Bryston 2B-LP
Che vergogna …Venire a parlare di un finale con trent’anni sulle spalle … Con tutte le novità che ci sono … Vero, è tutto vero. Ma capita a volte che certi ascolti ti lascino un ottimo ricordo che ti viene poi confermato ogni volta che capita di riascoltare quel determinato prodotto. E con questo ampli è quel che è accaduto.
Di amplificatori Bryston 2B-LP ne ho avuti tre; due li ho venduti mentre uno l’avevo dato a mio nipote che lo usa (usava è più corretto e capirete poi il perché) con una coppia di Tannoy Definition 500 e con sua grande soddisfazione (il “ragazzo” è un rockettaro di quelli che “picchiano duro”; un po’ come Angelo Jasparro).
L’antefatto. Come ho scritto nella recensione della Ortofon Quintet Black, ho recentemente sostituito le mie Audio Note AN E Spx con le Davis Acoustics Monitor 1; come efficienza non siamo distantissimi, anche se le Monitor 1 sono più efficienti delle AN E; un po’ diverso invece il timbro. Ovviamente, come sempre quando si cambia un componente ed in particolare le casse acustiche, inizia la ricerca dell’amplificazione più giusta. All’inizio ho usato il Wyred 4 Sound che suona benissimo in gamma media e medio-alta, ma che lasciava un leggero alone sul medio-basso. Poi ho provato con valvole di vario tipo e forma, ma nella maggior parte dei casi il basso mi sembrava un po’ depresso (erano quasi tutti single-ended). Poi, l’amico Gabriele Serpentino (che non è un costruttore, ma che fa apparecchi per suo uso esclusivo, vincendo anche dei “contest” per autocostruttori), mi ha portato un suo finale single-ended di 300B, eccellente (splendidi in particolare gli archi, con una sensazione di “vero” raramente riscontrata), ma purtroppo poco potente. Infine mi è venuto in mente il 2B-LP che, pur piccolo e quasi “modesto”, tempo addietro pilotava senza problemi una coppia di Magneplanar MG 1.6 ed anche le non certo docilissime Dynaudio LS S 5/12 nella versione Pro.
Detto fatto ho chiesto ad Audioreference di avere un 2B-LP nuovo in prova. E cortesemente il distributore, in pochi giorni, mi ha fatto avere detto esemplare.
Va detto subito che il 2B-LP fa parte della linea professionale e quindi non è esattamente studiato per l’uso audiofilo; tempo addietro ne fu fatta una versione “standard” con connettori RCA; ma in realtà il 2B-LP ha solo connessioni bilanciate (sia Cannon che con Jack tipo cuffia) e non ha nessun pulsante di accensione. O lo si attacca a una ciabatta multipresa con il pulsante d’accensione/spegnimento, o lo si lascia acceso oppure lo si spegne togliendo la spina dalla presa elettrica.
Di amplificatori Bryston 2B-LP ne ho avuti tre; due li ho venduti mentre uno l’avevo dato a mio nipote che lo usa (usava è più corretto e capirete poi il perché) con una coppia di Tannoy Definition 500 e con sua grande soddisfazione (il “ragazzo” è un rockettaro di quelli che “picchiano duro”; un po’ come Angelo Jasparro).
L’antefatto. Come ho scritto nella recensione della Ortofon Quintet Black, ho recentemente sostituito le mie Audio Note AN E Spx con le Davis Acoustics Monitor 1; come efficienza non siamo distantissimi, anche se le Monitor 1 sono più efficienti delle AN E; un po’ diverso invece il timbro. Ovviamente, come sempre quando si cambia un componente ed in particolare le casse acustiche, inizia la ricerca dell’amplificazione più giusta. All’inizio ho usato il Wyred 4 Sound che suona benissimo in gamma media e medio-alta, ma che lasciava un leggero alone sul medio-basso. Poi ho provato con valvole di vario tipo e forma, ma nella maggior parte dei casi il basso mi sembrava un po’ depresso (erano quasi tutti single-ended). Poi, l’amico Gabriele Serpentino (che non è un costruttore, ma che fa apparecchi per suo uso esclusivo, vincendo anche dei “contest” per autocostruttori), mi ha portato un suo finale single-ended di 300B, eccellente (splendidi in particolare gli archi, con una sensazione di “vero” raramente riscontrata), ma purtroppo poco potente. Infine mi è venuto in mente il 2B-LP che, pur piccolo e quasi “modesto”, tempo addietro pilotava senza problemi una coppia di Magneplanar MG 1.6 ed anche le non certo docilissime Dynaudio LS S 5/12 nella versione Pro.
