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Microsound Technology XSP 11 e SMA 10
Un paio di anni fa, abbiamo "scoperto" e poi recensito, in questa pagina, due apparecchi di Microsound Technology, azienda in provincia di Milano che produce amplificatori HiFi.
Allora, si trattava di un preamplificatore e di un amplificatore di potenza stereo. La filosofia progettuale dell'azienda è stata riportata ampiamente nella pagina citata sopra, e potrete andare ad informarvi (potenza di Internet, resta tutto a disposizione per essere consultato anche a distanza di anni). La sigla del preamplificatore è la stessa, ma le modifiche apportate a quello che allora era poco più di un prototipo, sono state molte. Intendiamoci: la macchina non è stata stravolta, ma sono stati eseguiti affinamenti estetici e circuitali tali da renderla più versatile. In opzione, si possono avere le schede phono MM o MC (o entrambe) e, in caso di interesse, altre due schede che permettono 8 curve di equalizzazione, oltre alle RIAA standard. Questa cosa appare particolarmente interessante, alla luce del dibattito che si è creato a livello mondiale sulla masterizzazione dei dischi, indipendentemente dall'anno della loro produzione. Si sono create due diverse fazioni (strano, eh?) tra gli audiofili, a seconda che si sia convinti che le equalizzazioni pre-RIAA siano solo precedenti ad una certa epoca, negli anni '60, o si pensi che alcune case discografiche le abbiano mantenute anche in seguito. Chi vi scrive non ha intenzione di pronunciarsi in merito, non è questa la sede, ma è bello sapere che con un migliaio di euro da aggiungere al costo di questa macchina, potrete sbizzarrirvi ad equalizzare i vostri dischi, datati o meno, secondo le vostre preferenze. Dall'altra parte, se non siete interessati, non siete costretti a pagarle. L'apparecchio è arrivato corredato delle due opzioni, che quindi abbiamo potuto ascoltare. Il guadagno specificato per le schede phono è di 40 dB totali (scheda più stadio finale del preamplificatore) per l'MM, e di 80 dB totali per l'MC. Per approfondire le tecniche di progettazione e le caratteristiche di questo preamplificatore, vi consiglio di consultare la pagina del produttore. Nelle foto a piè di pagina potrete vedere anche l'originale estetica del telecomando, nel merito della quale non entriamo proprio perché troppo personale. Ricordiamo volentieri i 10 anni di garanzia forniti dal costruttore, che vi metteranno al sicuro da brutte sorprese, oltre ad essere indice di serietà da parte di chi vi vende l'apparecchio. Nella foto qui sotto, ed in quelle in fondo alla pagina, potete vedere la superlativa tecnica progettuale e realizzativa di questa macchina, improntata alla quasi completa riduzione dei cablaggi, ed alla massima brevità dei percorsi del segnale. La finitura del frontale prevede una cromatura a specchio, come quella che è arrivata a noi, per inciso impossibile da fotografare, o in alternativa l'anodizzazione color champagne. La dotazione base degli ingressi è classica: 3 ingressi Aux di cui 1 RCA e 2 XLR differenziali non sdoppiati Uscite RCA e XLR differenziale. Tutti i controlli avvengono via telecomando o utilizzando l'interruttore/potenziometro multifunzione sul frontale. Il piccolo display mostra le condizioni di funzionamento o di programmazione del preamplificatore, tra le quali anche il tipo di equalizzazione phono impostata. L'esemplare che ci è pervenuto era dotato di tutti gli optional previsti. I due finali mono, che sostituiscono il precedente stereo, sono due pesanti (21 kg) apparecchi che si sviluppano in verticale, dall'aria estremamente professionale e dotati, provvidenzialmente, di comode maniglie che ne permettono il trasporto senza rischiare di farsi male stringendo le imponenti alette di raffreddamento posteriori.
