Rio Mezzanino - Economy with upgrade
Danza Cosmica
La musica pervade la nostra vita. Ogni momento è buono per ascoltarla, immaginarci senza la musica sarebbe come immaginare la realtà a due dimensioni. Spunti per conoscere, ascoltare, apprezzare vengono da ogni direzione.
Proprio mentre mi dedicavo a tutt'altro, mia moglie mi fa soffermare sui titoli di coda di un docu-film che lei stava guardando sulla tv satellitare. Un docu-film girato in Svezia, "Lei disse si", una storia d'amore, "ascolta la musica" mi dice.
Very interesting, dai titoli di coda ricaviamo che la colonna sonora è dei "Rio Mezzanino" ... sgomento ... chi sono, cosa fanno, dove vivono, perché ... perché si chiamano così ???
Saranno italiani!!!! Inizia la spasmodica ricerca di informazioni.
Youtube, ascoltiamo alcuni brani e video presenti sul "tubo" malefico ... esistono ... sì esistono ... allora Google ... ricerca ... hanno un sito ... è mai possibile che mi siano sfuggiti ... interessanti ... li voglio ... voglio tutto ... quanti dischi hanno pubblicato ... chi sono ... devo, devo approfondire.
Intanto mi do una lettura delle note biografiche, scopro che Rio Mezzanino è un progetto iniziato nel 1997 a Firenze e che è costituito da artisti italiani, Antonio Bacchiddu - voce, Federica Fabbri - chitarre e voce, Leonardo Baggiani - basso e voce, Oretta Giunti - batteria e voce, Giuseppe Viesti - percussioni
I negozi di dischi della mia città non esistono più, fagocitati dalla grande distribuzione ... faccio una breve ricerca on line ... trovo qualcosa ... ma al momento non disponibile, il solito dramma delle produzioni indipendenti ... allora ... estrema ratio ... scrivo una email "disperata" utilizzando il form contatti dello stesso sito dei Rio Mezzanino, chiedendo dove potessi comprare i loro dischi.
Non mi aspettavo una loro risposta, per lo meno non mi aspettavo una risposta in tempi rapidi ... invece ... entro sera nella mia casella trovo un riscontro ... inviato, tra l'altro, da un telefono cellulare!!!! Olèèèèè ... magia delle nuove tecnologie.
Per farla breve ... dopo uno scambio rapido di mail, tempo tre giorni giungono al mio studio ben due album ed un singolo dei "beniamini"... recapitatimi niente popo' di meno che da Oretta Giunti in persona, "di pirsona pirsonalmente", citando Catarella (o meglio, Andrea Camilleri).
Mi metto subito all'ascolto ... "rippo" i cd, visto che sono passato ad ascoltare quasi esclusivamente la musica in formato "liquido" (un giorno o l'altro, se riesco, farò un resoconto della mia conversione al Pc-transport, sempre che interessi a qualcuno), accendo l'impianto.
Un primo ascolto distratto di "Economy with upgrade", primo album pubblicato nel 2008, mentre leggo le note di copertina e aspetto che l'impianto (manie da audiofili) raggiunga la temperatura d'esercizio, tutti i 13 brani del disco sono stati composti, sia nei testi che nella musica, da Antonio Bacchiddu, mentre gli arrangiamenti sono dei Rio Mezzanino. Testi in inglese, brevi testi perfettamente accordati con la musica, poche parole, ma incisive e pregne di significato.
Iniziamo ad alzare il volume ed a concentrarci sulla musica. Al primo ascolto se ne sono succeduti altri, anzi molti, essendo divenuto, almeno negli ultimi tempi, un piacevole richiamo sia a casa che al mio studio, facendomi trascurare la loro produzione più recente. Per inciso, poi il docu-film me lo sono visto ed ho scoperto che i Rio Mezzanino erano fra gli ospiti dell'evento matrimoniale di cui narra il bello ed attuale documentario.
Questo è un disco che tradisce le frequentazioni musicali ed i gusti degli autori, un album che mostra una formazione "ideologica" fatta di stratificazioni di ascolti di musica che richiama produzioni "nobili" europee e d'oltre oceano, si intuisce che i Rio Mezzanino hanno gusto, che la loro formazione è passata attraverso il progressive, il folk rock, il tex mex, con una forma inclinata alla meditazione e toni minori. Per esempio, io intravedo le influenze dello slow core dei The For Carnation nel brano intitolato "Moquette", influenze tex mex e country in "Six feet under" e del post blues, neofolk e goth-rock in "Skin to skin", ballata ipnotica, con un crescendo ossessivo e percussivo, contrappuntato dalla voce "cavernosa" di Antonio Bacchiddu (una via di mezzo fra la voce di Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten e Jerome Reuter dei Rome), sulla quale si innestano giri di chitarra elettrica strazianti ed incalzanti ...
Sempre vario, mai scontato, attualissimo e classico allo stesso tempo, un mix sapiente di nuovo e "vecchio", con strumenti acustici, archi, Wurlitzer e strumenti elettrici, voce "narrante", cori, sovrapposizioni ed affiancamenti capaci di trasportare l'ascoltatore in dimensioni "aliene" dalla quotidianità, ma senza alienarlo. Musica passibile di ascolto distratto, perchè sempre piacevolmente orecchiabile, ma che ad un ascolto attento disvela l'ottima trama e qualità da cui è composta.
La stoffa non è acqua.
Una produzione di respiro internazionale, meritevole di un ascolto da coloro i quali apprezzano le produzioni indipendenti al di fuori dei soliti schemi commerciali e logiche popolari. Difficile inquadrarlo in un solo genere, viste le contaminazioni da cui è infarcito.
Consigliato.