Detto fatto ho chiesto ad Audioreference di avere un 2B-LP nuovo in prova. E cortesemente il distributore, in pochi giorni, mi ha fatto avere detto esemplare.
Va detto subito che il 2B-LP fa parte della linea professionale e quindi non è esattamente studiato per l’uso audiofilo; tempo addietro ne fu fatta una versione “standard” con connettori RCA; ma in realtà il 2B-LP ha solo connessioni bilanciate (sia Cannon che con Jack tipo cuffia) e non ha nessun pulsante di accensione. O lo si attacca a una ciabatta multipresa con il pulsante d’accensione/spegnimento, o lo si lascia acceso oppure lo si spegne togliendo la spina dalla presa elettrica.
Le connessioni d’ingresso, sul retro, sono come detto bilanciate; accanto o intorno a loro ci sono la vaschetta IEC per il cavo di alimentazione, il deviatore per stereo/mono e i connettori per gli altoparlanti; posto che detti connettori sono pericolosamente vicini, Bryston ha intelligentemente interposto una linguetta in plastica che impedisce il contatto tra le forcelle, di qualunque dimensione siano; una soluzione tanto semplice quanto intelligente (mi ricordo ancora le incertezze e le paure con i vari Spectral passati per casa). Anteriormente ci sono i due trimmer separati per i due canali che fungono da volume in caso di collegamento diretto ad una sorgente tipo CD o DAC e una presa cuffia, nonché i LED che indicano che l’apparecchio è acceso e che, in caso di cambio di colore, segnalano che la potenza nominale è stata superata.
Le differenze con i vecchi modelli (nelle foto ne vedete due perché quello con la presa cuffia è il nuovo e quello senza, invece, è un vecchio esemplare che è poi quello di mio nipote di cui ho parlato qui sopra, risalente ad una quindicina di anni fa) sono solo due. I vecchi non avevano la presa cuffia ed avevano il cavo di alimentazione fisso.
Pesante è pesante, pur essendo così piccolo ed è accreditato di una potenza d’uscita di 60 Watt per canale su 8 Ohm e 100 Watt su 4. Con le Davis, in un normale ambiente domestico, sono anche troppi (e pure con le AN che avevo prima). Ovviamente il finale è a stato solido e la circuitazione è dual mono.
Ora, si potrebbe dire che esteticamente il 2B-LP non sia un campione, ma personalmente lo trovo piacevole e comunque talmente piccolo da finire con lo sparire quasi alla vista; in pratica, essendo nero, si vedono solo i due led che ne confermano l’operatività.
Giusto per chiarire la foto con i due componenti uguali, dopo aver ascoltato il 2B-LP datomi da Audioreference, ho chiamato mio nipote per dirgli qualcosa del tipo “sai, sto riascoltando il 2B-LP, bella macchina, peccato averli venduti …”; mio nipote mi ha subito detto che lui lo aveva ancora a casa e quindi abbiamo fatto un veloce scambio. Il Bryston ora è da me e il Wyred 4 Sound (che resta sorprendente in quanto a rapporto qualità/prezzo e che mi si dice pilotare benissimo delle Tannoy Definition 500) è da lui.
L’impianto nel quale è stato inserito questo amplificatore è il seguente: giradischi Bauer Audio DPS 2, braccio Mørch DP 6, testine Lyra Kleos e Ortofon Quintet Black (oltre alla Denon DL 304 e alla S1), pre-fono l’American Hybrid Technology –P; preamplificatore Lavardin C62; amplificatori finali vari, come ho scritto sopra; sistema di altoparlanti Davis Acoustics Monitor 1 (come le definisco io, “le trombe che non hanno il sapore delle trombe”); cablaggi i soliti che cito sempre.
