Penaudio Charisma
Queste casse hanno i bassi! Strano inizio per uno scritto audio che solitamente inizia con una sommaria indicazione del produttore o del prodotto. Ma è un dato di fatto e quindi lo scrivo subito.
Penaudio, a mio avviso, non è abbastanza considerato sul mercato italiano e dopo l’ascolto di queste Charisma mi dico che è un peccato. Peraltro le casse acustiche di Penaudio sono tutte anche poco invasive, posto che generalmente hanno larghezze esigue, così da non apparire troppo incombenti; insomma, è un po’ la filosofia del cosiddetto “design nordico” che fa del cosiddetto “quieto vivere” (ovvero della buona interazione con l’ambiente, nel quale il mobile non incombe) la sua ragion d’essere. Certo, la finitura del mobile, in multistrato di betulla, non è una finitura proprio amata qui in Italia (ne sono prova non solo le Penaudio, ma anche altri marchi che hanno fatto quel tipo di mobile – penso a Magico), ma dopo un paio di giorni in casa passa inosservata e si riesce addirittura a trovarla piacevole. Magari su una coppia di casse grandi potrà essere più incombente, ma su queste, così piccole, l’effetto è gradevole. E tra l’altro richiama in qualche modo il mio mobile portaelettroniche, facendone una coppia piacevole alla vista.
Il vero vantaggio con queste Charisma è che quando iniziano a suonare ti conquistano e francamente alla finitura non ci fai più caso. Comunque, le finiture disponibili sono anche altre e quindi ci potrà essere chi opta per il più neutro color nero, in versione laccata piano oppure il normale legno opaco.
Pochi cenni al prodotto. Piccole lo sembrano, ma non lo sono poi tanto. La parte visibile anteriormente è decisamente stretta (14 cm); l’altezza è anch’essa normale per un diffusore mini (25 cm), ma non la profondità (31 cm). L’accordo del reflex, che sbuca sul retro, è costituito da un tubo di alluminio di 5 cm di diametro che è incollato alla perfezione al legno e che attraversa la cassa per tutta la sua profondità (è praticamente attaccato al magnete del tweeter). Il tweeter è uno Wavecor con cupola in seta da 2,2 cm di diametro e il woofer è un Seas Excel con cono in magnesio da 12 cm di diametro, con struttura rinforzata. La frequenza di crossover è piuttosto alta, ovvero a 4.500 Hz. Da notare che il tweeter è caricato da una piccola tromba esponenziale che mi ha tanto ricordato un vecchio diffusore che, anni fa, è passato – ed è rimasto del tempo - per casa, le Fidelio di A Capella, il cui suono le Charisma mi hanno ricordato più volte. La potenza massima tenuta dal diffusore non è dichiarata, mentre si consiglia di utilizzare amplificatori da 30 W per canale in su. L’efficienza è dichiarata in 85 db, ma a me è parsa molto inferiore; la potenza necessaria a farle suonare non può essere ridotta ai pochi watt del pur buon amplificatore a valvole di turno; qui ci vuole stato solido e di polso. La risposta in frequenza dichiarata in ambiente va dai 50 ai 20.000 Hz, dato che mi è sembrato più credibile che in altri casi. Il mobile è in legno con spessori variabili da 16 a 22 mm ed infatti, pur piccola, la cassa pesa circa 6 Kg.
Eccellenti i connettori che stringono bene le eventuali forcelle.
Penaudio, a mio avviso, non è abbastanza considerato sul mercato italiano e dopo l’ascolto di queste Charisma mi dico che è un peccato. Peraltro le casse acustiche di Penaudio sono tutte anche poco invasive, posto che generalmente hanno larghezze esigue, così da non apparire troppo incombenti; insomma, è un po’ la filosofia del cosiddetto “design nordico” che fa del cosiddetto “quieto vivere” (ovvero della buona interazione con l’ambiente, nel quale il mobile non incombe) la sua ragion d’essere. Certo, la finitura del mobile, in multistrato di betulla, non è una finitura proprio amata qui in Italia (ne sono prova non solo le Penaudio, ma anche altri marchi che hanno fatto quel tipo di mobile – penso a Magico), ma dopo un paio di giorni in casa passa inosservata e si riesce addirittura a trovarla piacevole. Magari su una coppia di casse grandi potrà essere più incombente, ma su queste, così piccole, l’effetto è gradevole. E tra l’altro richiama in qualche modo il mio mobile portaelettroniche, facendone una coppia piacevole alla vista.
