EMMESpeakers Da Vinci
Spesso si sente dire che forma e funzione, in determinati oggetti, debbano andare di pari passo. A volte si utilizza l'espressione per puro marketing; altre volte, le due cose riescono davvero ad andare di pari passo, come si può verificare in alcuni prodotti anche nel nostro settore. Che però si possano coniugare forma, funzione ed estetica, è cosa ben più complessa e no alla portata di chiunque. “Da Vinci”, si chiamano questi diffusori, che io invece avrei chiamato “Colombo”, perché credo si possano definire con la famosa espressione “Uovo di Colombo”. La motivazione è semplice: intanto la loro forma, che è ovale, quando guardate di prospetto e poi pare che Lorenzo Martinelli, il loro progettista, abbia trovato il modo di raggiungere vari obbiettivi, disegnando un diffusore poco convenzionale ma efficace, come avremo modo di verificare più avanti in questo articolo.
Non staremo a presentare nuovamente EMMESpeakers, visto che l'abbiamo già fatto nella recensione del loro diffusore Beta. Parliamo invece di come abbiamo fatto conoscenza con queste Da Vinci un anno fa, durante la loro esposizione al Monaco High End, in anteprima mondiale. Prima, avevamo solo visto alcuni rendering ma il diffusore non era ancora stato realizzato fisicamente. Diciamo la verità: l'estetica era talmente fuori dall'ordinario che, al momento, ci ha colpito quasi negativamente. A Monaco, viste dal vivo, già cominciavano ad avere un'aria più accettabile ma ancora non ci avevano convinto. Pochi mesi fa, durante la prima presentazione italiana in un negozio di Brescia, le abbiamo anche sentite suonare. Guardandole meglio ed abituando l'occhio al loro aspetto, abbiamo cominciato a trovarle interessanti e persino belle, salvo restando la soggettività dei giudizi estetici. Più ancora, ci ha colpito il loro suono e subito le abbiamo chieste in prova. Primi in Italia, ora le abbiamo nella nostra sala d'ascolto e possiamo parlarvene estensivamente.
Non staremo a presentare nuovamente EMMESpeakers, visto che l'abbiamo già fatto nella recensione del loro diffusore Beta. Parliamo invece di come abbiamo fatto conoscenza con queste Da Vinci un anno fa, durante la loro esposizione al Monaco High End, in anteprima mondiale. Prima, avevamo solo visto alcuni rendering ma il diffusore non era ancora stato realizzato fisicamente. Diciamo la verità: l'estetica era talmente fuori dall'ordinario che, al momento, ci ha colpito quasi negativamente. A Monaco, viste dal vivo, già cominciavano ad avere un'aria più accettabile ma ancora non ci avevano convinto. Pochi mesi fa, durante la prima presentazione italiana in un negozio di Brescia, le abbiamo anche sentite suonare. Guardandole meglio ed abituando l'occhio al loro aspetto, abbiamo cominciato a trovarle interessanti e persino belle, salvo restando la soggettività dei giudizi estetici. Più ancora, ci ha colpito il loro suono e subito le abbiamo chieste in prova. Primi in Italia, ora le abbiamo nella nostra sala d'ascolto e possiamo parlarvene estensivamente.
Il progetto prevede un diffusore a 3 vie, con due altoparlanti ceramici della tedesca Accuton, azienda dalla tecnologia particolarmente avanzata, ed un woofer posteriore, nascosto quindi alla vista, da 10” e con membrana in alluminio, prodotto da SB Acoustics. Il tweeter da un diametro di 1,2” ed il midrange di 5” ed appartengono alla nuova serie “Cell Ceramic”. I due altoparlanti anteriori sono montati su una flangia di alluminio massiccio ed i loro centri acustici distano solamente 120 mm. Lo spazio a disposizione, tenendo conto del carico in sospensione pneumatica sembra davvero sfruttato al millimetro. A seguire, le note tecniche così come fornite dal progettista:
Come Funziona il Sistema
Approfondimento tecnico
Il progetto DA VINCI ha rappresentato una nuova sfida per la nostra Azienda, con l'ambizione di creare un diffusore acustico innovativo, in una forma rivoluzionaria, guidati dalla nostra consueta determinazione ad esplorare nuove soluzioni tecniche abbinate a concetti "di discontinuità" nel design.
