McIntosh MP100
Affascinante anche senza gli occhioni azzurri ...
MP 100, il piccolo pre-fono di McIntosh.
Strana sorte quella di McIntosh, amato ad oltranza od odiato, sempre ad oltranza.
E spesso capita che nella polemica ci finisca il recensore, messo in dubbio anche dai suoi propri amici che magari circolano in casa sua e gli chiedono consigli a piene mani; successo a me, quando provai per altra testata un amplificatore del marchio americano e mi vidi messo in dubbio, su un pubblico forum, ad opera di gente a suo dire mia “amica” che in quanto tale avrebbe ben dovuto conoscere la mia poca inclinazione a compiacere chicchessia.
Peccato che quel che scrissi fu quel che sentii e che sentirono anche numerose altre persone che ebbero l'avventura di capitare a casa mia, un tempo molto più aperta agli ascolti audiofili, quantomeno rispetto ad oggi.
Prima di tutto basterebbe pensare che se ne vendono così tanti una ragione ci sarà; non tutti sono sordi, quelli che comprano McIntosh. Magari cercano un carattere sonoro e lo trovano nel marchio in questione (come quelli che scelgono solo ed esclusivamente altri marchi).
E questo lo posso anche riconoscere (l'ho anche scritto a chiare lettere), ovvero che i McIntosh hanno un loro carattere sonoro che non è fatto di frizzi e lazzi, ma di una quantomai rassicurante raffinatezza che non sfocia mai nell'iperdettaglio (più chiaramente spesso non hanno acuti sfavillanti e hanno la porzione inferiore leggermente “calda”); al di là del fatto che generalmente le amplificazioni McIntosh hanno i controlli di tono che si possono usare senza portare a un grave detrimento del suono.
Strana sorte quella di McIntosh, amato ad oltranza od odiato, sempre ad oltranza.
E spesso capita che nella polemica ci finisca il recensore, messo in dubbio anche dai suoi propri amici che magari circolano in casa sua e gli chiedono consigli a piene mani; successo a me, quando provai per altra testata un amplificatore del marchio americano e mi vidi messo in dubbio, su un pubblico forum, ad opera di gente a suo dire mia “amica” che in quanto tale avrebbe ben dovuto conoscere la mia poca inclinazione a compiacere chicchessia.
Peccato che quel che scrissi fu quel che sentii e che sentirono anche numerose altre persone che ebbero l'avventura di capitare a casa mia, un tempo molto più aperta agli ascolti audiofili, quantomeno rispetto ad oggi.
Prima di tutto basterebbe pensare che se ne vendono così tanti una ragione ci sarà; non tutti sono sordi, quelli che comprano McIntosh. Magari cercano un carattere sonoro e lo trovano nel marchio in questione (come quelli che scelgono solo ed esclusivamente altri marchi).
E questo lo posso anche riconoscere (l'ho anche scritto a chiare lettere), ovvero che i McIntosh hanno un loro carattere sonoro che non è fatto di frizzi e lazzi, ma di una quantomai rassicurante raffinatezza che non sfocia mai nell'iperdettaglio (più chiaramente spesso non hanno acuti sfavillanti e hanno la porzione inferiore leggermente “calda”); al di là del fatto che generalmente le amplificazioni McIntosh hanno i controlli di tono che si possono usare senza portare a un grave detrimento del suono.
Al che il lettore starà pensando che ora scriverò che anche l'MP 100 ha il carattere sonoro tipico di McIntosh; ma mi spiace deluderlo. Non è così.
Il piccolo preamplificatore fono della McIntosh (che resta, a mio avviso, molto bello anche se in formato mignon e senza gli occhioni azzurri tipici del marchio) ha due ingressi, uno rigorosamente MM e uno rigorosamente MC, con la possibilità di regolare la capacità del primo (50, 100, 150, 200, 300 e 400 pF) e il carico per il secondo (25, 50, 100, 200, 400 e 1000 Ohm); oltre alla possibilità, previo scarico da Internet degli appositi programmi, di digitalizzare i vinili su computer (formato 24 bit/96 kHz) e l'utile tasto Mono che evita di ascoltare spostamenti tra un canale e l'altro di porzioni di segnale originariamente mono riprodotto da un fonorivelatore stereo.
Il guadagno in MM è di 40 db mentre in MC è di 60 db; tuttavia, anche usando la Denon DL S1 non ho percepito troppo rumore o una carenza di dinamica, benché “esca” a meno di 0,2mV.
Dopo l'uso, passati alcuni minuti senza segnale in arrivo, l'MP100 si posiziona da sé in stand-by.