Il vero vantaggio con queste Charisma è che quando iniziano a suonare ti conquistano e francamente alla finitura non ci fai più caso. Comunque, le finiture disponibili sono anche altre e quindi ci potrà essere chi opta per il più neutro color nero, in versione laccata piano oppure il normale legno opaco.
Pochi cenni al prodotto. Piccole lo sembrano, ma non lo sono poi tanto. La parte visibile anteriormente è decisamente stretta (14 cm); l’altezza è anch’essa normale per un diffusore mini (25 cm), ma non la profondità (31 cm). L’accordo del reflex, che sbuca sul retro, è costituito da un tubo di alluminio di 5 cm di diametro che è incollato alla perfezione al legno e che attraversa la cassa per tutta la sua profondità (è praticamente attaccato al magnete del tweeter). Il tweeter è uno Wavecor con cupola in seta da 2,2 cm di diametro e il woofer è un Seas Excel con cono in magnesio da 12 cm di diametro, con struttura rinforzata. La frequenza di crossover è piuttosto alta, ovvero a 4.500 Hz. Da notare che il tweeter è caricato da una piccola tromba esponenziale che mi ha tanto ricordato un vecchio diffusore che, anni fa, è passato – ed è rimasto del tempo - per casa, le Fidelio di A Capella, il cui suono le Charisma mi hanno ricordato più volte. La potenza massima tenuta dal diffusore non è dichiarata, mentre si consiglia di utilizzare amplificatori da 30 W per canale in su. L’efficienza è dichiarata in 85 db, ma a me è parsa molto inferiore; la potenza necessaria a farle suonare non può essere ridotta ai pochi watt del pur buon amplificatore a valvole di turno; qui ci vuole stato solido e di polso. La risposta in frequenza dichiarata in ambiente va dai 50 ai 20.000 Hz, dato che mi è sembrato più credibile che in altri casi. Il mobile è in legno con spessori variabili da 16 a 22 mm ed infatti, pur piccola, la cassa pesa circa 6 Kg.
Eccellenti i connettori che stringono bene le eventuali forcelle.
Molti noteranno che pur non cambiando il nome, gli altoparlanti presenti in queste Charisma sono stati sostituiti rispetto al precedente modello omonimo; in effetti il modello attuale, disponibile da quest’anno, punta molto sulla performance del woofer Seas Excel con cono in magnesio che alle prove ha garantito una miglior risposta in basso, ma che, stante il taglio di crossover posto inusualmente “in alto”, permette di sfruttarne anche le capacità di raffinatezza timbrica. La sostituzione degli altoparlanti ha interessato l’intera produzione di Penaudio.
Ciò detto, le casse acustiche sono state inserire nel mio consueto impianto composto da giradischi Bauer Audio DPS, braccio Mørch DP 6, fonorivelatore Lyra Kleos, pre-phono American Hybid Technology –P, lettore di CD Pioneer PD9, preamplificatore Lavardin P62, amplificatore finale Wyred4Sound ST 250. Cavi di alimentazione Black Noise e Delta Sigma, cavi di segnale DH Lab e YBA, cavi di potenza gli XLO Ultra.
La scelta dei piedistalli è caduta sui GM Audio in ferro pieno che risalgono ormai agli anni 80 e che sono molto pesanti e alti 70 cm (erano una sorta di Foundation made in Italy). Quattro palline di Blue Tack tra per diffusore e piedestallo, ho regolato le punte in modo che le casse fossero in bolla e ho iniziato ad ascoltare.
Primo brano, Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss, diretto da Steinberg su Deutsche Grammophon (riversamento digitale nella collana “The Originals”); appena iniziata la musica, l’accordo iniziale di organo, contrabbassi e violoncelli, la prima sorpresa. Il basso c’era, scendeva parecchio ed era anche ben sostenuto; è certo che la pedaliera dell’organo non fosse potente come con due woofer da 38 cm, ma comunque si sentiva energia anche “laggiù”, parecchio in basso. Partiti gli intervalli di quinte degli ottoni, a volume ben sostenuto, si è affacciata mia figlia che ha ascoltato ed è passata oltre; quando è tornata ha notato che non erano le Audio Note ad essere utilizzate e mi ha guardato, chiedendomi, non senza sorpresa, “ma sono quelle pulci che suonano? Pensavo fossero le nostre solite casse”. Questo a riprova che il basso c’è; non è quello delle AN E, ma c’è.
