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VERTERE ACOUSTICS MYSTIC
Fonorivelatore
un piccolo colpo di fulmine
Audio-activity torna a parlare del marchio inglese Vertere, non per un altro giradischi che probabilmente proveremo in futuro, ma per la Mystic, testina a bobina mobile a bassa uscita che al momento rappresenta il prodotto di punta del marchio (l’altra testina è una testina MM di chiara derivazione AudioTechnica).
Nella bellissima confezione di cui potrete vedere alcuni scatti è custodita la testina che viene venduta al cliente insieme con delle viti che ricordano le Soundsmith EZ da me utilizzate (che vedete nella foto); non ho ritenuto di aprire l’involucro che le contiene perché è una cosa che non faccio quasi mai, avendone a disposizione una più che abbondante quantità proveniente da set di viti da me acquistati in precedenza (o rimasti dalle confezioni delle testine acquistate negli ultimi (45) anni); tuttavia ne trovate alcune foto online. È sufficiente che facciate una ricerca col nome della Mystic. Sono molto comode perché bastano i polpastrelli per avvitarle o svitarle. Il corpo della testina, di un azzurro molto intenso, è disegnato in modo da rendere agevole la dimatura, rapida e precisa in pochi passi. Le viti, poi, mordono direttamente nel materiale di cui è costituita la testina e quindi non è necessario fissarle con i consueti dadi che ad esempio io sono costretto ad utilizzare con la mia testina. Comodo e mi piacerebbe dire a tutti i costruttori di fare così, rendendo più agevole il lavoro degli audiofili analogisti. Il proteggi stilo è tenace; per toglierlo bisogna esercitare una certa forza. Peraltro lo si può togliere all’ultimo momento perché sulla parte superiore la testina ha tre blocchetti (three points, scrive il costruttore) che la fissano saldamente nei detti tre punti allo shell porta testina; una volta montata la testina, sarà sufficiente smollare una delle due viti e la linguetta anteriore sarà tolta in un attimo, insieme con tutto il guscio che protegge la testina inferiormente e sino alla sua parte posteriore. Il corpo della testina, nella parte inferiore, è piatto, così da permettere (con i bracci che lo consentono) di ottenere un perfetto parallelismo con la superficie del disco. I pin dorati presenti sul posteriore riportano il consueto codice colore per canali e relative masse.
Il corpo della testina è in lega di alluminio; il cantilever è in alluminio e la puntina ha taglio micro ellittico. Dal punto di vista elettrico, l’uscita è di 0,5 mV e l’impedenza interna è di 40 Ohm; il carico consigliato da va 680 a 1500 Ohm; il peso di lettura consigliato è di 2.0 grammi; il peso della testina è di 9,1 grammi. Nulla si dice dei dati di cedevolezza; tuttavia la testina è mediamente cedevole perché usando la canna Rossa del Mørch e le viti da 6 gr (quindi una massa totale di 14 grammi) la frequenza di risonanza con il disco test Ortofon è risultata centrata a 10 Hz, con le oscillazioni del braccio nel picco di risonanza ben smorzate. Controllata la dimatura, il VTA e il peso, hanno avuto inizio gli ascolti dei primi vinili con l’impianto costituito come segue: giradischi Soulines Kubrick DCX con braccio Mørch DP8, testina di riferimento ZYX R1000 Airy SH, preamplificatore fono American Hybrid Technology -P (nel quale sono stati inserito i carichi di 500 e 1000 Ohm di cui si parletà appresso), preamplificatore Lavardin Technologies C62, amplificatore finale Bryston 2B/LP, casse acustiche Davis Acoustics Monitor One con supertweeters TakeT Batpure, cavi Cableless, Audio Note AN-V, MIT e Duelund. Avendo ricevuto una testina che già aveva lavorato, gli ascolti sono iniziati con il preamplificatore fono con carico da 500 Ohm e con l’LP Sheffield con musiche di Wagner dirette da Leinsdorf. Nel Funerale di Sigfrido è immediatamente evidente come il suono sia ben presente, con un basso ben delineato, potente ma assolutamente non gonfio, una bella gamma media chiara e informativa e la gamma acuta appena morbida. Molto ben riproposta la scena acustica, stabile tra i due diffusori e dietro gli stessi, senza che mai si sia manifestato il minimo spostamento degli strumenti. Ma quel che più ha colpito (e va nella stessa direzione dell’impianto utilizzato) è stata la sensazione di totale assenza di costrizioni dinamiche; il suono ha un’energia inusitata. Cerchiamo di spiegare; non si tratta solo di dinamica, che certo non fa difetto, ma pare che anche i segnali più deboli vengano in qualche modo “rinvigoriti”, così da non far mai sembrare che la testina possa