Monitor Audio PL300 II
Chi segue l’alta fedeltà da un bel po’ di anni, come il sottoscritto, sa che il marchio britannico Monitor Audio è sul mercato da una quarantina d’anni.
Nel tempo, mi è capitato di ascoltare alcuni loro diffusori, tra i quali ricordo il modello Studio 20, che in Italia ebbe particolare successo.
Per dirla tutta, non mi piacquero granché, con quel tweeter dalla membrana metallica che mi è sempre parso troppo affilato, fastidioso.
E da allora, non mi è mai più capitato di approfondire seriamente l’ascolto dei prodotti di questa prestigiosa Casa.
Galeotto fu il Monaco Hi End, durante la presentazione della nuova serie Platinum II. In uno di quei contenitori del piano terra, che sono adibiti a salette d’ascolto, troneggiava una coppia di grandi PL500 II. Complice la saletta semivuota della Domenica mattina, e la voglia di sedersi dopo aver camminato senza sosta per 3 interi giorni, sono entrato.
Beh, sono bastati pochi secondi di musica per capire che ero davanti ad un fuoriclasse, indipendentemente da marchio o blasone, che tra l’altro nella fattispecie non manca.
Su un tavolino erano esposti gli spettacolari altoparlanti, progettati dalla stessa Monitor Audio. Accenniamo alla loro tecnologia produttiva, prima di continuare con la descrizione.
Il tweeter a nastro MPD si ispira evidentemente alla tecnologia AMT del Dott. Oskar Heil, modificato perché possa arrivare a riprodurre fino a 100.000 Hz senza cali di risposta.
Gli altoparlanti per medi e bassi hanno coni realizzati con la lega C-CAM, che è formata da alluminio e magnesio e rivestita superficialmente tramite ceramica pura, al fine di raggiungere la massima rigidità strutturale. Sotto la membrana C-CAM, v’è il sandwich chiamato RDT-II, composto da Nomex a nido d’ape, rivestito inferiormente da fibra di carbonio. Secondo Monitor Audio, questa tecnologia realizzativa riduce la distorsione di oltre 8 dB a frequenze superiori ai 300 Hz.
Inoltre i midrange sono alloggiati in uno stampo realizzato con un polimero, chiamato ARC, caricato di componenti inerti al fine di assorbire vibrazioni e ridurre risonanze.
I driver sono fissati con un unico bullone al retro del cabinet, col risultato di renderne ancora più rigida la struttura, già molto curata e rivestita internamente di materiale smorzante.
Facciamo un piccolo passo indietro e parliamo dell’attuale produzione Monitor Audio, che è piuttosto articolata. Solo limitandoci alla serie Home Audio, dobbiamo citare le serie Monitor Reference, Bronze, Silver, Gold ed infine Platinum II, ognuna delle quali completa di modelli da stand, da pavimento, canali centrali e subwoofer, per impieghi A/V.
Il modello PL300 II è il secondo della serie Platinum II, partendo dall’alto.
Gli altoparlanti per medi e bassi hanno coni realizzati con la lega C-CAM, che è formata da alluminio e magnesio e rivestita superficialmente tramite ceramica pura, al fine di raggiungere la massima rigidità strutturale. Sotto la membrana C-CAM, v’è il sandwich chiamato RDT-II, composto da Nomex a nido d’ape, rivestito inferiormente da fibra di carbonio. Secondo Monitor Audio, questa tecnologia realizzativa riduce la distorsione di oltre 8 dB a frequenze superiori ai 300 Hz.
Inoltre i midrange sono alloggiati in uno stampo realizzato con un polimero, chiamato ARC, caricato di componenti inerti al fine di assorbire vibrazioni e ridurre risonanze.
I driver sono fissati con un unico bullone al retro del cabinet, col risultato di renderne ancora più rigida la struttura, già molto curata e rivestita internamente di materiale smorzante.