Ho citato poco sopra le A Capella Fidelio, prima serie, quelle col tweeter e il woofer posti sottosopra. Le Fidelio avevano la capacità di scomparire dalla scena e suonavano molto bene, restituendo ottimi e fedeli timbri, un basso tutto sommato più che adeguato (anche loro erano strette e poco alte ma molto profonde) e una ragguardevole capacità di suonare forte; analoga impressione a quella avuta con le Charisma che, messe in ambiente in modo casuale, giusto per “sentire come vanno”, non sono state spostate dalla primigenia posizione scelta e hanno sfoderato una notevole capacità di suonare forte, con un bellissimo timbro e una collocazione degli strumenti nello spazio “da primato” e sempre il basso piuttosto potente.
E’ certo che rispetto ad altri sistemi, queste Penaudio siano meno insistenti sulla gamma acuta. Quando le ho viste ho detto “o mamma! Il solito sistema che trapana le orecchie”; ma una volta collegate hanno dimostrato che la loro gamma alta è estesa, pur se leggermente calante nella parte più alta, così da rendere il suono accurato, informativo, ma mai stridente o fastidioso.
L’unico punto debole che, tenendo conto delle dimensioni e del prezzo mi sento di riportare è il fatto che per quanto si faccia, la scena resta sempre piuttosto bassa, quasi ancorata ai tweeter; ma solo in altezza perché, come scritto, in larghezza le casse spariscono proprio. E poi non è un difetto, ma è una caratteristica legata al progetto cassa acustica di piccole dimensioni. Per il resto, come direbbe il tale, “grasso che còla”.
Ciò detto, le casse acustiche sono state inserire nel mio consueto impianto composto da giradischi Bauer Audio DPS, braccio Mørch DP 6, fonorivelatore Lyra Kleos, pre-phono American Hybid Technology –P, lettore di CD Pioneer PD9, preamplificatore Lavardin P62, amplificatore finale Wyred4Sound ST 250. Cavi di alimentazione Black Noise e Delta Sigma, cavi di segnale DH Lab e YBA, cavi di potenza gli XLO Ultra.
La scelta dei piedistalli è caduta sui GM Audio in ferro pieno che risalgono ormai agli anni 80 e che sono molto pesanti e alti 70 cm (erano una sorta di Foundation made in Italy). Quattro palline di Blue Tack tra per diffusore e piedestallo, ho regolato le punte in modo che le casse fossero in bolla e ho iniziato ad ascoltare.
Primo brano, Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss, diretto da Steinberg su Deutsche Grammophon (riversamento digitale nella collana “The Originals”); appena iniziata la musica, l’accordo iniziale di organo, contrabbassi e violoncelli, la prima sorpresa. Il basso c’era, scendeva parecchio ed era anche ben sostenuto; è certo che la pedaliera dell’organo non fosse potente come con due woofer da 38 cm, ma comunque si sentiva energia anche “laggiù”, parecchio in basso. Partiti gli intervalli di quinte degli ottoni, a volume ben sostenuto, si è affacciata mia figlia che ha ascoltato ed è passata oltre; quando è tornata ha notato che non erano le Audio Note ad essere utilizzate e mi ha guardato, chiedendomi, non senza sorpresa, “ma sono quelle pulci che suonano? Pensavo fossero le nostre solite casse”. Questo a riprova che il basso c’è; non è quello delle AN E, ma c’è.
Ho citato poco sopra le A Capella Fidelio, prima serie, quelle col tweeter e il woofer posti sottosopra. Le Fidelio avevano la capacità di scomparire dalla scena e suonavano molto bene, restituendo ottimi e fedeli timbri, un basso tutto sommato più che adeguato (anche loro erano strette e poco alte ma molto profonde) e una ragguardevole capacità di suonare forte; analoga impressione a quella avuta con le Charisma che, messe in ambiente in modo casuale, giusto per “sentire come vanno”, non sono state spostate dalla primigenia posizione scelta e hanno sfoderato una notevole capacità di suonare forte, con un bellissimo timbro e una collocazione degli strumenti nello spazio “da primato” e sempre il basso piuttosto potente.
