distinguere tra due macro-categorie le cuffie di alto livello? Secondo la mia esperienza, si.
Abbiamo le cuffie da studio, quelle più espressamente monitor, estremamente rivelatrici ma anche affaticanti sulla lunga distanza, e quelle dedicate agli ascolti casalinghi, più da gran fondo che da sprint. Queste McIntosh appartengono decisamente alla seconda categoria. La loro impronta timbrica è morbida, con un basso molto profondo ma sempre sotto controllo. La gamma media porta decisamente la firma della Casa di Binghamton. E' ricca, carica di colori. Gli acuti sono precisi e mai affaticanti. Il soundstage, per quanto si possa ottenere da una cuffia, è sicuramente ai massimi livelli possibili e decisamente su un livello più alto rispetto al mio riferimento.
Mentre ascoltavo pensavo ad alcuni miei conoscenti appassionati di ascolti in cuffia, dispiacendomi per il fatto che non potessero godere del suono che in quel momento avevo nelle orecchie.
Una cuffia che, dato il prezzo, non è certo per tutti ma che, abbinata ad un buon sigaro (mannaggia a quando ho smesso di fumare!) ed un Whisky pregiato, potrebbe rappresentare quei momenti di relax che avvicinano alla felicità.
Un plauso va ad MPI per il prezzo che ha fissato sul nostro mercato: 2.500 euro. Se si considera che negli USA la cuffia costa 2.000 Dollari e che lo street price italiano è certamente soggetto ad uno sconto, questa volta non ci sentiremo da meno dei nostri colleghi esteri.
Angelo Jasparro
Distributore: MPI Electronic Srl
Produttore: McIntosh Labs
Prezzo: euro 2.500,00