OreloB - Play Backwards!
Maurice Ravel
Bolero
La Valse
Netherlands Philharmonic Orchestra
Conductor: Carlo Rizzi
Tacet
Questa recensione sarà un po' atipica ed infatti sarà impaginata negli Editoriali, per dare risalto non tanto alle impressioni artistiche o tecniche della registrazione, delle quali pure parleremo brevemente, quanto alla tecnica di masterizzazione del vinile, che prevede che il disco sia letto dalla testina dall'interno verso l'esterno. Non si tratta di scoprire testi satanici suonando le musiche al contrario (e rovinando la puntina, molto probabilmente) ma del senso di marcia del solco, che inizia dal centro del disco e procede verso l'esterno. Esagero se affermo che l'idea è geniale? Non sappiamo se prima di quest'esempio ce ne siano altri ma noi ci imbattiamo per la prima volta in un vinile di questo genere e, come noi, tante persone che abbiamo interpellato e che non conoscono questa tecnica. Vediamo la motivazione per tutto ciò e scopriamo la sua utilità, limitata soprattutto alla musica classica. Qual è la principale caratteristica dinamica di una registrazione di una sinfonia? Semplice, il consueto “fortissimo” sul finale, che provoca qualche inevitabile distorsione dovuta alla bassa velocità relativa della puntina nel solco ed al poco spazio utile per la modulazione dello stesso. Quindi, che ti va ad escogitare Andreas Spreer, Deus ex Machina di Tacet? Un'inversione del solco! La parte che più necessita di velocità e spazio si trova dove queste sono maggiormente disponibili, mentre il “pianissimo” (nel caso di questo Bolero) suona in un punto dove non crea problemi.
Funziona il sistema? Si, certo che funziona. Timpani, grancassa e fiati al gran completo si possono scatenare all'esterno del disco senza creare problemi di tracciamento e risolvendo uno dei problemi cruciali delle registrazioni su vinile.
Nella foto che segue, che ritrae l'interno della copertina, lo stesso Andreas Spreer vi illustra direttamente la tecnologia utilizzata.
Per quanto riguarda la parte tecnica della registrazione, come quasi sempre accade a Tacet si possono muovere ben pochi appunti. Timbrica e dinamica sono di gran livello ed il risultato è estremamente godibile.
L'esecuzione tecnica è piuttosto buona anche se, da percussionista, trovo che la musica classica, molto spesso, risenta di una scarsa precisione nella velocità e nelle battute. Pochi sono i Direttori che riescono a guidare le orchestre con precisione metronomica e tra questi certamente metterei Von Karajan. Peraltro, bisogna ricordare che proprio il Bolero, col suo incedere costante e regolare per oltre 15 minuti, è una prova estremamente difficile per il percussionista che deve partire suonando il rullante con estrema delicatezza (ed è difficile non far rimbalzare le bacchette ottenendo un suono almeno doppio, da evitare assolutamente), per andare lentamente in crescendo, senza perdere il filo di ciò che si sta facendo e, soprattutto, senza accelerare. Ci vuole una concentrazione estrema per sapere sempre a quale punto dello spartito ci si trova o si rischia di andare per conto proprio, separandosi dall'orchestra. O, peggio, di seguire l'orchestra stessa, invece di trainarla. Cosa che, a volte, succede, con risultati non proprio esaltanti. Quindi, a parte qualche leggera imprecisione da questo punto di vista, che non si verifica ne “La Valse”, si tratta di un disco che vale assolutamente la pena di acquistare, sia per l'esecuzione che per la particolarità della masterizzazione della lacca.
Tra l'altro, apprendiamo dal sito web che Tacet ha in catalogo un altro vinile simile, che contiene altri brani di Ravel eseguiti dalla stessa compagine orchestrale o diretti sempre da Rizzi. Dovremo procurarci anche questo, prima che vada esaurito.
Angelo Jasparro
www.tacet.de
Intanto, guardatevi il video che abbiamo girato per mostrarvi come funziona.
L'esecuzione tecnica è piuttosto buona anche se, da percussionista, trovo che la musica classica, molto spesso, risenta di una scarsa precisione nella velocità e nelle battute. Pochi sono i Direttori che riescono a guidare le orchestre con precisione metronomica e tra questi certamente metterei Von Karajan. Peraltro, bisogna ricordare che proprio il Bolero, col suo incedere costante e regolare per oltre 15 minuti, è una prova estremamente difficile per il percussionista che deve partire suonando il rullante con estrema delicatezza (ed è difficile non far rimbalzare le bacchette ottenendo un suono almeno doppio, da evitare assolutamente), per andare lentamente in crescendo, senza perdere il filo di ciò che si sta facendo e, soprattutto, senza accelerare. Ci vuole una concentrazione estrema per sapere sempre a quale punto dello spartito ci si trova o si rischia di andare per conto proprio, separandosi dall'orchestra. O, peggio, di seguire l'orchestra stessa, invece di trainarla. Cosa che, a volte, succede, con risultati non proprio esaltanti. Quindi, a parte qualche leggera imprecisione da questo punto di vista, che non si verifica ne “La Valse”, si tratta di un disco che vale assolutamente la pena di acquistare, sia per l'esecuzione che per la particolarità della masterizzazione della lacca.
Tra l'altro, apprendiamo dal sito web che Tacet ha in catalogo un altro vinile simile, che contiene altri brani di Ravel eseguiti dalla stessa compagine orchestrale o diretti sempre da Rizzi. Dovremo procurarci anche questo, prima che vada esaurito.
Angelo Jasparro
www.tacet.de
Intanto, guardatevi il video che abbiamo girato per mostrarvi come funziona.