Vince Genovese
Danza Cosmica
La musica pervade la nostra vita. Ogni momento è buono per ascoltarla, immaginarci senza la musica sarebbe come immaginare la realtà a due dimensioni. Spunti per conoscere, ascoltare, apprezzare vengono da ogni direzione.
Proprio mentre mi dedicavo a tutt'altro, mia moglie mi fa soffermare sui titoli di coda di un docu-film che lei stava guardando sulla tv satellitare. Un docu-film girato in Svezia, "Lei disse si", una storia d'amore, "ascolta la musica" mi dice.
Very interesting, dai titoli di coda ricaviamo che la colonna sonora è dei "Rio Mezzanino" ... sgomento ... chi sono, cosa fanno, dove vivono, perché ... perché si chiamano così ???
Saranno italiani!!!! Inizia la spasmodica ricerca di informazioni.
Youtube, ascoltiamo alcuni brani e video presenti sul "tubo" malefico ... esistono ... sì esistono ... allora Google ... ricerca ... hanno un sito ... è mai possibile che mi siano sfuggiti ... interessanti ... li voglio ... voglio tutto ... quanti dischi hanno pubblicato ... chi sono ... devo, devo approfondire.
Intanto mi do una lettura delle note biografiche, scopro che Rio Mezzanino è un progetto iniziato nel 1997 a Firenze e che è costituito da artisti italiani, Antonio Bacchiddu - voce, Federica Fabbri - chitarre e voce, Leonardo Baggiani - basso e voce, Oretta Giunti - batteria e voce, Giuseppe Viesti - percussioni
I negozi di dischi della mia città non esistono più, fagocitati dalla grande distribuzione ... faccio una breve ricerca on line ... trovo qualcosa ... ma al momento non disponibile, il solito dramma delle produzioni indipendenti ... allora ... estrema ratio ... scrivo una email "disperata" utilizzando il form contatti dello stesso sito dei Rio Mezzanino, chiedendo dove potessi comprare i loro dischi.
Non mi aspettavo una loro risposta, per lo meno non mi aspettavo una risposta in tempi rapidi ... invece ... entro sera nella mia casella trovo un riscontro ... inviato, tra l'altro, da un telefono cellulare!!!! Olèèèèè ... magia delle nuove tecnologie.
Per farla breve ... dopo uno scambio rapido di mail, tempo tre giorni giungono al mio studio ben due album ed un singolo dei "beniamini"... recapitatimi niente popo' di meno che da Oretta Giunti in persona, "di pirsona pirsonalmente", citando Catarella (o meglio, Andrea Camilleri).
Mi metto subito all'ascolto ... "rippo" i cd, visto che sono passato ad ascoltare quasi esclusivamente la musica in formato "liquido" (un giorno o l'altro, se riesco, farò un resoconto della mia conversione al Pc-transport, sempre che interessi a qualcuno), accendo l'impianto.
Un primo ascolto distratto di "Economy with upgrade", primo album pubblicato nel 2008, mentre leggo le note di copertina e aspetto che l'impianto (manie da audiofili) raggiunga la temperatura d'esercizio, tutti i 13 brani del disco sono stati composti, sia nei testi che nella musica, da Antonio Bacchiddu, mentre gli arrangiamenti sono dei Rio Mezzanino. Testi in inglese, brevi testi perfettamente accordati con la musica, poche parole, ma incisive e pregne di significato.
Iniziamo ad alzare il volume ed a concentrarci sulla musica. Al primo ascolto se ne sono succeduti altri, anzi molti, essendo divenuto, almeno negli ultimi tempi, un piacevole richiamo sia a casa che al mio studio, facendomi trascurare la loro produzione più recente. Per inciso, poi il docu-film me lo sono visto ed ho scoperto che i Rio Mezzanino erano fra gli ospiti dell'evento matrimoniale di cui narra il bello ed attuale documentario.
Questo è un disco che tradisce le frequentazioni musicali ed i gusti degli autori, un album che mostra una formazione "ideologica" fatta di stratificazioni di ascolti di musica che richiama produzioni "nobili" europee e d'oltre oceano, si intuisce che i Rio Mezzanino hanno gusto, che la loro formazione è passata attraverso il progressive, il folk rock, il tex mex, con una forma inclinata alla meditazione e toni minori. Per esempio, io intravedo le influenze dello slow core dei The For Carnation nel brano intitolato "Moquette", influenze tex mex e country in "Six feet under" e del post blues, neofolk e goth-rock in "Skin to skin", ballata ipnotica, con un crescendo ossessivo e percussivo, contrappuntato dalla voce "cavernosa" di Antonio Bacchiddu (una via di mezzo fra la voce di Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten e Jerome Reuter dei Rome), sulla quale si innestano giri di chitarra elettrica strazianti ed incalzanti ...
Sempre vario, mai scontato, attualissimo e classico allo stesso tempo, un mix sapiente di nuovo e "vecchio", con strumenti acustici, archi, Wurlitzer e strumenti elettrici, voce "narrante", cori, sovrapposizioni ed affiancamenti capaci di trasportare l'ascoltatore in dimensioni "aliene" dalla quotidianità, ma senza alienarlo. Musica passibile di ascolto distratto, perchè sempre piacevolmente orecchiabile, ma che ad un ascolto attento disvela l'ottima trama e qualità da cui è composta.
La stoffa non è acqua.
Una produzione di respiro internazionale, meritevole di un ascolto da coloro i quali apprezzano le produzioni indipendenti al di fuori dei soliti schemi commerciali e logiche popolari. Difficile inquadrarlo in un solo genere, viste le contaminazioni da cui è infarcito.
Consigliato.
Vince Genovese