E’ certo che rispetto ad altri sistemi, queste Penaudio siano meno insistenti sulla gamma acuta. Quando le ho viste ho detto “o mamma! Il solito sistema che trapana le orecchie”; ma una volta collegate hanno dimostrato che la loro gamma alta è estesa, pur se leggermente calante nella parte più alta, così da rendere il suono accurato, informativo, ma mai stridente o fastidioso.
L’unico punto debole che, tenendo conto delle dimensioni e del prezzo mi sento di riportare è il fatto che per quanto si faccia, la scena resta sempre piuttosto bassa, quasi ancorata ai tweeter; ma solo in altezza perché, come scritto, in larghezza le casse spariscono proprio. E poi non è un difetto, ma è una caratteristica legata al progetto cassa acustica di piccole dimensioni. Per il resto, come direbbe il tale, “grasso che còla”.
L’ascolto di Samuel Ramey ne Le Nozze di Figaro di Mozart (Solti, Decca) è stato preciso e puntuale. La bellissima voce di Ramey (per il quale Karajan si domandò – c’è un video su youtube – come potesse un cantante con una voce così bella, essere così poco interprete) è restituita in tutte le sue minime variazioni timbriche e dinamiche, solo appena schiacciata verso il basso e si muove disinvolta sul palcoscenico mentre conta “cinque … dieci … venti … trenta … trentasei … quarantatré”. Poco dopo lo raggiunge Susanna, la prematuramente scomparsa Lucia Poppova o Popp; anche lei si muove nello stage senza costrizioni in larghezza e profondità e con la sua voce, negli acuti, tende anche a estendersi in altezza, con qualche piacevole risonanza ambientale puntualmente restituita dalle Charisma. L’orchestra accompagna il duo tra un “din din” e un “don don” (citazioni per i conoscitori delle Nozze), anch’essa corretta timbricamente e ben disposta a raggiera davanti ai cantanti. Semmai nell’Ouverture si può notare come per raggiungere certe pressioni, che non sono impedite alle Charisma, siano necessari quantitativi massicci di potenza, così come anche la sezione bassi appaia ben sostenuta a dispetto delle dimensioni contenute dei mobili.
Anche l’organo (i Sei Corali Schubler di Bach nell’esecuzione di Marie-Claire Alain su Erato, della serie Bonsai) appare chiaro e corretto nelle canne più piccole, ma anche ben esteso in basso, con anche la gamma mediobassa piena ma mai eccessiva. Per iniziare ad avere un rinforzo indesiderato ci si deve avvicinare parecchio alla parete di fondo; ma stando a debita distanza (dal metro in su) non ci sono evidenziazioni che vadano a sporcare il risultato, mascherando il basso profondo.
Ed anche il pianoforte di Tamas Vasary nel concerto per pf e orchestra n. 2 di Sergeij Rachmaninov (Deutsche Grammophon) è restituito con un timbro vero per tutta la sua estensione, così come l’orchestra che lo accompagna che riesce ad apparire anche piuttosto grande. Evidentemente la prima ottava non fa tremare il divano, ma in fondo si percepisce che c’è un po’ di suono anche là in basso.
E non è che con il jazz non se la cavino bene; il basso nel brano Round About Midnight (Manhattan Jazz Quintett) è ben riconoscibile, così come rispettati sono i timbri dei fiati o dei piatti della batteria ed il diffusore piccolo risulta alla fin fine limitante solo ed esclusivamente sui violenti di colpi di batteria di Steve Gadd che non riescono ad essere ciò che potrebbero essere con sistemi di ben altro litraggio (ma che in relazione alle dimensioni, invece, lo sono).
Insomma, una sorpresa molto piacevole.
Per il posizionamento consiglio di usare stand da 70 cm di altezza. Consiglio altresì di tenere le Charisma larghe tra loro quanto più possibile, senza nessun orientamento verso il punto di ascolto e ad almeno 1 mt dalla parete di fondo. Possono suonare anche vicine alla parete di fondo o alle laterali, ma in questo caso il mediobasso rischia di diventare incombente. Si possono anche orientare le casse verso il punto di ascolto, ottenendo un’oncia di frequenze acute in più ma perdendo qualcosa in senso di ampiezza della scena.
