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Conservatorio di Milano
Serate Musicali
Concerto del 13 Marzo 2017
Chitarrista Manuel Barrueco
Musiche di De Falla, Sor e Granados

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La chitarra è solitamente considerato come uno strumento di accompagnamento, forse anche noioso, ma invece è uno strumento da concerto a piena ragione e non è affatto noioso, soprattutto quando chi lo suona si chiama Manuel Barrueco, il noto chitarrista cubano presente sulle scene da ormai alcuni decenni. E' semmai da ringraziare l'organizzazione delle Serate Musicale per averlo portato a Milano.

C'è una amplissima letteratura musicale per la chitarra; non solo gli spagnoli e i sudamericani più noti e recenti; ma va ricordato che a cavallo tra settecento e ottocento la chitarra aveva conosciuto un periodo fiorente per quanto riguarda le composizioni a lei dedicate; basti pensare al pugliese Mauro Giuliani e alle sue composizioni per chitarra sola o in duo col flauto, piuttosto che quale strumento solista per concerti con orchestra.

Il programma comprendeva Sei Danze Spagnole del compositore Enrique Granados, le Variazioni su un Tema di Mozart op 9 e su “La Folia de la Espana” op 15 e l'Andante Largo op. 5 n. 5 di Fernando Sor, e La Noche, La Danza del Corrigedor e la Danza del Molinero dal Sombrero de Tres Picos nonché la Romanza del Pescador e la Cancion del Fuego Fatuo da El Amor Brujo di Manuel De Falla.

Il programma, tutto di composizioni di autori spagnoli, ha avuto inizio con le Sei Danze Spagnole di Granados, strutture semplici (per chi ascolta, non certo per chi deve suonare) sulle quali si incastravano tocchi originali, quali ad esempio l'ostinato di una singola nota acuta.

Si è poi tornati indietro nel tempo con le composizioni di Fernando Sor, che comprendeva anche quello che è stato un “must” di tanti compositori, ovvero le Variazioni sul popolare tema de La Folia de la Espana; piacevole programma che peraltro si incastra perfettamente nelle abitudini compositive dell'epoca, ovvero trarre ispirazione da un tema altrui per costruirvi attorno le proprie variazioni (e nel caso di quelle su un tema di Mozart, penso alle Variazioni sul Don Giovanni di Giuliani, composte per chitarra e flauto, ad esempio).

La seconda parte del programma ha invece compreso le musiche di Manuel de Falla, note al grande pubblico più delle altre composizioni, nelle quali il M° Barrueco ha potuto mostrare appieno la sua capacità di virtuoso, sempre sorretta da una cantabilità tipicamente mediterranea, imposta peraltro dal repertorio eseguito.

Il pubblico presente, piuttosto numeroso (e l'occasione lo meritava) ha molto gradito; la standing ovation finale lo ha dimostrato.


Domenico Pizzamiglio

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