Intanto è da dire che questo ampli ha poco bisogno di riscaldamento, suona già bene appena acceso. Da nuovo, invece, dopo una settimana d’uso (tre/quattro ore al giorno), in pochi secondi ha cambiato suono, assestandosi su quello che è poi stato il suono finale; da nuovo, in particolare, aveva una gamma medio-alta un po’ indietro, diversa da quel che ricordavo da questo finale. Ma dopo quella settimana il suono si è – per così dire – “raddrizzato”.
Le differenze con i vecchi modelli (nelle foto ne vedete due perché quello con la presa cuffia è il nuovo e quello senza, invece, è un vecchio esemplare che è poi quello di mio nipote di cui ho parlato qui sopra, risalente ad una quindicina di anni fa) sono solo due. I vecchi non avevano la presa cuffia ed avevano il cavo di alimentazione fisso.
Pesante è pesante, pur essendo così piccolo ed è accreditato di una potenza d’uscita di 60 Watt per canale su 8 Ohm e 100 Watt su 4. Con le Davis, in un normale ambiente domestico, sono anche troppi (e pure con le AN che avevo prima). Ovviamente il finale è a stato solido e la circuitazione è dual mono.
Ora, si potrebbe dire che esteticamente il 2B-LP non sia un campione, ma personalmente lo trovo piacevole e comunque talmente piccolo da finire con lo sparire quasi alla vista; in pratica, essendo nero, si vedono solo i due led che ne confermano l’operatività.
Giusto per chiarire la foto con i due componenti uguali, dopo aver ascoltato il 2B-LP datomi da Audioreference, ho chiamato mio nipote per dirgli qualcosa del tipo “sai, sto riascoltando il 2B-LP, bella macchina, peccato averli venduti …”; mio nipote mi ha subito detto che lui lo aveva ancora a casa e quindi abbiamo fatto un veloce scambio. Il Bryston ora è da me e il Wyred 4 Sound (che resta sorprendente in quanto a rapporto qualità/prezzo e che mi si dice pilotare benissimo delle Tannoy Definition 500) è da lui.
L’impianto nel quale è stato inserito questo amplificatore è il seguente: giradischi Bauer Audio DPS 2, braccio Mørch DP 6, testine Lyra Kleos e Ortofon Quintet Black (oltre alla Denon DL 304 e alla S1), pre-fono l’American Hybrid Technology –P; preamplificatore Lavardin C62; amplificatori finali vari, come ho scritto sopra; sistema di altoparlanti Davis Acoustics Monitor 1 (come le definisco io, “le trombe che non hanno il sapore delle trombe”); cablaggi i soliti che cito sempre.
Intanto è da dire che questo ampli ha poco bisogno di riscaldamento, suona già bene appena acceso. Da nuovo, invece, dopo una settimana d’uso (tre/quattro ore al giorno), in pochi secondi ha cambiato suono, assestandosi su quello che è poi stato il suono finale; da nuovo, in particolare, aveva una gamma medio-alta un po’ indietro, diversa da quel che ricordavo da questo finale. Ma dopo quella settimana il suono si è – per così dire – “raddrizzato”.
Ma come suona alla fine questo piccolo grande finale? Lineare, pulito, dinamico, senza singole eccellenze che possano attirare l’attenzione al primo momento e magari stancare poi. L’abbinamento con le Davis Monitor 1 è eccellente e dal connubio nasce un suono naturale. A voler proprio guardare il pelo nell’uovo, una piccola, ma significativa eccellenza del 2B-LP c’è ed è la gamma medio-alta che dà luce a voci, pianoforte, organo, legni. E questo fa molto bene alla riproduzione sonora perché in particolare i legni, nelle registrazioni e nelle riproduzioni audio, non ricevono trattamenti di favore e spesso (come ho già rilevato) mancano proprio di quella luminosità particolare, propria di quegli strumenti ascoltati dal vivo.
