|
|
Tre registrazioni di AVS, ovvero
"Il trittico delle meraviglie"
Dopo l'articolo in tre parti scritto da Andrea von Salis, che troverete a questa pagina, possiamo passare a parlare delle mie impressioni su questo "trittico" di opere musicali, realizzato dallo stesso Andrea, e finalmente in vendita al pubblico, in serie limitata. Si tratta di 100 pezzi per ognuno dei tre lavori, reperibili in chiavetta USB e registrati in due versioni: 24 bit/48 kHz e 32 bit/48 kHz.
Oltre le 3 chiavette, numerate ed autografate dal musicista e da AVS, in confezione decisamente elegante, si possono scaricare i file dal sito Andrea von Salis, in tre risoluzioni diverse e a prezzi decrescenti a seconda della scelta, a questa pagina. Vi consiglio, in ogni caso, di dare un'occhiata al sito, dove troverete dei video dimostrativi ed ampie spiegazioni sulle tecniche di registrazione che AVS utilizza per le sue opere. Molti appassionati conoscono bene il nome Andrea von Salis, che in passato ha scritto numerosi articoli per le riviste Suono e Stereo. Il suo nutrito curriculum è visibile nel suo sito. Ho avuto la possibilità, nei mesi scorsi, di ascoltare in anteprima parte di questi lavori, che Andrea (continuo ad usare il suo pseudonimo, anche se il suo vero nome è Gubert) mi aveva portato da sentire nel mio impianto, e che avevo ascoltato nel suo studio, coi suoi monitor amplificati, rimanendo colpito per il verismo delle registrazioni. Per la verità, dopo aver assistito ad una performance pianoforte live-stesso pianoforte registrato e riprodotto al momento, non sono rimasto troppo meravigliato, conoscendo già l'abilità tecnica di AVS. Vi rimando, per il racconto di questa esperienza, alla relativa pagina. Questa "Opera in 3 atti", acquistabili anche separatamente, contiene quindi una prima memoria USB dove il M° Carlo Balzaretti esegue 29 brani, che potete leggere nell'elenco fotografato sotto, col pianoforte accordato a 432 Hz e registrato nello studio AVS e una seconda eseguita dal M°. Costantino Catena, con un pianoforte accordato a 440 Hz. Anche in questo caso, l'elenco dei brani è fotografato sotto e la registrazione è stata realizzata in altra sede, sempre da AVS. La terza memoria USB contiene brani di Satie per arpa sola, eseguiti dal M° Floraleda Sacchi, con l'arpa accordata, ancora una volta, a 432 Hz. La parte tecnica di queste registrazioni è stata ben approfondita dallo stesso AVS negli articoli segnalati all'inizio di questa pagina, e quindi mi limiterò (si fa per dire) a parlare delle impressioni d'ascolto. Una premessa: alla fine della terza parte del suo articolo, AVS parla dell'ascolto nella mia sala, che non permettono di ricreare appieno la tridimensionalità della sua registrazione. Vero, confermo, e ciò accade a causa della differenza di ciò che lui ed io desideriamo ricreare durante l'ascolto. Se da un lato, i nostri pareri collimano quasi perfettamente su parametri quali dinamica, timbro degli strumenti e linearità, AVS cerca una ricostruzione nello spazio alla quale sono personalmente meno interessato. In pratica: lui cerca il suono dello strumento da vicino, io invece preferisco quello dalla decima/quindicesima fila di teatro, che è evidentemente diverso dal punto di vista della "collocazione" del suono, e delle riflessioni. Ecco, queste sono differenze di giudizio plausibili, che non sfociano mai nella famigerata My-Fi. Ed eccomi seduto davanti al mio impianto, la chiavetta inserita nel mio Oppo 105D, che esce in digitale verso il DAC del mio Yamaha CDS-3000. Non sto a riportare per l'ennesima volta il mio impianto, che potrete trovare nelle recensioni precedenti. La prima cosa per la quale voglio ringraziare Andrea è, guarda caso, la disposizione del pianoforte nello spazio: niente tastiera a destra e