I requisiti del progetto sono stati :
-Diffusore “bookshelf” a gamma intera
-Elevata tenuta in potenza
-Sospensione pneumatica
-BSSE System ( Box Shape for sound enhancement) di EMMESpeakers
-Riproduzione del suono di fascia High End.
Tali requisiti di base ci hanno portato presto a progettare un nuovo concetto di layout a tre vie, in cui il woofer è posizionato sul pannello posteriore.
Tale soluzione, che in una prima e superficiale analisi potrebbe apparire fantasioso e senza senso, offre almeno due vantaggi:
Passare da un tradizionale sviluppo verticale ad uno in profondità ( req # 1 ).
Contenere il centro acustico in una zona verticale ristretta in tutto il range di frequenze ( req # 5 ).
Come è visibile nella foto qui sotto , il centro acustico si muove di solo 120 millimetri, tra i Midwoofer e Tweeter , proprio come un sistema a due vie , ma il DA VINCI è un tre vie! Ciò significa che alla distanza di ascolto di 2,5 metri, il centro acustico si muove meno di 3 ° gradi, molto vicino a una sorgente puntiforme, con evidenti vantaggi in termini di ampiezza del palcoscenico, stabilità e focalizzazione. Un risultato incredibile per un diffusore a tre vie .
Scelta dei driver :
I restrittivi requisiti di progetto, e l’insolito posizionamento del woofer, ci ha impegnato in una lunga fase di ricerca e sperimentazione di driver corretti.
La scelta è caduta sul Tweeter da 1,2” e il Midwoofer da 5” della Accuton, della recente serie in ceramica CELL, grazie alla loro eccezionale resa sonora (ampia larghezza di banda, distorsioni estremamente basse e il basso volume di carico richiesto dal Midwoofer) (req # 5 ), e il Woofer in alluminio da 10” della SB Acoutics, grazie la sua ridotta profondità, basso volume di carico e la tenuta in potenza (req # 2,3,5 ).
Costruzione del cabinet e design:
Fedeli al nostro tradizionale metodo di costruzione del cabinet, pannelli di MDF lavorati al CNC e sovrapposti, la scelta è caduta prontamente in una forma simile ad un tubo, il solido più rigido.
Esso garantisce robustezza, rigidità e assenza di risonanze interne e del mobile stesso .
Il pannello frontale, in alluminio anodizzato nero da 25 millimetri di spessore, riceve dai “cugini” New Beta e New Gamma Ref il sistema BSSE, per il quale la forma e le dimensioni sono progettate per "sincronizzare" le diffrazioni dovute al bordo con emissione diretta.
Al fine di soddisfare il req #1, le dimensioni diffusore sono state limitate per quanto possibile. Per tanto i morsetti hanno trovato posto sul fondo del cabinet .
Una struttura asimmetrica in alluminio anodizzato e acciaio inossidabile AISI 304 sostiene il diffusore. Grazie agli spessori e alle forme calibrate, detta struttura ha una cedevolezza programmata con funzione autolivellante e di smorzamento delle vibrazioni.
Schema acustico e crossover:
La DA VINCI, come già detto, ha un layout a tre vie. Come di consueto per EMMESpeakers, gli incroci avvengono a frequenze molto basse e con alti ordini di pendenza. Ciò al fine di ottenere lobi di radiazione costanti e il massimo dettaglio possibile nella riproduzione sonora.
Dando uno sguardo alla circuito elettrico, esso appare abbastanza complesso. In realtà il sistema BSSE interviene nella singole radiazione dei driver, preparandoli per l’incrocio e rendendo la rete più semplice di quello che sarebbe senza il sistema BSSE stesso.
La produzione di schede di crossover è affidata a Mundorf, utilizzando esclusivamente componenti Mundorf, secondo severi controlli di qualità.
L’ EMMEStand :
Un altoparlante con un tale innovativo progetto come la Da Vinci ha richiesto lo studio di uno stand dedicato in grado di unire bellezza e funzione. Ancora una volta il metodo di produzione EMMESpeakers a strati di MDF ha rappresentato la soluzione migliore, lasciandoci la più ampia libertà nel design.
