Chiesa di San Marco in Milano Concerto del 5 dicembre 2017 Associazione Mozart Milano Orchestra dell'Associazione Mozart Milano Coro Bach di Milano, direttore M° Sandro Rodeghiero Direttore M° Aldo Bernardi Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart
Ha avuto inizio la stagione 2017/2018 dell'Associazione Mozart Italia della quale già ci siamo occupati sulle pagine di Audio-activity.com. Il programma, tutto mozartiano, prevedeva la Eine Kleine Nachtmusik, il Mottetto Ave Verum Corpus ed il Requiem KV 626.
Che il M° Aldo Bernardi abbia una sua ben precisa visione dell'opera di Mozart (nel senso di come eseguire le varie composizioni mozartiane) è un dato di fatto. Nulla è lasciato al caso e tutto risulta frutto di una attenta lettura della partitura e di una idea di “occasione d'uso” (come dicono quelli che 'ne sanno' di look) che non può essere confutata; a dire che l'esecuzione di un divertimento (o nel caso del concerto scorso la Piccola Serenata Notturna) o di una sinfonia o di una ouverture sono diverse l'una dall'altra perché la sinfonia ha un suo spirito, diverso da una ouverture o da un divertimento e questo il M° Bernardi lo evidenza con una chiarezza non proprio usuale. Prova ne sia, ad esempio, la Eine kleine Nachtmusik che ha aperto il concerto; nulla lasciato al caso, dagli accenti dinamici, al contrasto nella ripetizione della stessa frase (prima piano e poi più forte) alla ricerca del cosiddetto “tempo giusto” (quando cantavo, feci lunghe discussioni su quale fosse il tempo giusto, dentro l'indicazione del compositore, che desse la più appagante sensazione di fluidità del suono) come ad esempio è stato evidente nel veloce tempo finale, di grande leggerezza come è giusto per una serenata che certo non è la Jupiter o l'Ouverture dal Don Giovanni. Nell'Ave Verum Corpus il M° Bernardi ha imposto ad orchestra e coro un grande respiro, con un tempo più dilatato a quanto solitamente si ascolta: ne è scaturita una sensazione di pace interiore, un atteggiamento estatico che ha riempito l'ambiente (in questo caso la chiesa) di un suono che per la durata del brano ha astratto il pubblico da quel che c'era intorno.
Il discorso sul Requiem è più lungo. Prima di tutto perché più lunga è la composizione e poi perché tanti sarebbero gli spunti critici che ha offerto l'esecuzione del M° Bernardi e degli esecutori. Al di là delle qualità degli esecutori, sulle quali torneremo dopo, è parso però chiaro a coloro che già avevano ascoltato precedenti esecuzioni del Requiem proposte dall'Associazione Mozart Milano, che il M° Bernardi non ha “dormito sugli allori”, ma che la continua ricerca di una “verità più vera” rispetto a quanto possiamo pensare fosse l'idea di Mozart (le intenzioni del compositore, purtroppo, in certi repertori le possiamo solo immaginare) è ulteriormente avanzata. Maggior sottolineatura del testo religioso attraverso l'accompagnamento orchestrale e aggiustamenti su tempi e dinamiche; fraseggio differenziato a seconda del brano eseguito; un lavoro che ha cercato di entrare maggiormente nell'opera, quasi interiorizzandola. Questo ha portato inevitabilmente ad una esecuzione più volta allo spirituale; forse meno spettacolare ma certo molto efficace e soprattutto non criticabile per scelte troppo originali (come fanno certi fan della prassi antica che Mozart in realtà aveva già superato abbondantemente). Una prova dell'effetto positivo è stato il pubblico, questa volta molto silenzioso e attento.
In tutto questo molto ha contato anche il Coro Bach di Milano preparato dal M° Sandro Rodeghiero, coro dotato di eccellente agilità e buon suono; forse non potentissimo, ma assolutamente in parte per il Requiem di Mozart.
Finiamo con il solisti. La soprano Nina Almark è parsa fuori parte, con un suono non proprio leggero come invece la partitura richiede. La mezzosoprano Laura Verrecchia, già ascoltata nella stessa composizione, ha confermato le sue buone doti. Il tenore David Astorga è parso molto leggero, non proprio a suo agio nella partitura. Eccellente il basso Frano Lufi, non solo per intonazione e bel suono, ma anche per lo stile tenuto giustamente leggero (ancor più apprezzabile perché ha sostituito all'ultimo minuto l'influenzato basso che risultava in cartellone, ammalatosi due giorni prima del concerto).
Brava l'orchestra nel Requiem e nell'Ave Verum Corpus; meno nell'Eine Kleine Nachtmusik nella quale i violini primi si sono scomposti un po' troppo.
Chiesa piena e calorosi applausi finali.
Prossimo concerto il 14 febbraio 2018 con la Settima Sinfonia di L. van Beethoven e la Sinfonia n. 38 “Praga” di W. A. Mozart (che viene peraltro eseguita raramente, posto che vengono favorite solitamente la 36, la 40 e la 41; ed è un peccato perché la Praga è una sinfonia di grande bellezza).