Consiglio amplificazioni di ottima qualità e potenti (i 100 watt per canale disponibili nel mio ambiente sono stati spesso sfruttati fino in fondo); e consiglio di fare i primi ascolti, in negozio, ad occhi rigorosamente chiusi, per non farsi fuorviare dal contrasto tra le dimensioni del mobile e la prestazione in gamma bassa. Il costo è di € 2.390,00 la coppia, richiesta che trovo corretta per la qualità del prodotto rispetto alla concorrenza e perché le Charisma sono ben costruite, ben integrabili in ambiente e con performances che le possono rendere definitive per molte persone che non vogliano altoparlanti di grandi dimensioni ma che non intendano rinunciare a voler ascoltare – e bene – anche la musica sinfonica.
Non saranno le casse giuste per il rockettaro da 110 dB e oltre, ma non si può avere tutto dalla vita.
Domenico Pizzamiglio
Prezzo: 2.390,00 euro
Produttore: Penaudio
Distributore: DP Trade Audio
Anche l’organo (i Sei Corali Schubler di Bach nell’esecuzione di Marie-Claire Alain su Erato, della serie Bonsai) appare chiaro e corretto nelle canne più piccole, ma anche ben esteso in basso, con anche la gamma mediobassa piena ma mai eccessiva. Per iniziare ad avere un rinforzo indesiderato ci si deve avvicinare parecchio alla parete di fondo; ma stando a debita distanza (dal metro in su) non ci sono evidenziazioni che vadano a sporcare il risultato, mascherando il basso profondo.
Ed anche il pianoforte di Tamas Vasary nel concerto per pf e orchestra n. 2 di Sergeij Rachmaninov (Deutsche Grammophon) è restituito con un timbro vero per tutta la sua estensione, così come l’orchestra che lo accompagna che riesce ad apparire anche piuttosto grande. Evidentemente la prima ottava non fa tremare il divano, ma in fondo si percepisce che c’è un po’ di suono anche là in basso.
E non è che con il jazz non se la cavino bene; il basso nel brano Round About Midnight (Manhattan Jazz Quintett) è ben riconoscibile, così come rispettati sono i timbri dei fiati o dei piatti della batteria ed il diffusore piccolo risulta alla fin fine limitante solo ed esclusivamente sui violenti di colpi di batteria di Steve Gadd che non riescono ad essere ciò che potrebbero essere con sistemi di ben altro litraggio (ma che in relazione alle dimensioni, invece, lo sono).
Insomma, una sorpresa molto piacevole.
Per il posizionamento consiglio di usare stand da 70 cm di altezza. Consiglio altresì di tenere le Charisma larghe tra loro quanto più possibile, senza nessun orientamento verso il punto di ascolto e ad almeno 1 mt dalla parete di fondo. Possono suonare anche vicine alla parete di fondo o alle laterali, ma in questo caso il mediobasso rischia di diventare incombente. Si possono anche orientare le casse verso il punto di ascolto, ottenendo un’oncia di frequenze acute in più ma perdendo qualcosa in senso di ampiezza della scena.
Consiglio amplificazioni di ottima qualità e potenti (i 100 watt per canale disponibili nel mio ambiente sono stati spesso sfruttati fino in fondo); e consiglio di fare i primi ascolti, in negozio, ad occhi rigorosamente chiusi, per non farsi fuorviare dal contrasto tra le dimensioni del mobile e la prestazione in gamma bassa. Il costo è di € 2.390,00 la coppia, richiesta che trovo corretta per la qualità del prodotto rispetto alla concorrenza e perché le Charisma sono ben costruite, ben integrabili in ambiente e con performances che le possono rendere definitive per molte persone che non vogliano altoparlanti di grandi dimensioni ma che non intendano rinunciare a voler ascoltare – e bene – anche la musica sinfonica.
Non saranno le casse giuste per il rockettaro da 110 dB e oltre, ma non si può avere tutto dalla vita.
Domenico Pizzamiglio
Prezzo: 2.390,00 euro
Produttore: Penaudio
Distributore: DP Trade Audio