Il risultato finale è un robusto e versatile stand dedicato, con un design semplice ma ricercato.
Quattro dischi di acciaio inossidabile AISI 204 offrono i punti di appoggio per le punte DA VINCI, garantendo stabilità e smorzamento delle vibrazioni.
Grazie alla finitura base in nero opaco testurizzato, ma comunque disponibile in tutte le finiture EMMESpeakers, offre una facile installazione in qualsiasi contesto di ascolto .
Dati tecnici :
Layout: 3 vie con 3 altoparlanti in sospensione pneumatica
Unità Alti : 1,2” -30mm Accuton Cell in ceramica
Unità Medio-bassi: 5 " - 124 millimetri Accuton Cell in ceramica
Unità bassi : 10 " -290 mm SB Acoustic in alluminio
Tenuta in potenza : 200 watt
Impedenza nominale : 6 Ohm
Sensibilità: 84 db
Risposta in frequenza : 30 - 40k Hz
Dimensioni ( hlp ) : 420x307,5x 300 millimetri
Peso netto ciascuno: 18,6 kg
Come Funziona il Sistema
Approfondimento tecnico
Il progetto DA VINCI ha rappresentato una nuova sfida per la nostra Azienda, con l'ambizione di creare un diffusore acustico innovativo, in una forma rivoluzionaria, guidati dalla nostra consueta determinazione ad esplorare nuove soluzioni tecniche abbinate a concetti "di discontinuità" nel design.
I requisiti del progetto sono stati :
-Diffusore “bookshelf” a gamma intera
-Elevata tenuta in potenza
-Sospensione pneumatica
-BSSE System ( Box Shape for sound enhancement) di EMMESpeakers
-Riproduzione del suono di fascia High End.
Tali requisiti di base ci hanno portato presto a progettare un nuovo concetto di layout a tre vie, in cui il woofer è posizionato sul pannello posteriore.
Tale soluzione, che in una prima e superficiale analisi potrebbe apparire fantasioso e senza senso, offre almeno due vantaggi:
Passare da un tradizionale sviluppo verticale ad uno in profondità ( req # 1 ).
Contenere il centro acustico in una zona verticale ristretta in tutto il range di frequenze ( req # 5 ).
Come è visibile nella foto qui sotto , il centro acustico si muove di solo 120 millimetri, tra i Midwoofer e Tweeter , proprio come un sistema a due vie , ma il DA VINCI è un tre vie! Ciò significa che alla distanza di ascolto di 2,5 metri, il centro acustico si muove meno di 3 ° gradi, molto vicino a una sorgente puntiforme, con evidenti vantaggi in termini di ampiezza del palcoscenico, stabilità e focalizzazione. Un risultato incredibile per un diffusore a tre vie .
Scelta dei driver :
I restrittivi requisiti di progetto, e l’insolito posizionamento del woofer, ci ha impegnato in una lunga fase di ricerca e sperimentazione di driver corretti.
La scelta è caduta sul Tweeter da 1,2” e il Midwoofer da 5” della Accuton, della recente serie in ceramica CELL, grazie alla loro eccezionale resa sonora (ampia larghezza di banda, distorsioni estremamente basse e il basso volume di carico richiesto dal Midwoofer) (req # 5 ), e il Woofer in alluminio da 10” della SB Acoutics, grazie la sua ridotta profondità, basso volume di carico e la tenuta in potenza (req # 2,3,5 ).
Costruzione del cabinet e design:
Fedeli al nostro tradizionale metodo di costruzione del cabinet, pannelli di MDF lavorati al CNC e sovrapposti, la scelta è caduta prontamente in una forma simile ad un tubo, il solido più rigido.
Esso garantisce robustezza, rigidità e assenza di risonanze interne e del mobile stesso .
Il pannello frontale, in alluminio anodizzato nero da 25 millimetri di spessore, riceve dai “cugini” New Beta e New Gamma Ref il sistema BSSE, per il quale la forma e le dimensioni sono progettate per "sincronizzare" le diffrazioni dovute al bordo con emissione diretta.