sinistra, né sinistra e destra, la qual cosa è, a mio parere, una sgradevole abitudine di molti sound engineer attuali. Quando andiamo ad ascoltare un pianista dal vivo, il pianoforte è posizionato di profilo e di conseguenza, anche se ascoltato da molto vicino il suono è posizionato in profondità, non in larghezza; e così ce lo ritroviamo in queste registrazioni. Insomma, niente "cinema" per gli amanti degli effetti speciali, semplicemente un pianoforte reale, con timbri tanto vicini all'originale, come raramente accade di ascoltare. Uso l'avverbio "raramente" perché non ho l'abitudine di escludere ciò che magari esiste, ma se esiste non lo conosco ancora. Attenzione che qui non si tratta di cacciare la testa nella cassa armonica del pianoforte, ma di un ascolto ravvicinato dello stesso, col giusto contributo ambientale, a pochi metri dalla sorgente. Nessuna limitazione in dinamica, in queste registrazioni; quello che è entrato nel microfono, uscirà dal vostro impianto (se è nelle sue possibilità, ovviamente). Se si imposta l'ascolto a pressioni sonore reali, si rischia di scoprire qualche "magagna" nel proprio sistema di riproduzione. Poco male, al massimo basta abbassare un po' e si rientra nei ranghi. Avvertenza: la linearità di queste registrazioni è spaventosa, al limite della perfezione. Se sentirete qualcosa che non va, saprete che dovrete mettere mano al vostro impianto. Magari anche solo al posizionamento dei diffusori. Questo è davvero un disco test, senza i fuochi d'artificio e senza quelle vocine esili che fanno suonare bene qualsiasi cosa. Inoltre, qui c'è una qualità artistica non indifferente. Se acquisterete entrambe le registrazioni di pianoforte, vi divertirete a scovare le differenze. Piccolo indizio: i 2 Steinway sono diversi, così come diversi sono gli ambienti di ripresa, oltre all'accordatura del La, e al diverso "tocco" dei due musicisti. Buon divertimento. Passiamo alla terza memoria USB, quella contenente l'arpa di Floraleda Sacchi. L'arpa è uno strumento bellissimo, purtroppo spesso in secondo piano a causa del resto dell'orchestra che la sovrasta in potenza di suono (infatti a volte le partiture ne impiegano fino a 4). Inoltre sfuggono i respiri, le nuance e persino la dinamica, inaspettata. Ebbene si, ascoltate queste registrazioni e troverete accenti che sorprendono, che conoscete solo se avete avuto occasione di ascoltare un'arpa dal vivo, a distanza ravvicinata. A me è capitato pochi mesi fa, durante una visita ad un museo a Lisbona, quando, con la mia compagna, ci siamo imbattuti in una grande stanza dove si tenevano lezioni di musica per arpa, appunto. Siamo rimasti per un po' ad ascoltarne il suono, incantati, senza fiatare. E siccome la vita, coi suoi corsi e ricorsi è strana, ecco che pochi mesi dopo mi ritrovo proprio un'arpa solista nella mia sala d'ascolto e ad analizzarne le tante analogie sonore. Tra l'altro, in questa registrazione, due brani sono ripetuti ma ripresi in altra sala, e anche qui potete divertirvi a scoprire le differenze, così verificherete che la scusa che uno strumento suona diversamente a causa del diverso posizionamento in un luogo o nello spazio, non regge. Provate e poi mi direte se sono due arpe diverse o se è sempre lo stesso strumento a suonare. Le musiche sono belle, e più o meno varie a seconda dell'opera che ascolterete. Tre oggetti da collezione per orecchie fini, registrati stupendamente e molto ben eseguiti dagli artisti coinvolti nel progetto. Gli interessati ad approfondire possono registrarsi all'evento organizzato nei giorni 12 e 13 Novembre 2022, presso lo Studio AVS, come da locandina riportata qui sotto. Angelo Jasparro Informazioni: AVSResearch Prezzo: euro 100,00 cad. per le memorie fisiche, da 25 euro cad. per il download dei file. |