A contribuire all'aspetto "pro" di queste macchine, gli strumenti circolari che non sono vu-meter, bensì misuratori del bias di polarizzazione dei MosFet. Al momento dell'accensione delle macchine, l'ago si troverà nella zona rossa a destra dello strumento per, dopo pochi minuti, spostarsi nella zona di lavoro e stabilizzarsi lentamente, una volta raggiunta la miglior temperatura di lavoro. Che, detto per inciso, è piuttosto elevata, soprattutto in assenza di segnale, a causa della polarizzazione dei dispositivi di potenza in Classe A sino a 20 W, per poi commutare in Classe B fino ai 50 W previsti su 8 Ohm, o 100 su 4 Ohm. E infatti vi dirò che, già dopo una mezz'oretta di accensione, la parte superiore dei generosi dissipatori diventa molto calda, a suffragare l'affermazione precedente circa la quota in Classe A. Sebbene il preamplificatore disponga anche di uscite bilanciate, i finali non prevedono i corrispondenti ingressi, quindi si dovranno usare cavi sbilanciati. Sull'effettiva utilità di utilizzare circuiti bilanciati per le brevi distanze, avrei le mie convinzioni, ma magari ne riparleremo in altra occasione. Questo è l'impianto nel quale ho inserito le amplificazioni Microsound Technology: giradischi Basis 2001, braccio Graham 2.2, testina Lyra Kleos, pre phono: Einstein "The Turntable's Choice" bilanciato, lettore CD/SACD Yamaha CD-S3000, lettore multimediale: Oppo 105 D, amplificatore integrato: Audionet Humboldt, diffusori: JBL 4350B, subwoofer Velodyne SPL-1200, cavi di segnale: Transparent Super XLR, Duelund in argento RCA, cavi di potenza: MIT Magnum MA, Vovox Initio, cavi di alimentazione: MIT Shotgun AC 1, Black Noise Pearl ed altri auto-costruiti, distributore di rete: Lector Edison 230/8, filtro di rete: Black Noise 2500. Comincio con l'ascoltare l'ultimo movimento del Taras Bulba di Janacek, eseguito dalla Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Edward Gardner (SACD Chandos). I timbri orchestrali appaiono subito naturali e la gamma bassa, sul tremendo finale d'organo, è imperiosa e profonda. L'Officium, eseguito da Hilliard Ensemble con Jan Garbarek (CD ECM), mi riporta a quando ho ascoltato dal vivo il quartetto di voci britannico in una Chiesa qui a Milano, ormai un po' di anni fa. La dinamica del sax di Garbarek non presenta "strappi" da elettronica isterica, pur restando integra nelle sue escursioni. L'ambienza, notevolissima in questa registrazione, è perfettamente ricreata, e le note restano nell'aria dell'Abbazia austriaca di St. Gerold, quanto basta per farci sentire sul posto. Il merito di questo non può che essere della silenziosità di queste elettroniche, che evidentemente non presentano udibili e dannosi filtri sul segnale. La mano corre al SACD Pentatone della 4 Sinfonia di Brahms eseguita dalla Pittsburgh Symphony Orchestra, diretta da Marek Janowsky. Ottimi gli archi e l'orchestra in generale, il timbro resta particolarmente "sano" e la disposizione nello spazio della compagine è ben ricreata nel mio ambiente. Gli ottoni sono possenti ma, nel contempo, corretti e mai artificiosamente fastidiosi. I contrabbassi, morbidi nei "pizzicato", si integrano alla perfezione coi legni, all'inizio del secondo movimento di questa emozionante sinfonia. Il "fortissimo" dell'orchestra nel terzo movimento è riprodotto senza alcuno sforzo dai finali, che portano a spasso le JBL 4350 senza fare una piega (tradotto in italiano: non induriscono mai i suoni, a riprova dell'assenza di distorsione). Il vinile Reference Recordings Half Speed Mastered a 45 giri della Sinfonia n. 3 "Organ" di Saint-Säens, eseguita dalla Kansas City Symphony diretta da Michael Stern ha mostrato un'ottima capacità di queste elettroniche di riprodurre un credibile palcoscenico, ma anche il timbro assai credibile di ogni strumento, con le note più basse dell'organo che hanno messo a dura prova i 4 woofer delle JBL, fornendo una riproduzione emozionante, sebbene un po' vuota in gamma medio-bassa, a causa dell'imperfetta registrazione (ne ho avuto riprova ricollegando la mia amplificazione titolare). Il trittico Microsound non ha fatto che riprodurre con pieno merito ciò che è contenuto nel disco. Il CD "Short Stories" di Jon and Vangelis (Polydor) è un lavoro sempre molto bello da riascoltare, sebbene sottovalutato dal grande pubblico. La registrazione è ottima, come