Al fine di soddisfare il req #1, le dimensioni diffusore sono state limitate per quanto possibile. Per tanto i morsetti hanno trovato posto sul fondo del cabinet .
Una struttura asimmetrica in alluminio anodizzato e acciaio inossidabile AISI 304 sostiene il diffusore. Grazie agli spessori e alle forme calibrate, detta struttura ha una cedevolezza programmata con funzione autolivellante e di smorzamento delle vibrazioni.
Schema acustico e crossover:
La DA VINCI, come già detto, ha un layout a tre vie. Come di consueto per EMMESpeakers, gli incroci avvengono a frequenze molto basse e con alti ordini di pendenza. Ciò al fine di ottenere lobi di radiazione costanti e il massimo dettaglio possibile nella riproduzione sonora.
Dando uno sguardo alla circuito elettrico, esso appare abbastanza complesso. In realtà il sistema BSSE interviene nella singole radiazione dei driver, preparandoli per l’incrocio e rendendo la rete più semplice di quello che sarebbe senza il sistema BSSE stesso.
La produzione di schede di crossover è affidata a Mundorf, utilizzando esclusivamente componenti Mundorf, secondo severi controlli di qualità.
L’ EMMEStand :
Un altoparlante con un tale innovativo progetto come la Da Vinci ha richiesto lo studio di uno stand dedicato in grado di unire bellezza e funzione. Ancora una volta il metodo di produzione EMMESpeakers a strati di MDF ha rappresentato la soluzione migliore, lasciandoci la più ampia libertà nel design.
Il risultato finale è un robusto e versatile stand dedicato, con un design semplice ma ricercato.
Quattro dischi di acciaio inossidabile AISI 204 offrono i punti di appoggio per le punte DA VINCI, garantendo stabilità e smorzamento delle vibrazioni.
Grazie alla finitura base in nero opaco testurizzato, ma comunque disponibile in tutte le finiture EMMESpeakers, offre una facile installazione in qualsiasi contesto di ascolto .
Dati tecnici :
Layout: 3 vie con 3 altoparlanti in sospensione pneumatica
Unità Alti : 1,2” -30mm Accuton Cell in ceramica
Unità Medio-bassi: 5 " - 124 millimetri Accuton Cell in ceramica
Unità bassi : 10 " -290 mm SB Acoustic in alluminio
Tenuta in potenza : 200 watt
Impedenza nominale : 6 Ohm
Sensibilità: 84 db
Risposta in frequenza : 30 - 40k Hz
Dimensioni ( hlp ) : 420x307,5x 300 millimetri
Peso netto ciascuno: 18,6 kg
Noi abbiamo inserito le Da Vinci nel seguente impianto di riferimento:
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, LAT International XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Cominciamo gli ascolti col SACD (non ibrido) Dvorak, Simphony n. 7, eseguita dalla Cleveland Orchestra diretta da George Szell (Sony). Sorprende come l'orchestra risulti di abbondanti dimensioni malgrado i piccoli diffusori che, immediatamente, divemtano trasparenti e sembrano non emettere suono, quasi fossero sfere pulsanti. L'interazione col woofer posteriore è perfetta e la risposta in gamma medio-bassa e scevra dalla famigerata “sella” che spesso i fabbricanti di piccoli diffusori utilizzano per dare una parvenza di gamma bassa a diffusori che, altrimenti, suonerebbero “vuoti” a causa dei loro limiti fisici o progettuali. Il woofer da 10”, il cui cono è realizzato in alluminio ed insospettabilmente incassato nel pannello posteriore, è estremamente efficace.
Il vinile Verve Records del 1955 “Krupa and Rich”, incisione mono che vede fronteggiarsi due tra i più grandi batteristi della storia, permette alle Da Vinci di sfoggiare una gamma media molto rispettosa della tromba di Dizzy Gillespie e del sax tenore di Illinois Jacquet, in un ascolto globale particolarmente godibile, sebbene l'incisione non sia eccelsa.