Facciamo un piccolo passo indietro e parliamo dell’attuale produzione Monitor Audio, che è piuttosto articolata. Solo limitandoci alla serie Home Audio, dobbiamo citare le serie Monitor Reference, Bronze, Silver, Gold ed infine Platinum II, ognuna delle quali completa di modelli da stand, da pavimento, canali centrali e subwoofer, per impieghi A/V.
Il modello PL300 II è il secondo della serie Platinum II, partendo dall’alto.
Il diffusore si presenta esternamente con una certa eleganza, pur nella sua livrea classica.
Il modello che ci è giunto in prova ha la finitura laccata nera lucida per quanto riguarda le pareti laterali e posteriore, mentre l’anteriore è rivestita in pelle di buona qualità.
Le griglie, 3 per diffusore, sono perfettamente integrate nel frontale e possono essere estratte con un piccolo attrezzo fornito in dotazione. In verità, sembrano abbastanza trasparenti al suono, così da poter essere lasciate in posizione, a tutto vantaggio della presentazione estetica.
Molto belli sono i supporti, dotati di piedini regolabili col fondo in gomma, sotto ai quali si possono avvitare le punte, in caso si collochino i diffusori su tappeti o moquette.
I fianchi sono rastremati verso la parte posteriore. Quest’ultima è dotata di due raccordi reflex di piccole dimensioni, con la superficie provvista di scanalature orizzontali, che guidano il flusso d’aria in uscita. I morsetti sono quanto di meglio si veda normalmente sul mercato. Di ottima fattura ed ergonomia, accettano qualsiasi terminazione dei cavi di potenza.
Gli imballi e la documentazione ci dicono che le 300 sono progettate in UK e costruite in Cina. La cosa non mi stupisce neanche un po’, soprattutto quando ripenso agli accendisigari di buona marca che si compravano negli anni ‘70 e che, nelle loro versioni laccate lucide, erano definite “Lacca cinese”.
Inoltre, tutti sappiamo ormai che in Cina si può acquistare qualità, se la si paga per tale, o porcherie, se non la si vuole pagare.
Il modello che ci è giunto in prova ha la finitura laccata nera lucida per quanto riguarda le pareti laterali e posteriore, mentre l’anteriore è rivestita in pelle di buona qualità.
Le griglie, 3 per diffusore, sono perfettamente integrate nel frontale e possono essere estratte con un piccolo attrezzo fornito in dotazione. In verità, sembrano abbastanza trasparenti al suono, così da poter essere lasciate in posizione, a tutto vantaggio della presentazione estetica.
Molto belli sono i supporti, dotati di piedini regolabili col fondo in gomma, sotto ai quali si possono avvitare le punte, in caso si collochino i diffusori su tappeti o moquette.
I fianchi sono rastremati verso la parte posteriore. Quest’ultima è dotata di due raccordi reflex di piccole dimensioni, con la superficie provvista di scanalature orizzontali, che guidano il flusso d’aria in uscita. I morsetti sono quanto di meglio si veda normalmente sul mercato. Di ottima fattura ed ergonomia, accettano qualsiasi terminazione dei cavi di potenza.
Gli imballi e la documentazione ci dicono che le 300 sono progettate in UK e costruite in Cina. La cosa non mi stupisce neanche un po’, soprattutto quando ripenso agli accendisigari di buona marca che si compravano negli anni ‘70 e che, nelle loro versioni laccate lucide, erano definite “Lacca cinese”.
Inoltre, tutti sappiamo ormai che in Cina si può acquistare qualità, se la si paga per tale, o porcherie, se non la si vuole pagare.
Le caratteristiche principali dichiarate dal fabbricante ci parlano di un sistema a 3 vie con 4 altoparlanti, impedenza 4 Ohm con un minimo a 4,2 a 111 Hz, 2 woofer da 8”, 1 mid da 4” ed un tweeter a nastro. Il peso è 55 kg. cad, netto. La risposta in frequenza va da 28 a 100.000 Hz a -6 dB, la potenza massima applicabile è 300 W, la sensibilità 90 dB e la pressione massima di emissione è 117,8 dB(A) coi 2 diffusori in funzione.