Selezione di capacità e carico sono effettuabili anche con il programma sonoro in ascolto; al cambio di selezione tramite le apposite manopole, scatta un relais che interrompe il segnale per circa un secondo e poi il segnale riparte con l'opzione scelta. Facilissimo.
Qualcuno osserverà che per le MC vengono offerti meno carichi che su apparecchi della concorrenza (penso alle molteplici regolazioni del piccolo ASR) , ma in realtà sono sufficienti per la maggior parte di testine (tranne quelle che hanno bisogno di carichi minori o maggiori particolari; ma è un problema comune a molti altri apparecchi simili; peraltro in quel caso, trattandosi solitamente di prodotti di alto costo, i produttori consigliano spesso i trasformatori da loro prodotti).
Silenzioso, facile da usare, avrei preferito non vedere quel brutto cavo di alimentazione; non tanto perché sia un normale cavo di quelli che vengono dati in dotazione con la maggior parte degli apparecchi audio (finora, tra gli apparecchi usati, solo Burmester ha dato cavi di alimentazione di un qualche pregio), quanto al fatto che non è sostituibile con altro perché invece della consueta IEC, utilizza una presa di quella che io chiamo a forma di “8”, quelle che si usano per i rasoi elettrici e per certe radio portatili. Non penso che la IEC incida molto sui costi, ma anche queste sono scelte del produttore e visto che la corrente, al pre-fono, arriva, teniamoci il suo cavo originale.
Il fono è stato inserito nel consueto impianto costituito dal giradischi Bauer Audio DPS con braccio Mørch DP6, preamplificatore Lavardin P62, amplificatore finale Bryston 2B-LP, sistema di altoparlanti Davis Acoustics Monitor One + Supertweeter Take-T Batpure, oltre ai consueti cablaggi.
Per la prova dell'MP100 ho utilizzato sia la Lyra Kleos che la Denon DL-S1 che la Denon DL 100. Ho anche utilizzato dei cavi fono di vario tipo, dal Cardas in dotazione al braccio, al 1877 Phono The Highlander in argento, al Silcable top (raccomandabile per l'espressione di grande energia che dà al suono, non disgiunta dalla correttezza timbrica che è dovuta da un cavo che costa oltre i mille euro e che è poi stato quello più utilizzato nella prova).
Come ho scritto qui sopra, niente caratterizzazioni del suono McIntosh, con questo pre-fono; per belle o meno che siano. Ma un suono corretto, dinamico, dotato di una bella scena e che nasce da un silenzio di fondo notevole. La luce degli strumenti è preservata, l'estensione in alto pure; il basso non è per nulla lungo, come mi conferma la sempre splendida registrazione Sonic Fireworks, contenente la Fanfare For The Common Man di Aaron Copland, su vinile Crystal Clear Records (parlando da amante del buon suono, una delle pochissime ragioni per gioire di aver superato “una certa età” è il fatto di avere in casa anche vinili che si fatica a trovare sul mercato dell'usato) ove le percussioni sono potenti, maestose, mai ridondanti e in una parola naturali; una bella e potente botta allo stomaco.
Anche con registrazioni di Jazz quale, ad esempio, il già citato in altra recensione Benny Goodman, The King, registrazione ad incisione diretta della Century Records, si ha netta la sensazione che il pre-fono non fatichi assolutamente a seguire il segnale in ingresso e lo trasferisca molto bene; la compagine orchestrale è restituita integra sia dinamicamente, che nel timbro di ogni singolo strumento. Certo, il mio fono è ancora più dinamico, ma il costo della release attuale dell'American Hybrid Technology fatta da Walker, costa svariate volte l'MP100; ci mancherebbe pure che qualche differenza non ci fosse.
In comparazione, invece, con il più economico (anche se eccellente) e classico Black Cube di Lehmann, è evidente come la gamma acuta resti tranquilla al suo posto, senza rischiare di essere leggermente sottolineata come con il Lehmann.
Ma anche con altre registrazioni meno spinte, che lavorano comunque molto sulla correttezza timbrica, l'MP 100 convince l'ascoltatore. Mentre scrivo, sto ascoltando, con la Lyra Kleos e un carico di 100 Ohm, il doppio LP contenente la serie di concerti detti Estro Armonico di Antonio Vivaldi nell'esecuzione della Academy Of Ancient Music diretta da Christopher Hogwood (Oiseau Lyre) ed è evidente lo sforzo fatto dai tecnici Decca, ai tempi, per evitare di riproporre i soliti archi antichi un po' aspri e cercando di catturare anche le risonanze delle casse armoniche degli strumenti; operazione a loro riuscita, ma non altrettanto ai tecnici della Archiv nella ripresa delle Quattro Stagioni, sempre di Antonio Vivaldi (ascoltata in precedenza anche con l'abbinata Denon DL S1 e carico di 400 Ohm), nell'esecuzione dell'English Concert diretto da Trevor Pinnock che ripropone sempre lo stereotipo dell'acuto antico troppo lucido (al di là del fatto che l'interpretazione che fu accolta entusiasticamente dalla critica a me non è mai parsa nulla di più che una buona esecuzione alla quale continuo a preferire quella che licenziò la RCA-Seon con la Petite Bande diretta da Sigiswald Kuijken).
