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Associazione Mozart Milano
Concerto del 26 ottobre 2016
Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven
Orchestra dell’AMI diretta dal M° Aldo Bernardi
Clarinetto solista Milan Rericha

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​Piacevole ed interessante inizio per la stagione di concerti dell’Associazione Mozart Milano diretta dal M° Aldo Bernardi.

La sera del 26 ottobre 2016, nella ormai storica sede milanese, nella Chiesa di San Marco, l’Associazione ha eseguito il Concerto per Clarinetto e Orchestra K 622 e la Sinfonia in sol minore K 183 n. 25 di W.A. Mozart e l’Ouverture Egmont di L. van Beethoven.

L’esecuzione del concerto è stata affidata al clarinettista Milan Rericha, dotato di tecnica sopraffina e grande gusto per il bel suono. Il concerto, più che con il carattere di concerto classico, è stato eseguito quasi come una composizione da camera, con una intesa tra clarinetto e orchestra al limite della perfezione anche nel gioco delle dinamiche.

Nel secondo movimento, il più celebre, suonato con un tempo correttamente lento, l’intesa ha toccato il culmine nei pianissimo tenuti dal M° Rericha, quasi al limite dell’udibile e dalla stessa orchestra che, molto brava, non ha mai sovrastato il solista.
Momenti di vera bellezza, dovuti anche agli orchestrali, pronti a seguire il gesto e il volere del direttore.

Il concerto è stato tutto caratterizzato da momenti di raffinatezza timbrica e dinamica del clarinettista, con piccoli rubato qua e là, differenziazioni del livello nella frase esposta (in piano o pianissimo) e nella successiva ripetizione di quel tema (in crescendo e poi forte).

Non sono stati da meno il primo e terzo movimento, anch’essi eseguiti con stile cameristico. Evidente l’intesa tra tutti i musicisti sul palco per un risultato certo diverso dal solito, più intimo nel movimento centrale ed estroverso negli altri due movimenti, ma non per questo meno convincente (chi può affermare che a Mozart mancasse fantasia? E chi se la sente di affermare che fosse accademico come spesso lo si esegue?).

Dopo il concerto il M° Rericha ha incantato i presenti con un bis costituito dall’Habanera di Ravel, originariamente scritta per violoncello; anche qui dinamiche ampie e quel pianissimo che quasi si confonde con il fiato, tanto è flebile, ma che è certo una delle caratteristiche più evidenti del M° Rericha.

Una chiosa sull’esecutore che è considerato uno dei massimi virtuosi del clarinetto; oltre ai concerti in tutto il mondo, il M° Rericha insegna al Conservatorio di Lugano e in altri due nella Repubblica Ceca, oltre a tenere numerose Master Class in giro per il mondo. Su di lui hanno espresso pareri entusiastici molti musicisti, quali Vladimir Ashkenazi, e quanto ascoltato in concerto non può che confermare questo entusiasmo.

La Sinfonia n. 25, invece, è figlia dello Sturm un Drang; scritta in quattro tempi, alterna il movimento di apertura e quello finale, veloci e sincopati, quasi a dire qualcosa dell’impeto dell’essere umano che inizia a farsi presente nelle composizioni musicali, ai due movimenti centrali, il secondo caratterizzato dall’etereo suono degli archi in sordina, mentre il terzo è un minuetto che presenta al suo interno un piccolo intervento cameristico dei legni e dei corni che ricorda i “Divertimenti” per i quali Mozart è famoso (piuttosto che il non meno famoso Quintetto ). 

Nella struttura della sinfonia, si sente parecchio l’influenza di F.J. Haydn, soprattutto nella sottolineatura dei corni, presente in buona parte delle sinfonie di Haydn. Peraltro i corni sono stati una caratteristica comune tra le composizioni, perché erano presenti sia nel Concerto che nella Sinfonia e nella composizione beethoveniana.

Ed appunto con la composizione beethoveniana ha avuto conclusione il concerto, l’Ouverture dalle musiche di scena per Egmont, il dramma di W. Goethe; il tempo tenuto dal M° Bernardi è stato giustamente solenne sino all’ultimo intervento dei legni soli, per poi assumere un tono perentorio, eroico nella parte in cui l’orchestra suona al completo.
Fragorosi gli interventi di corni, trombe e timpani, che hanno portato verso un finale in cui non sono mancati certo né l’entusiasmo che l’emozione.

Sicuramente un ottimo concerto per repertorio e per perizia degli esecutori tutti.

Ricordo sempre che l’Orchestra Mozart Italia, totalmente priva di sovvenzioni statali e sostenuta solo dagli introiti dei biglietti e da qualche volenteroso sponsor, ha tempi di prova notevolmente ridotti rispetto ad altre istituzioni. Vengono fatte cinque o sei prove in tutto; non prove in cinque o sei giorni, ma una prima lettura d’insieme, due o tre prove il giorno prima del concerto e poi una prova generale poco prima dell’esecuzione pubblica.
Sono poche; ma poi, la sera del concerto, la concentrazione e la bravura degli orchestrali, oltre al gesto chiaro del M° Bernardi, danno un ottimo risultato. Qualche sbavatura, in queste condizioni, è legittima, se si pensa a quanto provano altre orchestre che danno risultati a volte perfetti ma certo non altrettanto carichi di emozione e amore per la Musica.

Il prossimo concerto il 30 novembre; ci sarà nientemeno che il M° Paul Badura-Skoda. Speriamo, noi di Audio-Activity.com, di vedervi numerosi perché veramente, dovete credere, nessuno degli apparecchi di cui parliamo sulle nostre pagine virtuali riesce a restituirvi l’emozione piena di quanto potrete ascoltare dal vivo. E non è questione di dinamica, timbrica, scena e le altre cose di cui noi parliamo, ma è l’empatia che si crea, magicamente, a volte, tra orchestra e pubblico; quella è solo vostra, la vivete solo lì e non ve la restituisce nessun impianto.

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Domenico Pizzamiglio
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