Le Monitor Audio PL300 II sono state inserite nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, cavo phono Cammino PH B 2.2 Ref XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Gli ascolti critici cominciano con “Tribute”, il vinile doppio del trio Jarrett-Peacock-DeJohnette (ECM), dopo che i diffusori hanno suonato per una cinquantina di ore a volume moderato, come raccomandato dal produttore. Da qui cominciamo ad utilizzare volumi consoni ad ascolti dal vivo e questo bel disco, inciso particolarmente bene, è funzionale alla valutazione delle prestazioni dei componenti di un impianto.
Da batterista, sono subito colpito dal corretto suono dei piatti dello strumento suonato da DeJohnette e dalla prepotenza dinamica dei passaggi si tamburi, che le Monitor Audio seguono senza battere ciglio, anche a pressioni sonore molto elevate. Il contrabbasso è completo anche nelle frequenze più basse ed il pianoforte trasmette il solito “ECM Sound” che ormai abbiamo imparato a riconoscere da tempo.
Questo è un gran disco, da ascoltare come si deve quando i vicini - se ne avete - sono in vacanza e la moglie a fare shopping.
Difficile credere come due midrange di così ridotte dimensioni, possano suonare così forte, mantenendo una pulizia e trasparenza che, in alcuni frangenti, arriva a richiamare quella dei driver a compressione.
Rispolvero il cofanetto “Beethoven - Five Piano Concertos”, con Claudio Arrau al pianoforte e la Concertgebouw Orchestra diretta da Bernard Haitink (LP Philips). Mi godo uno stupendo ascolto, regalatomi dalle PL300, sotto tutti i punti di vista. Composte, rigorose, prive di colorazioni; progettate da chi, oltre ai microfoni ed agli strumenti di misura, evidentemente usa anche le orecchie.
E che orecchie, cari lettori! Ho davanti a me un’orchestra larga, ben posizionata nello spazio dietro ai diffusori, estremamente equilibrata nella risposta in frequenza.
Non possiamo certo affermare che “Yesshows”, disco degli Yes in vinile Atlantic Records, sia una meraviglia di incisione. E’ piuttosto chiuso in alto e la gamma mediobassa tende a sovrastare il resto, in alcuni brani, un po’ meglio in altri, a seconda dei luoghi nei quali sono stati registrati i concerti. Ma quando un disco ci piace, ed in questo caso lo riascolto proprio volentieri, il nostro impianto dev’essere in grado di cavarne il meglio, pena ritrovarsi ad ascoltare le solite cose da audiofili, che fanno suonare (quasi) bene (quasi) qualsiasi impianto.
Obiettivo raggiunto in pieno, in questo caso, coi woofer che mantengono un’ottima intelligibilità della gamma bassa (e chi conosce gli Yes sa benissimo quanta importanza avesse il lavoro del compianto Chris Squire nella loro musica). Evidentemente la distorsione in bassa frequenza è piuttosto limitata.
Passo al digitale col Messiah di Handel in versione SACD+DVD LSO, con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis. Si apprezza immediatamente l’ottima dinamica di strumenti e coro, mentre il bilanciamento tonale è al di sopra di ogni critica.
Gli strumenti sono ben collocati nell’ambiente e spaziano ben oltre i diffusori. Le Monitor Audio riescono ad essere serie, molto serie, quando il messaggio musicale lo richiede. Anzi, il termine giusto è “rigorose”, da non associare a sensazioni quali noia o eccessiva compostezza, che sono lontanissime da questa prestazione. Le voci restano sempre ben chiare e trasparenti.