Il piccolo preamplificatore fono della McIntosh (che resta, a mio avviso, molto bello anche se in formato mignon e senza gli occhioni azzurri tipici del marchio) ha due ingressi, uno rigorosamente MM e uno rigorosamente MC, con la possibilità di regolare la capacità del primo (50, 100, 150, 200, 300 e 400 pF) e il carico per il secondo (25, 50, 100, 200, 400 e 1000 Ohm); oltre alla possibilità, previo scarico da Internet degli appositi programmi, di digitalizzare i vinili su computer (formato 24 bit/96 kHz) e l'utile tasto Mono che evita di ascoltare spostamenti tra un canale e l'altro di porzioni di segnale originariamente mono riprodotto da un fonorivelatore stereo.
Il guadagno in MM è di 40 db mentre in MC è di 60 db; tuttavia, anche usando la Denon DL S1 non ho percepito troppo rumore o una carenza di dinamica, benché “esca” a meno di 0,2mV.
Dopo l'uso, passati alcuni minuti senza segnale in arrivo, l'MP100 si posiziona da sé in stand-by.
Selezione di capacità e carico sono effettuabili anche con il programma sonoro in ascolto; al cambio di selezione tramite le apposite manopole, scatta un relais che interrompe il segnale per circa un secondo e poi il segnale riparte con l'opzione scelta. Facilissimo.
Qualcuno osserverà che per le MC vengono offerti meno carichi che su apparecchi della concorrenza (penso alle molteplici regolazioni del piccolo ASR) , ma in realtà sono sufficienti per la maggior parte di testine (tranne quelle che hanno bisogno di carichi minori o maggiori particolari; ma è un problema comune a molti altri apparecchi simili; peraltro in quel caso, trattandosi solitamente di prodotti di alto costo, i produttori consigliano spesso i trasformatori da loro prodotti).
Silenzioso, facile da usare, avrei preferito non vedere quel brutto cavo di alimentazione; non tanto perché sia un normale cavo di quelli che vengono dati in dotazione con la maggior parte degli apparecchi audio (finora, tra gli apparecchi usati, solo Burmester ha dato cavi di alimentazione di un qualche pregio), quanto al fatto che non è sostituibile con altro perché invece della consueta IEC, utilizza una presa di quella che io chiamo a forma di “8”, quelle che si usano per i rasoi elettrici e per certe radio portatili. Non penso che la IEC incida molto sui costi, ma anche queste sono scelte del produttore e visto che la corrente, al pre-fono, arriva, teniamoci il suo cavo originale.
Il fono è stato inserito nel consueto impianto costituito dal giradischi Bauer Audio DPS con braccio Mørch DP6, preamplificatore Lavardin P62, amplificatore finale Bryston 2B-LP, sistema di altoparlanti Davis Acoustics Monitor One + Supertweeter Take-T Batpure, oltre ai consueti cablaggi.
Per la prova dell'MP100 ho utilizzato sia la Lyra Kleos che la Denon DL-S1 che la Denon DL 100. Ho anche utilizzato dei cavi fono di vario tipo, dal Cardas in dotazione al braccio, al 1877 Phono The Highlander in argento, al Silcable top (raccomandabile per l'espressione di grande energia che dà al suono, non disgiunta dalla correttezza timbrica che è dovuta da un cavo che costa oltre i mille euro e che è poi stato quello più utilizzato nella prova).
Come ho scritto qui sopra, niente caratterizzazioni del suono McIntosh, con questo pre-fono; per belle o meno che siano. Ma un suono corretto, dinamico, dotato di una bella scena e che nasce da un silenzio di fondo notevole. La luce degli strumenti è preservata, l'estensione in alto pure; il basso non è per nulla lungo, come mi conferma la sempre splendida registrazione Sonic Fireworks, contenente la Fanfare For The Common Man di Aaron Copland, su vinile Crystal Clear Records (parlando da amante del buon suono, una delle pochissime ragioni per gioire di aver superato “una certa età” è il fatto di avere in casa anche vinili che si fatica a trovare sul mercato dell'usato) ove le percussioni sono potenti, maestose, mai ridondanti e in una parola naturali; una bella e potente botta allo stomaco.