Il suono del rullante della batteria è particolarmente bello; sembra che la ceramica impiegata per il cono del midrange sia davvero speciale nei suoni percussivi che insistono sulla fascia media e medio bassa. Un'altra conferma, dopo che per anni ho potuto apprezzare questa caratteristica con le mie Avalon Opus Ceramic.
Mentre valuto questi diffusori, sto effettuando il rodaggio della nuova testina Lyra Kleos e le Da Vinci mi hanno permesso di percepire con estrema chiarezza un'improvvisa variazione del suono della testina tra il terzo ed il quarto disco ascoltato, a riprova di ottime risoluzione e sensibilità a ciò che sta a monte, che non viene alterato da colorazioni imposte dai diffusori. Molto bene anche il senso del ritmo, non si tratta di quei diffusori noiosi che sembrano essere lì per fare il loro compitino con poca convinzione ma di interpreti vigorosi ed entusiasti che sanno trasmettere le stesse sensazioni a chi ascolta.
“Tribute” è il doppio vinile del Trio Jarrett, Peacock e DeJohnette (ECM). Qui possiamo appuntare l'estesa risposta in frequenza dei diffusori e come i tweeter riproducano con chiarezza il gioco delle bacchette sui piatti della batteria e sulle loro aste di sostegno. DeJohnette è tra i pochi percussionisti che non si limitano a dettare il ritmo alla band ma, grazie alle sue doti di tecnica e fantasia, produce egli stesso musica. Da questo punto di vista mi piace paragonarlo a Steve Gadd, pur nella grande differenza nel modo di interpretare uno strumento che è più ricco di sfumature di quanto dall'esterno si possa credere. Alzo il volume ma la grancassa esce con prepotenza ma anche ben stoppata. Il pianoforte ha la riconoscibile impronta Jarrett/ECM, un suono equilibrato e con un'abbondante dose di riverbero. Lineare, al limite della perfezione, il contrabbasso di Peacock. Guardo i midrange ceramici, incredulo di come tanta musica riesca ad uscire da quei piccoli diffusori e penso che se dovessi allestire un impianto in un salotto, queste Da Vinci sarebbero quasi sicuramente la mia prima scelta. Il loro suono è completo, trasparente e ricco di quelle sfumature che fanno di una riproduzione, una riproduzione di classe. Anche la dinamica dei passaggi di batteria “solo”, colpisce positivamente.
Inizialmente indeciso se scegliere di ascoltare la Sinfonietta di Janacek diretta da Serebrier su vinile Reference Recordings o quella di Karel Ancerl che dirige la Czech Philharmonic Orchestra (vinile Supraphon), opto per la seconda che, seppure non registrata bene come la Reference Recordings, gode di un'esecuzione che mi emoziona maggiormente (segnalo, a tal proposito, anche un'ottima esecuzione/registrazione della London Symphony Orchestra diretta da Abbado su vinile Decca). L'orchestra assume dimensioni più che buone, in relazione ai trasduttori che stiamo impiegando. Gli ottoni, forse più metallici del consueto in questa registrazione, restano sempre molto lontani dalla fatica d'ascolto, mentre tutta l'orchestra respira e vive la bellissima esecuzione, coi rumori in sottofondo dei musicisti che si muovono. Molto meglio delle asettiche registrazioni nelle quali grazie ai continui tagli di editing, ogni minimo difetto scompare, per lasciare spazio ad un'innaturale perfezione. Rapito da tanta bellezza, alla fine della Sinfonietta giro il disco e mi godo anche lo stupendo Taras Bulba che, già all'inizio mi convince con un'insospettabile riproduzione di un pedale d'organo a frequenza molto bassa. Il suono è profondo, di livello adeguato ma anche privo di quella distorsione che fa capire di essere giunto ai limiti fisici dei diffusori. La capacità di queste Da Vinci di sparire e di localizzare alla perfezione gli strumenti dell'orchestra, non si riscontra con facilità nei prodotti concorrenti. Esemplare è anche la correttezza dei timpani là, in fondo alla sala, al centro.