Nell’ascolto dell’Ouverture Cubana di Gershwin, diretta da Lorin Maazel, tutte le percussioni sono precise, come precisi sono gli interventi dei vari fiati e legni; ma anche gli archi sono timbricamente corretti e solo la grancassa ha un suono poco corretto, ma non per colpa del piccolo ampli, quanto di chi ha fatto la ripresa sonora. Le Davis, che, come detto, sono ben efficienti, manifestano la dinamica di cui è capace il piccolo Bryston e lo lasciano libero di lavorare bene come lui sa fare. Si raggiungono facilmente volumi simili a quelli percepiti dal vivo con lo stesso brano, all’Auditorium di Milano e le differenze sono evidentemente dovute all’ambiente (casa mia non è l’Auditorium) ed alla registrazione.
L’ascolto del concerto di Capodanno del 1979, diretto da Boskoski, Decca Digital, è foriero di suoni puliti e naturali in pressoché tutte le compagini orchestrali. Nella polka veloce “Auf der Jagdt” i colpi di fucile sono ben violenti, soprattutto il primo, molto “vero”, ma non è che il resto dell’orchestra sia da meno. In quella registrazione l’unico strumento che sembra in qualche modo privato della sua energia è il triangolo, ma non in modo tale da renderlo o inudibile o falso.
L’apertura in gamma medio-alta ha fatto invece un gran bene al pianoforte; ascoltare il volume con musiche di Brahms suonato da Ivo Pogoleric (DGG) è stato come portare il pianoforte davanti alle “orecchie” dell’ascoltatore (splendido il fluire della dinamica e la violenza e fisicità dello strumento nella Rapsodia in sol minore op 79 n.2).
E bene o male queste caratteristiche le ho poi verificate a confronto con altri amplificatori ed anche con altri sistemi di altoparlanti, come con le piccole PSB Alpha B1 (il mio sistema “di salvataggio”, oltre ad essere un diffusore che costa poco e suona in modo molto sano) e con le più ostiche Graham LS 5/9 che ho nel frattempo ho ricevuto dal distributore (molti di voi avranno visto le foto sulla nostra pagina Facebook). Sarà vero che le Graham non sono efficientissime, ma con il 2B-LP non ho mai avuto “sete di watt”; ce l’ha sempre fatta benissimo, con tutte le compagini e con tutti i generi.
È evidente che apparecchi più recenti possano avere una minor grana, a volte una maggior velocità, forse un po’ di quella tanto invocata raffinatezza che poi magari priva il suono di qualche sua componente. E’ altrettanto vero che spesso l’eccessiva vetustà del progetto determini la fine di un prodotto; ma non è assolutamente questo il caso. Certo, l’ascolto del mio vecchio esemplare e quello nuovo hanno manifestato qualche differenza lieve a favore del modello più recente che presenta una gamma altissima appena meno eufonica di quello vecchio e un basso più tonico, ma potrebbe anche essere l’effetto del tempo passato per l’esemplare “di famiglia”.
In ogni caso, se serve un finale di piccole dimensioni ma che non soffra troppo né carichi difficili né efficienze non altissime, consiglio un ascolto a casa; in un noto negozio milanese ho avuto l’occasione di ascoltare il 2B-LP (la nuova release) in unione con una coppia di non facili Martin Logan e posso garantire che l’ascolto è stato sorprendente (ed ha sorpreso anche il negoziante che, giovane, non aveva mai avuto per le mani questo piccolo mostriciattolo).
Ora il costo è di € 2.950,00 che non sono esattamente pochi; ma con Bryston si deve sempre tenere conto della garanzia ventennale e del fatto che i prodotti Bryston durano anni e anni e senza problemi (l’esperienza di Angelo con i suoi instancabili 7B, insegna).
In ogni caso, per chi non lo conosce (e per chi non conosce Bryston), sarà certo una gradita sorpresa.
