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Audio Exklusiv P2
Preamplificatore fono
Come entrare nel mondo dei grandi pre fono
Sono un amante del disco in vinile.
Qualcuno dirà, magari, che sono fissato tra testine, bracci, giradischi, pre-fono. E avrebbe ragione nel dirlo visto che è vero e colgo l’occasione per segnalare che le mie prossime recensioni riguarderanno due giradischi e non solo. D’altro canto il mondo analogico ha sempre esercitato un grande fascino su di me e questo benché abbia posseduto macchine di un certo pregio nell’ambito digitale e utilizzi ancor oggi, con soddisfazione, i dischetti argentati e anche la cosiddetta musica liquida. Solo che, non so che farci, ma continuo ad amare maggiormente la vecchia sorgente analogica che mi conferma sempre più come tante credenze siano di fatto infondate. Sento dire spesso che i vinili si consumano, perdono gli acuti, diventano rumorosi ecc. Sarà, ma il primo LP Telefunken acquistato nel 1973 - 46 anni fa -, usato e stra-usato, suona ancora benissimo e non è affatto rumoroso; gli unici vinili che ho dovuto eliminare erano passati sotto ad una Van Den Hul, una delle prime con lo stilo originale, montata da un conoscente, probabilmente non benissimo e che mi aveva rovinato tutti i solchi; e per fortuna ho poi trovato gli stessi LP nuovi o in eccellenti condizioni. Ciò detto, è il caso di iniziare a parlare di questo pre-fono, l’Audio Exklusiv P2. Inizio col dire che il prezzo è aumentato proprio mentre era in conclusione questo scritto. Non è un aumento di quelli tipo ritocco; è un aumento vero ma il listino era fermo da molti anni. E malgrado il recente aumento, il prezzo attuale rimane ancora interessante sia in rapporto al prodotto per come è costituito e per come si presenta, sia, ancor di più, per la qualità del suono; e questo anche senza considerare gli eventuali sconti che i negozianti potranno applicare. Perché sia ben chiaro che il P2 non è un giocattolo, anche se non fa parte della linea Reference del marchio tedesco, ma si limita a far parte dell’intermedia linea Classic. Come si è capito dal mio primo acquisto di LP che ho citato qui sopra, ho iniziato ad occuparmi di audio in quell’anno o forse nel precedente (c’erano già dei vinili in casa, soprattutto di classica e jazz). Per mia grande fortuna, ho provato un sacco di apparecchiature, anche di marchi meno noti che poi non sono magari nemmeno arrivati sul mercato; ma, pur con la curiosità che il marchio mi aveva sempre suscitato, non ero ancora riuscito a metter mano su un apparecchio della teutonica Audio Exklusiv. Non nego che da amante dell’analogico sono sempre stato incuriosito dal giradischi del marchio tedesco, il Referenz, che, pur con una estetica lineare, mi ha da sempre dato l’impressione di apparecchio costruito senza risparmio e dalle buone caratteristiche di suono; anche se su questo secondo punto si tratta più che altro di “deduzioni”, posto che gli ascolti sono avvenuti in impianti altrui, magari noti ma che non erano il mio (OK, ho lanciato il gancio per il distributore italiano che magari me lo presta; peraltro nelle foto sul sito del produttore il giradischi è abbinato ad un braccio Mørch e magari non è complicato avere una basetta dedicata per il mio DP8). Ed anche le elettroniche mi hanno sempre dato l’impressione di essere costruite senza risparmio. Sensazione che mi è stata confermata dal contatto con l’apparecchio ora in discussione. Un pre fono molto grande, pesante, ben finito, con un’estetica personale ma che certo non passa inosservata e che dà una sensazione di “molto curato” e di grande solidità. La macchina ha dimensioni imponenti, ha il pannello anteriore in granito finemente lucidato e una teoria di manopole di grandi dimensioni, ben rifinite e manovrabili con piacere anche tattile. Come si può notare dalle foto, sul pannello anteriore, partendo da sinistra, ci sono i seguenti comandi: accensione, scelta dei valori di capacità, selettore per testine a magnete mobile o a bobina mobile, regolazione del guadagno che prevede un valore fisso che può essere aumentato di 10, 20 o 30 db (fino ad ottenere un guadagno massimo di 71 db), regolazione del carico offerto alle testine a bobina mobile con i valori preimpostati su 100, 250, 500, 825, 1000 e 47000 Ohm ed infine il selettore del mute.