L'ascolto di Trilogy di Emerson, Lake & Palmer (ristampa Earmark) denota la velocità dei diffusori, i cui piccoli coni in ceramica reagiscono fulmineamente al segnale elettrico Il plettro che pizzica le corde della chitarra acustica ha un effetto davvero prossimo alla realtà.
giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD dCS Puccini+U-Clock Puccini, preamplificatore: MBL 4006, finali: Bryston 7B ST, diffusori: JBL 4350B, cavi di segnale: MIT Oracle MA-X Proline, MIT Shotgun S2 RCA, Transparent Super XLR, Transparent Super RCA, LAT International XLR, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavo USB MIT SL-Matrix USB, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500.
Cominciamo gli ascolti col SACD (non ibrido) Dvorak, Simphony n. 7, eseguita dalla Cleveland Orchestra diretta da George Szell (Sony). Sorprende come l'orchestra risulti di abbondanti dimensioni malgrado i piccoli diffusori che, immediatamente, divemtano trasparenti e sembrano non emettere suono, quasi fossero sfere pulsanti. L'interazione col woofer posteriore è perfetta e la risposta in gamma medio-bassa e scevra dalla famigerata “sella” che spesso i fabbricanti di piccoli diffusori utilizzano per dare una parvenza di gamma bassa a diffusori che, altrimenti, suonerebbero “vuoti” a causa dei loro limiti fisici o progettuali. Il woofer da 10”, il cui cono è realizzato in alluminio ed insospettabilmente incassato nel pannello posteriore, è estremamente efficace.
Il vinile Verve Records del 1955 “Krupa and Rich”, incisione mono che vede fronteggiarsi due tra i più grandi batteristi della storia, permette alle Da Vinci di sfoggiare una gamma media molto rispettosa della tromba di Dizzy Gillespie e del sax tenore di Illinois Jacquet, in un ascolto globale particolarmente godibile, sebbene l'incisione non sia eccelsa.
Il suono del rullante della batteria è particolarmente bello; sembra che la ceramica impiegata per il cono del midrange sia davvero speciale nei suoni percussivi che insistono sulla fascia media e medio bassa. Un'altra conferma, dopo che per anni ho potuto apprezzare questa caratteristica con le mie Avalon Opus Ceramic.
Mentre valuto questi diffusori, sto effettuando il rodaggio della nuova testina Lyra Kleos e le Da Vinci mi hanno permesso di percepire con estrema chiarezza un'improvvisa variazione del suono della testina tra il terzo ed il quarto disco ascoltato, a riprova di ottime risoluzione e sensibilità a ciò che sta a monte, che non viene alterato da colorazioni imposte dai diffusori. Molto bene anche il senso del ritmo, non si tratta di quei diffusori noiosi che sembrano essere lì per fare il loro compitino con poca convinzione ma di interpreti vigorosi ed entusiasti che sanno trasmettere le stesse sensazioni a chi ascolta.
“Tribute” è il doppio vinile del Trio Jarrett, Peacock e DeJohnette (ECM). Qui possiamo appuntare l'estesa risposta in frequenza dei diffusori e come i tweeter riproducano con chiarezza il gioco delle bacchette sui piatti della batteria e sulle loro aste di sostegno. DeJohnette è tra i pochi percussionisti che non si limitano a dettare il ritmo alla band ma, grazie alle sue doti di tecnica e fantasia, produce egli stesso musica. Da questo punto di vista mi piace paragonarlo a Steve Gadd, pur nella grande differenza nel modo di interpretare uno strumento che è più ricco di sfumature di quanto dall'esterno si possa credere. Alzo il volume ma la grancassa esce con prepotenza ma anche ben stoppata. Il pianoforte ha la riconoscibile impronta Jarrett/ECM, un suono equilibrato e con un'abbondante dose di riverbero. Lineare, al limite della perfezione, il contrabbasso di Peacock. Guardo i midrange ceramici, incredulo di come tanta musica riesca ad uscire da quei piccoli diffusori e penso che se dovessi allestire un impianto in un salotto, queste Da Vinci sarebbero quasi sicuramente la mia prima scelta. Il loro suono è completo, trasparente e ricco di quelle sfumature che fanno di una riproduzione, una riproduzione di classe. Anche la dinamica dei passaggi di batteria “solo”, colpisce positivamente.