Domenico Pizzamiglio
Produttore: Bryston
Distributore per l'Italia: Audioreference
Prezzo: € 2.950,00
Nell’ascolto dell’Ouverture Cubana di Gershwin, diretta da Lorin Maazel, tutte le percussioni sono precise, come precisi sono gli interventi dei vari fiati e legni; ma anche gli archi sono timbricamente corretti e solo la grancassa ha un suono poco corretto, ma non per colpa del piccolo ampli, quanto di chi ha fatto la ripresa sonora. Le Davis, che, come detto, sono ben efficienti, manifestano la dinamica di cui è capace il piccolo Bryston e lo lasciano libero di lavorare bene come lui sa fare. Si raggiungono facilmente volumi simili a quelli percepiti dal vivo con lo stesso brano, all’Auditorium di Milano e le differenze sono evidentemente dovute all’ambiente (casa mia non è l’Auditorium) ed alla registrazione.
L’ascolto del concerto di Capodanno del 1979, diretto da Boskoski, Decca Digital, è foriero di suoni puliti e naturali in pressoché tutte le compagini orchestrali. Nella polka veloce “Auf der Jagdt” i colpi di fucile sono ben violenti, soprattutto il primo, molto “vero”, ma non è che il resto dell’orchestra sia da meno. In quella registrazione l’unico strumento che sembra in qualche modo privato della sua energia è il triangolo, ma non in modo tale da renderlo o inudibile o falso.
L’apertura in gamma medio-alta ha fatto invece un gran bene al pianoforte; ascoltare il volume con musiche di Brahms suonato da Ivo Pogoleric (DGG) è stato come portare il pianoforte davanti alle “orecchie” dell’ascoltatore (splendido il fluire della dinamica e la violenza e fisicità dello strumento nella Rapsodia in sol minore op 79 n.2).
E bene o male queste caratteristiche le ho poi verificate a confronto con altri amplificatori ed anche con altri sistemi di altoparlanti, come con le piccole PSB Alpha B1 (il mio sistema “di salvataggio”, oltre ad essere un diffusore che costa poco e suona in modo molto sano) e con le più ostiche Graham LS 5/9 che ho nel frattempo ho ricevuto dal distributore (molti di voi avranno visto le foto sulla nostra pagina Facebook). Sarà vero che le Graham non sono efficientissime, ma con il 2B-LP non ho mai avuto “sete di watt”; ce l’ha sempre fatta benissimo, con tutte le compagini e con tutti i generi.
È evidente che apparecchi più recenti possano avere una minor grana, a volte una maggior velocità, forse un po’ di quella tanto invocata raffinatezza che poi magari priva il suono di qualche sua componente. E’ altrettanto vero che spesso l’eccessiva vetustà del progetto determini la fine di un prodotto; ma non è assolutamente questo il caso. Certo, l’ascolto del mio vecchio esemplare e quello nuovo hanno manifestato qualche differenza lieve a favore del modello più recente che presenta una gamma altissima appena meno eufonica di quello vecchio e un basso più tonico, ma potrebbe anche essere l’effetto del tempo passato per l’esemplare “di famiglia”.
In ogni caso, se serve un finale di piccole dimensioni ma che non soffra troppo né carichi difficili né efficienze non altissime, consiglio un ascolto a casa; in un noto negozio milanese ho avuto l’occasione di ascoltare il 2B-LP (la nuova release) in unione con una coppia di non facili Martin Logan e posso garantire che l’ascolto è stato sorprendente (ed ha sorpreso anche il negoziante che, giovane, non aveva mai avuto per le mani questo piccolo mostriciattolo).
Ora il costo è di € 2.950,00 che non sono esattamente pochi; ma con Bryston si deve sempre tenere conto della garanzia ventennale e del fatto che i prodotti Bryston durano anni e anni e senza problemi (l’esperienza di Angelo con i suoi instancabili 7B, insegna).
In ogni caso, per chi non lo conosce (e per chi non conosce Bryston), sarà certo una gradita sorpresa.
Domenico Pizzamiglio
Produttore: Bryston
Distributore per l'Italia: Audioreference
Prezzo: € 2.950,00