Ascoltando, mi è capitato di notare una gamma bassa forse un po’ sovrabbondante rispetto ad altre versioni di quest’opera, ma un rapido controllo alla composizione dell’orchestra ha evidenziato l’impiego di ben 4 contrabbassi e 6 violoncelli; la mole di frequenze basse che tutti insieme possono emettere è decisamente importante e così ce la ripropongono, a ragione, le PL300.
Il suono dei timpani possiede un realismo vicino alla perfezione; le pelli sono ben in evidenza, come sempre dovrebbe essere. Il battente percuote infatti la pelle, il resto del suono viene di conseguenza.
L’Amen finale, splendido esempio di composizione barocca, colpisce ancora una volta per dinamica e precisione nella riproposizione dell’intera orchestra e le Monitor Audio ci catapultano direttamente nella Barbican Hall di Londra. La tentazione, alla fine, di alzarsi ed applaudire col pubblico presente alla performance, è forte.
Lo “Schiaccianoci” su CD Philips, nel quale un ispirato Valery Gergiev dirige la Kirov Orchestra, ora Mariinskij, può essere una brutta bestia per impianti non perfettamente a punto o non all’altezza di “digerire” una grande orchestra condotta con la dovuta energia.
In questo balletto di Tchaikovsky si spazia tra pianissimo dolci e romantici, a fortissimo di inaudita violenza, con contrasti improvvisi. Elettroniche e diffusori devono essere molto validi, per fornire l’illusione di realismo che tutti (si fa per dire, visto che ultimamente si legge ovunque la celebrazione del my-fy) vorremmo avere nelle nostre case. Le PL300 ingurgitano le abbondanti quantità di Watt che i Bryston sono in grado di erogare e le trasformano in musica allo stato puro, senza mai andare sopra le righe. L’equilibrio tonale è sempre ben centrato e la fatica d’ascolto un’espressione sconosciuta, sebbene i tweeter a nastro sembrino non avere limiti in alto. Ne consegue una sensazione di trasparenza e di aria tra gli strumenti che potrebbe mettere d’accordo tutti.
Ogni più piccolo rumore dell’orchestra, che amo definire “respiro”, è in giusta evidenza, senza filtri; se avete mai assistito ad un concerto di musica classica nelle prime file di un teatro sapete perfettamente di cosa parlo. Sedie che scricchiolano, musicisti che tossiscono o si schiariscono la gola, ecc.
Queste Monitor Audio vi fanno sentire tutto e lo fanno con un invidiabile senso della misura. Anche la gamma bassa, pur essendo potente e profonda come si deve, non è mai sporca o confusa.
Se le dimensioni del vostro ambiente lo consentono, ascolterete da questi diffusori le orchestre che, con buona approssimazione, vi ricorderanno quelle vere, alla faccia di chi continua ad affermare che non sia possibile neanche avvicinarsi ad un suono live.
Non mi faccio mancare l’ascolto di “Firth of Fifth” dei Genesis, dal SACD Selling England By The Pound, a volume altissimo, per mettere alla frusta la tenuta in potenza dei diffusori. Pavimento e divano tremano, ma distorsione zero. Peccato non siate qui ad ascoltare con me questa fantastica prestazione. Il piatto ride di Phil Collins è materico, come se fosse qui davanti. Il basso elettrico è profondo e la chitarra urla attraverso il distorsore.
Insomma, vi siete accorti o no che le Monitor Audio PL300 II mi sono piaciute?
Anzi, diciamola tutta, mi hanno entusiasmato. Se spinte con forza e qualità, ripagano alla grande dello sforzo economico necessario per portarsele a casa.
Sono un vero riferimento, venduto ad un prezzo che da riferimento non è, considerato il mercato attuale dell’alta fedeltà.
Ascoltatele assolutamente, non vi sarà difficile vista la capillare distribuzione del marchio in tutto il mondo e poi scrivetemi se siete d’accordo con me o meno. Io lo so già ma aspetto lo stesso i vostri commenti.
