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Urania Records: "Poker d'assi!"
Eccoli qua sopra, i 4 assi.
Arrivati tutti assieme in un pacchetto inviatomi direttamente da Urania Records. Di questa etichetta vi ho già parlato in occasione delle recensioni di due loro uscite precedenti, e non mi ripeterò, se non per approfittare per ricordarvi che per fortuna possiamo godere di un sottobosco di etichette indipendenti che sfornano dischi realizzati con amore e cura, spesso superiori a quelli delle major. A volte, ci regalano vere e proprie opere d'arte, che passano sotto silenzio perché poco pubblicizzate. Tra queste etichette indipendenti v'è appunto Urania Records, che ha una produzione dedicata alla sola musica classica, ma che sforna novità ad un ritmo invidiabile. Personalmente ammiro la capacità di scoprire continuamente i talenti, soprattutto italiani ma non esclusivamente italiani, che operano nel campo dell'arte musicale, sia vocale che strumentale. Ma non solo di scoperte si tratta; curiosando all'interno del sito troverete grossi nomi a livello di Wagner/Knappertsbush, Mahler/Scherchen, Ashkenazy, Furtwängler, Solti, e così via... Dietro a tutto ciò c'è una donna, la giovane ed entusiasta Noemi "Urania" Manzoni. Come dicevo prima, mi sono arrivati 4 dischi tutti assieme. Ancora una volta confezionati benissimo, nei loro eleganti digipack, e dotati di esaustivi libretti. Ho pensato a lungo se fosse il caso di recensire le singole opere o parlarne come se fossero un tutt'uno, e alla fine ho deciso per la seconda ipotesi. Alla fine di queste righe capirete la ragione. Seguiamo l'ordine della fotografia e partiamo con le composizioni per violino e pianoforte di Jenö Hubay, eseguite da Alessandro Clerici al violino e Chiara Sarchini al pianoforte. Vi confesso che non conoscevo questo interessante compositore ungherese, a suo tempo lodato persino da Brahms. Il primo brano è romantico e molto vario nei suoi cambi di tempi binari; curioso ed inatteso il pizzicato di violino sugli accordi di pianoforte, nel terzo movimento. Struggenti invece i Notturni, composti alla fine del 19° Secolo, colmi di armonie originali, e di comprensione immediata anche per i non esperti del genere. Da ascoltare e riascoltare lo Scherzo Finale. Con Karl Weigl siamo nella prima metà del Novecento, quando la musica contemporanea di allora si faceva avanti, tra citazioni di Wagner e di Beethoven. La potenza evocativa di brani come il Requiem für Eva è spettacolare. Interessanti anche i 6 Lieder, magistralmente cantati dalla mezzosoprano francese Albane Carrère. Classico in Laguna è una serie di Sonate di anonimi veneziani, eseguite con un fortepiano del 1800 circa, composte nel tardo 18° Secolo. Sono tutte composizioni inedite, pubblicate su carta in un'antologia del 1997 e messe su disco per la prima volta. Un disco che ci porta direttamente nella Venezia di allora, tra le feste danzanti e le imprese di Casanova. Ho lasciato volutamente per ultimo il CD Hendrix-Joplin-Beatles, eseguito per quartetto d'archi, perché particolarmente originale. Tra i musicisti impegnati, Luca Santaniello, primo violino dell'Orchestra Sinfonica di Milano, e quindi colonna portante della stessa. Per chi non lo sapesse, il primo violino (o violino di spalla) è praticamente un secondo direttore d'orchestra. A volte addirittura il primo, quando il direttore titolare si occupa con meno attenzione di dare i giusti tempi ai musicisti. Vi garantisco che con un buon primo violino, l'orchestra viaggia su livelli superiori. Santaniello è esattamente un primo violino coi fiocchi. Ve lo dice uno che ha potuto ascoltarlo dal vivo svariate decine di volte. Torniamo al disco, che ci propone arrangiamenti per quartetto d'archi di brani pop e rock, registrati qualche anno fa ma pubblicati solo oggi. Poco posso dirvi delle trascrizioni di Hendrix, che non è esattamente tra i miei autori preferiti, ma chi lo conosce bene potrà divertirsi a cogliere le assonanze coi brani originali e la raffinatezza degli arrangiamenti. Particolarmente interessante mi è parsa la versione di Foxy Lady. Mi è più facile riconoscere le melodie dei brani della Joplin e dei Beatles, che conosco meglio. E' un disco decisamente originale, e bello. Una volta tanto, invece di essere il pop a pescare a mani basse dalla classica, succede il contrario. Credo sia un disco da avere nei propri archivi, così come gli altri tre, che pure sembrerebbero apparentemente rivolgersi ad un pubblico più avvezzo alla musica classica. Incisioni di livello tecnico elevatissimo, realizzate da tecnici diversi, in ambienti diversi, ma accomunate da una naturalezza e da una dinamica che faranno felici anche le orecchie più esigenti. Da qui titolo di questo articolo: "Poker d'Assi"! Angelo Jasparro Pubblicazione e vendita diretta: https://uraniarecords.com/ Prezzo al Giugno 2023: euro 17,69 cad. |