Posteriormente ci sono la presa IEC per il cavo di alimentazione e separati per i due canali, l’ingresso MM e l’ingresso MC (è quindi possibile collegare due diversi bracci con testina MM su uno e MC sull’altro) con sopra un ulteriore pin femmina per aggiustare il carico su particolari valori (con appositi connettori che vengono forniti, a richiesta, del valore desiderato) e l’uscita verso il pre; non manca chiaramente il morsetto per la massa proveniente dal braccio. Per quanto riguarda i dettagli tecnici, mi permetto di accorciare il mio scritto e dopo aver chiesto il permesso al distributore italiano, Germano Ricci di ACME Elettronica, allego il link ad un suo video che fornisce molti chiarimenti: https://www.youtube.com/watch?v=tccLChaGrtk Devo dire che il primo punto evidenziato dal distributore italiano, cioè il fatto che il P2 sia tutto a transistor, mi ha sorpreso abbastanza, visto che solitamente le valvole negli Audio Exklusiv ci sono. Ma quel che poi conta ora della fine è l’ascolto e se non soddisfa quello, stato solido o valvole che siano, ben poco cambia. E’ anche il caso di ricordare che come per altri marchi teutonici, anche Audio Exklusiv permette di ottenere diverse finiture per andare incontro ai gusti estetici dell’acquirente; ad esempio, alla scorsa fiera di Monaco, gli apparecchi erano presentati nella nuova versione “silver” che costa meno rispetto alla consueta finitura in granito. L’impianto nel quale è stato inserito il P2 di Audio Exklusiv era così composto: giradischi Soulines Kubrik con il braccio Mørch DP8 (e Rega RB 300) e la testina ZYX R1000 Airy SH (coadiuvata da una Ortofon Quintet Red e da una Aidas Rainbow Red Grasp) collegati al pre fono Audio Exklusiv con un cavo fono Cableless Cruiser (ne parlerò nel mio prossimo scritto), preamplificatore il fido Lavardin P6, amplificatore finale l’altrettanto fido Bryston B2-LP, casse acustiche le Davis Acoustic Monitor One con il supertweeter di TakeT Batpure ed il consueto cablaggio con la sola eccezione del MIT di potenza ora sostituito con un cavo della svizzera Precide, l’MDM Ace. L’apparecchio, datomi già rodato, ha suonato bene da subito. Il riscaldamento non è così influente come con altri apparecchi di questo tipo (il mio American Hybrid Technology, rimasto spento per tutto il periodo in cui ho tenuto il P2, alla riaccensione mi è addirittura sembrato duro e spigoloso, salvo poi riprendere a suonare come sa dopo qualche ora di funzionamento). Quanto all’ascolto, posso in parte richiamare quanto scrissi della testina di Aidas, la Rainbow Red Grasp. In questo pre fono c’è una grande coerenza tra le varie gamme e si fatica molto a discernere il basso, dall’alto, al medio/basso, al medio/alto, la dinamica micro o macro, la scena. Tutto sembra fuso benissimo, senza nessuna punta negativa e senza nessuna caratteristica che impressioni al primo ascolto. La dinamica c’è ed è molto naturale sia nei tempi di salita che nei tempi di decadimento. Ho fatto la prova con la Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss, nella classica esecuzione di Karajan su vinile Deutsche Grammophon; l’avevo ascoltata a teatro poco prima, dal vivo in Auditorium, a Milano e me la sono ripassata a casa in vinile. Ovviamente non avevo la stessa scena e la stessa violenza (pur buona, la registrazione non è delle più eclatanti); ma i timbri erano eccellenti, poco distanti da quanto ascoltato in sala; acuti lucidi ma mai fastidiosi, i legni e gli ottoni perfettamente delineati. Eccellenti le percussioni, tutte e gli archi. Grande respiro del suono, una liquidità veramente da primo della classe. La cosa divertente è che mia moglie, passata in sala mentre ascoltavo (ed era accanto a me all’Auditorium) ha esclamato “bel suono; pare di essere a teatro”; e le donne ci sentono benissimo. Molto belle anche le voci, naturali e ben presenti nello stage. Notissime registrazioni, come Il Barbiere di Siviglia di Rossini (Abbado/DGG) e Die Fledermaus di J. Strauss (Kleiber/DGG) sono state riproposte con un suono orchestrale naturalmente esteso in alto e in basso e con caratteristiche timbriche di rilievo, molto precise, anche nelle voci; eccellente la loro collocazione nel palcoscenico (anche se è parso