Rockport Altair
Ci sono oggetti che i distributori non spostano volentieri, per motivi che di solito riguardano la loro fragilità, ingombro o peso. O le tre cose, come stiamo per vedere. Parliamo di un diffusore da 515 libbre, ossia 233 Kg, nero laccato lucido. Un incubo spostarlo, anche per la paura di danneggiarlo. L’importatore italiano, ben conscio dell’amore sviscerato che il sottoscritto (ma anche il collega Domenico Pizzamiglio) nutre verso il marchio Rockport, ha pensato bene di dedicare un intero pomeriggio del suo tempo e della sua ottima sala d’ascolto ad Audio-activity.com. Un piccolo passo indietro: negli anni e durante i nostri vari pellegrinaggi presso gli audio show ma anche grazie agli usati che girano ogni tanto nei negozi, siamo riusciti a farci un’idea piuttosto precisa delle prestazioni di alcuni dei diffusori Rockport in commercio. Purtroppo per tanti anni questo marchio è stato assente dal mercato italiano e finalmente Audio Reference ha colmato la lacuna. Si diceva degli altri modelli; ho potuto, nel tempo, valutare bene alcuni modelli del passato quali i Merak (quelli che mi sono piaciuti meno tra tutti, sebbene fossero a livello molto alto), gli Antares (un vero colpo di fulmine!) e gli stratosferici (in tutti i sensi) Hyperion. Poi, qui e là, i Mira e gli Atria. Con gli Altair, secondo modello partendo dall’alto dell’attuale gamma Rockport, avevo avuto un fugace incontro a Monaco, non abbastanza approfondito per un giudizio concreto. Quale migliore occasione di incontro potevo chiedere, se proprio non è possibile averli nella mia sala d’ascolto, che presso il distributore italiano del marchio americano? Approfondiamo un momento le caratteristiche del sistema ascoltato. I diffusori Altair sono dei 4 vie composti da un woofer custom da 15” Audiotechnology con cono in composito, un midwoofer custom da 8” ed un midrange custom da 5,25” (anche questi Audiotechnology) ed un tweeter in Berillio da 1”. La risposta in frequenza dichiarata è 20-30.000 Hz a -3 dB, per una sensibilità di 91 dB. Il resto dell’impianto comprendeva un lettore digitale EMM Labs, preamplificatore The Gryphon Mirage e finali mono Gryphon Colosseum.
Ho prima accennato all’ambiente: cosa c’è di più indicato per rivestire le pareti, di migliaia e migliaia di vinili? Appunto. La collezione di dischi di Giuseppe Licciardello, fondatore di Audio Reference da anni coadiuvato perfettamente dal figlio Federico, è sterminata, incute rispetto e suscita un po’ di bonaria invidia. A tal proposito, nel sito di Audio Reference potete trovare (purtroppo solo in italiano) un’interessante intervista a Giuseppe Licciardello da parte dell’ottimo Paolo Corciulo, direttore di Suono. Vi consiglio di leggerla.
Torniamo agli Altair, che sono l’oggetto di questo articolo. Il diffusore impressiona, per le sue dimensioni 508x1320x889 mm ma soprattutto per il prezzo, 99.000 euro di listino. Una cifra che impone a chi progetta e costruisce il prodotto a dare il meglio ed a chi lo acquista una certa attenzione prima di effettuare la scelta. Con attenzione e senza timori reverenziali, ho “guardato negli occhi” gli Altair e, telecomando-munito, ho fatto scorrere alcuni dei brani che uso per valutare gli impianti quando sono in trasferta. Non necessariamente pezzi audiophile ma musiche di tutti i generi e spesso con passaggi difficili da riprodurre. Il solito easy listening con vocina e chitarra che si ascolta nelle fiere audio e che fa suonare bene qualsiasi cosa, è bandito. Dischi con basso profondo che dev’essere riprodotto con precisione ed equilibrio, alta dinamica da seguire con precisione e forza, voci liriche, ambienza naturale e non ricostruita elettronicamente, batterie ben registrate e non gonfiate da riverberi tanto spettacolari quanto inesistenti dal vivo.
Ebbene: nessuna sorpresa, lo dico subito. Rockport è, a mio modo di vedere, tra i primi 5 (o forse anche meno) produttori di casse acustiche al mondo, per livello qualitativo. Niente colorazioni, nessuna firma nel suono ma solo Musica. Non quell’insieme di suoni freddo, affaticante e noioso. Vera Musica, che fluisce con naturalezza da questi splendidi diffusori ed accarezza le orecchie, avvicinandosi pericolosamente a quanto di meglio si possa chiedere ad un impianto stereofonico, senza limiti di spesa, dimensioni o complicazioni. La mente passa in rassegna i concorrenti in una gamma di prezzo assimilabile ma, davvero, non riesco a pensare a nessun concorrente valido. Mr. Payor ha fatto centro un’altra volta.
Angelo Jasparro
Per informazioni: Audioreference
Torniamo agli Altair, che sono l’oggetto di questo articolo. Il diffusore impressiona, per le sue dimensioni 508x1320x889 mm ma soprattutto per il prezzo, 99.000 euro di listino. Una cifra che impone a chi progetta e costruisce il prodotto a dare il meglio ed a chi lo acquista una certa attenzione prima di effettuare la scelta. Con attenzione e senza timori reverenziali, ho “guardato negli occhi” gli Altair e, telecomando-munito, ho fatto scorrere alcuni dei brani che uso per valutare gli impianti quando sono in trasferta. Non necessariamente pezzi audiophile ma musiche di tutti i generi e spesso con passaggi difficili da riprodurre. Il solito easy listening con vocina e chitarra che si ascolta nelle fiere audio e che fa suonare bene qualsiasi cosa, è bandito. Dischi con basso profondo che dev’essere riprodotto con precisione ed equilibrio, alta dinamica da seguire con precisione e forza, voci liriche, ambienza naturale e non ricostruita elettronicamente, batterie ben registrate e non gonfiate da riverberi tanto spettacolari quanto inesistenti dal vivo.
Ebbene: nessuna sorpresa, lo dico subito. Rockport è, a mio modo di vedere, tra i primi 5 (o forse anche meno) produttori di casse acustiche al mondo, per livello qualitativo. Niente colorazioni, nessuna firma nel suono ma solo Musica. Non quell’insieme di suoni freddo, affaticante e noioso. Vera Musica, che fluisce con naturalezza da questi splendidi diffusori ed accarezza le orecchie, avvicinandosi pericolosamente a quanto di meglio si possa chiedere ad un impianto stereofonico, senza limiti di spesa, dimensioni o complicazioni. La mente passa in rassegna i concorrenti in una gamma di prezzo assimilabile ma, davvero, non riesco a pensare a nessun concorrente valido. Mr. Payor ha fatto centro un’altra volta.
Angelo Jasparro
Per informazioni: Audioreference