suonare esile o sottile. Tant’é che durante il periodo di ascolto sono stati estratti un bel po’ di dischi che, al di là della recensione, sono stati ascoltati per puro piacere personale; e la maggior parte erano registrazioni non proprio audiofile (come ad esempio l’LP dei Wheather Report, Tale Spinnin’, tanto per dirne una). Dopo tre o quattro giorni, il carico da 500 Ohm è stato modificato inserendo nel pre-fono i resistori da 1.000 Ohm. E il suono ha mantenuto inalterati tutti i suoi pregi, ma con una migliore estensione delle frequenze acute; il comportamento della testina, in questo caso, ha richiamato alla mente il giradischi MG1 e la sua notevole, ma mai fastidiosa ed anzi sempre pronta a definire con precisione ogni timbro, gamma acuta. L’ascolto della registrazione Philips con gli Ultimi Quattro Lieder di Richard Strauss cantati da Jessie Norman ha restituito la soprano in modo molto veritiero; la voce, pur senza mancare di nessuna sfumatura, né di forza, è stata riproposta in modo tale da non ingenerare nessuna fatica d’ascolto, neppure a volume molto alto. Il controllo delle basse frequenze è stato reso evidente dall’ascolto del vinile con Le Carillon de Westminster di Louis Vierne, eseguito all’organo Cavailler-Coll della Madeleine di Parigi da François-Henri Houbart (Pierre Vérany). La riproduzione del grande strumento è stata molto corretta, dai pedali sino al canneggio più piccolo e la sensazione di non perdere nessuna sfumatura del suono è stata appagante (detto da uno che non ama molto l’organo solo, benché gli sia stato compagno in molte performances canore e in concerto). Timbricamente, come già qui sopra detto, la testina ricorda il comportamento del giradischi; quindi nulla da dire nella riproduzione delle varie compagini orchestrali, ove nessuno strumento ha subito colorazioni palesi. Anzi, ha manifestato un’ottima fedeltà timbrica. Il comportamento energico della testina è evidente non solo con le grandi masse orchestrali o con la musica rock, ma anche con piccoli gruppi o con singoli strumenti come il pianoforte; l’ascolto del consueto Gaspard de la Nuit di Ravel nell’esecuzione di Pogorelic (DGG) ha riproposto un pianoforte credibile, ben delineato all’interno della scena; nessun problema per quanto riguarda il tracciamento, sicuro fino all’ultimo solco. Il suono era naturalmente violento in Scarbo, così come era pieno e potente nei momenti più concitati di Ondines. L’effetto del pedale era restituito anch’esso in modo molto naturale. Il brano Last Train Home di Pat Metheny (LP Still Lite (Talking) su etichetta Geffen Records) presenta un insistente intervento dei piatti che cadenza il tempo; a volte, quei piatti riescono ad essere pungenti e fastidiosi, soprattutto con testine che non hanno una risposta corretta in gamma acuta, oppure possono risultare depressi con testine che non hanno una corretta estensione. Non in questo caso; insistenti, precisi, chiari, ma mai fastidiosi e soprattutto con un suono che ricorda bene quello dello strumento originale. E quando verso la fine del brano interviene un “ostinato” del basso elettrico, il suono è potente, ma mai eccessivo, sempre molto preciso e (mi tocca di ripetermi) credibile. Negli ultimi tempi sono qui state provate parecchie testine, prestate o da recensire; ormai i prodotti scadenti non si trovano più, in questo settore e a questi livelli. Prodotti con un loro ben delineato carattere, si; ed in fondo descrivere il carattere di un prodotto dovrebbe essere il compito di chi riporta le sensazioni d’ascolto di un prodotto, così da far capire a chi legge se quanto in prova rappresenti una possibilità di acquisto o meno. Della Mystic si può quindi dire che è una testina timbricamente corretta e dotata di una eccellente energia, con un suono mai leggero, che vi aiuterà a meglio godervi anche le vecchie registrazioni, senza però apparire esagerata con le registrazioni più moderne e performanti; una testina di quelle che le monti e ti dimentichi di lei perché non ha né punti deboli evidenti né pesanti caratterizzazioni che ora della fine risultano noiose a lungo termine. Un prodotto di grande qualità che persegue la filosofia di Touraj Moghaddam e che, oltretutto, nel panorama delle testine attualmente sul mercato, si presenta con un prezzo interessante: 2.500 euro, imposte comprese. Se la somma che intendete spendere corrisponde al costo di questa testina, il gioco è fatto. Domenico Pizzamiglio Prezzo al giugno 2020: euro 2.500,00 Sito del produttore: www.vertereacoustics.com Sito del distributore: www.soundbyhari.com |