si può intuire dal fatto che se ne sia occupato direttamente lo stesso Vangelis nei suoi fantastici Nemo Studios di Londra, ormai tristemente chiusi. Cosa ci propongono queste elettroniche italiane? Semplice: Musica! Ci propongono la stupenda musica composta dal polistrumentista greco e cantata con maestria dalla voce acuta di Jon Anderson (che ricordo essere stato da sempre il cantante del gruppo inglese Yes). La fretta di rendere questi apparecchi al costruttore, per rispettare gli impegni presi, imporrebbe di passare ad altro disco per approfondire ulteriore musica, ma fingo indifferenza e me lo ascolto fino in fondo. La dinamica non è la caratteristica principale di questo disco, eppure non si evincono problemi all'ascolto, e ciò sta a significare che quest'amplificazione non ne lascia indietro neanche un goccia (mi si passi la licenza poetica, tanto siamo in pieno periodo "musica liquida"). In un raptus di giovanilismo spinto, prendo il CD "Chocolate Kings" (RCA) della Premiata Forneria Marconi (che ricordi, gente, che ricordi...). Ripenso al fatto che quando uscì, lo comprai in cassetta, ma all'età di 13 anni questi errori sono perdonabili, credo. Come dite? Non trattasi di disco audiofilo? Non c'è dentro una vocina di donna sussurrata mentre respira lussuriosamente nel microfono? Mi dispiace, ma di queste cose faccio volentieri a meno da ormai moltissimi anni, dopo i primi "inganni" audiofili che ci fregano tutti. Anche perché, parliamoci chiaro, con quella roba suona bene tutto. Invece, anche se non ci crederete, queste registrazioni (siamo tornati alla PFM) un po' "ruspanti" mettono alla corda più facilmente i sistemi di riproduzione. Volete la prova? Registrate un brano di questo genere col vostro smartphone e riascoltatelo. Quasi sicuramente farà schifo, al contrario del primo esempio, del quale trovate abbondante documentazione nei video sui social, quando pare che tutto suoni strabene. Tornando a noi: queste elettroniche fanno esattamente il loro dovere: amplificare ciò che c'è nel disco, senza inventare nulla. Per ultimo, torno alla Classica con l'LP "Suite Española di Albeniz, eseguita dalla New Philharmonia Orchestra diretta da Frübeck de Burgos (Super Analogue Disc), in modo da testare a fondo anche il pre phono a bordo del preamplificatore. Il risultato è decisamente valido. Si può ottenere di più? Si, certo che si può, ma dovrete aggiungere qualche migliaio di euro alla cifra di 1.000 euro, tutto sommato contenuta, richiesta da Microsound, per acquistare apparecchi separati di alta gamma. La precisione dei piccoli dettagli in gamma acuta e l'intelligibilità del basso sono migliorabili ma, intendiamoci, sono cose che appaiono evidenti ad un confronto col mio preamplificatore phono, che da solo costa quasi come tutto l'XSP 11. Infine un accenno alle equalizzazioni phono, che ho ascoltato fugacemente per questioni di tempo: funzionano, eccome se funzionano. Sta a voi decidere se, per una somma anche in questo caso non impossibile (ancora una volta 1.000 euro), sia il caso di avere questa possibilità o se usare solo la normale equalizzazione RIAA. La tendenza attuale sembrerebbe imporre la possibilità di ascoltare dopo aver verificato quale sia la corretta codifica delle registrazioni, e chi sono io per criticarla? In conclusione, cosa dire? Carlo Colombo sa fare il suo mestiere e queste elettroniche sono lì a testimoniarlo. Credo sia piuttosto semplice contattare direttamente l'azienda in modo da poterle ascoltare a casa vostra, nel vostro impianto. Di rapporto qualità/prezzo, come sapete, non parlo mai quando si tratta di cifre a questi livelli. Preferisco lasciare il giudizio a ciascuno di voi, in base alle vostre esigenze e, ovviamente, alle vostre tasche. Però vi dico in un orecchio che questi prezzi sono stati calcolati pensando ad una distribuzione, che non è al momento attiva. Quindi, dal punto di vista economico, potreste avere qualche ottima sorpresa. Contattate Microsound Technology e saranno loro a dirvi quali sono le condizioni di vendita attuali. Angelo Jasparro Produttore: Microsound Technology Prezzo a Febbraio 2023: - Preamplificatore XSP11: euro 9.500,00 versione base - Finali di potenza SMA-10: euro 8.000,00 cad. - Optional: Schede phono dual mono: 1.000,00 euro la coppia Schede equalizzazioni phono: 1000,00 euro la coppia |