Anche con registrazioni di Jazz quale, ad esempio, il già citato in altra recensione Benny Goodman, The King, registrazione ad incisione diretta della Century Records, si ha netta la sensazione che il pre-fono non fatichi assolutamente a seguire il segnale in ingresso e lo trasferisca molto bene; la compagine orchestrale è restituita integra sia dinamicamente, che nel timbro di ogni singolo strumento. Certo, il mio fono è ancora più dinamico, ma il costo della release attuale dell'American Hybrid Technology fatta da Walker, costa svariate volte l'MP100; ci mancherebbe pure che qualche differenza non ci fosse.
In comparazione, invece, con il più economico (anche se eccellente) e classico Black Cube di Lehmann, è evidente come la gamma acuta resti tranquilla al suo posto, senza rischiare di essere leggermente sottolineata come con il Lehmann.
Ma anche con altre registrazioni meno spinte, che lavorano comunque molto sulla correttezza timbrica, l'MP 100 convince l'ascoltatore. Mentre scrivo, sto ascoltando, con la Lyra Kleos e un carico di 100 Ohm, il doppio LP contenente la serie di concerti detti Estro Armonico di Antonio Vivaldi nell'esecuzione della Academy Of Ancient Music diretta da Christopher Hogwood (Oiseau Lyre) ed è evidente lo sforzo fatto dai tecnici Decca, ai tempi, per evitare di riproporre i soliti archi antichi un po' aspri e cercando di catturare anche le risonanze delle casse armoniche degli strumenti; operazione a loro riuscita, ma non altrettanto ai tecnici della Archiv nella ripresa delle Quattro Stagioni, sempre di Antonio Vivaldi (ascoltata in precedenza anche con l'abbinata Denon DL S1 e carico di 400 Ohm), nell'esecuzione dell'English Concert diretto da Trevor Pinnock che ripropone sempre lo stereotipo dell'acuto antico troppo lucido (al di là del fatto che l'interpretazione che fu accolta entusiasticamente dalla critica a me non è mai parsa nulla di più che una buona esecuzione alla quale continuo a preferire quella che licenziò la RCA-Seon con la Petite Bande diretta da Sigiswald Kuijken).
Ovviamente nessun problema con generi più “moderni”, come gli Unplugged dei Nirvana e di Eric Clapton, con il secondo, in particolar modo, che porta in giusta evidenza l'errore di microfonazione ed il rumore captato dalle aste dei microfoni (i vari bump bump che si sentono e che quasi magicamente nel CD erano pressoché spariti), ma in ogni caso con una sensazione di vividezza molto piacevole.
La prova voci è stata superata senza problemi, sia con Emma Kirkby nell'LP contenente le Cantate Italiane di G.F. Haendel, con la sua voce ben riproposta nella scena e con un timbro corretto anche degli strumenti che l'accompagnavano nella registrazione, ben dislocati nello spazio, come l'ormai ai tempi usurata voce di Sarah Vaughan nell'LP Gershwin Live! che le valse il Grammy Award.
Insomma, un ottimo pre-fono, versatile quanto basta, che offre anche la possibilità di copiare i vinili sul computer con buona qualità, garantito da cotanto nome.
Il prezzo di listino è di € 3.300,00; non pochi, ma il cosiddetto street-price sarà sicuramente minore (mi ricordo che ai tempi andati, su Suono e Stereoplay si riferivano al “prezzo corretto”; bei tempi!).
Se il prezzo corrisponde a quello che intendete spendere, da ascoltare.
Domenico Pizzamiglio
Produttore: McIntosh Laboratory, Inc.
Distributore per l'Italia: MPI Electronic Srl
Prezzo: euro 3.300,00
La prova voci è stata superata senza problemi, sia con Emma Kirkby nell'LP contenente le Cantate Italiane di G.F. Haendel, con la sua voce ben riproposta nella scena e con un timbro corretto anche degli strumenti che l'accompagnavano nella registrazione, ben dislocati nello spazio, come l'ormai ai tempi usurata voce di Sarah Vaughan nell'LP Gershwin Live! che le valse il Grammy Award.
Insomma, un ottimo pre-fono, versatile quanto basta, che offre anche la possibilità di copiare i vinili sul computer con buona qualità, garantito da cotanto nome.
Il prezzo di listino è di € 3.300,00; non pochi, ma il cosiddetto street-price sarà sicuramente minore (mi ricordo che ai tempi andati, su Suono e Stereoplay si riferivano al “prezzo corretto”; bei tempi!).
Se il prezzo corrisponde a quello che intendete spendere, da ascoltare.
Domenico Pizzamiglio
Produttore: McIntosh Laboratory, Inc.
Distributore per l'Italia: MPI Electronic Srl
Prezzo: euro 3.300,00