Angelo Jasparro
Produttore: Monitor Audio
Distributore per l'Italia: MPI Electronic
Prezzo: euro 12.800,00 la coppia
Le Monitor Audio PL300 II sono state inserite nel seguente impianto:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, cavo phono Cammino PH B 2.2 Ref XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Gli ascolti critici cominciano con “Tribute”, il vinile doppio del trio Jarrett-Peacock-DeJohnette (ECM), dopo che i diffusori hanno suonato per una cinquantina di ore a volume moderato, come raccomandato dal produttore. Da qui cominciamo ad utilizzare volumi consoni ad ascolti dal vivo e questo bel disco, inciso particolarmente bene, è funzionale alla valutazione delle prestazioni dei componenti di un impianto.
Da batterista, sono subito colpito dal corretto suono dei piatti dello strumento suonato da DeJohnette e dalla prepotenza dinamica dei passaggi si tamburi, che le Monitor Audio seguono senza battere ciglio, anche a pressioni sonore molto elevate. Il contrabbasso è completo anche nelle frequenze più basse ed il pianoforte trasmette il solito “ECM Sound” che ormai abbiamo imparato a riconoscere da tempo.
Questo è un gran disco, da ascoltare come si deve quando i vicini - se ne avete - sono in vacanza e la moglie a fare shopping.
Difficile credere come due midrange di così ridotte dimensioni, possano suonare così forte, mantenendo una pulizia e trasparenza che, in alcuni frangenti, arriva a richiamare quella dei driver a compressione.
Rispolvero il cofanetto “Beethoven - Five Piano Concertos”, con Claudio Arrau al pianoforte e la Concertgebouw Orchestra diretta da Bernard Haitink (LP Philips). Mi godo uno stupendo ascolto, regalatomi dalle PL300, sotto tutti i punti di vista. Composte, rigorose, prive di colorazioni; progettate da chi, oltre ai microfoni ed agli strumenti di misura, evidentemente usa anche le orecchie.
E che orecchie, cari lettori! Ho davanti a me un’orchestra larga, ben posizionata nello spazio dietro ai diffusori, estremamente equilibrata nella risposta in frequenza.
Non possiamo certo affermare che “Yesshows”, disco degli Yes in vinile Atlantic Records, sia una meraviglia di incisione. E’ piuttosto chiuso in alto e la gamma mediobassa tende a sovrastare il resto, in alcuni brani, un po’ meglio in altri, a seconda dei luoghi nei quali sono stati registrati i concerti. Ma quando un disco ci piace, ed in questo caso lo riascolto proprio volentieri, il nostro impianto dev’essere in grado di cavarne il meglio, pena ritrovarsi ad ascoltare le solite cose da audiofili, che fanno suonare (quasi) bene (quasi) qualsiasi impianto.
Obiettivo raggiunto in pieno, in questo caso, coi woofer che mantengono un’ottima intelligibilità della gamma bassa (e chi conosce gli Yes sa benissimo quanta importanza avesse il lavoro del compianto Chris Squire nella loro musica). Evidentemente la distorsione in bassa frequenza è piuttosto limitata.
Passo al digitale col Messiah di Handel in versione SACD+DVD LSO, con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis. Si apprezza immediatamente l’ottima dinamica di strumenti e coro, mentre il bilanciamento tonale è al di sopra di ogni critica.
Gli strumenti sono ben collocati nell’ambiente e spaziano ben oltre i diffusori. Le Monitor Audio riescono ad essere serie, molto serie, quando il messaggio musicale lo richiede. Anzi, il termine giusto è “rigorose”, da non associare a sensazioni quali noia o eccessiva compostezza, che sono lontanissime da questa prestazione. Le voci restano sempre ben chiare e trasparenti.
Ascoltando, mi è capitato di notare una gamma bassa forse un po’ sovrabbondante rispetto ad altre versioni di quest’opera, ma un rapido controllo alla composizione dell’orchestra ha evidenziato l’impiego di ben 4 contrabbassi e 6 violoncelli; la mole di frequenze basse che tutti insieme possono emettere è decisamente importante e così ce la ripropongono, a ragione, le PL300.
