
The Singhs
Science Fiction
Tempo fa, nella casella di posta di audio-activity, abbiamo ricevuto un messaggio da parte di una società di pubbliche relazioni californiana, che ci chiedeva se fossimo interessati a ricevere il disco di una band di Boston, che sarebbe uscito di lì a poco, al fine di recensirlo.
Ho personalmente risposto che andava bene, anche se con poca convinzione. Il motivo è che, da buon dinosauro quale sono, non trovo da un po' di anni spunti validi nelle musiche o negli esecutori, soprattutto nel pop-rock. Mi sembra che tutto sia già stato scritto ed eseguito e ci sia poco o niente di nuovo di cui parlare. Trascorso circa un mese da quel messaggio che francamente avevo dimenticato, mi viene recapitato un pacco contenente il vinile dei The Singhs, dal titolo Science Fiction. La prima cosa che mi ha colpito è la realizzazione su un doppio vinile da 180 gr ma, soprattutto, inciso a 45 giri! La cosa, capirete, ha incominciato ad incuriosirmi. Durante il primo ascolto scopro, grazie all'allegata presentazione, che il disco è stato prodotto addirittura da Tony Visconti (David Bowie, T. Rex, Moody Blues, Morrissey, Thin Lizzy, Paul McCartney e chi più ne ha più ne metta). Insomma, qualcosa cominciava a dirmi che forse valeva davvero la pena di approfondire la conoscenza con questo gruppo di Boston, formatosi nel 2001 e composto da musicisti di rilievo.
Diciamo subito che è un disco che merita più ascolti e che ad ogni ascolto rivela influenze tanto disparate e di epoche diverse, che diventa quasi un gioco provare a scoprirle. Uno dei vantaggi di avere vissuto, ahimè, qualche annetto, è rappresentato dall'esperienza. Ed è questa che mi fa dire che, in questo disco, partiamo dal David Bowie di Heroes e Lodge, passiamo per il post-punk di Siouxsie and the Banshees, senza tralasciare citazioni dei suoni sintetizzati dei Kraftwerk. Il tutto condito da una voce rock leggera, alla quale si sovrappongono cori che si tengono sempre lontani da quelle cantilene noiose che sembrano avere tanto successo di questi tempi.
Il risultato di tutto ciò è un disco che si beve tutto d'un fiato e che non risulta mai scontato, neanche dopo svariati ascolti. La tecnica dei musicisti è ottima. La registrazione è decisamente “rock” ma di livello estremamente elevato, con una risposta in frequenza molto estesa e con bassi chiari e profondi.
Assolutamente consigliato. Tra l'altro, i prezzi delle varie versioni acquistabili sono davvero economici.
Il disco si può acquistare in vinile, CD o file mp3 o in formati lossless presso il sito dei Singhs: http://www.thesinghsband.com/
Angelo Jasparro
E qui vi proponiamo un video di un brano del disco, per farvi capire di cosa parliamo:
Science Fiction
Tempo fa, nella casella di posta di audio-activity, abbiamo ricevuto un messaggio da parte di una società di pubbliche relazioni californiana, che ci chiedeva se fossimo interessati a ricevere il disco di una band di Boston, che sarebbe uscito di lì a poco, al fine di recensirlo.
Ho personalmente risposto che andava bene, anche se con poca convinzione. Il motivo è che, da buon dinosauro quale sono, non trovo da un po' di anni spunti validi nelle musiche o negli esecutori, soprattutto nel pop-rock. Mi sembra che tutto sia già stato scritto ed eseguito e ci sia poco o niente di nuovo di cui parlare. Trascorso circa un mese da quel messaggio che francamente avevo dimenticato, mi viene recapitato un pacco contenente il vinile dei The Singhs, dal titolo Science Fiction. La prima cosa che mi ha colpito è la realizzazione su un doppio vinile da 180 gr ma, soprattutto, inciso a 45 giri! La cosa, capirete, ha incominciato ad incuriosirmi. Durante il primo ascolto scopro, grazie all'allegata presentazione, che il disco è stato prodotto addirittura da Tony Visconti (David Bowie, T. Rex, Moody Blues, Morrissey, Thin Lizzy, Paul McCartney e chi più ne ha più ne metta). Insomma, qualcosa cominciava a dirmi che forse valeva davvero la pena di approfondire la conoscenza con questo gruppo di Boston, formatosi nel 2001 e composto da musicisti di rilievo.
Diciamo subito che è un disco che merita più ascolti e che ad ogni ascolto rivela influenze tanto disparate e di epoche diverse, che diventa quasi un gioco provare a scoprirle. Uno dei vantaggi di avere vissuto, ahimè, qualche annetto, è rappresentato dall'esperienza. Ed è questa che mi fa dire che, in questo disco, partiamo dal David Bowie di Heroes e Lodge, passiamo per il post-punk di Siouxsie and the Banshees, senza tralasciare citazioni dei suoni sintetizzati dei Kraftwerk. Il tutto condito da una voce rock leggera, alla quale si sovrappongono cori che si tengono sempre lontani da quelle cantilene noiose che sembrano avere tanto successo di questi tempi.
Il risultato di tutto ciò è un disco che si beve tutto d'un fiato e che non risulta mai scontato, neanche dopo svariati ascolti. La tecnica dei musicisti è ottima. La registrazione è decisamente “rock” ma di livello estremamente elevato, con una risposta in frequenza molto estesa e con bassi chiari e profondi.
Assolutamente consigliato. Tra l'altro, i prezzi delle varie versioni acquistabili sono davvero economici.
Il disco si può acquistare in vinile, CD o file mp3 o in formati lossless presso il sito dei Singhs: http://www.thesinghsband.com/
Angelo Jasparro
E qui vi proponiamo un video di un brano del disco, per farvi capire di cosa parliamo: