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Tien Audio Nephrite
La parola magica, quella che ti invoglia a portare a casa da provare l'ennesimo giradischi in un mercato super inflazionato, è stata la seguente: "Trazione diretta".
Non che la cosa sia una novità, lo sappiamo, ma questo giradischi, oltre ad essere appena giunto in Italia, si posiziona in una fascia di mercato atipica per un trazione diretta. A memoria, mi viene in mente solo Technics, che abbiamo provato attentamente qui su Audio-activity.com, in un paio di declinazioni. Credo ci sia anche qualcosa di Thorens, ma a prezzi diversi. E poi la pletora di macchine cinesi vendute per pochi soldi e apparentemente tutte prodotte dalla stessa azienda. Tien Audio è il marchio di un produttore di Taiwan che ha lanciato il suo primo giradischi nel 2011, e quindi non è precisamente un novellino nel settore. Il Sig. Tien, dopo aver gestito per anni un negozio di dischi e di riparazioni e modifiche di giradischi, ha fatto il grande passo ed ha cominciato a progettare in proprio. Al momento, la produzione di Tien Audio prevede 5 giradischi, il modello più economico dei quali è il Nephrite che abbiamo in prova, e quattro fratelli maggiori, curiosamente divisi a metà tra la trazione a cinghia e quella diretta. Tien produce anche 2 bracci, il Viroa ed l'Amari, ed è quest'ultimo che è montato sul giradischi in prova. Nella foto qui sotto potete vedere entrambi i bracci, e da ciò si evince che la base è predisposta per il montaggio di più di un braccio. Tre, per la precisione. Proviamo a descriverlo in breve. La base è composta da 2 strati in Delrin, disaccoppiati tra loro. Le dimensioni sono opportunamente ridotte a poco più della misura del piatto (35x35x11, oltre il braccio), così da poter appoggiare il giradischi anche su mensole di dimensioni appena maggiori rispetto a quelle degli stessi LP. Il peso è 9,3 kg, notevole per un apparecchio di così piccolo.
Il motore è, come dicevo in apertura, un trazione diretta di fabbricazione giapponese. Il piatto, in materiale acrilico semi-trasparente, è ingegnosamente calzato sul perno tramite l'interposizione di un piccolo anello in Teflon, che funge da frizione, isolando ulteriormente lo stesso piatto dalle eventuali vibrazioni residue presenti sul perno in movimento. Una di quelle idee poco costose ma molto utili, secondo me. Il tutto poggia su 4 piedi metallici a punta decisamente robusti, e molto facilmente regolabili senza dover sollevare il giradischi dal suo piano d'appoggio. Il braccio Amari ha l'articolazione cardanica su un unico cuscinetto, ed è realizzato in alluminio, mentre la canna da 9 pollici è in lega di titanio. Il peso è medio (14 g), per potersi adattare alla stragrande maggioranza delle testine sul mercato. Bello il contrappeso cromato, formato da 2 elementi ai quali si può aggiungere facilmente un terzo, fornito di serie, in caso si necessitasse di una massa superiore. Il comando per l'avviamento è posto sul supporto in basso a sinistra. Ruotandolo, si passa da zero (spento), a 33 o 45 giri. Semplice. Devo dire che l'utilizzo di questo giradischi è sempre stato privo di problemi e che maneggiare questo braccio ha fornito un senso di robustezza e sicurezza notevoli, seppure nella massima precisione e leggerezza dei movimenti. Il giradischi è munito di un piccolo alimentatore esterno. Il cavo che vedete nelle foto esce dalla base grazie ad un connettore ad L, ed è collegato all'alimentatore. Questi, a sua volta, è munito di presa IEC e cavo da collegare alla presa di casa. Il cavo di segnale è montato fisso sul braccio e quindi non può essere facilmente sostituito. Peraltro, mi è parso di buona qualità e con connettori più che adeguati alla bisogna. Il montaggio del braccio è semplice, grazie ad un'apposita dima in plexiglas fornita dal produttore. A proposito di dima, nella scatola troverete anche quella cartacea per il corretto fissaggio della testina. Per una circostanza molto fortunata, o forse grazie all'occhio ormai allenato, ho montato la mia Lyra Kleos a circa metà delle asole dello shell porta testina, ho controllato la dima e ho visto che la taratura nei 2 punti di controllo non necessitava di ulteriori aggiustamenti. Un paio di adattatori RCA/XLR per poter collegare i cavi al mio pre phono bilanciato, ed ero pronto per gli ascolti, col seguente impianto: giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, amplificatore integrato: Audionet Humboldt, diffusori: JBL 4350B, subwoofer Velodyne SPL-1200, cavi di segnale: Transparent Super XLR, Duelund in argento RCA, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500. L'avvio del piatto e la sua velocità a regime sono rapidi ma non immediati. Probabilmente la coppia del motore non è elevatissima, né ho mai capito per quale motivo una coppia esagerata debba essere tra i pregi di un giradischi, che deve fare della costanza di rotazione la sua missione, e non necessita della potenza per avviare un'automobile. Il primo disco a girare è "Slowhand" di Eric Clapton (RSO). Non precisamente una bella registrazione, ma utile per capire il senso del ritmo del giradischi, che in questo caso si comporta perfettamente. Il basso elettrico è sotto stretto controllo senza diventare mai troppo asciutto. Promosso il Blues, passiamo al Rock di Emerson, Lake & Palmer, col disco Trilogy (Earmark). Fantastiche le presenze di batteria ed organo ed emozionante la voce di Greg Lake, naturale e lineare a tutte le frequenze. La parte bassa delle tastiere è profondissima ed esente da rientri, anche ad alto volume (e chi mi conosce un po' sa che se scrivo "alto volume", è davvero alto). "Aguaplano", di Paolo Conte (CGD), è un doppio LP, curato anche tecnicamente. Un bel sentire, con questo Tien, già dalle prime note del brano che dà il titolo al disco. Ancora una volta preciso e pulito il contrabbasso di Ares Tavolazzi, nome stranoto ai più, per aver fatto parte degli Area ma anche per essere un quotato bassista Jazz. Le note tenute di pianoforte sono una delizia per le orecchie, grazie alla stabilità di riproduzione. La voce del cantautore astigiano si sovrappone al suo strumento come nei tanti suoi concerti dal vivo che ho ascoltato, svariate volte ed in più teatri. Anche la dinamica e la velocità di riproduzione degli accordi di pianoforte sono a livelli ragguardevoli. Molto corretta anche la gamma alta, con le piccole percussioni in giusto risalto. E' la volta di un po' di musica Classica, con la 4 Sinfonia di Brahms, eseguita dai Berliner Philharmoniker diretti da Herbert von Karajan (DGG). Ottima la ricostruzione spaziale, ben più larga dell'immaginaria linea che unisce i due diffusori, e con timpani e percussioni in profondità. Gli archi, davanti a formare un semicerchio perfetto, al cospetto del Direttore. La testina legge silenziosamente il supporto, mentre estrae ogni più piccolo particolare del messaggio musicale. Ancora una volta la dinamica è protagonista della performance, senza però mai dare l'impressione di "strappare" innaturalmente gli attacchi, come a volte mi è accaduto di sentire con altri giradischi non a cinghia. Questo Tien è molto rispettoso della musica e delle modulazioni in essa contenute. "Dances Anciennes de Hongrie" - Clemencic Consort diretto da René Clemencic (Harmonia Mundi) è un disco registrato magistralmente nel 1977, di una naturalezza strepitosa . Molti degli strumenti antichi utilizzati hanno suoni poco familiari ma indispensabili per calarci nel 17° Secolo, quando questi brani sono stati composti. Sorprende ancora la capacità di questo giradischi di trovare nel solco ogni particolare dell'orchestra, mantenendo il corretto equilibrio tra i suoni. Evidentemente anche questo braccio ha una capacità di far tracciare al meglio la testina che non avrei sospettato inizialmente. E' il classico componente che fa il suo lavoro con la massima correttezza, senza imporre inutilmente la sua presenza. La corretta riproduzione del suono si raggiunge proprio così, stando lontano dalle manie di protagonismo che alcuni componenti manifestano, frapponendosi tra il suono d'origine ed il modo di proporlo all'ascoltatore. E si torna ancora una volta, per il piacere di chi ascolta, l'illusione di essere in un salone mediamente riverberante, dove presumibilmente si usava suonare queste musiche all'epoca. Cosa c'è di meglio di un bel pianoforte solo per testare la costanza di rotazione di un piatto? La prova è alla portata di tutti, ma nel contempo molto difficile da superare. Funziona se si ha un orecchio sensibile alle variazioni di tonalità, altrimenti ci vogliono degli strumenti che misurino le differenze. Userò la Sonata per pianoforte op. 106 di Beethoven, eseguita da Christoph Eschenbach (spero di aver messo abbastanza "h") (DGG). Come si conviene ad un buon Direct Drive, le note lunghe dello strumento non perdono mai l'intonazione, anche grazie alla stampa corretta del supporto, che non risulta ondulato o, peggio, eccentrico. Inoltre, non si nota in alcun momento quella sorta di "fretta" nel chiudere le armoniche, come mi è capitato di sentire in passato con qualche giradischi omologo. E qui torno a benedire i piatti in materiale acrilico, che tendo a prediligere per una certa quale maggiore insensibilità alle risonanze. Un'incursione nel Jazz col The Modern Jazz Quartet "1957 Cologne Gürzenich Concert Hall" (WDR). E' un disco registrato molto bene, anche se l'anno dell'esecuzione non lo farebbe presagire, e rimasterizzato magnificamente dalla WDR. Altissimo il livello dei musicisti, e la trasposizione su disco è a livello delle migliori aspettative. Le note del vibrafono in "Bess, Oh Where's My Bess" sono letteralmente scavate nell'aria, fanno impressione. Il contrabbasso ha un livello un po' sopra le righe, ma è la caratteristica della maggioranza delle registrazioni di Jazz dell'epoca, e il nostro giradischi non fa che restituircelo come è stato pensato in origine. Belle anche le percussioni, con una risposta in gamma alta che non dà adito a critiche. Adesso dovrei concludere con profonde elucubrazioni circa il valore di 3.300 euro, cosa ci si può fare o non fare. Invece la faccio breve: non ho mai sentito un giradischi suonare così bene in questa fascia di prezzo e credo che possa essere inserito con la massima soddisfazione anche in impianti di alto livello, se non si cerca una spesso inutile gratificazione data dalla spesa fine a sé stessa. Da ascoltare, decisamente. Angelo Jasparro Produttore: Tien Audio Distributore: MadForMusic Prezzo ad Ottobre 2022: euro 3.300,00 |