Il suono dei timpani possiede un realismo vicino alla perfezione; le pelli sono ben in evidenza, come sempre dovrebbe essere. Il battente percuote infatti la pelle, il resto del suono viene di conseguenza.
L’Amen finale, splendido esempio di composizione barocca, colpisce ancora una volta per dinamica e precisione nella riproposizione dell’intera orchestra e le Monitor Audio ci catapultano direttamente nella Barbican Hall di Londra. La tentazione, alla fine, di alzarsi ed applaudire col pubblico presente alla performance, è forte.
Lo “Schiaccianoci” su CD Philips, nel quale un ispirato Valery Gergiev dirige la Kirov Orchestra, ora Mariinskij, può essere una brutta bestia per impianti non perfettamente a punto o non all’altezza di “digerire” una grande orchestra condotta con la dovuta energia.
In questo balletto di Tchaikovsky si spazia tra pianissimo dolci e romantici, a fortissimo di inaudita violenza, con contrasti improvvisi. Elettroniche e diffusori devono essere molto validi, per fornire l’illusione di realismo che tutti (si fa per dire, visto che ultimamente si legge ovunque la celebrazione del my-fy) vorremmo avere nelle nostre case. Le PL300 ingurgitano le abbondanti quantità di Watt che i Bryston sono in grado di erogare e le trasformano in musica allo stato puro, senza mai andare sopra le righe. L’equilibrio tonale è sempre ben centrato e la fatica d’ascolto un’espressione sconosciuta, sebbene i tweeter a nastro sembrino non avere limiti in alto. Ne consegue una sensazione di trasparenza e di aria tra gli strumenti che potrebbe mettere d’accordo tutti.
Ogni più piccolo rumore dell’orchestra, che amo definire “respiro”, è in giusta evidenza, senza filtri; se avete mai assistito ad un concerto di musica classica nelle prime file di un teatro sapete perfettamente di cosa parlo. Sedie che scricchiolano, musicisti che tossiscono o si schiariscono la gola, ecc.
Queste Monitor Audio vi fanno sentire tutto e lo fanno con un invidiabile senso della misura. Anche la gamma bassa, pur essendo potente e profonda come si deve, non è mai sporca o confusa.
Se le dimensioni del vostro ambiente lo consentono, ascolterete da questi diffusori le orchestre che, con buona approssimazione, vi ricorderanno quelle vere, alla faccia di chi continua ad affermare che non sia possibile neanche avvicinarsi ad un suono live.
Non mi faccio mancare l’ascolto di “Firth of Fifth” dei Genesis, dal SACD Selling England By The Pound, a volume altissimo, per mettere alla frusta la tenuta in potenza dei diffusori. Pavimento e divano tremano, ma distorsione zero. Peccato non siate qui ad ascoltare con me questa fantastica prestazione. Il piatto ride di Phil Collins è materico, come se fosse qui davanti. Il basso elettrico è profondo e la chitarra urla attraverso il distorsore.
Insomma, vi siete accorti o no che le Monitor Audio PL300 II mi sono piaciute?
Anzi, diciamola tutta, mi hanno entusiasmato. Se spinte con forza e qualità, ripagano alla grande dello sforzo economico necessario per portarsele a casa.
Sono un vero riferimento, venduto ad un prezzo che da riferimento non è, considerato il mercato attuale dell’alta fedeltà.
Ascoltatele assolutamente, non vi sarà difficile vista la capillare distribuzione del marchio in tutto il mondo e poi scrivetemi se siete d’accordo con me o meno. Io lo so già ma aspetto lo stesso i vostri commenti.
Angelo Jasparro
Produttore: Monitor Audio
Distributore per l'Italia: MPI Electronic
Prezzo: euro 12.800,00 la coppia