Musica per organo
Integrali di
VINCENZO PETRALI e
FELIX MENDELSSOHN BARTOLDY
Organista M° Giulio Piovani
Petrali: cofanetto di 6 CD Tactus TC 831640
Mendelssohn: cofanetto di 3 CD Brilliant 94845
La Musica per Organo non è popolarissima. A parte le solite cose note e stranote (Corali Schubler di Bach, piuttosto che la Toccata e Fuga in Re Min BWV 565), è poco diffusa la musica per organo nel nostro cerchio di melomani/audiofili. Un po’ perché la musica per organo, sottratta al suo originario luogo di esecuzione, ovvero i luoghi di culto, perde parte del suo fascino e un po’ perché l’organo ha uno spettro di frequenze talmente esteso da mandare in crisi gli ambienti e spesso disturba il vicinato.
Nonostante tutto, vi parlo volentieri di queste due produzioni perché anche la musica per organo dovrebbe avere maggiore diffusione senza per questo fissarsi su quei due soliti brani, ma ampliando invece la conoscenza di ognuno di noi su un vastissimo patrimonio di composizioni che sono nate certamente per accompagnare le funzioni religiose, ma anche per cercare di offrire nuove forme di espressione alla musica organistica, dovute anche allo sviluppo di organi sempre più grandi, ricchi di registri e quindi espressività.
Integrali di
VINCENZO PETRALI e
FELIX MENDELSSOHN BARTOLDY
Organista M° Giulio Piovani
Petrali: cofanetto di 6 CD Tactus TC 831640
Mendelssohn: cofanetto di 3 CD Brilliant 94845
La Musica per Organo non è popolarissima. A parte le solite cose note e stranote (Corali Schubler di Bach, piuttosto che la Toccata e Fuga in Re Min BWV 565), è poco diffusa la musica per organo nel nostro cerchio di melomani/audiofili. Un po’ perché la musica per organo, sottratta al suo originario luogo di esecuzione, ovvero i luoghi di culto, perde parte del suo fascino e un po’ perché l’organo ha uno spettro di frequenze talmente esteso da mandare in crisi gli ambienti e spesso disturba il vicinato.
Nonostante tutto, vi parlo volentieri di queste due produzioni perché anche la musica per organo dovrebbe avere maggiore diffusione senza per questo fissarsi su quei due soliti brani, ma ampliando invece la conoscenza di ognuno di noi su un vastissimo patrimonio di composizioni che sono nate certamente per accompagnare le funzioni religiose, ma anche per cercare di offrire nuove forme di espressione alla musica organistica, dovute anche allo sviluppo di organi sempre più grandi, ricchi di registri e quindi espressività.
Vincenzo Petrali è stato un cardine delle composizioni organistiche per buona parte del XIX secolo, posto che è nato nel 1830 ed è morto nel 1889. Il cofanetto Tactus contiene ben 6 CD. Felix Mendelssohn necessita di meno presentazioni e per organo ha certo scritto meno di Petrali, posto che il CD contiene 3 CD. Nella musica di Mendelssohn è sempre presente una maggior magniloquenza del suono rispetto al più composto Petrali.
L’esecuzione del M° Piovani è ai miei occhi perfettamente funzionale all’esecutore. Chiarisco: conosco Giulio Piovani da tempo, mi ha accompagnato quando cantavo; mi ha sempre dato l’impressione di una persona estremamente precisa, puntuale, rispettosa della partitura e di chi gli stava accanto (mi riferisco a me, quando cantavo) e del pubblico davanti al quale intende presentarsi non solo con delle idee precise sull’esecuzione che intende dare, ma perché intende arrivare preparato, per offrire qual risultato che gli è valso non solo le lodi nello studio, ma anche le vincite a concorsi nazionali e internazionali che sono poi sfociate nella sua attività professionale.
L’esecuzione del M° Piovani è ai miei occhi perfettamente funzionale all’esecutore. Chiarisco: conosco Giulio Piovani da tempo, mi ha accompagnato quando cantavo; mi ha sempre dato l’impressione di una persona estremamente precisa, puntuale, rispettosa della partitura e di chi gli stava accanto (mi riferisco a me, quando cantavo) e del pubblico davanti al quale intende presentarsi non solo con delle idee precise sull’esecuzione che intende dare, ma perché intende arrivare preparato, per offrire qual risultato che gli è valso non solo le lodi nello studio, ma anche le vincite a concorsi nazionali e internazionali che sono poi sfociate nella sua attività professionale.
