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Dello scrivere di audio e della
"Patente di recensore"
In quest'ultimo periodo sono stato piuttosto presente sui social, segnatamente Facebook, con l'intento di rilanciare come si deve Audio-activity.
Sono sincero: non amo particolarmente questo tipo di media, in quanto ho l'impressione che sia sempre più un luogo che funge da sfogatoio per frustrazioni, una passerella per chi, senza di essa, non potrebbe farsi conoscere dalle altre persone. Ci si ritrova quindi a dover rintuzzare attacchi polemici da parte di persone senza arte, né parte, che pontificano sull'intero scibile umano, come se il settore dell'alta fedeltà l'avessero inventato loro. Ma per loro disgrazia, Facebook ha la memoria lunga, e quindi basta un click sul loro profilo per scoprire (caso reale) che due mesi prima chiedevano timidamente consiglio sull'acquisto di un amplificatore da 300 euro. Ne ho visti vari, di questi elementi, che nel giro di 60 giorni o poco più, sono passati da timidi agnellini a guru del settore, che si mettono a discutere di cose scontate con chi ne sa molto di più, grazie ad una vasta esperienza, che loro non possono vantare. Non hanno idea, spesso, neanche di come suoni uno strumento musicale dal vivo, non hanno mai frequentato fiere di settore, e forse neanche negozi. E' recente la mia esperienza di quando un cliente di un negozio, ascoltando dei diffusori da acquistare con un suo CD, "Take Five" di Brubeck, voleva passare ad un componente diverso per sentire "la tromba". Che, come molti di voi sapranno, in quel disco non c'è. Quindi quella persona non riconosce il suono di un sax da quello di una tromba, ma magari il giorno prima stava consigliando un apparecchio a qualcuno. E durante una di queste discussioni, è saltata fuori, da parte di un partecipante, l'espressione "Patente di recensore". Chiariamo subito: non esiste un esame per diventare recensori, quindi nessuno vi darà mai una patente per ufficializzare l'incarico, però ci sono una serie di cose che possono conferire ad una persona l'autorevolezza necessaria per poter spiegare le cose a chi ne sa di meno. Non voglio in questa sede parlare di me, sto facendo un discorso in generale. Per poter scrivere di audio sulle riviste, una volta, si faceva una certa gavetta. Orgogliosi di essere stati scelti dal Direttore, si cominciava magari coi prodotti più "semplici", quelli delle fasce di mercato più basse, in modo che l'esperienza (ed anche l'impianto del recensore) potesse maturare nei tempi giusti che, come si suol dire, "nessuno nasce imparato". Poi è arrivato il web a sparigliare le carte. Inizialmente, le riviste on-line, per scrivere nelle quali la trafila restava ancora quella tradizionale, poi i social network, nei quali chiunque può scrivere ciò che ritiene, senza alcun filtro. Oggi, regna l'anarchia ovunque. Attenzione: anarchia, non democrazia. Nello spazio di 5 messaggi consecutivi si può leggere tutto, ed il suo contrario. La qual cosa può essere comprensibile per certi argomenti per i quali la soggettività regna sovrana, ma ormai si è persa anche ogni oggettività. E' evidente che molte affermazioni siano fatte sulla base di un'esperienza nulla. E' persino facile prevedere che su certi argomenti, i commenti saranno di un determinato tenore. Spesso sbagliato. Le affermazioni di un certo tipo, soprattutto quelle fortemente critiche, hanno un particolare appeal per chi legge, col risultato che quest'ultimo le ripeterà a pappagallo ogni qualvolta gli si presenti l'occasione, creando così delle piccole "leggende metropolitane", dei veri e propri luoghi comuni, che si auto-replicano con una velocità sorprendente. Se qualcuno scrive ad esempio che l'amplificatore XYZ "non pilota nulla", quello che legge l'affermazione e che non conosce quell'amplificatore se non per averlo visto in foto, si convince di aver arricchito il proprio bagaglio culturale e la prossima volta che legge di quell'apparecchio, riporterà il fatto che "non pilota nulla". Peccato che non sappia neanche di cosa stia parlando, avendo appreso una notizia, molto probabilmente falsa, da uno che ne sa quanto lui, o forse anche meno. E così via, ad libitum ... Purtroppo, nel marasma di migliaia di persone che scrivono contemporaneamente, non è facile distinguere chi davvero ha esperienza di chi scrive per atteggiarsi a persona preparata, e qui dovrebbero intervenire i moderatori; che però non lo fanno, per non perdere iscritti. La quantità vale molto più della qualità, ai giorni nostri. Posto che anche una persona esperta e preparata può scrivere una sciocchezza, concorderete con me che il rischio sia inferiore rispetto a quanto vi ho appena prospettato. Quindi, non si tratta di patente o meno, ma semplicemente di quella che potremmo chiamare "gerarchia dell'esperienza", che meriterebbe un minimo di rispetto da parte dei novizi. Ultimi, ma non ultimi, certi interventi decisamente pilotati da qualche "scuderia", di persone che stanno cercando di guadagnare punti di sconto presso produttori o distributori. Ho assistito personalmente a telefonate di audiofili che chiedevano agevolazioni economiche in cambio della promessa di parlare con favore dell'apparecchio in ballo, su forum e social vari. Insomma, cari amici: prima di prendere a testate il primo che vi passa davanti, rifletteteci un pochino, magari andate a verificare chi è sul suo profilo, così forse evitate di fare brutta figura pubblicamente. Angelo Jasparro Febbraio 2021 |