evidente che il lavoro dei tecnici DGG sia stato più curato nel Fledermaus che nel Barbiere). Il suono ha una tendenza all’appena morbido; il che non vuol dire che manchino gli acuti, ma che pare esserci un lievissimo roll-off in alto che non nasconde nulla (le sfumature dei piatti della batteria di Art Blakey nell’LP Philips a incisione diretta A Night in Tunisia c’erano tutte) ma allontana appena la fatica d’ascolto. Entusiasmante il crescendo nel coro Ave Signor dal Prologo del Mefistofele di Boito (Shaw/Telarc) con una dinamica inesauribile e con l’ottima attitudine del pre-fono nel non aggiungere nulla, visto che il suono leggermente meno lucido del solito, tipico della registrazione non è stato modificato assolutamente. Né lo è stato quello della registrazione Sheffield con Leinsdorf a dirigere la musica del Funerale di Sigfrido di Wagner, una delle registrazioni nelle quali gli ottoni hanno un timbro che ricorda molto il vero timbro di quella famiglia di strumenti (troppo spesso più lucido del dovuto); eccellente, come eccellente è stata l’esplosione dell’orchestra tutta con una sensazione di presenza del suono rimarchevole. Bellissime dal punto di vista timbrico e nella sensazione di ambiente (che ovviamente non mancano nella registrazione) le Introduttioni Teatrali di Antonio Locatelli, registrazione effettuata nel foyer del teatro di Brescia da Foné (guarda caso Ricci il cognome del distributore del pre fono e Ricci il cognome di Giulio Cesare). Appagato dal suono che stavo ascoltando, ho continuato ad aumentare il volume fino a portare il suono in ambiente a dei livelli che forse non ha ascoltato nemmeno il direttore d’orchestra (avevo la ZYX Airy 1000 SH caricata a 200 Ohm). E quando si alza continuamente il volume, vuol dire che il suono è di quelli di ottimo livello. Per i generi moderni non sono altrettanto fornito quanto per il genere cosiddetto classico; ma l’Unplugged dei Nirvana e quello di Eric Clapton hanno fornito prestazioni di rilievo. E non ho scelto a caso gli Unplugged, ma proprio perché usando generalmente strumenti acustici, mi ci ritrovo di più. La sensazione di presenza è stata molto piacevole. Che poi anche con altre registrazioni, come Watermark di Enja o, cambiando genere, il Kind of Blue di Miles Davis, il risultato non sia stato altro che ottimo, non è altro che conseguenza dell’inserimento nel mio impianto del P2. Altro strumento che si usa spesso per fare prove, anche il pianoforte (in svariate registrazioni; dal Gaspard de la Nuit suonato da Pogorelic, allo Chopin eseguito da Perlemuter, al Köln Konzert di Jarrett) è sempre stato riproposto in modo molto convincente, pur senza mai nascondere il carattere della registrazione; più luminoso e grande con determinate registrazioni (ad esempio col qui sopra citato Pogorelic in Ravel) o meno luminoso e più piccolo e distante, arricchito da parecchie risonanze ambientali, come con Perlemuter (un vinile a 45 giri della Nimbus). Ricollegandomi a quanto scritto all’inizio, di pre-fono costosi ne ho provati ben più d’uno (tre ascolti di pre fono top furono pubblicati su Audiophile Sound, quando ai tempi scrivevo per quella testata) ed altri apparecchi sono arrivati per ascolti che ho poi mantenuto privati. E quelle apparecchiature costavano tutte più dell’Audio Exklusiv. Questo non vuole dire che il P2 sia regalato perché definirlo economico sarebbe sciocco; gli euro necessari non sono certo pochi, ma posso serenamente dire che il prezzo, viste le qualità soniche e costruttive del P2, è assolutamente congruo; e in riferimento all’ascolto può essere considerato favorevole. Vedrò se riuscirò a provare altri apparecchi del marchio; ma se il buongiorno si vede dal mattino, il marchio tedesco rappresenta un ottimo giorno. In cerca di un pre-fono di qualità ad un prezzo giusto? L’ascolto di questo P2 si impone. Domenico Pizzamiglio PS Grazie al mio amico Alberto, bresciano DOC, che mi ha instillato curiosità su questo apparecchio portandomi poi a provalo con grande soddisfazione. Sito del produttore www.audio-exklusiv.de Sito del distributore www.acme-biella.com Prezzo di listino del pre fono in prova € 5.290,00 (per la versione con finitura silver, € 4.990,00), a settembre 2019 |