Inizialmente indeciso se scegliere di ascoltare la Sinfonietta di Janacek diretta da Serebrier su vinile Reference Recordings o quella di Karel Ancerl che dirige la Czech Philharmonic Orchestra (vinile Supraphon), opto per la seconda che, seppure non registrata bene come la Reference Recordings, gode di un'esecuzione che mi emoziona maggiormente (segnalo, a tal proposito, anche un'ottima esecuzione/registrazione della London Symphony Orchestra diretta da Abbado su vinile Decca). L'orchestra assume dimensioni più che buone, in relazione ai trasduttori che stiamo impiegando. Gli ottoni, forse più metallici del consueto in questa registrazione, restano sempre molto lontani dalla fatica d'ascolto, mentre tutta l'orchestra respira e vive la bellissima esecuzione, coi rumori in sottofondo dei musicisti che si muovono. Molto meglio delle asettiche registrazioni nelle quali grazie ai continui tagli di editing, ogni minimo difetto scompare, per lasciare spazio ad un'innaturale perfezione. Rapito da tanta bellezza, alla fine della Sinfonietta giro il disco e mi godo anche lo stupendo Taras Bulba che, già all'inizio mi convince con un'insospettabile riproduzione di un pedale d'organo a frequenza molto bassa. Il suono è profondo, di livello adeguato ma anche privo di quella distorsione che fa capire di essere giunto ai limiti fisici dei diffusori. La capacità di queste Da Vinci di sparire e di localizzare alla perfezione gli strumenti dell'orchestra, non si riscontra con facilità nei prodotti concorrenti. Esemplare è anche la correttezza dei timpani là, in fondo alla sala, al centro.
L'ascolto di Trilogy di Emerson, Lake & Palmer (ristampa Earmark) denota la velocità dei diffusori, i cui piccoli coni in ceramica reagiscono fulmineamente al segnale elettrico Il plettro che pizzica le corde della chitarra acustica ha un effetto davvero prossimo alla realtà.
Cosa aggiungere, in conclusione? Abbiamo ascoltato due vere primedonne, due dive che devono essere messe in condizione di esprimere il meglio di sé, con lavoro e dedizione. Il corretto posizionamento è estremamente importante; pochi gradi nell'angolazione verso il punto d'ascolto possono fare una grande differenza, così come la distanza dalle pareti e dal punto d'ascolto. Di solito prediligo i diffusori in posizione parallela alla parete di fondo ma questa volta li ho angolati un po' verso le orecchie, per linearizzare la risposta alle frequenze medio alte, con effetto anche sulla gamma immediatamente inferiore.
Come ben sapete, ogni ambiente risponde in modo diverso e quindi le indicazioni che ho dato non varranno necessariamente per tutti coloro che vorranno ascoltare le Da Vinci a casa loro. E saranno tanti, ne sono certo. Se avete un rivenditore EMMESpeakers non troppo lontano da casa, andate ad ascoltare questi diffusori e poi fatemi sapere cosa ne pensate. Da parte mia, posso dire che da tempo non ero così favorevolmente colpito da un componente hi-fi, se non a prezzi fuori dal mondo. Qui, sebbene non li regalino, c'è un suono che ne giustifica il prezzo. Estetica e finitura strepitosa sono in omaggio.
Angelo Jasparro
Produttore: EMMESpeakers
Prezzo listino: a partire da 11.200 euro, secondo la finitura
Come ben sapete, ogni ambiente risponde in modo diverso e quindi le indicazioni che ho dato non varranno necessariamente per tutti coloro che vorranno ascoltare le Da Vinci a casa loro. E saranno tanti, ne sono certo. Se avete un rivenditore EMMESpeakers non troppo lontano da casa, andate ad ascoltare questi diffusori e poi fatemi sapere cosa ne pensate. Da parte mia, posso dire che da tempo non ero così favorevolmente colpito da un componente hi-fi, se non a prezzi fuori dal mondo. Qui, sebbene non li regalino, c'è un suono che ne giustifica il prezzo. Estetica e finitura strepitosa sono in omaggio.
Angelo Jasparro
Produttore: EMMESpeakers
Prezzo listino: a partire da 11.200 euro, secondo la finitura