Ho molto piacere di poter parlare di queste registrazioni perché sia in Petrali, ma forse ancor di più in Mendelssohn, la meticolosità, l’attenzione per il segno sullo spartito del M° Piovani sono evidentissime. Per fare un esempio, la diteggiatura in Mendelssohn è tra le più chiare e intellegibili che mi sia capitato di ascoltare: nulla di istrionico, ma semplicemente una precisione del tocco che fa la differenza rispetto ad altri organisti con i quali ho lavorato o che ho ascoltato a concerto. Qui è tutto chiaro, tutto palese, tutto conseguente. Si percepisce perfettamente ciò che i piedi fanno sulla pedaliera, quel che fa la mano destra e quel che fa la mano sinistra, il tutto perfettamente fuso insieme. E non è da dire che sia una questione di tecniche di ripresa, perché quale che sia la chiesa e quale che sia l’organo, il risultato non cambia ed è frutto di studio e di applicazione e di esercizio, a volte anche estenuante. Ma i risultati sono apprezzabilissimi.
Quanto al suono, i due CD della Brilliant suonano meglio dei Tactus. Potente e a tratti persino violento l’organo Mascioni della Chiesa di San Giovanni Evangelista di Alessandria, sorretto anche da dei riverberi che rendono lo strumento molto “vero”. Più “morbido” il suono dell’organo Sandri della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Aprica. La ripresa Tactus è generalmente meno incisiva, ma rimane anch’essa di buon livello.
Un piccolo aneddoto. Il M° Piovani accompagnò all’organo un coro di voci bianche di cui anche mia figlia era membro ed io stesso mi occupavo, pur se a latere, di quel coro. Eravamo nella Chiesa di San Carlo, qui a Milano. Era una delle prime volte che incontravo Giulio, anche se già in una precedente occasione, partitura della San Matteo in mano, avevamo iniziato a provare il recitativo che prelude all’aria del basso Mache dich mein Herze Reihn (mentre il direttore del coro preparava i ragazzi in un’altra chiesa, prima della ripresa di San Carlo). Anche mia figlia rimase colpita da Giulio perché era tranquillo, concentrato sulla musica, poco “star” della situazione, ma molto complice di quel che stava accadendo per la registrazione di quella composizione; infondeva tranquillità. Stasera, quando mia figlia è rientrata a casa, suonava il secondo CD dell’integrale di Mendelssohn. Le ho detto, senza far nomi, “che era bravo lo sapevamo”; e lei, senza sapere chi fosse, mi ha guardato e mi ha detto “Chi? Giulio? Si era capito che lui era bravo”.
Chissà in cosa sperare ora. L’integrale Bachiana? In fondo l’ha già fatta anche una delle sue maestre (che lui tanto mi ricorda sia nel modo di suonare che nell’atteggiamento), la Grande Marie Claire Alain. Magari la farà anche lui.
Domenico Pizzamiglio
Quanto al suono, i due CD della Brilliant suonano meglio dei Tactus. Potente e a tratti persino violento l’organo Mascioni della Chiesa di San Giovanni Evangelista di Alessandria, sorretto anche da dei riverberi che rendono lo strumento molto “vero”. Più “morbido” il suono dell’organo Sandri della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Aprica. La ripresa Tactus è generalmente meno incisiva, ma rimane anch’essa di buon livello.
Un piccolo aneddoto. Il M° Piovani accompagnò all’organo un coro di voci bianche di cui anche mia figlia era membro ed io stesso mi occupavo, pur se a latere, di quel coro. Eravamo nella Chiesa di San Carlo, qui a Milano. Era una delle prime volte che incontravo Giulio, anche se già in una precedente occasione, partitura della San Matteo in mano, avevamo iniziato a provare il recitativo che prelude all’aria del basso Mache dich mein Herze Reihn (mentre il direttore del coro preparava i ragazzi in un’altra chiesa, prima della ripresa di San Carlo). Anche mia figlia rimase colpita da Giulio perché era tranquillo, concentrato sulla musica, poco “star” della situazione, ma molto complice di quel che stava accadendo per la registrazione di quella composizione; infondeva tranquillità. Stasera, quando mia figlia è rientrata a casa, suonava il secondo CD dell’integrale di Mendelssohn. Le ho detto, senza far nomi, “che era bravo lo sapevamo”; e lei, senza sapere chi fosse, mi ha guardato e mi ha detto “Chi? Giulio? Si era capito che lui era bravo”.
Chissà in cosa sperare ora. L’integrale Bachiana? In fondo l’ha già fatta anche una delle sue maestre (che lui tanto mi ricorda sia nel modo di suonare che nell’atteggiamento), la Grande Marie Claire Alain. Magari la farà anche lui.
Domenico Pizzamiglio